Internos Nr.1_aprile/April 2010_La Strada - Der Weg ONLUS

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Le “Katakombenschulen” Le scuole clandestine in Alto Adige Laurea in scienze dell’educazione L’Alto Adige attualmente è sottoposto a pressione politica a causa delle imminenti elezioni. Ma a differenza del clima politico nazionale, in A.A.-Sudtirolo, questa pressione è usata nuovamente come occasione di divisione e spaccatura tra i due/tre gruppi etnici presenti sul territorio. Si è festeggiato su tutto l’Heimat Tirolese (Sud e Nord) il bicentenario di Andreas Hofer, leggendario comandante di San Leonardo che condusse una eroica resistenza contro il riformismo napoleonico e bavarese per salvaguardare le tradizioni di Patria (Heimat), Chiesa e Imperatore, e ora rispolverato a fautore dell’autodeterminazione del popolo soppresso sudtirolese. Si sfila nelle piazze contro i residui dell’epoca fascista; il monumento alla Vittoria a Bolzano, la statua all’Alpino a Brunico. Si polemizza vivacemente sulla Toponomastica bilingue, sul ritorno ai nomi originali di luoghi, monti e fiumi, ecc. Tutto ciò sta creando tra i due gruppi etnici una sempre maggiore tensione, percepibile sia attraverso i mass media, ma palpabile anche nei rapporti sociali sul territorio. In questo clima è difficile non cadere nel tranello teso dai due estremi schieramenti etnici ed è difficile porsi come 22

ponte culturale come fece negli anni ’80 A. Langer, senza una opportuna ed approfondita ricerca storica sulle origini di questi malesseri. Lo spunto per questo lavoro me lo ha suggerito inconsapevolmente Frau Magdalene Hofer, una arzilla nonnina incontrata ad una festa popolare. Stava tranquillamente vendendo, seduta ad una panchina, alcuni suoi lavori di pizzo e avvicinatomi, in uno stentato italiano, mi ha incominciato a raccontare della sua gioventù, scoprendo così il suo passato di “lehrerin” (maestra) nelle Katakombenschulen. Mi ha dato, così, lo spunto a “conoscere”, “ricercare” e riscoprire un’ origine dei malesseri odierni, il forte legame per le tradizioni, per la cultura locale e i metodi pedagogici con cui pericolosamente venivano tramandate scrittura, lingua e cultura all’ombra dei masi e delle parrocchie. La provincia di Bolzano con l’introduzione del Nuovo Statuto d’Autonomia, (D.P.R. 31 agosto 1972 n. 270 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 20 novembre 1972 n. 301) vede ampliati i propri poteri, dapprima statali, con il trasferimento di competenze, soprattutto con riferimento alle questioni etniche e culturali. Tra le materie alle quali vengono attribuite competenze legislative provinciali presentano particolare rilievo come manifestazione d’autonomia minoritaria, quelle dirette a permettere la rea-


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