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Ucraina: un anno dopo…

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Menù di Pasqua!

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Caro Presidente dell' Ucraina, mi chiamo Berni e sono un bambino italiano. Ascoltando i telegiornali e anche parlandone a scuola sono venuto a conoscenza della situazione orrenda che state vivendo nel vostro Paese. Speravo finisse subito e invece mi ritrovo qui, a un anno dallo scoppio della guerra a scriverle quanto sia assurdo essere attaccati nella propria casa, senza aver fatto nulla, se non vivere la propria vita come semplici esseri umani. Oggi 24 Febbraio 2023 è un anno che vivete una vita per niente dignitosa. Sicuramente per lei non è semplice vedere il suo popolo che soffre senza avere alcuna colpa, immagino il suo senso di frustrazione e nervosismo nel non poter fare nulla di immediato per poter aiutare tutti i suoi connazionali. Io sono un ragazzo e sicuramente le mie parole alle orecchie di Putin non possono che valere meno di zero, però so che le mie parole messe insieme a tutte quelle dei ragazzi del mondo che chiedono disperatamente la Pace, possono fare la differenza. La guerra non deve esistere, perché non si può neanche immaginare che un uomo possa uccidere un suo fratello. A scuola, con i nostri professori, abbiamo studiato e conosciuto tutte le guerre che l'uomo ha combattuto nei secoli. Tutte causavano morte, distruzione e tanta sofferenza, ma nonostante tutto l'uomo ancora oggi nel 2023 ripete gli stessi errori. Ho imparato anche che c'è sempre un uomo che vuole essere il padrone del mondo e un altro uomo che viene colpito senza motivo. Ora lei Presidente è quell'uomo che è stato colpito senza motivo ed è a lei che scrivo questa lettera, perché lei è il buono che metterà fine a questa terribile paura.

Berni Gallitelli, 3F

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Vorrei scriverle tante cose perché spaventato di tutta questa situazione che sta facendo vivere a molta gente. Un anno fa, circa, ha dato l’ordine di invadere l’Ucraina, e molte persone sono morte e continuano a morire. Vorrei tanto che questa ostilità finisse, e si raggiungesse un accordo di pace. Io sono un ragazzo pacifico e le voglio dire che questa violenza non porta niente… Basta alla violenza!! Sento alla tv cose orrende e vedo tanta disperazione negli occhi di molta gente che vede i propri cari uccisi, case distrutte e bambini strappati ai loro genitori. Forse la mia lettera non la leggera mai, ma vorrei tanto che lei fermaste questo orrore perché non si può essere fieri di tanta sofferenza. Molte famiglie spezzate che non vedranno più un tramonto, meravigliandosi davanti a un arcobaleno perché quei colori sono offuscati da nubi di cenere. Ci sentiamo impotenti, ed è per questo che le chiedo di mettere fine a questa guerra perché il potere porta odio e guerra.

Simone Ragnatela, 3F

È trascorso ormai un anno da quando sono iniziate le ostilità tra russi e ucraini, nonostante tante morti si continua ancora a combattere. È proprio vero quanto si dice e cioè che muoiono, facendosi la guerra persone che neppure si conoscono tra loro, mentre muovono i fili di tutto coloro i quali si sono incontrati più volte, si sono seduti agli stessi tavoli, hanno partecipato alle stesse riunioni e ora invece non fanno nulla per far finire l’orrore. Io, ragazzina di 13 anni, non sono certamente un’esperta di questioni politiche o di economia ma come tanti ho una mia opinione. Mi chiedo infatti che senso ha porre fine alla vita di tanti bambini, di tante persone che vivevano tranquillamente, nella normalità, la loro vita. Credo che la ragione sia sempre la stessa: essere i più forti, vincere, non cedere, non fare il primo passo. È tanto difficile collaborare rispettandosi gli uni con gli altri? Signor Putin, signor Zelensky perché non vi incontrate? Perché non ci stupite e ci dimostrate che gli uomini sanno collaborare? Se solo capiste voi come tanti altri i limiti degli uomini, anche di coloro che si credono invincibili, certamente non spendereste il vostro tempo a farvi la guerra. Sicuramente riflettereste su quanto sia più bello vivere e operare insieme per un mondo migliore per tutti.

Benedetta Carbone, 3F

Egregio signor Putin, le scrivo questa lettera per chiederle, insieme a chiunque nel mondo, per quale motivo ha deciso di far scoppiare questa guerra, fare del male a così tanti ragazzi innocenti; così facendo si è solo messo in una situazione di odio, chiunque la disprezza in ogni parte del mondo perché tutto questo l’ha creato solo lei. Prima di prendere una decisione così affrettata pensi a quanto lei, il suo popolo e la sua famiglia ne possano risentire. Sono da lei ormai bloccate le banche, i trasporti, ogni via di commercio, sicuramente questa cosa l’ avrà messa in considerazione, ma ha proseguito secondo il suo inutile obiettivo. Il popolo ucraino, per senso di nazionalismo e amore per la propria famiglia, sta ritornando in quei luoghi di morte nonostante tutto. Si è mai chiesto se tutto questo dolore avesse toccato la sua famiglia come si sarebbe sentito al loro posto? Quanto dolore avete seminato, quante famiglie distrutte da una guerra che non hanno mai voluto, ma che gli è stata imposta come una dittatura! Ecco, sembra di essere tornati indietro di quasi cento anni, all’epoca del nazismo, quando la crudele mente di un solo uomo ebbe il potere di dominare le vite di migliaia di persone, che non hanno più voce. Ora le chiedo di ascoltare la sua coscienza sperando in una remissione, ritirando le truppe russe, cercando di salvare il salvabile. Mi auguro che, le semplici parole di una ragazzina che fortunatamente vive la sua spensierata adolescenza in un paese ancora libero dalla guerra, possano arrivare al vostro cuore.

