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Tmc, si riparte con nuove incognite Scenari Travel management company
Finalmente nel mondo si ricomincia a viaggiare per lavoro. Come saranno chiamate a evolversi le agenzie per tenere il passo con la cosiddetta “nuova normalità”? E quali criticità affronteranno? di Arianna De Nittis
Perdite ingenti Gbta ha previsto per il BT globale perdite di fatturato pari a 122,5 miliardi di euro mensili a causa del Covid-19. Che nella sola Europa si “volatilizzano” ogni mese, in media ben 31,3 miliardi, con il 97% delle trasferte cancellate.
nche se timidamente, nel mondo si ricomincia a viaggiare per lavoro. Secondo uno studio recente della Global Business Travel Association, quasi la metà (49%) delle aziende associate intende riprendere le trasferte domestiche entro questo mese di settembre, mentre una su cinque consentirà tutti i viaggi, anche quelli internazionali. Una previsione confermata anche dal 46% di Tmc e fornitori, che dall’8 al 14 giugno scorso hanno riscontrato un aumento delle prenotazioni. Del resto, anche se gli appuntamenti in remoto sono diventati una realtà negli ultimi mesi, molte ricerche sottolineano come gli incontri faccia a faccia siano insostituibili. «Già uno studio del 2018 condotto da Cwt e Ambition su oltre 1100 dirigenti d’azienda, più di tre quarti (78%) degli intervistati ha dichiarato di preferire gli incontri di persona piuttosto che le videoconferenze e
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Alessandra Pisanu, senior director customer management Italy & Greece di Cwt
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| 2020 settembre
altri sistemi tecnologici – afferma in proposito Alessandra Pisanu, senior director customer management Italy & Greece di Cwt –. Di questi, il 23% sostiene che il contatto diretto consente di costruire relazioni più forti e significative, il 17% preferisce leggere il linguaggio del corpo e le espressioni facciali delle persone durante una riunione, mentre il 15% trova più facile far capire il proprio punto di vista ed essere persuasivo faccia a faccia». «Dopo mesi di isolamento la necessità di viaggiare non è mai stata così forte, anche se mai nella storia è stata messa così in discussione come in questo momento – commenta inoltre Enrico Ruffilli, amministratore delegato di Uvet Global Business Travel –. Secondo noi il lavoro a distanza non potrà mai offrire quello che permette un viaggio, l’abbattimento delle barriere aiuta a costruire la fiducia e a rafforzare le relazioni tra le parti. In questa nuova era, dobbiamo sviluppare semmai un nuovo approccio al viaggio più intelligente e sicuro». Ma come si stanno organizzando i principali interlocutori delle aziende, le travel management company, per la ripartenza? E come saranno chiamate a evolversi per tenere il passo con la “nuova normalità”? Lo abbiamo chiesto ad alcuni tra i principali attori del mercato. Obiettivo consulenza Da anni si parla della necessaria evoluzione delle Tmc da intermediarie addette alla biglietteria a consulenti. In fase post Covid19, però,
questo passaggio diventerà indispensabile e saranno avvantaggiate le agenzie che già da tempo puntano su un approccio consulenziale. «Negli ultimi anni avevamo già lavorato molto al processo di riposizionamento delle Tmc da agenzia a ruolo consulenziale – afferma Davide Rosi, managing director di Bcd Travel Italy –. Il nuovo Coronavirus ha dimostrato che andavamo nella giusta direzione. I servizi di assistenza, consulenza e sicurezza d’ora in avanti non saranno più marginali, ma centrali nel rapporto con le aziende. Non solo, la complessità nella gestione di alcune aree renderà fondamentali gli investimenti e l’expertise verticale che solo le grandi travel company potranno produrre e mettere a disposizione dei clienti». «Anche chi ha uffici viaggi interni attualmente sta mettendo in discussione questa scelta: c’è un’enorme confusione, non è facile essere aggiornati su un mercato che continua a cambiare giorno per giorno, capire come districarsi nella marea di vincoli, normative, disposizioni nazionali e internazionali sulle frontiere e sulla permanenza in loco adottate da ciascun Paese e nei diversi settori – sostiene ad esempio Riccardo Zanotto, managing director di BTExpert –. Teniamo conto che i vertici dell’impresa sono