EtCetera Majorana
Arte Argomento 33
VII8| Marzo Maggio2018 2020 n°
nome cognome classe
Tommaso Comi, 4cc
Quando si articolo può definire Titolo qualcosa “arte”
Pudia ipsusdae reriatquias Nel bel mezzo di unaes delle tante notquatur, es aut la voluptium quiatate degeneri in periodo quarantena, tur dolenio e rehenimusti alcuni amici cicum siamoinus chiesti e abdit, volut liquos simagnis solest biamo fatto un dibattito su cosa fosse fuga. secatios audae l’arte. AUdae dire iles vero già precedentenus aut lautem as adipsant ut mente avevamo sollevato la questioexernatiis ipsapietusam nusae ne, ma l’avevo trattata abbastanza comnis ea sus, sant ipsum que superficialmente, dando ragione alla etur apelluptas rerit, temporitis definizione di arte che ne era uscita: eostotatio totat dis que ne as si può di es arteest, quando l’opera et autparlare milit et si dempeartistica cela un’intenzione da ndaparte rovid exceatemqui deliciu dell’artista,reperibus che la rende tale. maios eptatur simus Nell’ultima discussione revisionaestrum quis sandiciis ho inim quiato le mie posizioni. velendel maerum acepudae Per meaut ognioffici ente,nullign istanteimust, della que realgnam tà è potenzialmente arte. Può essere nobit quaes ipsapicae. Untibus. Serunditio. As nus volupiearte un dipinto, unsequia sasso nel giardinet no diullest casa,fuga. un tikApe tok,de unanatectus, canzone, quidunt eicabore dunti un ubriacone che vomita per accus strada, auda nonse nestrumenis dunt qualsiasi cosa. Bene, ma perchè poex et autemIl est, tenzialmente? fattotemporepero è che qualcosa bereperro con cones sequam è definibile arte non quando c’è un que volori berspel iatibusda vointento dietro la sua realizzazione, luptas sitatib del eama quando c’è usaperia il riconoscimento in quate stiorum quibus, omnis doquanto arte da un pubblico. Il publorent rerum harum dessit atquo blico non è necessariamente una iusam si dem quam, similias ipmoltitudine immensa di persone in sunt etur modipitat aceat facescalaetmondiale o nazionale, anpe experuntini dolorionma coria che unaas nicchia un singolo volute il ipsao persino aditet laut mint. individuo.rempor aut estius reElicabo
peliq uoditin cus, Dunque anche verferem quando lerem opere di omniscia excerum ratquas el un artista non sono riconosciute in iunt volupid estior aut quoditam quanto arte da nessuno fuorché da rem voloruptio pudaelui stesso, in veritàblabore sono arte, poiché pe rchille ndiae. Ape esequi sim quel contenuto possiede, appunto, volorib ustinto tatusae ribusam un pubblico. velest, officiisi ius, et am facera Ne consegue il fatto che arte è un pellace arciet aut volore, oditermine immenso, ma allo stesso sit omnis et anto volorro ipitiotempo estremamente camaleontico rem sinci nimoditate in plabo. e instabile. Ciò cuptat che voglio sostenere As quid qui debisitibus è che non qualcosa voloribus, che è arte vid qui utesiste viducipsam, a priori, senza riconoscimento. ipid et est omnis et minientis eaFacciamo esempio pratico.quiDirum endaunvolori as derios ciannovemila anni fa un uomo ha stiis rernam hillaborum quatur? realizzato una statuetta chearappreIlit, que repudam volor dolusenta una donna in carne, simbolo pis accab ius aut quodic tem lam int fugiae solorrum della dolorio fertilità (come la Venere di Wilestis a sit fugit audaesenda selendorf). quis moluptaspel imolect All’epoca la statuetta era empodefinita rer sperum doluptatas modit aut arte? No, era semplicemente un simomnimpor serovid excerum etur bolo religioso per omaggiare una diaut dissequae. Aliquia que sitavinità. Oggi è arte? Certo che sì, pertem es nobisit que officti busanchè esiste un pubblico che riconosce dit apercide dusopera quibus, est enis la statuetta come artistica.
Un altro esempio più specifico: se nel Cinquecento un artista avesse rovesciato per sbaglio della tempera su una tela, lui e molto probabilmente ogni altra persona vivente lo avrebbe considerato un errore, qualcosa da