Oltre la siepe - Numero 2

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Ilgiornaledell’IstitutoComprensivodiBernalda

Oltrelasiepe

SIAMO TORNATI!

novità questa seconda uscita di Oltre la siepe! Le classi del nostro istituto sono state impegnate in tantissime attività. Partiamo dalla Giornata della Memoria per passare poi al Giorno del Ricordo senza dimenticarci il triste anniversario del conflitto russo-ucraino, rammentando il valore e la bellezza della nostra Costituzione. E ancora, il valore dell’amicizia e le bellissime iniziative fatte: dal Natale alla lezioneconcerto su Beethoven, dall’Erasmus al learning by doing, dal Giffoni School Experience a Malafemmena, con uno spazio dedicato alle passioni dei nostri studenti.

I nostri studenti… a loro un enorme grazie per esserci quotidianamente nelle attività e soprattutto per averle sapute raccontare nei diversi articoli di questo numero.

Un grazie doveroso ai nostri colleghi che sollecitano la stesura e l’invio degli articoli e un grande grazie alla nostra dirigente Grazia Maria Marciuliano che ha permesso al nostro istituto di raccontarsi con Oltre la siepe, nonché per le diverse iniziative di cui la nostra scuola si arricchisce quotidianamente.

Numero 2 – A.S. 2022/3

Bernalda, 5 aprile 2023

Ci apprestiamo a intraprendere l’ultima parte di questo anno scolastico. Dopo le vacanze pasquali, ci aspettano Invalsi, viaggi d’istruzione e la fine dell’attività didattica e per qualcuno di voi gli esami finali! Dunque buone vacanze a tutti, docenti, alunni, personale Ata e dirigente! Al ritorno ci aspetta l’ultima parte di questo viaggio, che si preannuncia altrettanto ricca ed emozionante!

La redazione

27 GENNAIO Ricordare è importante

Ricordare è importante per mantenere la disumanità distante. Io non ero presente, ma mi viene raccontato che questa tragedia è un ricordo persistente. A tutti gli uomini come noi tolsero un volto e nessuno diede a loro ascolto.

Scuola, amici e un rifugio rassicurante svanirono in un istante. A causa delle proprie radici tutti gli uomini furono uccisi.

Conserveremo nel cuore l’insegnamento della storia, soprattutto nella giornata della memoria, non commettendo più gli orrori del passato perché ogni uomo deve essere rispettato.

Non può un uomo decidere quale etnia è migliore e quale no, non ha il diritto di uccidere i suoi fratelli: uomini, donne e bambini costretti con forza a lasciare le loro case per essere maltrattati e resi schiavi. È necessario capire ciò che è accaduto, affinché quell’indicibile orrore non si ripeta. Questi ricordi non sono come semplici indumenti, di cui ci si può spogliare e mettere nell’armadio, ma un vestito da mettere sempre addosso. L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa.

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Classe 2A Prof.ssa Evangelista e Pizzolla
Numero 2 – A.S. 2022/3
Alunne Marciuliano Carlotta e Murianni Anna Classe 2A Prof.ssa Evangelista e Pizzolla Alunna Alagia Mariangela

Il giorno del ricordo

Le vicende delle foibe istriane rappresentano un momento, fino a pochi anni fa, non molto conosciuto dalla storia del `900

A partire dal 2005 ogni anno in Italia il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo dedicato alla commemorazione dei massacri delle foibe e dell’esodo di migliaia di italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia Il giorno del ricordo è un’occasione per ricordare questi eccidi e per riflettere sui terribili eventi di quegli anni

Ricordare, conoscere, riflettere sugli orrori istriani e non solo commessi in passato, dovrebbe portarci a non ripetere più gli stessi sbagli L’umanità porta un peso sulla coscienza per questo grave eccidio; tutto ciò va ricordato a tutte le generazioni presenti e future, e lo Stato italiano ha istituito la Giornata del Ricordo per dare un valore fortemente educativo come spinta alla non violenza.

Insieme alla professoressa Risimini, abbiamo guardato un documento, proposto come opera teatrale: “Magazzino 18“ di Simone Cristicchi Opera che tratta la tragedia delle foibe e di tutte le ingiustizie che accaddero in quel periodo storico. I bambini morivano, gli uomini morivano, le donne, i neonati, ma perché? Per la colpa di essere italiani? No, ma per l’ego di molti altri uomini, che erano fermamente convinti della loro ideologia e non erano disposti a togliersi i paraocchi. Per non dimenticare, il 10 febbraio è stato istituito il Giorno del Ricordo. Per noi tutti, l’importante è solo quello di non dimenticare, perché se nessuno ricorda qualcosa, questa diventa inesistente. Chissà quante cose sono rimaste perse nella storia a causa della dimenticanza di qualcuno; noi, invece, possiamo solo far sì che eventi come questi si ricordino per evitare che possano riaccadere

Raffaella Di Candia, 3A

Dal 1943 al 1947 migliaia di italiani vennero uccisi per la sola colpa di essere tali. Il 10 febbraio si ricorda il giorno delle vittime delle foibe, per non dimenticare la sofferenza che i nostri italiani hanno subito Per diversi anni sulla Dalmalzia dominava il regime fascista, con a capo Mussolini, che obbligava la gente del luogo a seguire le regole da lui imposte. Quando il regime fascista crollò, il controllo della Damalzia passò a Tito, che come obiettivo pareva avere la vendetta verso gli italiani. Fu una catastrofe: donne, uomini, bambini, anziani, furono costretti a fuggire dalle loro case e lasciare tutti i loro averi nella stazione ferroviaria di Trieste, nel magazzino 18, ad oggi divenuto museo. Tutti coloro che non riuscirono a scappare, furono presi durante la notte e uccisi nelle foibe, condannati a morire, di freddo o di fame. Questo episodio è rimasto all'oscuro per molti anni, ora i fatti sono noti ed è stata istituita la Giornata Nazionale del Ricordo.

Giulia Carella, 3A

10 FEBBRAIO
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Ucraina: un anno dopo…

Caro Presidente dell' Ucraina, mi chiamo Berni e sono un bambino italiano. Ascoltando i telegiornali e anche parlandone a scuola sono venuto a conoscenza della situazione orrenda che state vivendo nel vostro Paese. Speravo finisse subito e invece mi ritrovo qui, a un anno dallo scoppio della guerra a scriverle quanto sia assurdo essere attaccati nella propria casa, senza aver fatto nulla, se non vivere la propria vita come semplici esseri umani. Oggi 24 Febbraio 2023 è un anno che vivete una vita per niente dignitosa. Sicuramente per lei non è semplice vedere il suo popolo che soffre senza avere alcuna colpa, immagino il suo senso di frustrazione e nervosismo nel non poter fare nulla di immediato per poter aiutare tutti i suoi connazionali Io sono un ragazzo e sicuramente le mie parole alle orecchie di Putin non possono che valere meno di zero, però so che le mie parole messe insieme a tutte quelle dei ragazzi del mondo che chiedono disperatamente la Pace, possono fare la differenza La guerra non deve esistere, perché non si può neanche immaginare che un uomo possa uccidere un suo fratello. A scuola, con i nostri professori, abbiamo studiato e conosciuto tutte le guerre che l'uomo ha combattuto nei secoli. Tutte causavano morte, distruzione e tanta sofferenza, ma nonostante tutto l'uomo ancora oggi nel 2023 ripete gli stessi errori. Ho imparato anche che c'è sempre un uomo che vuole essere il padrone del mondo e un altro uomo che viene colpito senza motivo. Ora lei Presidente è quell'uomo che è stato colpito senza motivo ed è a lei che scrivo questa lettera, perché lei è il buono che metterà fine a questa terribile paura.

Berni Gallitelli, 3F

Vorrei scriverle tante cose perché spaventato di tutta questa situazione che sta facendo vivere a molta gente Un anno fa, circa, ha dato l’ordine di invadere l’Ucraina, e molte persone sono morte e continuano a morire Vorrei tanto che questa ostilità finisse, e si raggiungesse un accordo di pace Io sono un ragazzo pacifico e le voglio dire che questa violenza non porta niente Basta alla violenza!! Sento alla tv cose orrende e vedo tanta disperazione negli occhi di molta gente che vede i propri cari uccisi, case distrutte e bambini strappati ai loro genitori. Forse la mia lettera non la leggera mai, ma vorrei tanto che lei fermaste questo orrore perché non si può essere fieri di tanta sofferenza. Molte famiglie spezzate che non vedranno più un tramonto, meravigliandosi davanti a un arcobaleno perché quei colori sono offuscati da nubi di cenere Ci sentiamo impotenti, ed è per questo che le chiedo di mettere fine a questa guerra perché il potere porta odio e guerra.

