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Il giorno del ricordo

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Menù di Pasqua!

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Le vicende delle foibe istriane rappresentano un momento, fino a pochi anni fa, non molto conosciuto dalla storia del `900.

A partire dal 2005 ogni anno in Italia il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo dedicato alla commemorazione dei massacri delle foibe e dell’esodo di migliaia di italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia. Il giorno del ricordo è un’occasione per ricordare questi eccidi e per riflettere sui terribili eventi di quegli anni.

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Ricordare, conoscere, riflettere sugli orrori istriani e non solo commessi in passato, dovrebbe portarci a non ripetere più gli stessi sbagli. L’umanità porta un peso sulla coscienza per questo grave eccidio; tutto ciò va ricordato a tutte le generazioni presenti e future, e lo Stato italiano ha istituito la Giornata del Ricordo per dare un valore fortemente educativo come spinta alla non violenza.

IlariaAvagliano, 3A

Insieme alla professoressa Risimini, abbiamo guardato un documento, proposto come opera teatrale: “Magazzino 18“ di Simone Cristicchi. Opera che tratta la tragedia delle foibe e di tutte le ingiustizie che accaddero in quel periodo storico. I bambini morivano, gli uomini morivano, le donne, i neonati, ma perché? Per la colpa di essere italiani? No, ma per l’ego di molti altri uomini, che erano fermamente convinti della loro ideologia e non erano disposti a togliersi i paraocchi. Per non dimenticare, il 10 febbraio è stato istituito il Giorno del Ricordo. Per noi tutti, l’importante è solo quello di non dimenticare, perché se nessuno ricorda qualcosa, questa diventa inesistente. Chissà quante cose sono rimaste perse nella storia a causa della dimenticanza di qualcuno; noi, invece, possiamo solo far sì che eventi come questi si ricordino per evitare che possano riaccadere.

Raffaella Di Candia, 3A

Dal 1943 al 1947 migliaia di italiani vennero uccisi per la sola colpa di essere tali. Il 10 febbraio si ricorda il giorno delle vittime delle foibe, per non dimenticare la sofferenza che i nostri italiani hanno subito. Per diversi anni sulla Dalmalzia dominava il regime fascista, con a capo Mussolini, che obbligava la gente del luogo a seguire le regole da lui imposte. Quando il regime fascista crollò, il controllo della Damalzia passò a Tito, che come obiettivo pareva avere la vendetta verso gli italiani. Fu una catastrofe: donne, uomini, bambini, anziani, furono costretti a fuggire dalle loro case e lasciare tutti i loro averi nella stazione ferroviaria di Trieste, nel magazzino 18, ad oggi divenuto museo. Tutti coloro che non riuscirono a scappare, furono presi durante la notte e uccisi nelle foibe, condannati a morire, di freddo o di fame. Questo episodio è rimasto all'oscuro per molti anni, ora i fatti sono noti ed è stata istituita la Giornata Nazionale del Ricordo.

Giulia Carella, 3A

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