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Dall’inferno dantesco a quello dei lager nazisti

ATTUALITÀ DALL’INFERNO DANTESCO A QUELLO DEI LAGER NAZISTI

ANDREA SCURATTI, 5cc Cari amici, lettori di EtCete- vissuta da Levi insieme a fiamma antica ra, anche in questo numero Jean/Pikolo, quando, du- cominciò a crollarsi mordel giornalino vi trovate a rante la loro camminata per morando, dover sopportare il mio ar- andare a prendere la pen- pur come quella cui vento ticolo legato alla letteratu- tola del rancio, Levi parla al affatica. ra: che palle! - lo dico io per suo nuovo amico del canto Indi, la cima in qua e in là voi. XXVI dell’Inferno, quando menando Oggi, in occasione del- Dante e Virgilio incontrano come fosse la lingua che la Giornata della Memoria, Ulisse, o meglio, la fiam- parlasse molto sentita all’interno del mella in cui Ulisse e Diome- mise fuori la voce, e disse: nostro Majo, voglio portare de sono intrappolati: siamo Quando... alla vostra attenzione il mio nell’VIII cerchio, quello dei [...] E dopo «Quando»? Il nulamato Dante; no, non sono consiglieri fraudolenti. la. Un buco nella memoria.” qua per parafrasarvi qual- “Chi è Dante. Che cosa è la “Che peccato non ricordarcosa o per tenere una bre- Commedia. Quale sensa- si a memoria un verso della ve lezione sulla nobiltà al zione curiosa di novità si Commedia!”, diremmo oggi tempo di Dante, come l’ono- prova, se si cerca di spie- noi con una ben poco verabilissimo Barbero ricorda gare in breve che cosa è la lata ironia, magari durante in ogni suo discorso, ma per Divina Commedia. Come è l’interrogazione sui primi parlarvi di un altro Dante, distribuito l’Inferno, cosa è cinque canti dell’opera del quello di Primo Levi, reduce il contrappasso. Virgilio è la Sommo Poeta, ma per Levi di Auschwitz. Ogni citazione Ragione, Beatrice è la Teo- questa non è una “semplice è tratta da P. Levi, Se questo logia. Jean è attentissimo, interrogazione”; è il ricordo è un uomo, Einaudi, Torino, ed io comincio, lento e ac- a cui deve aggrapparsi, ne1982. curato: cessario per evadere dalla Famosissima è la vicenda Lo maggior corno della triste e cruda realtà, seb-