È trascorso ormai un anno da quando sono iniziate le ostilità tra russi e ucraini, nonostante tante morti si continua ancora a combattere È proprio vero quanto si dice e cioè che muoiono, facendosi la guerra persone che neppure si conoscono tra loro, mentre muovono i fili di tutto coloro i quali si sono incontrati più volte, si sono seduti agli stessi tavoli, hanno partecipato alle stesse riunioni e ora invece non fanno nulla per far finire l’orrore Io, ragazzina di 13 anni, non sono certamente un’esperta di questioni politiche o di economia ma come tanti ho una mia opinione Mi chiedo infatti che senso ha porre fine alla vita di tanti bambini, di tante persone che vivevano tranquillamente, nella normalità, la loro vita. Credo che la ragione sia sempre la stessa: essere i più forti, vincere, non cedere, non fare il primo passo È tanto difficile collaborare rispettandosi gli uni con gli altri? Signor Putin, signor Zelensky perché non vi incontrate? Perché non ci stupite e ci dimostrate che gli uomini sanno collaborare? Se solo capiste voi come tanti altri i limiti degli uomini, anche di coloro che si credono invincibili, certamente non spendereste il vostro tempo a farvi la guerra. Sicuramente riflettereste su quanto sia più bello vivere e operare insieme per un mondo migliore per tutti.

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3F Egregio Vladimir Putin,

Egregio signor Putin, le scrivo questa lettera per chiederle, insieme a chiunque nel mondo, per quale motivo ha deciso di far scoppiare questa guerra, fare del male a così tanti ragazzi innocenti; così facendo si è solo messo in una situazione di odio, chiunque la disprezza in ogni parte del mondo perché tutto questo l’ha creato solo lei. Prima di prendere una decisione così affrettata pensi a quanto lei, il suo popolo e la sua famiglia ne possano risentire Sono da lei ormai bloccate le banche, i trasporti, ogni via di commercio, sicuramente questa cosa l’ avrà messa in considerazione, ma ha proseguito secondo il suo inutile obiettivo Il popolo ucraino, per senso di nazionalismo e amore per la propria famiglia, sta ritornando in quei luoghi di morte nonostante tutto. Si è mai chiesto se tutto questo dolore avesse toccato la sua famiglia come si sarebbe sentito al loro posto? Quanto dolore avete seminato, quante famiglie distrutte da una guerra che non hanno mai voluto, ma che gli è stata imposta come una dittatura! Ecco, sembra di essere tornati indietro di quasi cento anni, all’epoca del nazismo, quando la crudele mente di un solo uomo ebbe il potere di dominare le vite di migliaia di persone, che non hanno più voce. Ora le chiedo di ascoltare la sua coscienza sperando in una remissione, ritirando le truppe russe, cercando di salvare il salvabile. Mi auguro che, le semplici parole di una ragazzina che fortunatamente vive la sua spensierata adolescenza in un paese ancora libero dalla guerra, possano arrivare al vostro cuore.

Egregio signor Presidente,

le invio questa lettera per dirle il mio pensiero su quello che sta accadendo in Ucraina. Mi chiamo Letizia, ho 13 anni, sono una ragazza molto solare e sorridente, frequento la terza media di Bernalda in provincia di Matera, in Italia. Io penso che l'Ucraina sia un Paese molto bello e che le persone, prima dell'invasione russa, erano felici e contente, mentre della guerra penso che non serve a niente perché sottrarre un territorio a un Paese non le fa onore. Dichiarare guerra all'Ucraina, ha fatto morire tante persone, ragazzi poco più grandi di me che hanno lasciato le loro famiglie e non sono tornati più. Le dico anche che quello che sta facendo ha coinvolto anche tutti gli altri Paesi del mondo perché le persone sono andate a rifugiarsi in altri paesi e qui hanno trovato tanta solidarietà. Il popolo ucraino, dopo i suoi attacchi, ha perso la case e i suoi figli che sono andati in guerra, il cielo splendente si è trasformato in un cielo pieno di fuoco, i fiori dei prati sono stati calpestati dai carri armati, non c' è più la felicità di prima. Le dico anche che quasi tutto il mondo è contro di lei e per questo io spero tanto che rimarrà solo. Io le chiedo di riflettere su quello che sta facendo e di usare sempre la pace per risolvere qualsiasi problema.

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Lorena Barnabà, 3F
Letizia Albano, 3F

Signor Zelensky,

le scrivo questa lettera per parlare di ciò che sta accadendo in Ucraina. Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio del 2021, la Russia ha iniziato a bombardare l’Ucraina per invaderla, dato che come tutti sappiamo apparteneva alla Russia. Nonostante abbiamo imparato dalla storia che la guerra porta solo guai, ancora oggi in alcuni Paesi si continua a farla. Con questa lettera vorrei farvi sentire la mia vicinanza, per i cittadini Ucraini costretti a fuggire dalla loro terra a causa dei bombardamenti, per non parlare dei giovani soldati che ogni giorno rischiano la loro vita per amore della patria. È assurdo, inoltre, pensare agli ospedali bombardati, alle mamme che devono proteggere i propri figli e vivere nel terrore. Caro Zelensky, per il bene dell’umanità, le chiedo di fare il possibile per cercare di trovare un accordo con Putin, per risolvere il prima possibile questo conflitto che sta causando così tante vittime. Ci tengo a concludere questa lettera dicendo che non esistono guerre giuste, esistono solo profughi e vittime costrette a lasciare la loro amata terra per salvarsi.

Di solito, nel cominciare a scrivere una lettera per una persona o si scrive “Caro”, se confidenziale oppure “Egregio” se non confidenziale oppure altro. Io non intendo usare niente di tutto ciò per scrivere a te, Putin. Sarò breve e concisa. Comincio col dire che non sei altro che un malvagio vestito con eleganza. Sei cinico, senza cuore, senza compassione, senza altruismo, senza educazione, senza una fede, senza dignità, senza coscienza, senza sentimenti, senza scrupoli, senza un’anima. Non sei nemmeno degno di essere chiamato “persona”, “animale”, non sei degno di respirare l’aria che invece respiri. Detto brevemente tutto ciò, ti scrivo il vero motivo della mia lettera. No, non voglio arrivare al tuo cuore, tu un cuore non ce l'hai, ma voglio arrivare a dirti, no anzi a chiederti: Ma non sei stanco?” Stanco del sangue, delle lacrime, del disastro, della distribuzione, della malvagità? Me lo chiedo perché, dato che giochi con vite, bombe e quant’altro, anche giocando poi ci si stanca, del tutto o si cambia gioco. Tu quando lo farai? Quanto ancora vuoi tenere tra le mani il joystick? Dopo la paura e l’assurdità del Covid, a causa di questo tuo sporco gioco, ho conosciuto il terrore umano attraverso i notiziari, il tormento di chi sta nel gioco, la cattiveria dell’uomo allo stato puro. È da un anno che non fai altro che distruggere tutto ciò che tocchi.

Fai qualcosa, non di buono perché non capiresti, la bontà ti è sconosciuta, di sensato una sola volta nella tua triste vita, lascia il gioco e sii degno di respirare l’aria che non so grazie a chi tu respiri e che Dio abbi pietà di te quando accadrà. Essere vivente più indegno di te spero di non conoscerlo mai... no, non lo conoscerò perché la morte non si autoriproduce.

Firmato: un nome, il mio troppo degno per i tuoi miserabili occhi e troppo pulito sulle tue sporche labbra.

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Manila Lazazzera, 3F
Greta Carriero, 3F

L’Onu e il conflitto russo ucraino

Dopo i due grandi conflitti mondiali che hanno provocato stragi terribili e introdotto l’uso delle armi nucleari, vari Paesi del mondo hanno sentito l’esigenza di arrivare a forme di collaborazione che consentissero di garantire la pace e la giustizia tra i popoli. Così nel 1945 ci fu la creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, cui aderirono inizialmente cinquanta Paesi. Al giorno d’oggi sono 193 i Paesi che ne fanno parte.

Circa un anno fa è scoppiata una guerra in Ucraina interrompendo un periodo di pace. La maggior parte dei Paesi appartenenti all’ONU si è schierata contro l’invasione russa. Le Nazioni Unite condannano la decisione di Putin di mettere in allerta le sue forze nucleari, approvando uno schiacciante isolamento diplomatico ed economico della Russia e respingendo questa aggressione ingiustificata.

Vorrei concludere con una considerazione sulla canzone di Edoardo Bennato: ‘A cosa serve la guerra’. La guerra è una gara dell’inutilità. Mi auguro che tutte le guerre possano cessare e che l’uomo possa usare il linguaggio del dialogo, della ragione e del cuore perché tanto la guerra è solo un’INUTILE GARA.

A cosa serve la guerra, diciamo la verità: serve soltanto a vincer la gara dell’inutilità

Edoardo Bennato

Una data da ricordare!

