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Attualità
Alto Adige sotto attacco
Ma che succede nel cattolicissimo Alto Adige, terra di provata tradizione cattolica, patria delle Dolomiti, definite non a caso «cattedrali di roccia»? Diari filo-Lgbt, manuali “gender friendly”, “cattivi maestri” filomassoni in cattedra,… Eppure tutto fa parte di un preciso disegno, come è già stato precisato. Vediamo quale e perché. di Rodolfo de Mattei Qualcosa pare esser drammaticamente cambiato nel cattolicissimo Alto Adige, trasformando velocemente la regione in uno dei centri più avanzati della sovversione morale e religiosa in Italia.
Alto Adige è uno tra i luoghi più belli d’Italia ed una terra di provata tradizione cattolica, tanto che persino le Dolomiti sono state definite «cattedrali di roccia», ad indicare quanto qui la Fede sia radicata e sappia naturaliter informare di sé la vita quotidiana. Eppure, qualcosa pare esser drammaticamente cambiato, trasformando velocemente la regione in uno dei centri più avanzati della sovversione morale e religiosa nel Paese. I fatti parlano chiaro.
L’
“Normalizzazione” Lgbt Lo si è visto, per esempio, quando, all’inizio dell’anno scolastico, i genitori altoatesini sono insorti contro l’ennesima iniziativa tesa alla “normalizzazione” Lgbt: la nuova edizione di un popolare diario, il «DAI», pubblicato in tre lingue e destinato ai bambini, raffigurava infatti in copertina un bacio tra due uomini. All’interno, criticatissime dai lettori, c’erano domande chiaramente allusive come: «Da dove credi che venga la tua eterosessualità? Quando e perché hai deciso di diventare eterosessuale?». Massima l’indignazione delle famiglie a fronte dell’oscena trovata, così “spiegata” sul sito dell’editore Raetia di Bolzano: «Il DAI nasce ogni anno da una collaborazione con numerosi giovani: sono loro a creare 10
non solo il concetto grafico della copertina, ma anche i contenuti e le illustrazioni». Nello specifico, come riferito dal quotidiano on line Alto Adige, il bacio gay è un lavoro di gruppo, cui hanno collaborato, tra gli altri, il liceo Pascoli, il liceo artistico Cademia di Ortisei, Young Caritas, il campo profughi Ex casa del lavoratore di Merano e Centaurus, l’unione che rappresenta ufficialmente gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer ed intersessuali in Alto Adige. Giovanna Arminio, consigliera a Europa Novacella, una delle cinque circoscrizioni cittadine di Bolzano, ha denunciato l’inaccettabile messaggio sbattuto in faccia ai giovani studenti, commentando così l’iniziativa: «Appare evidente l’intento, in particolare di Centaurus, non solo di promuovere surrettiziamente le serate a tema del circolo Arcigay, ma di fare proselitismo tra giovani e giovanissimi, infilando all’interno del diario scolastico, luogo intimo e personale dello studente, messaggi subdoli, domande pretestuose, allusive, invadenti, in totale spregio della volontà dei ragazzi, ignari». Scuole nel mirino Quella del diario non è stata un’iniziativa casuale, una tantum, né un banale incidente di percorso, tutt’altro: fa parte di una strategia
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