
7 minute read
Intervista al sen. M. Romeo (Lega
Parola a...
14
Advertisement
Tutta la redazione
Intervista al senatore
Massimiliano Romeo (Lega)
Lo speciale “parola a…” questa volta ci porta ad intervistare le opposizioni. Abbiamo rivolto otto domande d’attualità al senatore leghista Massimiliano Romeo. Romeo nasce a Monza 49 anni fa, nel 1971. Nel 1992, dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica al Collegio Ballerini di Seregno, entra nel mondo della politica come membro della Lega Nord. Successivamente si candida come consigliere comunale all’opposizione per poi diventare assessore ed infine capogruppo di maggioranza in Regione Lombardia. Alle politiche del 2006 si candida alla Camera della Repubblica ma non viene eletto; diventa invece consigliere della Lega Nord alle regionali in Lombardia del 2010 e riconfermato nel 2013. Alle politiche del marzo 2018 viene eletto Senatore della Repubblica nella circoscrizione Lombardia e successivamente nominato Capogruppo della Lega al Senato.
scorse settimane c’è stata una dura reazione e protesta della Lega verso le misure adottate dal Governo. Può spiegarci brevemente cosa non approvate e, al contrario, cosa proponete?
“Abbiamo incontrato, con Matteo Salvini, il presidente del Consiglio che, a parole, ci ha garantito ascolto. Purtroppo abbiamo visto subito che non è stato così. Al decreto Cura Italia abbiamo presentato 204 emendamenti, ne hanno accolto uno solo. E alla Camera il provvedimento è arrivato blindato. Il nostro era un pacchetto organico di proposte che andava dalla pace fiscale al taglio delle imposte, dal fondo per il turismo ai contributi a fondo perduto, grandi assenti dai provvedimenti adottati finora, passando per misure di semplificazione, di taglio della burocrazia, il potenziamento del Fondo per la non autosufficienza, per il sostegno alle persone con gravi e gravissime disabilità, maggiori fondi per le famiglie, sulle cui spalle si è scaricata l’intera fase di lockdown e, ora, la difficile ri
Parola a...
15
presa, con i figli a casa e il lavoro da gestire. Non c’è più tempo. Mentre aspettiamo un’infinita trattativa europea, che ci vede sempre di più esposti a misure che rischiano di penalizzarci, il lavoro stenta a ripartire, la burocrazia è asfissiante, il carico fiscale incombe e rischiano di arrivare, tra poche settimane, una pioggia di cartelle, anche con gli arretrati”.
2. Dall’inizio dell’emergenza il Presidente Conte ha chiesto e auspicato cooperazione tra tutte le parti. Molti hanno definito però il vostro atteggiamento poco responsabile e poco collaborativo. Come risponde a questa critica?
“Come detto, bastano due dati: abbiamo presentato 204 emendamenti (in larga parte frutto delle richieste che arrivavano da famiglie, lavoratori, imprenditori, associazioni, categorie), 203 scartati dalla maggioranza Pd-M5S. Forse il presidente Conte ha uno strano concetto di collaborazione. Per noi ‘collaborare’ è dare un contributo costruttivo, non ratificare le scelte del governo. Scelte del governo che, peraltro, si sono rivelate insufficienti e inadatte a gestire una fase delicata come questa”
3. La Bbc ha posto al terzo posto del podio “leader politico che diffonde un maggior numero di fake news riguardo al Covid-19” il vostro segretario Matteo Salvini. Ritiene ci sia qualcosa di scorretto nella comunicazione del suo leader? Crede che questo sia un modo per accrescere il consenso?
“Più che quello che dice la Bbc, contano i fatti: Salvini è stato attaccato perché fin dall’inizio aveva detto che sarebbero servite decine di miliardi di euro, e ben presto anche il governo si è reso conto che non si poteva rispondere a un’emergenza e a una crisi come quella generata dal Covid con le poche risorse inizialmente previste (e tuttora insufficienti). Salvini è stato criticato per aver posto la questione delle messe, e il governo si è poi reso conto che era un’esigenza da tenere in considerazione, tanto da redigere uno specifico protocollo con la Cei. Per non parlare dell’allarme che Salvini ha lanciato, per tempo, su tasse e burocrazia, che ancora il governo non ha raccolto ma che è priorità trasversale per tutte le categorie economiche”.
4. Come si posiziona la Lega nel dibattito sul tema dello Svuota-carceri? Pensa che siano da considerare
Parola a...
16
come casi diversi i generici criminali rispetto ai mafiosi o lo svuotamento delle carceri è disapprovato in ogni caso?