Che data importante il 17 marzo 1861! Oggi abbiamo ricordato la nascita dello Stato italiano; abbiamo appreso che avvenne dopo la proclamazione del Regno d’Italia e che il suo primo re fu Vittorio Emanuele II di Savoia. È anche la festa della Costituzione, dell’Inno e della nostra Bandiera. Stamattina prima abbiamo letto alcune pagine di storia e alcuni articoli della Costituzione e poi siamo usciti nel cortile della scuola, abbiamo innalzato il Tricolore e cantato l’Inno di Mameli. Con noi c’erano anche i compagni di II e III media e i bambini della Primaria. È stato un momento emozionante; noi ci emozioniamo sempre quando cantiamo il nostro inno! E poi pensiamo che sia molto importante conoscere, ricordare e celebrare i momenti che riguardano la storia del nostro Paese

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Gli alunni della 1G

La Costituzione

Partendo dal concetto di Democrazia, forma di governo che mette nelle mani del popolo tutto il potere, abbiamo ritenuto opportuno porre l’attenzione sul documento che, per eccellenza, tutela ogni cittadino italiano: LA COSTITUZIONE. Gli articoli, infatti, richiamando diritti e doveri del singolo, consentono alla società civile di esistere e prosperare; inoltre, ogni cittadino partecipa attivamente all’esercizio del potere, sentendosi libero di esprimere le proprie ideologie nel rispetto dell’altro. Al concorso ha preso parte attivamente un alunno speciale che, dopo una dettagliata ricerca sul significato di democrazia e un approfondimento relativo al nostro documento costituzionale, ha capito il significato più profondo di libertà: libera espressione e naturale inclusione all’interno della nostra variegata società.

Ehi gente siamo la 2^A della Costituzione italiana conosciamo il DNA. Abbiamo studiato che è il nostro passato da cui ogni articolo è nato e l’uomo ne è tutelato!

L’articolo 1

dal lavoro non esclude nessuno e con l’articolo 3 io sono uguale a te;

l’articolo 11 dice che:

l’Italia contro la guerra contro è! Senza questi tre la Costituzione non sarebbe quel che è!

RIT.

LA COSTITUZIONE DONA LA LIBERTA’

GARANTENDO AD OGNI UOMO LA FELICITA’.

LA LIBERTA’ VIAGGIA NEI PENSIERI

E VOLA LEGGERA SU

STRADE E SENTIERI.

La bandiera tricolore rappresenta la nostra nazione: verde sono i prati cresciuti e profumati; bianco è la neve che sui monti giace greve; rosso è il sangue dei caduti che per noi si sono battuti:

RIT.

Dice la Costituzione: la scuola è aperta per tutta la Nazione. Tutti i cittadini devono essere fedeli sempre fedeli alla Repubblica per garantire la sicurezza pubblica. Viva la nostra Costituzione!

RIT.

Ehi amico? Siamo ancora qua questo vi dice la 2^A, diritti, doveri e sacrificio di ieri saranno sempre nei nostri pensieri!

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Prof.sse Galasso ed Evangelista
Gli alunni della 2A

L’amicizia è…

Vi proponiamo di seguito dei semplici pensieri sul tema dell’amicizia, un sentimento che alberga da sempre nel cuore dell’essere umano. Oggi più che mai abbiamo bisogno di questo nobile valore per contrastare i piccoli e grandi conflitti che ci circondano.

Classe 2C

Gli amici

Avere degli amici ci fa sentire felici. Elargendo affetto elimino ogni mio più piccolo difetto. Con la mia amica è bello parlare perché ho tanti segreti da raccontare.

A volte però può capitare di discutere e litigare, ma se è vera l’amicizia, presto la vado ad abbracciare, perché senza di lei non so proprio stare!

Avere un amico

Avere un amico significa non separarsi

mai da una persona.

Avere un amico significa confidarsi con qualcuno.

Avere un amico significa trovare un tesoro e non abbandonarlo mai.

Avere un amico

significa che quella persona ti starà vicina per tutta la vita.

Avere un amico significa avere qualcuno che ti capisce e che ti supporta.

Avere un amico significa crescere e maturare insieme.

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Zaira Scocuzza Anna Claudia Motola – Chantal Lardo

L’amico è

L'amico è…

colui che ti consola, l'amico è colui che ti fa ridere in una giornata triste, l'amico è colui che ti tiene la mano, l'amico è semplicemente la vita per me!

è…

Amicizia

Amicizia è ricchezza e non ci può essere nessuno che la spezza. Amicizia è storia, è un sogno di gloria.

Amicizia è felicità e tutto torna alla normalità.

L’amicizia può essere amore se ti fa battere forte il cuore.

La felpa delle personalità

Le nostre giornate a scuola non sono tutte uguali! Oggi, per esempio, la mia classe, la prima D, ha ricevuto la visita della prof.ssa Donatella Scocuzza che ci ha parlato delle nostre personalità. La prof.ssa ci ha consegnato una scheda su cui era disegnata una felpa divisa in varie sezioni. Ognuna di queste riportava delle indicazioni (ad esempio: il mio colore preferito, età, la mia materia preferita, colore…) utili per poter riempire quegli spazi. Il compito assegnato ci ha incuriositi e coinvolti tanto da farci mettere subito all’opera Per me è stato divertente ma anche emozionante perché, al termine del lavoro, sono rimasta affascinata nel vedere tutte le caratteristiche che mi appartengono Mi sono anche accorta di quante particolarità e qualità possiedo di cui, forse, non ero davvero consapevole Ho provato, allora, una sensazione di gioia e soddisfazione e ho avuto anche la possibilità di confrontarmi con gli altri compagni. Ho scoperto, così, che alcuni amano la storia ed altri, come me, l’italiano; alcuni preferiscono i colori scuri ed altri, come me, quelli pastello; alcuni leggono libri d’avventura ed altri, come me, i gialli. Insomma, ognuno di noi ha potuto illustrare e completare la felpa rivelando varie parti della propria personalità. Svolgere tale attività ci ha permesso di riflettere su noi stessi, sui nostri pregi, sulle nostre virtù e di comprendere che siamo tutti diversi ed unici. Questa diversità è davvero interessante perché ognuno possiede delle specialità che arricchiscono l’altro. È stata un’esperienza significativa ed appassionante perché ci siamo rappresentati così come siamo, differenti o simili, veri e autentici, ma soprattutto liberi di essere noi stessi.

L’amicizia
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Prisco Martina – Toska Rebana Giada Tarulli, 1D

Natale a scuola

Nella giornata di martedì 20 dicembre, presso l’auditorium Don Mimì, di Bernalda si è svolto il concerto di Natale “NOTE DI NATALE”. All’evento hanno partecipato le classi delle scuole medie con indirizzo musicale. Già nel primo pomeriggio, noi ragazzi siamo giunti all’interno della sala. Da subito i nostri docenti ci hanno accolto con calore e ci hanno aiutato a scaricare l’emozione del concerto, soprattutto per noi della prima media che eravamo al nostro primo appuntamento musicale. Prima di ogni brano noi ragazzi abbiamo letto dei messaggi legati alla speranza e alla pace. Ecco che finalmente è giunto il momento per noi di suonare, ed insieme ai docenti Sara Castaldi, professoressa di violino, Giacomo Mazzoccoli, professore di clarinetto, Albano Nicola, professore di chitarra e Maria Concetta Epifani abbiamo dato il via al concerto di Natale. Alla prima nota l'emozione ha fatto spazio a quanto avevamo studiato durante l'anno, e gli applausi al termine della prima canzone ci hanno riempito il cuore. Il concerto è andato avanti, dopo di noi, della prima media, si sono esibiti gli alunni della seconda e terza media accompagnati dal coro di alcune classi della scuola primaria Al termine del concerto un lungo applauso ha accompagnato l'inchino dei docenti e di noi alunni. Un applauso che ci ha trasmesso gioia e che ha ripagato il nostro impegno. Questa gioia ci dà la spinta per fare ancora meglio, sempre accompagnati dai nostri docenti che ringraziamo per la pazienza e per il loro impegno nell'insegnare a noi ragazzi la disciplina musicale. A chiudere questa magnifica serata sono state le parole di incoraggiamento e di ringraziamento della nostra Dirigente scolastica, la Professoressa Grazia Maria Marciuliano, che ha ringraziato tutti i docenti, noi alunni e i genitori. Ci siamo emozionati perché la Dirigente, nel suo discorso, ci ha ricordato che finalmente c’è stato il ritorno alla normalità dopo lo stop a causa del Covid-19, inoltre abbiamo provato tanta commozione per il messaggio di pace lanciato per i territori coinvolti nelle guerre. La serata si è conclusa con l'abbraccio che i nostri genitori ci hanno regalato, in quanto anche loro, come noi, erano molto emozionati e contenti di vederci suonare.

