VI - Gennaio 2021

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A T T U A L IT À

V A C C IN O A N T I C O V ID O R ITÀ C O N C H E C R IT E R IO S I D E C ID E L A P R I S H E E Z A H A B IB , 3 F

Da domenica 27 dicembre in tutta Europa sono state somministrate contemporaneamente le prime dosi di vaccino Pfizer, il primo approvato dall’EMA (Ente Europeo per i Medicinali) e anche dall’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco). I due istituti di vigilanza hanno giudicato il siero non solo efficace ma anche sicuro: un risultato che solo qualche mese fa sembrava impossibile considerando la necessità di diversi anni prima che un vaccino possa essere commercializzato. La pandemia di COVID-19 ha spinto centri di ricerca, università, laboratori e case farmaceutiche in tutto il mondo a sviluppare il più velocemente possibile un vaccino contro il coronavirus SARS-CoV-2. Ma come funziona e com’è stato posE t C e t e r a M a jo r a n a

sibile testarlo così in fretta? Nei campioni umani ha dimostrato un’efficacia altissima: il 90%, contestata da quei “complottisti” che rifiutano il vaccine asserendo che questo “modifichi il nostro DNA” tesi che ha ricevuto una forte eco sui social network. Ciò non solo si configura come vera e propria disinformazione scientifica, ma rischia anche di compromettere lo sforzo della campagna vaccinale più grande nella storia dell’umanità. Il suo funzionamento è garantito da una nuova tecnologia chiamata MRNA: a differenza dei vaccini tradizionali che corrispondono a una versione indebolita dei virus per stimolare la reazione immunitaria senza sviluppare i sintomi della malattia, i vaccini MRNA 23

contengono solo il materiale genetico del virus, permettendo così che il sistema immunitario non entri mai in contatto con il virus neanche in versione depotenziata, ma che sia dotato delle istruzioni per contrastarlo. La produzione è più rapida e, poiché non contiene agenti infettanti, può essere somministrato anche a soggetti più fragili. Le prime dosi di vaccino sono state destinate a circa un milione di operatori sanitari: medici, infermieri e oss, ogni giorno in “prima linea” nella lotta alla diffusione dei contagi e dunque molto più esposti al rischio di contrarre il Covid. La priorità è spetatta a chi lavora nei pronto soccorso, nei reparti di terapia intensiva, pneumologia, di malattie inG e n n a io 2 0 2 1 - N ° 6


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VI - Gennaio 2021 by Redazione di EtCetera - Issuu