ANNO IX - NUMERO 17 - GIUGNO 2020

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Caro volontario... Caro volontario, innanzitutto vorremmo ringraziarti moltissimo per il tuo operato nell’emergenza Covid-19. Ci piacerebbe che, attraverso questo notiziario comunale, tutti venissero a conoscenza della tua esperienza. Ti chiediamo di rispondere alle tre domande qui di seguito –: 1) perché hai deciso di prestare il tuo aiuto come volontario ? 2) qual è la tua mansione? 3) qual è stato il momento più bello della tua esperienza? E quello più difficile? Sabrina Mantegazza e tutto il comitato di redazione de “Il Paese” Alcuni volontari hanno deciso di raccontarsi Terenzio Casartelli Il pensiero di aiutare persone anziane, fragili e bisognose in questo momento mi è sembrato normale e doveroso, purtroppo i miei nonni sono venuti a mancare molto tempo fa e quindi aiutando un anziano mi è sembrato in un certo senso di aiutare qualcuno della mia famiglia Acquisto, ritiro e consegna medicinali e generi alimentari. Quello più bello non è uno ma è ogni volta che vengo salutato e ringraziato dopo la consegna sull’uscio di casa. Il più difficile è quando ho appreso che una persona che avevo conosciuto grazie a questa esperienza è venuta a mancare. Non lo dimenticherò mai. Doriana Ho deciso fin dai primi giorni dell’epidemia di rendermi disponibile perché ho pensato a chi era solo/ malato/anziano e non aveva la possibilità di uscire per i semplici bisogni quotidiani. Mi sono messa nei panni dei familiari di queste persone, magari lontani, impossibilitati a raggiungere i loro cari. L’aiuto dato consiste semplicemente nel recarsi al supermercato o farmacia per conto di queste persone. È stato davvero piacevole svolgere queste mansioni. Ho avuto la fortuna di conoscere e confrontarmi con ragazzi molto più giovani di me, ho collaborato con i volontari della Protezione Civile di Tavernerio, che reputo persone davvero in gamba e preziose per il nostro paese. È stato gratificante ricevere i ringraziamenti di chi abbiamo seguito, ringraziamenti sia verbali che scritti (siamo finiti anche sulle lettere de “La Provincia”. Questa esperienza mi ha confermato l’importanza del

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volontariato e confermato che nonostante i nostri difetti e la nostra apparente freddezza, noi Taverneriesi siamo persone di cuore. Giulio Mornati Essendo uno studente ho trovato nel volontariato un modo concreto per fare la mia parte nella battaglia collettiva contro il virus. La mia mansione principale è stata la consegna della spesa alle persone bisognose, ma mi è capitato anche di andare ad aiutare la Protezione Civile alla piattaforma ecologica. Senza dubbio il momento più bello è la consegna della spesa a casa, la riconoscenza delle persone mi ha trasmesso tutte le volte una grande soddisfazione per il gesto d’aiuto. Mentre il momento più difficile è stato quello iniziale, durante il quale c’era ancora molta incertezza sulla durata del lockdown e quindi le persone assistite erano più preoccupate. Carla Ho deciso di prestare il mio aiuto come volontario in quanto credo che la solidarietà sociale sia uno dei valori fondanti delle nostre comunità umane. Inoltre, ritengo che dovremmo essere proprio noi giovani a provare e a dimostrare di essere presenti e di poter dare un aiuto concreto. La mia mansione è stata quella di distribuire casa per casa, in un primo tempo agli over 65, un avviso del Comune recanti delle indicazioni per la loro sicurezza e un elenco dei servizi di volontariato messi in atto dal Comune stesso. In un secondo tempo, abbiamo consegnato, nella frazione di Ponzate, le mascherine chirurgiche prima agli over 65 e poi a tutta la popoazione. Il momento più bello è stato ogni volta in cui, anche da lontano, anche attraverso le mascherine, siamo stati in grado di cogliere, da uno sguardo, da una parola, un profondo senso di gratitudine e riconoscenza nelle persone che aiutavamo. Come Consulta Giovani abbiamo infatti ricevuto anche in seguito moltissimi messaggi di ringraziamento che ci hanno davvero scaldato il cuore. Il momento più difficile è stato sicuramente ogni volta che mi rendevo conto della quantità di avvisi, buste, lettere e mascherine che dovevamo consegnare. Ma dividendosi il lavoro, con l’aiuto di tanti, tutto è andato per il meglio. Andrea Trombetta Credo sia coerente con l’idea di comune che stiamo costruendo, fatta di cura e comprensione costante delle esigenze reciproche. In una prima fase la richiesta del servizio era notevole ed io potevo svolgerlo senza particolari impedimenti, quindi perché no? ‘Siete per sempre coinvolti’, si tratta di compiere una scelta.


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