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Letizia Pia Sirago, 1E

Auguri di pace

Giovedì 22 dicembre 2022 noi alunni della Scuola Secondaria dell’IC Pitagora Bernalda abbiamo partecipato ad uno spettacolo musicale intitolato “Auguri di pace” La manifestazione, svoltasi nell’atrio della scuola media, è stata voluta ed organizzata dal Dipartimento di Sostegno, per favorire l’inclusione, l’armonia e la socializzazione. È intervenuta la nostra Dirigente Scolastica, prof.ssa Grazia M. Marciuliano, sempre in prima linea sul tema dell’inclusione Numerosi alunni delle sezioni C, D, F della scuola media si sono riuniti in coro, diretti dalla prof.ssa Russo, per cantare alcune canzoni sul tema della pace. Ci ha colpito molto la canzone di John Lennon “War is over”, perché il testo dice che la guerra può finire se tutti noi lo vogliamo, se c’è la volontà di porre fine a tutte le atrocità che essa comporta. La manifestazione è iniziata citando le parole di Papa Francesco sulla pace, facendo riferimento all’attuale guerra in Ucraina, ma in generale, a tutte le guerre nel mondo. Il Papa ci ricorda che nessuno può salvarsi da solo; soltanto la pace che nasce dall’amore fraterno e disinteressato può aiutarci a superare le crisi personali, sociali e mondiali. L’interpretazione delle canzoni è stata intervallata da alcune riflessioni sulla pace, lette da alcuni ragazzi della scuola. Ogni uomo deve mettere da parte i propri interessi personali per aprirsi alla fraternità universale. Tutti noi, e soprattutto noi giovani, dobbiamo ricercare il bene comune per creare le basi per un mondo più giusto e pacifico. Quale migliore augurio per il Natale e per l’anno nuovo? Cosa possiamo augurarci di meglio se non la pace nel mondo?

Bernardino A. Frangione, 3A

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Il nostro concerto di Natale

A Dicembre 2022 abbiamo tenuto un concerto, anzi in realtà due. Nel primo ci siamo esibiti, noi delle classi 3A ,2D e 1E; in seconda serata solo la 3A e la 2D. Ci siamo allenati molto per fare questo saggio: abbiamo iniziato verso ottobre con le prove che prima facevamo una volta a settimana, poi verso la fine di novembre siamo passati a due incontri a settimana e i due giorni prima dei rispettivi concerti abbiamo fatto le prove ufficiali. Prima che iniziasse il saggio, eravamo un po’ tutti in ansia… chi doveva leggere, chi recitare una poesia o chi semplicemente suonare le parti importanti. Tutti avevamo un compito e dovevamo impegnarci al meglio per far sì che il concerto fosse piacevole e gradito a tutti. Per il concerto però non ci siamo esibiti solo noi della scuola secondaria, ma anche i bambini della scuola primaria “Aldo Moro” e “Marconi”. Con l’aiuto della prof.ssa Risimini e della prof.ssa Carella abbiamo presentato i brani recitando pezzi di poesie e riflessioni sull’importanza dei diritti umani, ricordando chi, oggi, soffre nel mondo per la mancanza di libertà. Un ringraziamento va anche ai professori di strumento che ci hanno pazientemente preparato. La cosa più emozionante è stata esibirci dopo due anni di chiusura per la pandemia, finalmente davanti ad un pubblico vero, vivo. Il divertimento lo trovavamo anche durante le prove quando sbagliavamo una nota o perdevamo il segno perché eravamo insieme senza mascherina e tra le note.

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Aurora De Masi, 3A

Il mio primo Natale nella scuola media

Preghiera di Papa Giovanni Paolo II

“Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!

Accarezza il malato e l’anziano!

Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace!

Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall’intolleranza.

Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi liberandoci dal peccato.

Sei Tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni.

Dio della Pace, dono di pace all’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.

Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.”

Questo Natale 2022, è stato per me il primo vissuto nella Scuola Media. È stato bello notare come tutti, studenti, docenti e collaboratori, si siano impegnati a preparare presepe, albero, concerti e rappresentazioni per far sentire nella nostra scuola l’immensa gioia del Natale!!!

Per il Presepe abbiamo deciso di raffigurare con sagome la Sacra Famiglia e su ognuna di esse abbiamo riportato varie preghiere e poesie sul Natale

Io ho recitato una Preghiera scritta dal grande santo Giovanni Paolo II. Poterlo fare, per me, è stato molto emozionante, sia perché ho recitato questa preghiera durante un breve ed intenso momento di riflessioni organizzato dal “gruppo di sostegno”, sia perché questa preghiera è ispirata al Bambino Gesù e il Natale è proprio l’occasione più importante per tutti noi, per sottolineare il dono che ci ha offerto Dio con la nascita di Gesù Bambino!

È al Bambino Gesù che noi affidiamo le lacrime dei fanciulli, i malati, gli anziani, gli uomini disperati per la mancanza di lavoro, l’indifferenza, la miseria, tutti i mali dell’umanità… ma ciò che mi ha colpito maggiormente è che abbiamo bisogno di “deporre le armi e stringerci in un universale abbraccio di PACE!!!”

Recitare questa Preghiera, è stato per me un vero onore e privilegio e spero che tutta la mia sincera emozione abbia toccato il cuore di quanti mi hanno ascoltato!!!!

Sofia Sivolella, 1D

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Ludwig van Beethoven: la forza espressiva del musicista resiliente

Venerdì 24 Marzo si è tenuta la lezione-concerto, a classi aperte, sul compositore Beethoven, a conclusione dell’attività organizzata dalla classe III E e sotto la guida della prof.ssa Mariella Galasso. È stato un lavoro lungo che ci ha impegnato molto e che ha visto la collaborazione di più docenti, ma mettendoci passione e resilienza, siamo riusciti a terminarla. Il mio impegno e quello dei miei compagni di classe ha coinvolto in maniera significativa, non solo la nostra docente di musica, ma anche la prof.ssa di italiano, prof.ssa Franca M.C. Gallitelli, che ci ha aiutato in campo letterario, la prof.ssa D. Scocuzza in campo coreografico, supportandoci nelle prove di coordinazione motoria e non solo. Abbiamo imparato tanto, innanzitutto che collaborando si possono ottenere grandi risultati. Lavori di ricerca e sinergia fra noi hanno permesso di ottenere il successo di questa attività. Utilizzando il linguaggio dei segni, insieme alle classi IIA, IIB, IIE, ci siamo esibiti cantando l’INNO ALLA GIOIA. I piccoli allievi della IE, classe musicale, diretti dalla prof.ssa S. Castaldi ci hanno accompagnati con i loro strumenti. Abbiamo poi esposto quanto studiato su Beethoven e, dal punto di vista scientifico, parlato del cervello e dell’orecchio come organo preposto alla funzione uditiva A conclusione dell’evento, disposti in un cerchio pluriconcentrico, abbiamo eseguito la SINFONIA N°5 utilizzando la tecnica della BODY PERCUSSION, produzione sonora attraverso la percussione del proprio corpo. Per noi è stato un successo, gratificati anche dai complimenti dei nostri professori e della nostra dirigente, prof.ssa G.M. Marciuliano, che ha assistito alla nostra performance.

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Ludwig van Beethoven: la forza espressiva del musicista resiliente

Lo spunto di quest’attività è nato, nell’ora di musica, dalla lettura di un brano tratto dal libro “Il tempo del Noi” della psicologa-scrittrice Daniela Lucangeli Di questa scrittrice ci ha colpito il modo in cui scrive e descrive la vita di Ludwig van Beethoven dal punto di vista della sua disabilità uditiva, disabilità che non ha impedito a questo musicista di arrendersi, ma che con determinazione ha continuato ad ascoltare dentro di sé la musica che gli veniva dettata dalla sua voglia di comporre. Con l’aiuto dei cornetti acustici realizzati da un suo amico e grazie alla resilienza e alla voglia di suonare, il musicista riuscì a comporre musica di altissimo livello. Con questo ha voluto lasciare un messaggio a tutti: mai arrendersi di fronte alle mille difficoltà che la vita può riservarci. All’evento hanno partecipato anche due alunni del Liceo Scientifico di Bernalda, Anna Chiara Montanaro, pianista, e Giuseppe Risimini, percussionista