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bene anche per poco tempo. terno di «aperto», «alto» è menza: Nella devastante realtà del un latinismo, dal latino «al- fatti non foste a viver come lager, dove lo stesso Levi tus», «profondo».”: che pal- bruti, dice che ricordarsi il proprio le! - lo dico io per voi. È la ma per seguir virtute e canome era fondamentale per deformazione professionale noscenza. non crollare, immaginate dei nostri insegnanti, por- Come se anch’io lo sentiscosa significhi ricordarsi un tati, volenti o nolenti, a cu- si per la prima volta: come canto della Commedia: non rare non solo il contenuto, uno squillo di tromba, come è la luce in fondo al tunnel, è ma anche la forma, ripro- la voce di Dio. Per un mol’intero sole che si protende ponendo, in certi casi come mento, ho dimenticato chi verso di te per abbracciarti. una cantilena imparata a sono e dove sono. Pikolo “... Ma misi me per l’alto memoria, le parole del loro mi prega di ripetere. Come mare aperto. critico della Commedia pre- è buono Pikolo, si è accorDi questo sì, di questo sono ferito: come biasimarli, è to che mi sta facendo del sicuro, sono in grado di un loro vanto e un po’ - lo bene. O forse è qualcosa spiegare a Pikolo, di distin- ammetto - anche il mio: di più: forse, nonostante la guere perché «misi me» citare la veneranda Anna traduzione scialba e il comnon è «je me mis», è molto Maria Chiavacci Leonardi mento pedestre e frettolopiù forte e più audace, è un dà lustro ad ogni discorso, so, ha ricevuto il messaggio, vincolo infranto, è scagliare ma dovremmo imparare ad ha sentito che lo riguarda, sé stessi al di là di una bar- andare più in là e quando si che riguarda tutti gli uomini riera, noi conosciamo bene studia questo canto chie- in travaglio, e noi in specie; questo impulso. L’alto mare dere di prendere in mano e che riguarda noi due, che aperto: Pikolo ha viaggia- Levi, per capirne la forza e osiamo ragionare di queste to per mare e sa cosa vuol l’importanza. Se avete degli cose con le stanghe della dire, è quando l’orizzonte si insegnanti che già lo fanno, zuppa sulle spalle.” chiude su sé stesso, libero teneteveli stretti, sono una All’inizio del libro troviamo diritto e semplice, e non c’è vera e propria élite. un incitamento da parte di ormai che odore di mare: “Quante altre cose ci sareb- Levi al lettore, che, mettendolci cose ferocemente lon- bero da dire, e il sole è già dogli davanti le atrocità e la tane.” alto, mezzogiorno è vicino. crudeltà del lager, lo esorta Di solito questo verso della Ho fretta, una fretta furi- a “Considerare se questo è Commedia viene così com- bonda. Ecco, attento Pikolo, un uomo”: ebbene, è proprio mentato: “Si notino l’allitte- apri gli orecchi e la mente, la terzina dantesca a scanrazione della lettera m e la ho bisogno che tu capisca: dire quell’esortazione. Daripetizione di «per» all’in- Considerate la vostra se- vanti a pagine così belle è

improbabile provare a for- Vi cito allora il mio com- Sono stati i Russi a liberamulare un commento che mento preferito, tornando a re i prigionieri ad Aushwitz, non sgorghi in singhiozzi e qualche riga fa, perché dav- furono diverse condizioni lacrime da parte di chi par- vero io non saprei fare di e situazioni a consentire a la, ed è così per me. Levi con meglio: “Il verso, che chiude Levi di trovare un’occupaqueste parole si sfoga, urla il Canto di Ulisse col tragico zione all’interno di un laa squarciagola, pur parlan- naufragio in vista del Mon- boratorio del lager, uno dei do sottovoce, emette insie- te del Purgatorio, chiude pochi posti riscaldati, ma è me con la voce tutto ciò che anche un altro «folle volo», stato Dante, con l’insperato ha tenuto dentro per tanto e cioè la breve parentesi aiuto di Pikolo, a permettere tempo, catarsi improvvi- umana, lo sforzo dell’auto- a Levi di liberarsi, di sfogarsa e insperata. È la voce di re e di Pikolo di sollevarsi si e, in un secondo momenDio, dice Levi: quel Dio che per un momento al di sopra to, di scrivere alcune delle poi lui ha perso, ma che ha dell’orizzonte desolato della pagine più belle della lettesentito, forse, per un’ultima prigionia.” (©2009 Pearson ratura mondiale. volta in questi versi. Paravia Bruno Mondado- Considerate allora se queOra, cari lettori, mi scuse- ri spa, Marchi - La Divina sto è un libro, o, forse, qualrete, ma lo spazio di questo Commedia - Paravia) cosa di più. articolo mi impone di saltare alla fine di questo capitolo, che vi esorto a leggere integralmente. “Siamo oramai nella fila per la zuppa, in mezzo alla folla sordida e sbrindellata dei portazuppa degli altri Kommandos. I nuovi aggiunti ci si accalcano alle spalle. - Kraut und Rüben? - Kraut und Rüben-. Si annunzia ufficialmente che oggi la zuppa è di cavoli e rape: - Choux et navets. - Káposzta és répak. Infin che ‘l mar fu sopra noi rinchiuso.”

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