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Consulta Giovani Tavernerio al tempo

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Scuola di scacchi

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Consulta Giovani Tavernerio al tempo del Covid-19

Quando, agli inizi di marzo, ci siamo resi conto che non avremmo più potuto incontrarci per le nostre ri- unioni settimanali, le reazioni sono state diverse: dal “forse possiamo vederci a due a due” al “magari ri- usciamo a fare riunioni online”; dal “probabilmente potremmo continuare tramite il nostro solito gruppo WhatsApp” al “occupiamo il Centro Civico?”. Dato per accertato che l’ultima alternativa non fosse la migliore e che trovarsi di persona non era possibile, abbiamo cercato di cambiare (temporaneamente) il modo in cui Consulta Giovani Tavernerio lavora. All’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo dovuto, a malincuore, rimandare a data da destinarsi la Cena con Delitto programmata per l’ultimo weekend di febbraio. Il morale a quel punto era decisamente sotto i piedi. La verità è che, quando tutto si è fermato, i nostri piani per la primavera e l’estate sono andati in pezzi. Fortunatamente, non basta una pandemia per fermare Consulta Giovani Tavernerio! Per prima cosa abbiamo aiutato la Protezione Civile e i volontari a consegnare spesa e medicinali a chi non poteva uscire di casa e a distribuire le mascherine sul territorio del Comune. Eppure, anche così eravamo consapevoli del fatto che non stessimo esprimendo al massimo il nostro poten- ziale. Così, abbiamo deciso che avremmo cambiato modo di lavorare e l’unico canale sicuro per arrivare a voi erano i social network. Quindi, generazione di- gitale sia. Come primo progetto abbiamo contattato la Federa- zione Giovanile Comasca, una realtà a cui partecipia- mo con Consulta Giovani Brunate e Lipomo da qual- che mese, e abbiamo lanciato la sfida Per combattere la noia…: una semplice sfida a mezzo Instagram. La Federazione avrebbe scelto un tema ogni due gior- ni e le tre Consulte avrebbero consigliato un libro, un

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film e una canzone secondo il tema proposto. Abbiamo cominciato all’inizio di aprile, e continuiamo a farlo anche adesso, raccogliendo le proposte di chi ci segue e pubblicandole sul nostro profilo IG. La seconda idea che abbiamo sviluppato è partita da una collaborazione con l’Associazione sportiva Spor- tdinamic SSD. Abbiamo lanciato una raccolta fondi attraverso la piattaforma Gofundme per aiutare la terapia intensi- va dell’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Cantù. Ma il progetto più ambizioso che abbiamo immagi- nato – e che stiamo ancora immaginando – in collaborazione con la Federazione, è una serie di interviste a giovani del territorio circostante che, per ragioni legate all’emergenza, si ritrovano ad affrontare la loro giornata lavorativa in maniera diversa: infermie- ri, medici, assistenti sociali, educatori, membri della Protezione Civile, biotecnologi. Il progetto si basa su delle interviste a distanza, concentrandosi sul cambia- mento di routine per questi giovani professionisti e su come stanno vivendo la situazione di emergenza in ambito lavorativo. La nostra speranza è di riuscire a raccontare la situazione dal loro punto di vista, di portare la loro testi- monianza diretta fino a voi. Insomma, stiamo continuando a lavorare anche a distanza, anche con le complicazioni che questo com- porta. Abbiamo scoperto che è possibile pensare a dei progetti per il Comune di Tavernerio anche senza trovarsi di persona. Abbiamo cambiato il nostro metodo di lavoro, ma speriamo sinceramente di potervi ritro- vare presto e di riprendere da dove tutto si è fermato. Sara Gaffuri

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