Bashkim Pasha, 3E

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Alla scoperta dell’Europa

L’entusiasmante Progetto Erasmus “Spot and stop emotional school dropout”, a cui il nostro Istituto Comprensivo “Pitagora” ha aderito, prevedeva come meta della terza mobilità per l’a.s. 2022/2023 la cittadina Târgu Frumos in Romania. Tra gli studenti partecipanti al Progetto sono stati selezionati, per vivere questa nuova avventura, quattro ragazzi: Riccardo Castano, Simone Dimonte, Martina Marciuliano e Laura Strammiello, tutti e quattro felicissimi ed elettrizzati all’idea di fare questa nuova esperienza da giovanissimi cittadini d’Europa. I docenti accompagnatori sono stati il professor Gregorio Giannini e la professoressa A. M. Patrizia Petrocelli. L’eccitante esperienza per i nostri ragazzi si è svolta dal giorno 11 12 2022 al giorno 17 12 2022 La cittadina che li ha ospitati è, come già accennato, Târgu Frumos in Romania, località che conta 13.471 abitanti (quindi poco più popolosa della nostra Bernalda), ubicata nel distretto di Iași, nella regione storica della Moldavia. Gli studenti ospiti di Târgu Frumos erano provenienti da Spagna, Portogallo, Turchia, Polonia e naturalmente Italia. Nell’arco dei cinque giorni di permanenza si è svolto un ricco programma riservato agli studenti stranieri con attività laboratoriali e turistiche. La prima giornata, alla quale la nostra delegazione italiana non ha potuto partecipare per un inconveniente di volo, prevedeva la visita della Scuola della cittadina nonché alcune attività; purtroppo il nostro arrivo è avvenuto in serata e solo il giorno dopo abbiamo potuto iniziare le visite guidate. La prima destinazione è stata la città di Vama, nel cuore della regione della Bucovina, dove abbiamo assistito alla creazione di oggetti in ceramica e abbiamo visitato il Museo delle uova, dove abbiamo potuto ammirare uova in colori e forme diverse provenienti da tutto il mondo. Questa collezione è la più numerosa e varia di uova dipinte e decorate della Romania e una delle più importanti d’Europa. Nel museo ci sono più di 3.000 uova provenienti da tutto il mondo. Nella collezione possiamo trovare uova di uccelli e di rettili, uova di grandi e piccole dimensioni (emu, nandu, tartarughe, coccodrilli, fenicotteri, geko, struzzo, pernice, passero) e le uova di porcellana. Il giorno dopo siamo andati alla scoperta della casa di Santa Claus e del Voronet Monastery, un monastero che è annoverato tra il Patrimonio Unesco dell’Umanità, per i suoi bellissimi affreschi del Giudizio Universale, vecchi di cinquecento anni, che

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Alla scoperta dell’Europa

sono valsi al Monastero di Voronet, nel cuore della Moldavia, il soprannome di “Cappella Sistina dell’Est”. Il giovedì pomeriggio si è tenuta una cerimonia, allietata con canzoni natalizie rumene cantate da bambini, durante la quale si è svolta la consegna degli attestati di partecipazione. Il venerdì mattina abbiamo lasciato il paese di Targu Frumos per andare a Iasi, che è la seconda città più grande della Romania dopo Bucarest ed è situata al nord-est del Paese, al confine con la Moldavia, dove abbiamo visitato la Metropolitan Cathedral, il National Theatre e molto altro. Abbiamo, quindi, concluso questa magnifica esperienza che rimarrà certamente un capitolo della nostra vita che non dimenticheremo mai. L’interazione con ragazzi di diverse culture ci ha arricchiti molto dal punto di vista umano e culturale, maturando la consapevolezza dell’importanza del saper preservare le tradizioni. Abbiamo anche migliorato le nostre abilità linguistiche. Siamo grati alla nostra scuola, e in particolare alla Dirigente Scolastica Professoressa Grazia Maria Marciuliano e alla Professoressa Patrizia Petrocelli, per questa grande opportunità che abbiamo avuto partecipando attivamente al Progetto Erasmus e speriamo che, negli anni a venire, anche altri ragazzi possano usufruire di questa possibilità

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Laura Strammiello, 3D

Learning by doing a Metaponto

Quest’anno nella nostra scuola vengono proposte tante attività che ci permettono di apprendere ‘facendo’: i nostri professori definiscono questo metodo learning by doing. A noi piace molto perché in questo modo impariamo, ci divertiamo e lavoriamo contemporaneamente con i professori di diverse discipline: matematica, inglese, italiano, arte, musica. Inoltre durante queste attività siamo tutti coinvolti, partecipiamo con entusiasmo e apprende gli argomenti anche chi non ama studiare. A Natale abbiamo realizzato “Pagine di geometria” creando alberi addobbati e angeli con pagine di vecchi libri: abbiamo così conosciuto i solidi. In questi giorni, invece, abbiamo costruito delle figure solide passando dal piano al 3D, questo lavoro ci ha aiutato molto a capire come dallo sviluppo possiamo calcolare il valore delle superfici e il volume dei diversi solidi.

Per comprendere il piano cartesiano abbiamo riprodotto il gioco della battaglia navale con materiali di riciclo. Che grande divertimento individuare le coordinate delle navi avversarie e “colpire e affondare”!!!

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Learning by doing a Metaponto

È stato semplice imparare il concetto di frazione e di riduzione della frazione con la ‘fraction hopscotch’: ogni mattina, salendo le scale, ripercorriamo la nostra campana e ciò che rappresenta; ci ha fatto piacere sentirci utili anche per i compagni della Primaria che l’hanno utilizzata per capire meglio questo argomento. E che dire del laboratorio di arte?

Con l’aiuto di un maestro fonditore (un vero maestro!) abbiamo realizzato una moneta di bronzo raffigurante il logo del nostro Istituto. Il tutto nel cortile della scuola che si è trasformato in un piccolo laboratorio di fonderia con arnesi vari e un piccolo altoforno che scioglieva i lingotti di bronzo a temperature elevatissime. Che bella soddisfazione vedere la moneta di bronzo, incorniciata e appesa nell’atrio, fatta proprio da noi, con le nostre mani.

Il nostro anno continua e anche le nostre attività…

W la scuola del fare, W la scuola di tutti!

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Gli alunni di I, II e III G

Giffoni School Experience

Salve! Le nostre inviate speciali al Giffoni School Experience, Lucia D’Erario e Carmen Bray della classe III D della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo “Pitagora” di Bernalda, oggi vi vogliono raccontare la loro esperienza al Giffoni. La loro partecipazione a questo strepitoso progetto ha avuto luogo grazie alla grande disponibilità e apertura a tutte le esperienze formative della nostra Dirigente Scolastica, Professoressa Grazia Maria Marciuliano, e della Professoressa Patrizia Petrocelli che ha proposto il progetto alla classe. Ecco la loro testimonianza: “All’inizio, abbiamo partecipato a tre videolezioni online tenute da alcuni rappresentanti del Giffoni che ci hanno spiegato il vero significato del cinema e ci hanno incuriosite molto. I nostri incontri in presenza sono iniziati al casting che si è tenuto una settimana prima delle registrazioni del cortometraggio; inutile dire che eravamo molto ansiose! Durante questo primo incontro sono stati assegnati i ruoli di ognuno di noi. Arrivati al cinema Andrisani di Montescaglioso ci ha accolti, con grande cordialità e mettendoci subito a nostro agio, una rappresentante del Giffoni, la signora Lucia Laterza. All'entrata della sala c’erano dei gradini che portavano sul palco dove risplendeva un’enorme luce e una telecamera ci fissava, mentre alla nostra destra c’erano i registi Andrea Contaldo e Giuseppe Novellino, che ci hanno fatto leggere, invitandoci a essere espressivi, un copione e ci hanno chiesto quale ruolo della troupe avremmo voluto interpretare. I casting sono finiti a mezzogiorno e la settimana seguente abbiamo iniziato con le registrazioni trovando delle location adatte al film fantasy che saremmo andati a realizzare, come l’Abbazia di Montescaglioso. Le registrazioni sono durate dalla mattina fino al pomeriggio per tre giorni consecutivi durante i quali ci siamo divertite un sacco e abbiamo fatto amicizie nuove; pranzavamo a sacco tutti insieme e nel pomeriggio, finite le registrazioni, con i nuovi amici abbiamo approfondito le nostre conoscenze su Montescaglioso intraprendendo lunghe passeggiate prima del ritorno a casa, a Bernalda. Noi abbiamo fatto soprattutto parte della troupe facendo le “make up artist” e le segretarie di edizione ma abbiamo fatto anche la comparsa in primo piano.

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Giffoni School Experience

Il 3 Marzo siamo stati invitati a vedere in anteprima e gratuitamente, insieme ai nostri parenti e amici, il cortometraggio che avevamo realizzato con una scena a sorpresa. Ci siamo accomodati in terza fila tutti emozionati; erano presenti anche alcuni professori, presidi e rappresentanti. Alla fine della visione del film siamo saliti sul palco presentandoci. È stato bellissimo ed emozionante!

Per questa esperienza vorremmo ringraziare il signor Giuseppe Disabato con tutto il suo staff che ci ha ospitate facendoci sentire a nostro agio. Un altro ringraziamento va a Giuseppe Novellino, Maria Imperato, Mario Avallone, Andrea Contaldo, Francesco Petrone che ci hanno supportate, sopportate e aiutate. La nostra simpaticissima Lucia Laterza è stata fondamentale in questi giorni accogliendoci come dei figli e scacciando via tutte le ansie e tutti i timori. Noi pensiamo che sia stata un’esperienza grandiosa, entusiasmante e altamente formativa da riproporre tutti gli anni agli alunni visto che noi abbiamo avuto la fortuna di poterla fare!”

