
6 minute read
Ciao Mamma
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere e un tempo per ballare. Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci. Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare e un tempo per buttar via. Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace ….
Questo brano è tratto dall’Ecclesiaste.
Advertisement
Come c’è il tempo per l’emergenza sanitaria Covid-19, per la sofferenza, il dolore, l’incertezza, c’è il tempo per la solidarietà, l’aiuto, la speranza, la rinascita. Ai medici, al personale sanitario, ai volontari, alle associazioni, alla protezione civile, ai privati, alle aziende, a tutti quelli che hanno contribuito e lavorato per superare “ il tempo del Coronavirus” va il nostro GRAZIE a nome di tutti i cittadini del Comune di Tavernerio Il direttore Sabrina Mantegazza e Il comitato di redazione
Ciao Mamma,
spero tu ora stia finalmente bene. Nel corso degli ultimi infiniti mesi di malattia, ho cercato di tenerti la mano nel modo più responsabile, adulto, razionale ed energico possibile. Come mi hai insegnato tu, ti ho sostenuto con lucidità e freddezza, ingoiando le lacrime e disperandomi senza farmi vedere da te. Te ne sei andata in una domenica sera primaverile. Ma questa volta senza il tuo vocione e la tua energia. Ci hai salutato silenziosamente, abbandonandoti a quello hai sempre trasmesso alla tua famiglia: la fede. Dal giorno della mia nascita, sei stata un faro nella tempesta. Una mano che mi teneva stretta nei momenti di difficoltà, una guida che mi consigliava la strada più giusta da prendere, una voce che mi diceva tante volte “no” e altrettante volte “brava”. Le tue spalle grosse e le tue mani forti mi hanno trasmesso il senso della determinazione, della perseveranza, dell’educazione e della profonda umiltà. Mi dicevi: “Francesca, abbassa la testa e pedala…”. Quella che sono oggi è per gran parte merito tuo e per questo te ne sarò grata per sempre. La casa era già vuota da un po’, ma oggi ancora di più, oggi sembra che tutto ciò che più amavi (come i tappeti, le candele e i piatti in ceramica) urla la tua assenza. Il divano ora è libero, la tua giacca invernale è appesa e io stringo forte a me il tuo vestito per riuscire a prendere sonno. Sei ovunque mamma. Grazie Papà Franco per aver accompagnato Mamma nel corso di questo lungo e tortuoso cammino con sincero amore, dedizione, accondiscendenza e perseveranza. Grazie a mia sorella Paola per avermi dato la forza di affrontare ogni singolo momento. Sono sicura che entrambe porteremo nel cuore gli insegnamenti di mamma e li trasmetteremo con gratitudine e onore alle nostre famiglie. Grazie a mia nonna Rosanna e a mio zio Renzo per esserLe stati vicini con profondo rispetto e devozione. E grazie di cuore a tutti Voi, per l’affetto, la condivisione di questo dolore indescrivibile, per aver ricordato mamma Antonella per la sua solarità, gentilezza e spontaneità. Grazie per aver riempito il cuore della mia famiglia con la condivisione delle Vostre più intime esperienze vissute con Lei. Vi assicuro che ogni volta che rientrava in casa, dopo le abitudinarie attività di Paese, ci ha sempre raccontato di Voi. Francesca
