Arte e Letture
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Letture consigliate Francesca Alexander
La storia di Ida Solfanelli, Chieti 2011, p. 96, € 8
Francesca Alexander
Storie molto antiche Solfanelli, Chieti 2014, p. 96, € 8
Francesca Alexander (1837-1917), artista americana naturalizzata italiana, si trasferì nel 1853 con la famiglia da Boston a Firenze. Studiosa di tradizioni popolari, raccolse i canti della Toscana e si dedicò alla poesia religiosa. La casa editrice Solfanelli ne propone un romanzo breve, Storia di Ida, ed una raccolta di racconti. Nella narrazione degli ultimi anni di vita della cattolicissima Ida, la Alexander dimostra un’originale maestria stilistica unita a un profondo richiamo per quelle luci spirituali ravvisabili anche nella più cruda quotidianità. L’azione è lo specchio di quella stessa vasta opera di carità effettivamente svolta dalla scrittrice a favore dei poveri e degli umili. L’altro volume, un’antologia tratta dalla raccolta I servi nascosti e altre storie molto antiche (1901), propone i racconti Il crocifisso della Providenza, La vecchia cantastorie, I lupini e Suora Marianna, notevoli
per il perfetto equilibrio tra narrazione e poesia. Chiude l’antologia il racconto, La Sorellaccia – mai edito in volume nemmeno in America – il miglior scritto di Francesca Alexander assieme alla Storia di Ida, in cui il realismo dello stile si fa ancora più ardito, per il cambio di scena, senza soluzione di continuità, tra la dimensione terrena e quella celeste.
Nicola Bux
Con i sacramenti non si scherza Cantagalli, Siena 2016, p. 224, € 17
La Chiesa pare voler dissolvere i contorni netti della fede in una sorta di brodo indeterminato e rimescolato dal “secondo me” di certi sacerdoti. Ebbene, della Fede, i Sacramenti sono l’espressione, il frutto, il dono più alto e prezioso. Don Nicola Bux affronta il tema con la passione consueta e per ognuno dei sette Sacramenti chiarisce l’oggetto, il significato, la storia. Poi mette in guardia dalle moderne deformazioni, dagli equivoci dell’interpretazione contemporanea. In una parola, mette in guardia dalla «svolta antropocentrica che ha portato nella Chiesa molta presenza dell’uomo, ma poca presenza di Dio», una Chiesa in cui la sociologia ha sostituito la teologia, l’orizzontale ha eliminato il verticale, la profanità ha scacciato la sacralità. Lo stessa autore ricorda: la liturgia odierna è, di fatto, “di spalle a Dio”. Ma è un errore molto grave, come ha scritto anche Benedetto XVI: «Se la liturgia appare
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anzitutto come il cantiere del nostro operare, allora vuol dire che si è dimenticata la cosa essenziale: Dio. Poiché nella liturgia non si tratta di noi, ma di Dio. La dimenticanza di Dio è il pericolo più imminente del nostro tempo. A questa tendenza la liturgia dovrebbe opporre la presenza di Dio. Ma che cosa accade se la dimenticanza di Dio entra persino nella liturgia, se nella liturgia pensiamo solo a noi stessi? In ogni riforma liturgica e in ogni celebrazione liturgica, il primato di Dio dovrebbe sempre occupare il primissimo posto». Dio e il suo Sacrificio salvifico, non certo la predica del celebrante…
R A D I C I
C R I S T I A N E