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Carmen Bray e Lucia D’Erario, 3D

Malafemmena

Il 14 febbraio 2023, presso il nostro Istituto è stato presentato il saggio “Malafemmena” di Costantino Dilillo. L’evento è stato organizzato dal gruppo di lavoro della Biblioteca Scolastica. La finalità di questi incontri è quella di creare opportunità per tutti, di arricchire il proprio bagaglio culturale attraverso il confronto diretto con gli autori. La data, non casuale, ha dato modo di riflettere su tematiche importanti come: l’amore, i rapporti umani, il rispetto per la vita degli altri. Si è parlato di consapevolezza dell’ascolto e del ruolo importante che la Scuola, ha oggi, nel guidare i ragazzi verso atteggiamenti consapevoli e giusti senza tralasciare il ruolo fondamentale della famiglia, come primo modello di riferimento in grado di condizionare le scelte dei propri figli Una serata all’insegna della lettura e dell’utilità di luoghi che la promuovono. Serata, inoltre, dedicata a tutte le donne che in vari Paesi del mondo sono ancora vittime di soprusi e sopraffazioni. Prof.ssa

La condizione femminile

Fin dall’antichità le donne sono sempre state ritenute inferiori. Un esempio è quello della Bibbia: in essa, infatti, si narra che Eva è stata creata da una costola di Adamo; per me questo sta a significare che le donne dipendono dagli uomini, senza di loro non possono operare scelte autonome La differenza della libertà che le donne godono nei Paesi poveri in via di sviluppo e nei Paesi ricchi è molto evidente; basti pensare all’India, all’Iran o all’Afghanistan dove le donne non hanno alcuna possibilità di decisione. In questi Paesi, le famiglie (in particolare la componente maschile delle famiglie) prendono decisioni al posto delle donne; esse non sono libere di amare e di sposare chi vogliono, di esprimere la propria opinione e (nei casi più estremi) uscire senza un accompagnatore In molte Nazioni avere una figlia femmina viene considerata una disgrazia, un peso; destinate al solo ruolo di madre e di moglie, non ottengono un’istruzione e di conseguenza non possono aspirare a un lavoro al di fuori della casa. Molte sono le spose bambine, circa sessanta milioni, che si concentrano soprattutto in Asia Meridionale. Queste “ragazze” vengono vendute dai genitori e obbligate ad accettare ciò che è stato deciso per loro; finiscono, poi, in situazioni pericolose, come abbandono scolastico, abusi fisici e rischiano addirittura la morte durante la gravidanza o il parto poiché i loro corpi ancora non ben sviluppati non sopportano un tale “impegno” Per fortuna nei Paesi più ricchi e avanzati, economicamente e mentalmente, la situazione è meno grave anche se non del tutto risolta. Nonostante le tante leggi che sono state emanate, spesso i diritti delle donne vengono ignorati e sminuiti. Nella vita lavorativa le donne hanno quasi sempre un ruolo inferiore rispetto a quello degli uomini; oppure in caso di parità di ruoli, le donne ricevono una paga inferiore Riguardo alla politica, la maggior parte delle persone al governo sono di genere maschile Ma questo è niente rispetto ai femminicidi, ovvero agli omicidi delle donne da parte di alcuni uomini (se così li possiamo definire!); questi, accecati dal loro ego, si fanno trasportare dal sentimento di misoginia e compiono atti orribili. La violenza domestica è la causa della morte di molte donne comprese tra i sedici e i quarantacinque anni Al giorno d’oggi sono molteplici gli atti di sfregi o di violenza verso le donne, ma esistono molte associazioni per la salvaguardia femminile, tra cui il Telefono Rosa (nato nel 2006) e dei settori appartenenti all’ONU Se si ha qualche problema con l’uomo con il quale si convive bisogna subito parlarne con qualcuno e/o contattare queste associazioni, non subire e rimanere in silenzio.

L’evoluzione femminile

Nel corso dei secoli, l’evoluzione femminile ha attraversato periodi contrastanti, caratterizzati da una diversa visione della donna: madre, moglie e casalinga all’interno delle civiltà greche e romane; donna angelo paragonata a una dea quella cantata dal Dolce Stil Novo di Dante; pudica, consenziente, priva di diritti e di libera iniziativa nella società seicentesca di Manzoni all’interno de “I Promessi Sposi”; forte, libera e indipendente, durante la Prima guerra mondiale quando sostituì l’uomo partito per il fronte nei suoi lavori, dimostrandosi all’altezza di rivestire anche ruoli prettamente maschili, divenendo il carro trainante dell’economia civile; angelo del focolare domestico, procreatrice di giovani e sani italiani, proprietà assoluta dell’uomo, madre per vocazione, obbediente e servizievole, durante l’epoca fascista.

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Miriam Distefano, 3D

L’evoluzione femminile

La figura femminile, nel corso della storia, ha sempre dovuto battersi per il riconoscimento dei diritti dai quali era esclusa, cercando di farsi strada in una società che non la includeva, né valorizzava, ponendola come creatura inferiore, debole, incapace di rivestire gli incarichi che spettavano all’uomo e di poter prendere decisioni autonome, condannata a un destino già scritto. Al giorno d’oggi, il ruolo della donna, la sua rilevanza all’interno della società, sul lavoro come in famiglia, è stata almeno parzialmente riconosciuta, permettendole di inseguire i propri sogni, indipendente sia dal punto di vista personale che finanziario, inclusa e rispettata, soprattutto nel mondo occidentale avanzato e investito dal progresso tecnologico e culturale Invece, la realtà all’interno del mondo orientale è ben diversa, perché qui la storia sembra tornare indietro nel tempo Il fondamentalismo religioso islamico, la manipolazione delle leggi coraniche da parte di leader politici e militari e l’arretratezza culturale e politica del governo, che si configura come un vero e proprio regime dittatoriale, limitano moltissimo l’indipendenza e il peso della donna all’interno della società, rendendola succube del sistema: ha l’obbligo di indossare il velo, non le è concesso ricevere gradi di istruzione elevati, è costretta a matrimoni combinati, assoggettata all’uomo come sua proprietà indiscussa; violentata, considerata una nullità, la donna tende a scomparire, restando in silenzio, viva ma già morta. Questo, però, non è il peggio! In Mauritania, Paese dell’Africa occidentale, le ragazzine sono obbligate a ingrassare per trovare marito, perché qui grasso è sinonimo di ricchezza Una ragazza troppo magra è addirittura motivo di disonore per la propria famiglia d’origine, così chi ha un fisico troppo asciutto viene costretta alla pratica del “leblouh”: rinchiuse in strutture speciali, le ragazzine hanno l’obbligo di ingozzarsi da mattina a sera di cibi ipercalorici, controllate a vista, per evitare che vomitino; una donna sta con loro tutto il giorno ed è pronta a bastonarle al minimo cenno di sfinimento. Future spose bambine e future donne con gravi problemi di salute. I matrimoni precoci hanno conseguenze gravissime su di loro: favoriscono casi di violenza e abusi domestici, isolamento sociale e mancanza di indipendenza ed emancipazione, impossibilità di concludere il ciclo di studi, oltre a lasciare segni indelebili di un futuro ormai deciso, al fianco di un uomo molto più grande, di cui a volte non conoscono nemmeno il nome, costrette a prendersi cura, dopo poco tempo, di un altro esserino, senza averne gli strumenti adeguati Sebbene la realtà in cui vivo sia molto più aperta, all’avanguardia e di larghe vedute, mi accorgo che, nonostante la parità tra uomo e donna venga sancita ufficialmente da una legge costituzionale, non sia tuttavia sempre rispettata: infatti, la donna può svolgere qualunque tipo di lavoro, ma fa molta fatica a ottenere incarichi direttivi nelle grandi aziende e industrie, per non parlare della politica, in cui la concentrazione di donne è pari solo al 16%. Anche nella sfera familiare, purtroppo, la donna è oggetto di continua discriminazione e violenze, che troppo spesso sfociano negli ormai tristemente noti “femminicidi”, di cui le testate giornalistiche sono piene. Uomini accecati da gelosie, rancori e tensioni di coppia si arrogano il diritto di mettere la parola fine alla vita delle loro compagne. La frequenza con cui ciò avviene è raccapricciante e a poco sembrano valere le numerose campagne di sensibilizzazione sul tema. La parità tra i sessi continua ad essere relegata alla pagina di un emendamento scritto, di trascurabile valore. Nonostante gli sforzi compiuti negli anni, la nostra società è ancora retta da molti, intramontabili pregiudizi, alcuni dei quali ci vengono inculcati fin da bambini. Basti pensare alle fiabe, riflesso idealizzato della figura maschile, esaltata per il suo coraggio, impersonato dal tanto desiderato principe azzurro, che relega la principessa a un ruolo passivo e vittimistico, inetta e incapace di agire e reagire. Il filo invisibile che collega la Storia, negli anni, non si è mai definitivamente spezzato; tanto si può e si deve ancora fare, per creare un circolo virtuoso di giustizia, equità e crescita sociale.

