Il Paese
Notiziario di Tavernerio
“Presepe”, opera di Elia Molteni (particolare)
Passioni
La parola passione proviene dal latino “passio”, a sua volta derivato dal verbo “patior”, che significa “sopportare, patire”. Nei Vangeli la parola “passione” (in lingua greca “pathos”) appare come identificazione del martirio di Gesù e diventerà uno dei simboli della predicazione cristiana. Già agli albori della nostra letteratura, importanti autori come Dante e Jacopone da Todi la utilizzano nei loro scritti. Nella cultura medievale il significato principale di “passione” è quello di sofferenza del corpo, tormento fisico, stigmatizzato tramite la narrazione evangelica. Nei trattati di medicina antica si parla di passione del fegato, o passione dei denti, invece che di mal di fegato e mal di denti. Accanto al significato di sofferenza fisica si trova quello di sofferenza morale: la passione è un’emozione travolgente, a tal punto che arriva a dominare la volontà di chi la prova. Questo significato è giunto fino a noi con diverse sfumature. Chiamiamo infatti “passioni” sentimenti come l’amore, l’odio o la gelosia, sentimenti che a volte spingono chi ne è coinvolto ad agire di slancio, in modo incontrollato. Via via che ci si allontana dall’idea di incontrollabilità e sofferenza, la passione assume un significato più alto. È passione il trasporto totale per un’idea o un’opinione; la passione politica, ad esempio, è l’attaccamento alla propria idea, visto sia in positivo, come impegno e dedizione, sia in negativo, come mancanza di quel distacco critico che permette una visione chiara dei problemi e delle opinioni altrui. (Continua a pag. 3) Periodico distribuito gratuitamente - Anno IX - n. 18 - Dicembre 2020
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