Internos Nr.1_aprile/April 2010_La Strada - Der Weg ONLUS

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Storie di vita di tossicodipendenza un approccio qualitativo per la ricerca Laurea in scienze dell’educazione La tesi illustra le storie di vita nell’ambito della tossicodipendenza nel contesto della psicologia dell’età evolutiva, perché rappresenta l’oggetto della mia esperienza professionale, della riflessione continua, dell’integrazione e del contributo di ulteriori spunti delle nozioni acquisite. Lavorando in questo settore e in virtù delle relazioni che ho instaurato con gli ospiti della comunità in cui opero, ho avuto la possibilità di raccogliere tre storie di vita realistiche e profonde e soprattutto aggiornate in itinere. Sono perfettamente consapevole che il tema della tossicodipendenza si presenta molto complesso, anche perché raccoglie e include elementi di quasi tutti i temi presenti nel percorso evolutivo di un adolescente, di un giovane e di un adulto. Sono altresì consapevole che l’esposizione delle storie di vita, da parte delle persone intervistate, subisce inevitabilmente l’influsso dell’impostazione, dei contenuti e della metodologia della comunità d’appartenenza e di quelle precedentemente frequentate, anche se l’apertura del programma, la sua evoluzione e l’aver consultato modelli diversi, ci ha dato la possibilità di avere un quadro, un approccio ed un’ana18

lisi più aperti e più completi. La mia quasi ventennale esperienza nel campo di strutture residenziali, semiresidenziali e ambulatoriali per persone tossicodipendenti, ha contribuito a rendermi sempre più consapevole dell’unicità del vissuto di ogni storia di vita in cui influiscono divergenze e punti in comune. Ne consegue che l’intervento sulle persone tossicodipendenti non può essere effettuato a priori, ma deve necessariamente tenere conto della diversità della persona e del suo vissuto. La metodologia delle storie di vita, basata su una ricerca di tipo qualitativo, ci permette, come afferma Lutte, (1987) di presentare meglio la diversità delle esperienze e rendere più vivo e concreto il tema per avvicinarlo maggiormente ai singoli individui. Lutte paragona la storia di vita ad un costrutto psicologico (come intelligenza, identità ecc.), ossia un modo di rappresentarsi certi fenomeni psichici. Inoltre questa metodologia permette di dare senso di continuità alla persona che può attribuire a se stesso e alla sua storia, il suo passato, presente e il suo futuro anticipato. Sempre secondo l’autore, la ricostruzione della propria storia di vita permette alla persona un’ elaborazione della propria storia e consente di mantenere un senso di coesione e di continuità malgrado le contraddizioni e le problematiche che caratterizzano la vita dell’essere umano. L’attinenza alla realtà, la rappresentazione di sé, e l’elaborazione della propria storia, confrontata con altre storie, che permette di dare alla pro-


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