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3D
Gaia Battaglino,

Kickboxing: una disciplina globalizzata

Lo sport della kickboxing nasce in Giappone come disciplina da combattimento. Fonde le arti marziali tipicamente orientali con le regole del pugilato, che, come sappiamo da fonti storiche, trova le sue origini già nell’antica Grecia. Negli anni ’90 ha trovato ampia diffusione fra i giovani grazie all’avvento dei videogame “picchiaduro’’ come Street Fighter, Mortal Kombat, Tekken e dei numerosi film la cui trama era incentrata su tornei di combattimento o su missioni compiute da eroi con la padronanza assoluta di questa disciplina. Un famoso attore, campione di questa disciplina, è Jean-Claude Van Damme.

Tutta la fama e la notorietà di questa disciplina si è tramandata fino ad oggi ed è tuttora viva la voglia nei giovani di cimentarsi in questo sport da “combattimento”; anche nei piccoli paesi non è difficile trovare una palestra dove praticarlo. È uno sport che ti tiene sempre vigili, che insegna a combattere nel rispetto dell’avversario, nello studiare i suoi punti deboli, i suoi “attacchi” e le sue strategie. Io stesso mi sono iscritto da qualche mese ad un corso di kickboxing. Non credevo che fosse così praticato nella mia piccola cittadina. Con me si sono iscritti altri miei amici e, al di fuori della scuola, ci incontriamo anche in palestra. Sono molto contento e posso dire che è un’esperienza da provare…

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3E

Menù di Pasqua!

Antipasto

TORTINO DI ZUCCHINE CON PROSCIUTTO COTTO E SCAMORZA

Ingredienti

5 zucchine

40g di Parmigiano Dop

130 g di scamorza affumicata

2 cucchiai di olio d’oliva

50g di pangrattato

200g di prosciutto crudo

Sale q.b.

Procedimento

AFFETTATE LE ZUCCHINE CON UN PELAPATATE. IN UNA CIOTOLA VERSATE IL PANGRATTATO, IL PARMIGIANO E IL SALE E MESCOLATE.

ORA IMPANTE TUTTE LE ZUCCHINE, DOPODICHE'

PREPARATE IL PRIMO STRATO IN UNA TEGLIA DA 24 X 24 cm LEGGERMENTE OLIATA, FARCITE CON IL PROSCIUTTO COTTO E LA SCAMORZA.

RIPETETE GLI STRATI FINO AD ESAURIMENTO DEGLI INGREDIENTI, CONDITE CON UN FILO DI OLIO E FATE CUOCERE IN FORNO STATICO A 190º

C PER 35/40 MINUTI.

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Menù di Pasqua!

Primo NIDI DI TAGLIATELLE AL FORNO

Ingredienti

4OOg di tagliatelle all’uovo

200g di carne macinata mista

1 fetta di pane in cassetta

1 tuorlo d’uovo

1 spicchio di aglio

1 ciuffo di prezzemolo

500g di salsa di pomodoro

200g di mozzarella

Olio extravergine d’oliva

Sale q.b.

Procedimento

METTETE IN UNA CIOTOLA LA CARNE MACINATA, AGGIUNGETE IL PANE IN CASSETTA, IL TUORLO D' UOVO, UNO SPICCHIO D' AGLIO TRITATO CON PREZZEMOLO, SALE E PEPE AMALGAMATE TUTTO CON LE MANI, E SE VEDETE CHE L'IMPASTO E' TROPPO TENERO, AGGIUNGETE UN PO' DI PANGRATTATO E PER FINIRE AGGIUNGETE IL PARMIGIANO FORMATE DELLE PALLINE DELLA GRANDEZZA DI UNA NOCE, O PIU' PICCOLE, A VOSTRO GUSTO FATELE CUOCERE IN PADELLA CON UN FILO D'OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA, RIGIRANDOLE IN MODO CHE SIANO ROSOLATE UNIFORMEMENTE. UNA VOLTA COTTE, TOGLIETELE DALL'OLIO E FATELE ASCIUGARE SU CARTA ASSORBENTE.

IN UN TEGAMINO A PARTE, FATE CUOCERE PER QUALCHE MINUTO LA SALSA DI POMODORO, CON UN FILO D' OLIO, UN PIZZICO DI SALE E UN ALTRO PO' DI PREZZEMOLO, SE VI PIACE. LESSATE LE TAGLIATELLE IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLATELE AL DENTE E CONDITELE CON IL SUGO DI POMODORO A PIACERE, POTETE AGGIUNGERE DEL PARMIGIANO GRATTUGIATO. AIUTANDOVI CON UN FORCHETTONE E UN MESTOLO, FORMATE DEI NIDI DI TAGLIATELLE E DISPONETELI IN UNA PIROFILA DA FORNO, CON UN PO' DI SALSA SUL FONDO DISTRIBUITEVI SOPRA LA MOZZARELLA TAGLIATA A CUBETTI, POI METTETE SU

OGNI NIDO UNA PICCOLA POLPETTA. SE VE NE AVANZANO, AGGIUNGETE TRA' GLI SPAZI, ALTRE POLPETTE.TRASFERITE IL TUTTO IN FORNO CALDO A 180º C, E FATE

GRATINARE PER CIRCA 10/12 MINUTI FINCHE LA MOZZARELLA NON SI SARA' SCIOLTA.

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Menù di Pasqua!

Secondo

AGNELLO CON FUNGHI CARDONCELLI E PATATE

Ingredienti

5OOg di agnello

250g di funghi cardoncelli

300g di patate con buccia

1 spicchio di aglio

¼ di cipolla dorata

1 ciuffo di prezzemolo

Una generosa manciata di pangrattato

Una generosa manciata di canestrato pecorino o caprino

Una spolverata di pepe nero a piacere 4 o 6 cucchiai di olio e v.o.

Sale q.b.

Procedimento

L'AGNELLO DEVE ESSERE SPEZZATO A PEZZI MEDIO PICCOLI, DA PREFERIRE ALLE COSTINE. PER I FUNGHI CARDONCELLI OCCORRE SPUNTARE IL GAMBO, SPENNELLARE CON PARTICOLARE ATTENZIONE PER LAMELLE E ALLA FINE VANNO RIPASSATI CON UN PANNO RUVIDO E UMIDO, QUINDI TAGLIATI MA NON TROPPO MINUTAMENTE.

N.B.: I FUNGHI NON ANDREBBERO MAI LAVATI, SI INZUPPEREBBERO D'ACQUA E RICHIEDEREBBERO UNA COTTURA PIU' LUNGA E LI ROVINEREBBE LE PATATE, DOPO ESSERE STATE A BAGNO, SOLITAMENTE, ANDREBBERO SBUCCIATE E DADOLATE. OCCORRE TRITARE FINEMENTE AGLIO, PREZZEMOLO E CIPOLLA.

SISTEMATO L'AGNELLO IN UN CONTENITORE CAPIENTE, LO CONDIAMO CON OLIO, SALE, PEPE, AGLIO E CIPOLLA, DIAMO UNA PROFONDA RIMESTATA E AGGIUNGIAMO I FUNGHI E LE PATATE. LASCIAMO COSI' PER UN’ORETTA. OLIAMO BEN BENE UNA TEGLIA O UN TEGAME IN TERRA COTTA E ADAGIAMO ACCURATAMENTE LA CARNE E SEGUONO ORDINATAMENTE GLI ORTAGGI.

PER ULTIMO SPOLVERIAMO DI CANESTRATO E PANGRATTATO.

COPRIAMO E METTIAMO A CUOCERE FINO AD EBOLLIZIONE SUL FORNELLO, NEL FRATTEMPO SI SCALDA IL FORNO A 180ºC, LASCIANDO CUOCERE PER UNA VENTINA DI MINUTI CIRCA. TOGLIAMO IL COPERCHI NEGLI ULTIMI DIECI MINUTI PERCHE'

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SI FORMI LA DELIZIOSA CROSTICINA POTREMMO ANCHE FARE UNA COTTURA TOTALMENTE IN FORNO

Menù di Pasqua!

Dessert

PASTIERA NAPOLETANA

Ingredienti

250g di farina 00

50g di burro

20g di miele millefiori

40g di latte intero

Scorza d’arancia

50g di strutto

80g di zucchero

1 uovo

Scorza di limone

Un pizzico di sale fino

Per la crema di grano:

200g di grano cotto

25g di burro

Scorza d’arancia q.b.

80g di latte intero

Scorza di limone q.b.

1 pizzico di sale fino

Ingredienti per il resto del ripieno:

200g di ricotta di pecora

50g di cedro candito

2 uova

Acqua di fiori d’arancio q.b.

Scorza d’arancio q.b.

180g di zucchero

20g di miele millefiori

1 tuorlo

20g di latte intero

Scorza di limone q.b.

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Menù di Pasqua!

