ANNO IX - NUMERO 17 - GIUGNO 2020

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modo ben visibile una postazione che occupi parte dello spazio pubblico o privato in rappresentanza di una donna vittima di femminicidio: una sedia in un teatro, una panchina in un parco, un posto in un consiglio comunale. Il Gruppo Civico “Progetto in comune” in occasione dell’8 marzo ha scelto di prendere posizione contro questo fenomeno sempre più incalzante e di dare visibilità a questa iniziativa donando alla collettività una panchina colorata con una scritta molto semplice ma di grande effetto, contro tutte le forme di violenza. Per valorizzare e offrire la giusta rilevanza a questo Il progetto “La Panchina rossa” è stato lanciato dagli generoso gesto, l’Amministrazione Comunale ha deStati Generali delle Donne e rivolto a tutte le comuni- ciso di posizionarla all’ingresso del Municipio, modità, alle associazioni e alle scuole come monito contro ficando anche la precedente disposizione delle aiuole, la violenza sulle donne e in favore di una cultura di con il preciso intento di rendere la panchina un bene parità. utilizzabile e non solo un’esposizione di arredo urbaDiversamente dalle altre iniziative che generalmente no. vengono proposte in occasione del 25 novembre, la Invitiamo con piacere tutti i cittadini ad utilizzarla Panchina Rossa è un’installazione permanente ed è nella ferma convinzione che “la non violenza, in diventata in questi anni il simbolo del “posto occupa- qualsiasi forma la si manifesti, è buona disposizioto”. ne per tutto ciò che si vive”. (Gandhi) L’idea di questo progetto internazionale nasce nel Federica Trombetta 2016 da un concetto molto semplice: collocare in Assessore alle politiche sociali e cultura

AMMINISTRAZIONE

La panchina rossa, risultato di belle intenzioni e di buone prassi

Immobilità e speranza

senso di calore. Tante persone si sono impegnate per far continuare la macchina dei lavori anche da casa, anche da lontano e, non appena possibile, lo hanno fatto fisicamente, tornando ad abbellire i “propri poIn questo tempo che oscilla fra immobilità e speran- sti” in vista della ripresa. za, dobbiamo approfittarne per fermarci a riflettere: Così, quando torneremo ad incontrarci, avremo già quella che sembra inattività è, invece, spunto, oppor- sistemato i nostri spazi, i nostri parchi, le nostre stratunità. Posso dire che in questo cambiamento della de, le nostre scuole e i nostri cimiteri. vita e delle nostre abitudini, abbiamo raccolto il frutto Così, quando torneremo ad incontrarci, avremo già del lavoro degli anni addietro, sia nel metodo che nei progettato un pezzo di futuro e la prossima opera perrapporti con le persone. Abbiamo cioè sperimentato ché tutti si sentano accolti e in cammino. che il metodo di lavoro impostato in questi anni ha Così, quando torneremo ad incontrarci, potremo avuto e sta avendo anche un effetto benefico sulle per- respirare la nostra aria e sentire che era come ce la sone, oltre che sul sistema di gestione della macchina ricordavamo, che è sempre quella e, per una volta, comunale. Nell’inquietudine di questi tempi, l’idea forse, lasceremo da parte le divisioni per concentrarci che c’è qualcuno che “ti aspetta”, qualcuno che tiene sull’unica cosa che conta, che si chiama Tavernerio. pulito per quando arriverai, che fa comunque bello Paolo Lazzaroni il paese e lo cura per quando tornerai, mantiene un Assessore all’Urbanistica 6 Il Paese


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