Il Paese
Notiziario di Tavernerio
“Cuore” di Alcide Gallani
O tempora, o mores
Se chiedete ad un ultraottantenne di scrivere qualche considerazione sul tempo che passa, questi non potrà che lamentarsi che il tempo corra troppo veloce e che l’inesauribile tintinnio dei secondi scanditi dall’orologio assomiglino sempre più all’incedere inesorabile di una marcia funebre cui tutti dobbiamo sottostare. Credo che i momenti che ti si imprimano maggiormente nella memoria siano quelli bui che hanno segnato il tuo percorso. O può essere che la memoria si trasformi in una carrellata di fotogrammi, a formare il film della tua vita, con i momenti belli e quelli meno belli. Quando poi la vita incomincia a segnarti a sei anni, con la morte del papà, che cosa puoi scrivere del tempo? Che è tiranno, che è dispotico, che non c’è modo di correggerlo, di tirare neanche un po’ il freno a mano, quando si è oltre un certo limite. Eppure la mia vita, il mio tempo hanno avuto anche tanti momenti belli, ma non vorrei incominciare un poema... E hanno un bel dire quelli che pontificano che il tuo tempo è quello che tu ti stai creando giorno per giorno, fregandotene del tempo degli altri... Sinceramente, oggi mi sembra un ‘programma fuori del tempo’, visto come siamo interconnessi ormai col mondo intero. La qual cosa non è che sia un male, anzi credo che l’unione tra i popoli sarà il prossimo traguardo di questa terra, senza distinzione tra il colore della pelle, le credenze religiose, i programmi politici, tutte bazzecole di fronte al traguardo del bene comune, che a ben vedere è al centro di tutti i programmi dei politicanti circolanti in questi tempi. (Continua a pag. 3) Periodico distribuito gratuitamente - Anno IX - n. 17 - Giugno 2020
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