L’INTERVISTA
40 PS Mag 2021
ONCOLOGIA E COVID NESSUN PAZIENTE È STATO ABBANDONATO Intervista al dottor Carmine Pinto: «Oggi molti tumori sono curabili. Abbattiamo l’alone di morte e sofferenza che avvolge questa malattia»
di Carmine Gazzanni
«U
n punto deve oggi essere chiaro: nessuno è stato lasciato indietro. Nonostante le tante difficoltà dovute alla pandemia, il modello clinico dell’oncologia italiana ha retto e ha retto bene». Può dirsi soddisfatto Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia Medica dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia, uno dei più autorevoli oncologi italiani. «Più di altri Paesi - continua Pinto intervistato da Professione Sanità - l’Italia è riuscita a garantire la sicurezza dei pazienti e la continuità delle cure». Cosa certamente non facile vista la crisi che gli ospedali e le strutture sanitarie hanno vissuto soprattutto durante il primo lockdown, e che in parte continuano a vivere ancora oggi.
Restano però delle criticità. Quali sono oggi le principali difficoltà per chi opera nel campo dell’oncologia? Sicuramente la prima ondata ha portato ampie criticità i cui effetti li vedremo anche nei prossimi anni. Il blocco degli screening per i tumori della mammella, del colon retto e della cervice uterina è stato, ad esempio, molto pesante. Ora, c’è da dire che molte Regioni hanno già recuperato questo gap, ma altre, quelle meno dotate e preparate in campo oncologico, potrebbero avere più problemi. Poi c’è tutto il problema, inevitabile, del ritardo delle diagnosi. Tenga conto che nei primi sei mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, ci sono state 30-35% di diagnosi in meno di malattie tumorali. E questo non per-