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Il Progetto nel cuore di Arianna
I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s I n t e r n o s laboratorio di ceramica all’interno del quale alcuni ragazzi, hanno progettato, prodotto e decorato una serie di oggetti che verranno esposti in una mostra mercato in giugno. Sempre nell’ambito della creatività è in cantiere la produzione di un CD con quattro canzoni “Free style” composte da uno dei ragazzi. Sono inoltre da considerare tutta quella serie di attività ricreative che nascono sul momento come il pattinaggio, le gite in montagna, ai laghi, la pesca, le visite a musei ecc. Per concludere: le “strade secondarie” non vanno ricercate in un luogo, non sono le geometrie d’asfalto che delimitano le periferie e ad esse il disagio, non sono secondarie in quanto marginali ma perché alternative: alternative al vuoto che spesso la strada percorsa in solitudine rappresenta. Strade alternative fatte quindi di sogni e opportunità, di emozioni e visioni, strade spesso invisibili come l’aria, ma forse per questo più adatte ad essere percorse da coloro che - così ci piace chiamarli - sono “ figli del vento ” e pertanto imprevedibili, instabili come aquiloni alla ricerca continua di una mano a cui affidare il proprio filo: una mano che li sappia guidare tra le correnti della vita.
Nicola Pineschi, educatore all’interno del progetto Backstreet
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Conoscere, Comprendere e crescere insieme
L’offerta di Arianna nasce dallo sviluppo di una biennale esperienza di percorsi “alternativi” per adolescenti: Lab (Fse 2008) ed Estate con (2009), ambedue progetti di formazione sperimentale basati sull’offerta di laboratori esperenziali.
Nell’inverno 2009 Arianna nasce, nella nostra Associazione, all’interno del progetto Bambini e Giovani, quale portatrice di un desiderio di sostenere e accompagnare il percorso di conoscenza e di autoconoscenza degli adolescenti (ragazze), che quotidianamente affrontano il difficile compito di crescere, di capire chi sono e chi stanno diventando; di comprendere la difficoltà di un dialogo spesso difficile e doloroso con sé stesse, con i coetanei e con gli adulti che a volte risultano così lontani e incomprensibili. Arianna intende, nella semplicità di uno spazio che non vuole essere solo uno spazio fisico, ma uno spazio di accoglienza umana e affettiva (un luogo “non luogo”), favorire con e tra le ragazze, dei momenti significativi di incontro, per fermarsi, riposarsi, recuperarsi, comprendersi, scoprirsi e poi riprendere, forse con maggiore consapevolezza, il difficile cammino della propria maturazione e scoperta personale.