“Lasciatemi innanzitutto dire che le scarcerazioni di mafiosi e narcotrafficanti sono un fatto scandaloso. Noi stiamo con i magistrati antimafia e con i familiari delle vittime di mafia. Ma l’operato del ministro Bonafede abbiamo iniziato a metterlo in discussione già tempo fa, per l’incapacità che ha dimostrato nella gestione delle rivolte nelle carceri, per gli agenti aggrediti, per le vittime registrate. Leggo che anche nelle ultime ore gli avvocati ne hanno chiesto le dimissioni. Magistrati critici, avvocati sul piede di guerra. E’ chiaro che un ministro, in un ruolo così importante, non può ostinarsi a conservare la sua posizione se questi sono gli effetti e i risultati”.
5. Noi giovani ci sentiamo un po’ dimenticati nei vari decreti emessi dal Governo. Su cosa si basa la proposta della Lega riguardo a questa problematica?
“I giovani hanno ragione da vendere a protestare. Condividiamo la vostra amarezza. Per questo nelle nostre proposte, formalizzate a Camera e Senato, abbiamo previsto: risorse aggiuntive per la didattica digitale, tutele per i giovani professionisti, pagamenti per i giovani agricoltori, un fondo di sostegno per lo sport dilettantistico, credito d’imposta per le squadre che fanno formazione e inclusione dei giovani. Una particolare attenzione l’abbiamo rivolta anche a quelle ragazze e ragazzi che sosterranno, da privatisti, l’esame di maturità, chiedendo regole certe e non discriminanti. Capiamo le difficoltà e le specifiche esigenze di chi, già inserito in un percorso lavorativo, associa a questo lo studio e pensiamo sia doveroso dare a loro, come a tutti, le migliori garanzie, soprattutto in questo momento difficile”.
6. Noi giovani siamo scesi in piazza più volte per manifestare in favore di una politica più attenta verso la Casa in cui abitiamo. Nei giorni scorsi abbiamo visto l’immagine del fiume Sarno, in Campania, che, dopo esser tornato limpido per il lockdown, è ritornato, in pochi minuti, quello di sempre. Crede sia possibile, sfruttando l’emergenza, operare scelte drastiche che tengano in considerazione il clima e l’ambiente? Solo utopia?
“Innanzitutto una premessa, doverosa: certa sinistra, che oggi si fa paladina dell’ambiente, è la stessa che ha
Parola a...
17
sostenuto a spada tratta la globalizzazione, che ha affidato vasta parte della produzione delle merci a Paesi che non hanno alcuna cura dell’ambiente né - aggiungo - dei diritti umani e dei lavoratori. Per questo pensiamo che questo tema debba essere affrontato in maniera molto più concreta e meno ideologica. Anche in Campania dove il governatore De Luca, a parte atteggiarsi da sceriffo, non è riuscito a debellare fenomeni decisamente gravi come i roghi di rifiuti tossici. Ho letto, purtroppo, anche di un recente caso a Caivano. L’ora delle scelte coraggiose è oggi e se è vero, come va sbandierando il premier Conte, che ci saranno interventi economici “poderosi”, è il caso di investire parte di queste risorse anche per la tutela del territorio, dei fiumi, dei laghi, del mare. L’inquinamento è un danno per la salute, per il turismo, per il futuro dei giovani”.
7. Negli ultimi tempi, a partire da Berlusconi probabilmente, il partito e i suoi componenti hanno assunto un’importanza secondaria rispetto al “frontman”. Questo è avvenuto sia a destra che a sinistra. Si ritrova in questa lettura?
“Non c’è dubbio che la politica, e i partiti, siano cambiati ma la Lega ha resistito ed è cresciuta in questi anni
sia per le capacità e la visione del suo leader, sia per la sua struttura territoriale, per tanti bravi Amministratori che hanno dato forma e coerenza a un progetto, mostrando ai cittadini che la politica non è poltrone, non è promesse vane, ma è impegno quotidiano per la propria gente, il proprio territorio e per il Paese.”
8. In questa emergenza si è visto quanto sia importante la competenza, in ogni campo (sanitario, economico, politico etc..). Vuole lasciare un messaggio a noi, studenti del liceo Majorana, che studiamo “per dare un domani al domani”?
“Quello che sento di dirvi è di seguire la vostra passione, le vostre attitudini, le vostre aspirazioni, con sacrificio e duro lavoro. La strada verso la meta è oggi particolarmente difficile ma questo non deve indurvi a lasciar perdere il cammino. Siate appassionati e determinati. Il mondo è vostro e, se anche l’eredità che vi è stata data non è fatta di certezze, sta a voi essere pungolo per la politica e impegnarvi per costruire il vostro domani e il domani dei vostri figli.”