Egregio signor Presidente, le invio questa lettera per dirle il mio pensiero su quello che sta accadendo in Ucraina. Mi chiamo Letizia, ho 13 anni, sono una ragazza molto solare e sorridente, frequento la terza media di Bernalda in provincia di Matera, in Italia. Io penso che l'Ucraina sia un Paese molto bello e che le persone, prima dell'invasione russa, erano felici e contente, mentre della guerra penso che non serve a niente perché sottrarre un territorio a un Paese non le fa onore. Dichiarare guerra all'Ucraina, ha fatto morire tante persone, ragazzi poco più grandi di me che hanno lasciato le loro famiglie e non sono tornati più. Le dico anche che quello che sta facendo ha coinvolto anche tutti gli altri Paesi del mondo perché le persone sono andate a rifugiarsi in altri paesi e qui hanno trovato tanta solidarietà. Il popolo ucraino, dopo i suoi attacchi, ha perso la case e i suoi figli che sono andati in guerra, il cielo splendente si è trasformato in un cielo pieno di fuoco, i fiori dei prati sono stati calpestati dai carri armati, non c' è più la felicità di prima. Le dico anche che quasi tutto il mondo è contro di lei e per questo io spero tanto che rimarrà solo. Io le chiedo di riflettere su quello che sta facendo e di usare sempre la pace per risolvere qualsiasi problema.

Signor Zelensky,

le scrivo questa lettera per parlare di ciò che sta accadendo in Ucraina. Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio del 2021, la Russia ha iniziato a bombardare l’Ucraina per invaderla, dato che come tutti sappiamo apparteneva alla Russia. Nonostante abbiamo imparato dalla storia che la guerra porta solo guai, ancora oggi in alcuni Paesi si continua a farla. Con questa lettera vorrei farvi sentire la mia vicinanza, per i cittadini Ucraini costretti a fuggire dalla loro terra a causa dei bombardamenti, per non parlare dei giovani soldati che ogni giorno rischiano la loro vita per amore della patria. È assurdo, inoltre, pensare agli ospedali bombardati, alle mamme che devono proteggere i propri figli e vivere nel terrore. Caro Zelensky, per il bene dell’umanità, le chiedo di fare il possibile per cercare di trovare un accordo con Putin, per risolvere il prima possibile questo conflitto che sta causando così tante vittime. Ci tengo a concludere questa lettera dicendo che non esistono guerre giuste, esistono solo profughi e vittime costrette a lasciare la loro amata terra per salvarsi.

Greta Carriero, 3F

Di solito, nel cominciare a scrivere una lettera per una persona o si scrive “Caro”, se confidenziale oppure “Egregio” se non confidenziale oppure altro. Io non intendo usare niente di tutto ciò per scrivere a te, Putin. Sarò breve e concisa. Comincio col dire che non sei altro che un malvagio vestito con eleganza. Sei cinico, senza cuore, senza compassione, senza altruismo, senza educazione, senza una fede, senza dignità, senza coscienza, senza sentimenti, senza scrupoli, senza un’anima. Non sei nemmeno degno di essere chiamato “persona”, “animale”, non sei degno di respirare l’aria che invece respiri. Detto brevemente tutto ciò, ti scrivo il vero motivo della mia lettera. No, non voglio arrivare al tuo cuore, tu un cuore non ce l'hai, ma voglio arrivare a dirti, no anzi a chiederti: Ma non sei stanco?” Stanco del sangue, delle lacrime, del disastro, della distribuzione, della malvagità? Me lo chiedo perché, dato che giochi con vite, bombe e quant’altro, anche giocando poi ci si stanca, del tutto o si cambia gioco. Tu quando lo farai? Quanto ancora vuoi tenere tra le mani il joystick? Dopo la paura e l’assurdità del Covid, a causa di questo tuo sporco gioco, ho conosciuto il terrore umano attraverso i notiziari, il tormento di chi sta nel gioco, la cattiveria dell’uomo allo stato puro. È da un anno che non fai altro che distruggere tutto ciò che tocchi.

Fai qualcosa, non di buono perché non capiresti, la bontà ti è sconosciuta, di sensato una sola volta nella tua triste vita, lascia il gioco e sii degno di respirare l’aria che non so grazie a chi tu respiri e che Dio abbi pietà di te quando accadrà. Essere vivente più indegno di te spero di non conoscerlo mai... no, non lo conoscerò perché la morte non si autoriproduce.

Firmato: un nome, il mio troppo degno per i tuoi miserabili occhi e troppo pulito sulle tue sporche labbra.

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