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Caro volontario

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Scuola di scacchi

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Caro volontario, innanzitutto vorremmo ringraziarti moltissimo per il tuo operato nell’emergenza Co- vid-19. Ci piacerebbe che, attraverso questo notiziario comunale, tutti venissero a conoscenza della tua esperienza. Ti chiediamo di rispondere alle tre domande qui di seguito –: 1) perché hai deciso di prestare il tuo aiuto come volontario ? 2) qual è la tua mansione? 3) qual è stato il momento più bello della tua esperienza? E quello più difficile? Sabrina Mantegazza e tutto il comitato di redazione de “Il Paese” Alcuni volontari hanno deciso di raccontarsi

Terenzio Casartelli

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Il pensiero di aiutare persone anziane, fragili e biso- gnose in questo momento mi è sembrato normale e doveroso, purtroppo i miei nonni sono venuti a mancare molto tempo fa e quindi aiutando un anziano mi è sembrato in un certo senso di aiutare qualcuno della mia famiglia Acquisto, ritiro e consegna medicinali e generi ali- mentari. Quello più bello non è uno ma è ogni volta che vengo salutato e ringraziato dopo la consegna sull’uscio di casa. Il più difficile è quando ho appreso che una persona che avevo conosciuto grazie a questa esperienza è venuta a mancare. Non lo dimenticherò mai.

Doriana

Ho deciso fin dai primi giorni dell’epidemia di ren- dermi disponibile perché ho pensato a chi era solo/ malato/anziano e non aveva la possibilità di uscire per i semplici bisogni quotidiani. Mi sono messa nei panni dei familiari di queste persone, magari lontani, impossibilitati a raggiungere i loro cari. L’aiuto dato consiste semplicemente nel recarsi al supermercato o farmacia per conto di queste persone. È stato davvero piacevole svolgere queste mansioni. Ho avuto la fortuna di conoscere e confrontarmi con ragazzi molto più giovani di me, ho collaborato con i volontari della Protezione Civile di Tavernerio, che reputo persone davvero in gamba e preziose per il nostro paese. È stato gratificante ricevere i ringraziamenti di chi abbiamo seguito, ringraziamenti sia verbali che scritti (siamo finiti anche sulle lettere de “La Provincia”. Questa esperienza mi ha confermato l’importanza del volontariato e confermato che nonostante i nostri difetti e la nostra apparente freddezza, noi Taverneriesi siamo persone di cuore.

Giulio Mornati

Essendo uno studente ho trovato nel volontariato un modo concreto per fare la mia parte nella battaglia collettiva contro il virus. La mia mansione principale è stata la consegna della spesa alle persone bisognose, ma mi è capitato anche di andare ad aiutare la Protezione Civile alla piattaforma ecologica. Senza dubbio il momento più bello è la consegna del- la spesa a casa, la riconoscenza delle persone mi ha trasmesso tutte le volte una grande soddisfazione per il gesto d’aiuto. Mentre il momento più difficile è stato quello iniziale, durante il quale c’era ancora molta incertezza sulla durata del lockdown e quindi le persone assistite erano più preoccupate.

Carla

Ho deciso di prestare il mio aiuto come volontario in quanto credo che la solidarietà sociale sia uno dei valori fondanti delle nostre comunità umane. Inoltre, ritengo che dovremmo essere proprio noi giovani a provare e a dimostrare di essere presenti e di poter dare un aiuto concreto. La mia mansione è stata quella di distribuire casa per casa, in un primo tempo agli over 65, un avviso del Comune recanti delle indicazioni per la loro sicurezza e un elenco dei servizi di volontariato messi in atto dal Comune stesso. In un secondo tempo, abbiamo consegnato, nella frazione di Ponzate, le mascherine chirurgiche prima agli over 65 e poi a tutta la popoazione. Il momento più bello è stato ogni volta in cui, anche da lontano, anche attraverso le mascherine, siamo stati in grado di cogliere, da uno sguardo, da una parola, un profondo senso di gratitudine e riconoscenza nelle persone che aiutavamo. Come Consulta Giovani abbiamo infatti ricevuto anche in seguito moltissimi messaggi di ringraziamento che ci hanno davvero scaldato il cuore. Il momento più difficile è stato sicuramente ogni volta che mi rendevo conto della quantità di avvisi, buste, lettere e mascherine che dovevamo consegnare. Ma dividendosi il lavoro, con l’aiuto di tanti, tutto è andato per il meglio.

Andrea Trombetta

Credo sia coerente con l’idea di comune che stiamo costruendo, fatta di cura e comprensione costante del- le esigenze reciproche. In una prima fase la richiesta del servizio era notevole ed io potevo svolgerlo senza particolari impedimenti, quindi perché no? ‘Siete per sempre coinvolti’, si tratta di compiere una scelta.

