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te in veline, modelle che oltre il loro aspetto fisico non hanno altro da offrire. Nascere donna oggi..? Le ragazze di oggi non sono certamente uguali a quelle dell’ 800, quando dal momento della nascita al momento della pubertà e successiva adolescenza lo scopo della vita era trovare un marito con cui costruire una famiglia e scomparire per il resto del tempo dietro le mura domestiche. Oggi non è più così, anche se essere adolescenti oggi può essere comunque problematico, in quanto molte ragazze rischiano di costruire la proprio identità sulla nuova donna dei consumi, più semplicemente chiamata “donna oggetto”. Si stanno diffondendo sempre più tra le giovani nuove malattie come l’anoressia e la bulimia, frutto della disperata ricerca della perfezione fisica come se questa fosse il biglietto di accesso a una vita migliore. Il mercato della chirurgia plastica ha negli ultimi anni incrementato la propria produzione a dismisura. Dall’ altra ragazze che vogliono in qualche modo portare onore alle proprie radici storiche, sempre più donne all’università e nel mondo del lavoro,con la paura però di non poter diventare mamme altrimenti la loro carriera si sgretolerà come un castello di carte. Sulla base di questi pensieri possiamo parlare di pari opportunità,o semplicemente di uguaglianza..?? Lascio a voi giudicare... Valentina Casagrande
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Associare o percepire? Riflessioni sul corso di spiritualità Il corso sulla spiritualità tenuto da don Arrigo Chieregatti sta offrendo importanti spunti di confronto tra i partecipanti, non solo durante le conferenze ma anche nei giorni seguenti ad esse. Sicuramente non tutti si trovano a proprio agio con le “provocazioni” portate dal relatore e di volta in volta si assiste a momenti di vero confronto, fatto di consenso, accettazione, ma anche di opposizione, sconcerto e rifiuto. Il tutto sempre all’interno di una dialettica interessante che raramente possiamo sperimentare tra colleghi e soci perché il tempo non ce lo permette. Certo il carattere obbligatorio del corso può creare da una parte un sentimento di “non libertà”, dall’altra va riconosciuto che senza l’obbligo la partecipazione sarebbe probabilmente esigua e, per quanto mi riguarda, non mi sarebbe possibile confrontarmi rispetto ad un certo argomento con il pensiero di Franco, Paolo, Alberto, Erika, Rodolfo,Ulli, ecc….. Risulta anche molto interessante scoprire come il concetto di spiritualità sia molto più vasto e complicato di quello che si potrebbe immaginare. È infatti riduttivo e fuorviante considerare la spiritualità come un sinonimo di religione, in quanto anche molti non credenti rivendicano una propria dimensione spirituale, cioè di ricerca interiore dell’assoluto che per ognuno assume si-