Dessert

PASTIERA NAPOLETANA

Procedimento

PER PREPARARE LA PASTIERA COMINCIARE DALLA FROLLA SUL PIANO DI LAVORO SETACCIATE LA FARINA, UNITE UN PIZZICO, FORMATE UNA FONTANA, TANTO DA VEDERE IL PIANO DI LAVORO AL CENTRO.

AL CENTRO AGGIUNGERE IL BURRO, LO STRUTTO E LO ZUCCHERO. LAVORATE A MANO I GRASSI E LO ZUCCHERO PER FARLI ASSORBIRE.

CONTINUANDO A MESCOLARE UNITE IL MIELE E POI L'UOVO E IL LATTE. POI

GRATTUGGIATE LA SCORZA D' ARANCIA E DI LIMONE. CONTINUATE A LAVORARE GLI INGREDIENTI AL CENTRO, OTTERRETE UNA SORTA DI PASTELLA MORBIDA. INIZIATE QUINDI A PRENDERE PIAN PIANO LA FARINA E LAVORATE AIUTANDOVI AL BISOGNO PER MANEGGIARLO

DOVRETE OTTENERE UN PANETTO, PER RENDERLO PIU' OMOGENEO POTETE

SPOLVERIZZARE LEGGERMENTE IL PIANO DI LAVORO CON UN PO' DI FARINA. QUINDI LAVORATE ANCORA BREVEMENTE IL PANETTO FORMATO PER RENDERLO

COMPLETAMENTE LISCIO E OMOGENEO. COPRITE CON PELLICOLA E FATE IN FRIGO PER 1 ORA.

PASSATE ALLA COTTURA DEL GRANO. IN UN PENTOLINO VERSATE IL GRANO PRECOTTO, AGGIUNGETE UN PIZZICO DI SALE. SCHIACCIATE UN PO' IL GRANO PER RENDERLO UNIFORME E BAGNATE CON IL LATTE. UNITE IL BURRO.

POTETE UNIRE UN PEZZETTO DI SCORZA DI ARANCIA E DI LIMONE PORTATE A SFIORARE IL BOLLORE, CI VORRANNO POCHI MINUTI: AIUTATEVI CON UNA FORCHETTA A SCHIACCIARE IL GRANO MENTRE CUOCE E MESCOLATE SEMPRE UNA VOLTA PORTATO A SFIORARE IL BOLLORE, SPEGNETE E TRASFERITE IN UNA PIROFILA BASSA E LARGA PER FAR RAFFREDDARE IN UNA CIOTOLA A PARTE SETACCIATE LA RICOTTA E AGGIUNGETE LO ZUCCHERO. MESCOLATE FINO A OTTENERE UNA CONSISTENZA MORBIDA E FATE RIPOSARE IN FRIGO PER UN'ORETTA.

TRASCORSO IL TEMPO, RECUPERATE IL COMPOSTO DI GRANO ORAMAI FREDDO, ELIMINATE LE SCORZE DEGLI AGRUMI E TRASFERITE IN UNA CIOTOLA CAPIENTE.

AGGIUNGETE IL CEDRO CANDITO A CUBETTI, MESCOLATE BREVEMENTE. A QUESTO PUNTO SE VOLETE POTETE FRULLARE POCHI SECONDI CON UN MIXER AD IMMERSIONE, PER OTTENERE UN COMPOSTO DALLA CONSISTENZA NON ECCESSIVAMENTE RUSTICA RECUPERATE LA CIOTOLA CON LA RICOTTA E ZUCCHERO, UNITE IL MIELE, MESCOLATE E

AGGIUNGETE IL COMPOSTO DI GRANO, SEMPRE MESCOLANDO PER FAR INCORPORARE IN UN’ALTRA CIOTOLA ROMPETE LE UOVA E IL TUORLO, VERSATE L'ACQUA DI FIORI D' ARANCIO. UNITE ANCHE IL LATTE, GRATTUGGIATE UN PO' DI SCORZA DI LIMONE E DI ARANCIA, MESCOLATE BENE IL TUTTO.

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Menù di Pasqua!

Dessert

PASTIERA NAPOLETANA

Procedimento

UNITE QUESTO COMPOSTO ALLA CREMA DI RICOTTA E GRANO IN DUE TRE VOLTE, CONTINUANDO A MESCOLARE. ED ECCO PRONTO IL RIPIENO. RIPRENDETE LA PASTA FROLLA E SUDDIVIDETE IN DUE PARTI UNA PIU' GRANDE DELL' ALTRA. STENDETE LA PARTE PIU' GRANDE CON UN MATTARELLO E IL PIANO LEGGERMENTE INFARINATO. DOVRETE ARRIVARE AD UNO SPESSORE DI CIRCA 3 mm. POI ARROTOLATE LA PASTA SUL MATTARELLO. SROTOLATE SU UNO STAMPO PER PASTIERA DA 20 cm ( NON C'E' BISOGNO DI UNGERE E INFARINARE). BUCHERELLATE LA BASE CON UNA FORCHETTA. TRASFERITE LA CREMA ALL' INTERNO. TIRATE LA PARTE AVANZATA DI IMPASTO E REALIZZATE 7 STRISCIOLINE. PONETE LE PRIME QUATTRO IN SENSO TRASVERSALE, POI SOPRA LE ALTRE TRE PER CREARE IL RETICOLO. METTIAMO IN FORNO STATICO PRERISCALDATO A 180 ºC, PER CIRCA 50 – 55 MINUTI. SFORNATE LA PASTIERA E QUANDO SI SARA' RAFFREDDATA COMPLETAMENTE POTETE SPOLVERIZZARLA CON UN PO' DI ZUCCHERO A VELO.

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Menù di Pasqua!

Piatto tradizionale murgiano del lunedì di Pasquetta

CARDONCELLI AL FORNO CON POLPETTINE

Ingredienti

1kg di cardoncelli

2 spicchi di aglio

Olio e.v.o.

3 uova

150g di formaggio grattuggiato

Prezzemolo tritato

1 scamorza

200g di pane raffermo grattugiato Pepe e sale q.b.

Per l’impasto delle polpettine 500g di carne tritata di manzo

2 uova

150g di pecorino grattugiato Sale e pepe q.b.

Olio e.v.o. per rifriggere le polpettine

Procedimento

PULIRE E LAVARE MOLTO BENE I CARDONCELLI, SCOLARE E LESSARE IN ABBONDANTE

ACQUA SALATA PER 10 MINUTI. NEL FRATTEMPO PREPARARE LE POLPETTINE: IN UNA

CIOTOLA VERSARE LA CARNE TRITATA, AGGIUNGERE LE UOVA, IL FORMAGGIO TRITATO, SALE E PEPE; LAVORARE L' IMPASTO, DOPO DI CHE BAGNARSI I PALMI DELLE MANI E FORMARE LE POLPETTINE GRANDI QUANDI QUANTO LE NOCCIOLE, FRIGGERLE

NELL'OLIO BOLLENTE DOPO DI CHE SCOLARLE SUL PIATTO FODERATO DI CARTA ASSORBENTE; ORA METTERE IN UNA CIOTOLA, I CARDONCELLI LESSATI E SCOLATI, UNIRE IL FORMAGGIO, LA META' DEL PANE GRATTUGIATO, L' OLIO, IL PEPE, L' AGLIO TAGLIATO A FETTINE SOTTILI, IL PREZZEMOLO TRITATO E MESCOLARE BENE PER FAR

AMALGAMARE BENE L' INGREDIENTI; PRENDERE UNA PENTOLA DI COCCIO, UNGERLA DI OLIO, VERSARE LA VERDURA, LIVELLARE TUTTI I LATI; ORA DISTRIBUIRE LA SCAMORZA

A DADINI, LE POLPETTINE, IL PANE GRATTUGIATO RIMANENTE, IL FORMAGGIO,FARE UN ALTRO GIRO DI OLIO E INFORNARE A 180 º PER 20 MINUTI, A META' COTTURA, VERSARE LE UOVA SBATTUTE E DISTRIBUIRLE PER TUTTA LA SUPERFICIE, ULTIMARE LA COTTURA; IMPIATTARE CALDI E... BUON APPETITO!!

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Mandolfo Alessandra, 3B

Buona Pasqua!

Pasqua

Pasqua è speranza.

Pasqua è vita nuova.

Pasqua è pace.

Pasqua è ricominciare.

Pasqua è fratellanza.

Pasqua è uguaglianza.

Pasqua è perdono.

Pasqua è altruismo

Pasqua è il mondo di tutti.

Pasqua è gioia.

Pasqua, siete voi ragazzi.

Don Pasquale Ditaranto

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Oltrelasiepe BuonaPasqua!

Referenti giornalino:

Dirigente Prof.ssa Grazia Maria

MARCIULIANO

Prof. Pasquale RIMOLI

Prof.ssa Maria Felicia D’ATENA

Prof.ssa Donatella SCOCUZZA

Prof.ssa Giampaola RISIMINI

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