Mi occupo di recupero e consegna di beni alimentari alle persone ritenute più fragili o impossibilitate a spostarsi in autonomia. Senza dubbio il momento più gratificante è stato notare come il senso di disponibilità e affetto circolasse, e circoli tutt’oggi, più sbrigliato e spontaneo: io portavo la spesa e, tra supermercato e consegna, mi vedevo offerto aiuto tecnico, anche nella ricerca di articoli talvolta, almeno ai miei occhi, quantomeno esotici, e prodotti ‘della casa’, o raccolti freschi da orti e frutteti. Il più difficile, forse, manovrare la prima retromarcia con guanti, mascherina e condensa sugli occhiali.

Matteo

Fin dall’inizio ho pensato che collaborare fosse la soluzione migliore per uscire da questa situazione; così, appena hanno presentato questa idea di volontariato, ho deciso di dare il mio contributo, perché non poteva che essere la scelta più utile aiutare le persone più vulnerabili. La mia mansione prevede la consegna a domicilio della spesa e dei medicinali e la distribuzione della mascherine chirurgiche per gli abitanti del comune I momenti più belli finora sono stati la dimostrazione di felicità e cortesia con cui le persone mi accolgono per quel che sto facendo per loro. Momenti difficili in sé non ce ne sono in realtà, a parte il dover risponder loro a domande tipo “quando finirà tutto questo”.

Daniele Redenti

Ho deciso di prestare il mio aiuto, perché in questa emergenza, mi sono sentito in dovere di dare il mio contributo al paese. Mi sono occupato di consegnare le mascherine. Il momento più bello è stato vedere tanti ragazzi, insieme per aiutare il proprio paese, di momenti difficili non ce ne sono stati!

Laura

Tutti un giorno o l’altro potremmo avere necessità di un aiuto e credo sia fondamentale all’interno di una comunità aiutarsi vicendevolmente.Durante la mia esperienza da volontaria è capitato di fare la spesa a delle coppie di anziani. Portare loro la spesa è stato per me come avere qui i miei di nonni e questo mi ha resa davvero molto felice. La mia mansione consiste nel portare la spesa a chi ne fa richiesta. Uno dei momen- ti più belli è stato quello di ricevere un biglietto con la scritta grazie ed un cuore da parte di una coppia di anziani. Il momento più difficile mi accompagna ogni volta che rientro a casa perché potrei rappresentare un veicolo di contagio per i miei cari.

Giulia

Ho deciso di prendere parte a questo servizio di volontariato perché, tramite i social, sono venuta a conoscenza di similari iniziative nel comune di Lipomo, dove veniva fatto appello proprio ai giovani. Riferen- domi alla Consulta Giovani di Tavernerio ho scoperto che il Comune stava muovendosi nella medesima direzione. Ho dunque pensato fosse un bel modo di mettermi in gioco, quanto meno provandoci, oltre al fatto che, se mi mettessi nei panni di persone impos- sibilitate a rendersi indipendenti, sarei ben felice di ricevere altrettanto. Sapere di potersi muovere in una direzione ancor più solidale al giorno d’oggi, proprio e soprattutto in questa situazione per tutti destabiliz- zante, può risultare a mio avviso un ulteriore motivo per considerare le necessità dell’altro e mantenere alto l’umore. In tutto ciò mi sono resa disponibile per il duplice giro di distribuzione di mascherine presso la frazione di Ponzate e per qualche spesa/ritiro di medicinali entro il Comune di Tavernerio. Di certo l’episodio più bello è stato quello in cui sono venuta a contatto con una delle signore per cui ho fatto la spesa, in quanto, seppur nei brevi attimi trascorsi nel momento della consegna, tale parentesi è divenuta luogo di scambio di parole, di “confidenze” e anche di ricette del tutto originali. Ho apprezzato molto la volontà della signora di rivedermi a seguito di questa situazione di emergenza. È stata per me un’occasione per conoscere e legare con una nuova e ricca personalità, che ho idea abbia molto da rivelare. Il momento più difficile è onestamente per me quello che precede la decisione di dare una disponibilità per una spesa. Oltre a quel timore che aleggia da un po’ nell’aria, vi è una personale difficoltà a rinunciare ai propri tempi e ai propri impegni, che comunque continuano a sussistere, anche se fisicamente a casa. Credo che questa iniziativa sia stata capace di rimettere in discussione alcune comodità che, fino ad ora, ho dato per scontato, dovendo per una volta pensare anche a qualcun altro (non necessariamente facente parte del legame di parentela) oltre che a me stessa.

Dario Conti

Ho deciso di prestare aiuto in questo momento di difficoltà per fare una nuova esperienza personale e nel mio piccolo poter aiutare chi era in difficoltà. La mia mansione all’ interno del volontariato è stata quella di consegnare i buoni spesa. Per quanto riguarda il momento più bello non sa- prei dirne uno in particolare, ma sicuramente vedere l’espressione di felicità negli occhi dei nostri paesani alla consegna dei buoni spesa mi ha reso di conseguenza felice e poi il fatto di aver conosciuto persone nuove, tra cui Federica e Monica. È stata una bella esperienza e mi ha insegnato molto e direi che di momenti difficili non ce ne sono stati.

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