“O tempora, o mores” diceva Cicerone secoli fa, quando Roma dominava tutto il mondo conosciuto con la forza delle sue legioni. Oggi non ci sono più, per fortuna, le legioni, e neanche la leva militare obbligatoria, oggi ci sono le bombe atomiche e all’idrogeno comandate da un solo pulsante. Ma forse mi sono spinto troppo in là. “O tempora, o mores – Che tempi, che costumi”… Questi nostri! Poi è arrivato anche “ïl tempo in cui Berta filava, filava, filava ed il tempo passava”. Oggi non è più neanche quel tempo, rimasto solo in alcune canzoni so- prattutto dialettali o paesane che dir si voglia. Oggi ci sono i computer, che hanno alleviato molto il duro lavoro manuale dell’uomo, ma non vorrei che alla fine sorgesse qualcuno che assoggettasse tutti ad un pensiero unico. Speriamo che ci sia il tempo in cui Berta trovi l’amore. Un’utopia? No, un augurio di un povero vecchietto che oggi passa il suo tempo rinchiuso in casa come o peggio che in caserma, per colpa di un vigliacco che non ha nemmeno il coraggio di farsi vedere, talmente è piccolo. Però anche al tempo di oggi ci sono delle piccole soddisfazioni ad essere obbligati a stare in casa, quasi reclusi. Abbiamo ripreso in mano alcuni volumi di amici incontrati lungo il nostro tem- po e ne abbiamo gustato maggiormente quelli da loro scritti e da noi pubblicati. E stiamo ora riassaporando tutte le delicatezze profuse dal Manzoni ne “I pro- messi sposi” e la fantasia illimitata di Dante Alighieri ne “La divina commedia”, di cui ricordo di averne pubblicato una edizione in dialetto comasco, un’opera scritta da un sindaco di un paesino del lago e che allora ebbe un notevole successo. Bando alle ciance, questo è un augurio per le prossime generazioni: che il vostro tempo sia migliore di quello che il destino ha riservato a noi, anche se mi viene un nodo in gola, perché io non sarò presente a viverlo, essendo ormai arrivato all’ultimo stadio, che spero sia sempre il penultimo. Romano Meroni
Il Paese Sede: Comune di TaverNotiziario di Tavernerio nerio Anno IX - Numero 17 Registrato al Tribunale Giugno 2020 di Como col n.6/2012 Direttore responsabile Stampa: GRAFFIETTI Sabrina Mantegazza STAMPATI S.n.c. Segretaria di redazione: S.S. Umbro CasentineAngelica Maesani se Km 4,500 - S.S. 71 Comitato di Redazione: - 01027 Montefiascone Giusi Giuliani Romano Meroni (Viterbo) - Italy Distribuito gratuitamente Giovanni Moiana in n. 3.200 copie. Ermanno Trombetta In caso di mancato recaCollaboratori esterni pito segnalare al seguente Sara Di Stefano indirizzo di posta elettro- Francesca Bianchi nica: Stefania Riso redazione.il paese@comu- Laura Tiburzi ne.tavernerio.co.it. Sul sito internet del Comune è disponibile la versione in digitale. www.comune.tavernerio.co.it. Chiuso in redazione il 30/5/2020 Il magnifico orologio della piazza principale di Bergamo

SOMMARIO
1 O tempora, o mores 2 Ciao Mamma 4 Amministrare al tempo del Covid-19 5 Il verbo piú bello di tutti: resistere 6 La panchina rossa: risultato di belle intenzioni e di buone prassi Immobilitá e speranza 7 In questo tempo sospeso... 8 Caro volontario... 10 Tempo di pausa e di cambiamento 11 Consulta Giovani Tavernerio al tempo del Covid-19 12 Poesia 13 Scuola di italiano per stranieri Nati per leggere 16 Coronavirus... vivi la vita con amore, pazienza e positivitá 17 Un viaggio verso... 18 Muri come il cielo Alcide Gallani: una Nativitá speciale per Tavernerio 20 L’importanza delle librerie 21 La Trota fario - Il balcone 22 Ultime dalla Commissione biblioteca 24 Un incontro inconsueto dopo 78 anni di lontananza 25 Vicini anche a distanza 26 La scienza della vita 28 Che vuoi? Hashish, marijuana o amuchina gel? 29 Il Covid non ci ha colti impreparati 30 Dalla scuola :riflessioni sul tempo 33 Emergenze sanitarie a Tavernerio nel 1945 35 Scuola di scacchi 36 Un po’ di storia: la cooperativa di Ponzate 38 C’era una volta... il derby