vane dottoressa macedone, che diventò poi sua moglie. La levantinità scaturita dall'unione aveva ammorbidito certe ruvidezze nordiche: era ormai un perfetto compagno d'ufficio ed un caro amico. Lo affiancava Costa Cakioussis, un consigliere d'ambasciata greco molto affabile, di qualche anno più grande. Immagino fosse stato imposto ali' Unione dal governo di Atene per tenere d'occhio quello che la UE faceva in un Paese confinante con cui pendeva un notevole contenzioso. Quale che fosse il suo mandato, fu sempre molto professionale e sopratutto leale all'ufficio.
Slalom tra i nomi Grazie a Jesper e Costas, il teamwork con Sahlin fu perfetto. Va tuttavia detto che era un lavoro meno gravoso e delicato rispetto alle missioni precedenti. Gli Accordi di Ohrid, alla cui negoziazione insieme a Javier Solana aveva partecipato l'ex ministro della Difesa francese François Léotard, erano stati accettati dalle parti in causa. Solo alcuni aspetti rimanevano oggetto di diversa interpretazione ed andavano seguiti. Certo, le attese degli albanesi per una maggiore rappresentatività nelle strutture statali e le resistenze dei macedoni ad aprire nuovi spazi alla minoranza, creavano ricorrenti tensioni, ma la situazione rimaneva, tutto sommato, sotto controllo. La missione di polizia filava liscia, senza scossoni nel monitoraggio delle riformate forze di sicurezza civili. Mi aiutavano molto anche i due senior italiani, il vicequestore Giorgio Butini e il parigrado dei carabinieri Mario Vignati. I rapporti con i vertici UE erano eccellenti, dato che facevo capo alla celebrata portavoce di Javier Solana, la catalana Cristina Gallach. Il mio primo incontro con i due risaliva a dieci anni prima, quando, in piena guerra bosniaca, dovetti organizzare in fretta e furia una conferenza stampa all'aeroporto di Spalato per l'allora capo della diplomazia iberica e presidente di turno UE. Da allora avevo incontrato periodicamente l'affiatata coppia in varie parti dei Balcani. Con loro ero a mio agio. Non credo di esagerare, dicendo che uno degli aspetti più spinosi nell'attività quotidiana di un funzionario europeo, in quegli anni, era di pensare bene a ciò che si diceva sia in discorsi ufficiali che 24