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AAA Cercasi sogni realizzabili (anche usati

ATTUALITÀ AAA CERCASI SOGNI REALIZZABILI (ANCHE USATI)

ELISA BASILICO, 4bb Il grande Gatsby (1925) di Francis Scott Fitzgerald è sicuramente un pilastro della letteratura americana, oltre che lo scritto più famoso dell’autore. Io, ammetto di non essere mai riuscita a finirlo. Ora che il romanzo è passato al pubblico dominio a inizio dell’anno - la tomba di Scott si è ormai raffreddata e di copyright non credo s’interessi più - sarà possibile trovare numerosi adattamenti, riscritture e pdf non più illegali da scaricare; ho pensato di riprenderlo in mano, quindi, vedere cosa ci fosse di così commovente in un libro dove a distruggere i personaggi sono i loro stessi sogni. Forse è proprio questa la chiave che mi mancava: Il grande Gatsby non è (solo) una condanna del vil denaro o una tragica storia d’amore. È un’eulogia del Sogno Americano.

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Non esiste una vera e propria definizione di Sogno Americano, in fondo. L’espressione American Dream fu usata per la prima volta nel 1931 dallo storico James Truslow Adams ad indicare “quel sogno di una terra in cui la vita dovrebbe essere migliore e più ricca e piena per tutti”. Migliore, più ricca e più piena in che modo? Non l’ha detto.

Il Sogno Americano ha significato cose diverse per persone in tempi e luoghi diversi. Qualsiasi obiettivo che sia mai stato cercato da chiunque nello sfondo storico degli Stati Uniti è costruito sul Sogno Americano - quantomeno, su una sua vaga idea: una casa in periferia, un buon lavoro, dei figli. Oggi significa pari opportunità, felicità emotiva e progresso. Se l’unico elemento che sembra accomunare tutte queste visioni è il raggiungimento di una stabilità di fondo, la tranquillità insomma del vivere, esso viene smentito da un’altra caratteristica del Sogno Americano: la sua effettiva fragilità.

La distruzione ne Il grande Gatsby di tre vite così diverse (Gatsby, George e Myrtle) mostra un Sogno Americano fallito nel più spettacolare dei modi. Dopo tutto, se i personaggi che sognano più di tutti finiscono in tragedia, e quelli nati in una vita di privilegi (Daisy e Tom) la mantengono senza conseguenze, possono i primi davvero costruirsi un futuro migliore?

Proprio come gli americani hanno dato significato agli Stati Uniti attraverso i loro Sogni - e qui la maiuscola è necessaria - Gatsby infonde a Daisy una perfezione che non merita né possiede. Il Sogno di Gatsby è rovinato dalla natura umana del suo oggetto, che in quanto tale è mutevole, e dalla sua irraggiungibilità; egli desidera ricreare un passato scomparso, così come il Sogno Americano va alla costante ricerca di un’epoca in cui possa avere un qualche valore. Quando il suo desiderio crolla, tutto ciò che rimane a Gatsby è morire; tutto ciò che l’amico Nick può fare è tornare in Minnesota.

“Tom e Gatsby, Daisy e Jordan e io venivamo tutti dall’Ovest” - dice egli nel capitolo IX - “e forse avevamo qualche deficienza in comune che ci ha resi inadatti alla vita a Est”. Ciò che rende Nick e gli altri così improntati al fallimento è la loro connaturata inadeguatezza a una società che non si ferma per nessuno. Una recente ricerca dello Science Magazine mostra in effetti come gli Stati Uniti forniscano la minore mobilità economica tra quei Paesi appartenenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. L’idea degli USA come “terra delle opportunità” sembra quindi ormai fuori luogo. La stessa suddivisione delle città americane in distretti aiuta ad isolare le componenti a maggior rischio di povertà e a fornir loro servizi scadenti; se lavoro, istruzione e sanità sono inaccessibili, sperare in meglio rimane solo sperare.

Dunque il Sogno Americano non esiste più? Non com’era una volta. Credo che la cosa più importante da capire sia che l’American Dream, per essere realizzato oggi, deve poter appartenere a tutti. È un sogno umano. Nessuno può massimizzarlo con un salario sotto il minimo e diritti negati. Nostro compito adesso è far rinascere quel Sogno nel modo in cui Fitzgerald s’immaginava, incorrotto e soprattutto tangibile. Se sarà anche nostro destino fallire, come Nick o come Gatsby, lo dirà solo il tempo.

..A vedere le proteste e i tanti cambiamenti di questi mesi, però, un po’ mi viene da pensare: chissà, forse la tomba di Scott non s’è poi così raffreddata...

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