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Religione
Pregare per i nostri cari defunti Il mese di novembre è considerato dalla Chiesa come un momento speciale di preghiera per i defunti, a cominciare dalla celebrazione del giorno 2. In questo periodo, qualora già non fosse nostra consuetudine, siamo invitati a pregare quotidianamente per i nostri morti. La preghiera per essi è un’opera di misericordia spirituale, come ci ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n.1032. In altre parole, è una parte essenziale della nostra testimonianza dell’amore e della misericordia di Dio.
del card. Raymond Leo Burke regare per i morti ha due scopi: onorarne la memoria ed esprimere il nostro continuo amore per loro, aiutandoli ad essere liberati da qualsiasi pena temporale a causa dei peccati ed a raggiungere così la vita eterna in Dio.
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La preghiera per i moribondi Quando ero piccolo, c’era l’abitudine d’indossare una medaglietta con un’immagine religiosa e la scritta: «Sono un cattolico, per favore chiamate un sacerdote». La medaglia serviva ad assicurare il ministero di un sacerdote, in caso di grave malattia o infortunio. La consuetudine d’indossare una simile medaglia ci ricorda il nostro dovere, quando si assista un moribondo, di chiamare un prete, così da pregare per il morente e fargli amministrare i sacramenti, soprattutto la Confessione e la Santa Eucaristia come Viatico. Il Rituale Romano contiene una sezione speciale, Il pastorale dei morenti, che guida sacerdote e fedeli a dare loro assistenza spirituale. Tanto le orazioni quanto i riti sono rivolti a chiedere il perdono dei peccati, confermando la fiducia nella misericordia infinita del Signore e la promessa della vita eterna. Dobbiamo fare attenzione a chiedere il conforto religioso in modo tempestivo. Non dobbiamo aspettare l’ultimo momento. Chi si trovi in punto di morte necessita della preghiera della Chiesa, ma soprattutto di ricevere la Santa Comunione, fondamentale Cibo 40
spirituale necessario per il viaggio da questa vita a quella a venire. Anche quando la persona fosse morta, il sacerdote dev’essere chiamato per offrire le orazioni e per benedire il corpo, pronto per la sepoltura. La tradizione della Chiesa Fin dai tempi del Concilio Vaticano II si è senza dubbio consolidata la pratica di sottolineare, al momento delle esequie, la vittoria della Resurrezione. Se infatti sappiamo che Cristo ha vinto sul peccato e sulla morte eterna nella nostra natura umana, sappiamo anche che dobbiamo essere purificati dai nostri peccati, per presentarci davanti a Dio. Nel caso in cui, prima di morire, non avesse avuto luogo un’espiazione dai peccati, Dio provvede per noi in Purgatorio. Le nostre preghiere per i morti li aiutano nella ricerca di questa purificazione. Il Secondo Libro dei Maccabei ci presenta uno splendido esempio di preghiera per i defunti. Alcuni soldati, che combattevano sotto la guida di Giuda Maccabeo, erano stati uccisi. Preparandoli per la sepoltura, era stato scoperto che indossavano amuleti pagani, fatto severamente proibito dalla legge di Mosè. La Scrittura ci dice che Giuda Maccabeo ed i suoi soldati, con amorevole devozione nei confronti dei fratelli defunti, «ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato» (2 Mac 12,42). Ci viene anche raccontato che Giuda R A D I C I
C R I S T I A N E