Speciale Alfa Romeo - MissionFleet 2 / 2025

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Speciale Alfa Romeo Speciale Alfa Romeo

Fisco e Flotte Aziendali: le nuove regole tra fringe benefit, incentivi green e proroghe

Dopo mesi di dubbio è chiarita la nuova regola di applicazione aliquote, con netto vantaggio per Bev e Phev ma non solo di Arianna Festa

Parole, parole, parole. La fiscalità italiana per le auto aziendali ultimamente pare un cruciverba irrisolto, fatto di definizioni parziali e svolte mancate. Tra Legge di Bilancio e decreti “proroga”, le nuove disposizioni sui fringe benefit aziendali e una riforma fiscale che prometteva svolte green ma si è rivelata più apparenza che sostanza, il quadro resta confuso. Afronte di proclami e rinvii o salvaguardie, che a fatica si stanno chiarendo, chi cerca di orientarsi deve diradare le nebbia. Inquesto scenario instabile, a pagarne il prezzo sono soprattutto le imprese italiane, costrette a ricalibrare strategie e budget a ogni nuova circolare. Un impatto

particolarmente rilevante si registra nella gestione delle flotte aziendali, diventate oggi uno dei fronti più esposti e strategici nella pianificazione aziendale.

Proroghe e novità daidecreti

Con la conversione in legge del decreto Milleproroghe lo scorso 20 febbraio, sono arrivati alcuni importanti rinvii che interessano direttamente imprese e professionisti. In particolare, è stata riattivata la Rottamazione quater per quei contribuenti decaduti dalla definizione agevolata per mancati pagamenti fino al 31 dicembre 2024. La riapertura dei termini consente di inoltrare nuovamente domanda,

scegliendo tra pagamento in un’unica soluzione o in dieci rate distribuite fino a novembre 2027.La richiesta può essere presentata in modo rapido e diretto, online con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Sempre con il Milleproroghe, è slittato il termine per l’aggiornamento dei modelli Redditi e Irap, mentre l’apertura della finestra per l’invio da parte dei contribuenti è stata spostata in avanti. Rinvii anche per i software ISA e per il Concordato preventivo biennale. Su quest’ultimo fronte, un ulteriore rinvio è stato approvato a marzo dal Consiglio dei Ministri: il termine per aderire al Concordato è stato esteso al 30 settembre.

auto aziendali

efringebenefit:

cosacambia dal 2025

Una delle novità più impattanti riguarda proprio il regime fiscale delle auto aziendali assegnate in uso promiscuo ai dipendenti, considerate tra i fringe benefit più diffusi e ambiti, oltre che strumento di “retention”. Questi vantaggi non monetari offerti dalle aziende – come auto, polizze, abbonamenti – sono tassati secondo regole specifiche e, nel caso dell’auto, soggetti a variazioni importanti dal 1°gennaio 2025. Fino ad oggi, latassazione del benefit dipendeva dalle emissioni di CO2

Daquest’anno,invece, entrano in vigore nuovealiquotein base all’alimentazione del veicolo, con questi coefficienti:

– 10% per le auto elettriche

– 20% per le ibride plug-in

– 50% per gli altri casi (dalle auto tradizionali benzina e diesel, fino alle ibride “full” passando anche per le bifuel, a gas).

Un cambiamento che riguarda solo i veicoli immatricolati con contratti stipulati dal 1° gennaio 2025 in poi. Per tutti gli altri già in essere, o comunque registrati, continueranno ad applicarsi le regole in vigore alla data di stipula, se la consegna della nuova vettura risulta antecedente alla chiusura del primo semestre 2025.

Secondo quanto spiegato dal Dott. Giuseppe Livigni, commercialista e revisore legale, durante un recente intervento di approfondimento al MissionForum, «Questa nuova fiscalità green rappresenta un segnale chiaro: incentivare la transizione ecologica anche nei benefit aziendali. Tuttavia,richiede alle imprese unariconsiderazione attenta delle proprie politiche retributive e di mobilità».

A chiarire dubbi durati oltre un trimestre, è stato un importante emendamento al Decreto Bollette poi approvato, in Commissione Attività Produttive della Camera, che introduce la parziale moratoria fiscale per le aziende. In base alla nuova misura, iveicoli aziendali ordinati entro il 31 dicembre 2024 e consegnati entro il 30 giugno 2025 saranno esentati dal nuovo regime fiscale, introdotto per incentivare la sostenibilità e l’efficienza energetica nel parco auto. Si tratta di un provvedimento temporaneo, pensato per tutelare soggetti e imprese che avevano già programmato l’acquisto dei veicoli prima dell’entrata in vigore della nuova normativa, evitando così ricadute economiche impreviste e penalizzanti. La misura riconosce le tempistiche complesse legate alla filiera automotive – tra ordinativi, tempi di produzione e consegne – e cerca di bilanciare

l’esigenza di transizione con la sostenibilità economica per le imprese.

effetti e strategie

Perle imPrese

Con l’entrata in vigore delle nuove aliquote, le aziende che utilizzano veicoli con emissioni medie o alte rischiano di vedere aumentare il valore del fringe benefit fino a 1.600 euro l’anno per dipendente, con un impatto diretto sul costo del lavoro.

I manager del mondo fleet si trovano quindi di fronte a una scelta: –rinnovare la flotta con veicoli elettrici o plug-in, beneficiando delle aliquote agevolate; –conservare le auto in uso per non perdere i vantaggi fiscali attuali; –rivedere completamente le proprie politiche di assegnazione dei benefit, puntando su forme alternative più sostenibili o meno onerose. Infine, per qualcuno, è da considerare anche “l’effetto conguagli” della fase transitoria. Pur se l’emendamento consente di applicare i vecchi coefficienti in base alle emissioni, serve fare attenzione e correggere l’eventuale errata determinazione dell’imponibile fringe benefit nei primi mesi 2025. Tramite conguaglio, se si è applicato un coefficiente “sbagliato” ovvero, facendo un esempio: qualora l’azienda abbia applicato all’auto termica con emissioni “medie” (CO2 tra 61 e 160 g/km) consegnata quest’anno ma ordinata nel 2024 il coefficiente nuovo (50%) dovrà ricalcolare l’imponibile in fase di conguaglio, usando il vecchio coefficiente alla fine prorogato (30%). Con risvolti fiscali e contributivi, visto che la differenza è a favore del dipendente.

In Tabella, alcuni esempi di quanto varia l’onerosità fiscale su alcuni modelli Alfa Romeo, ricordando che la precedente regola applicava coefficienti variabili secondo il valore di emissioni dichiarate, per le auto aziendali, dal 25% dei modelli con emissione entro i 60 g/km a salire, fino al 60% dei

trasmissione DCT, ma per chi amava gloriose Alfa con sei o otto candele “sotto” non è il re di emozioni (complice l’elettronica odierna) e coppia. Nella Junior Q4 il supporto dei due motori elettrici (21 kW ciascuno) si apprezza, per stabilità, migliori accelerazioni e riprese, soprattutto a velocità medie e basse, con cavalleria combinata conteggiata a 145 CV

La Crossover da 4,17 metri Alfa Romeo portata sui sentieri di collina piemontesi, anche bagnati, si destreggia assolutamente bene e “chiude sotto gas” nettamente meglio di una trazione anteriore: spinte agli assi ed equilibrio dall’elettronica, che

Scheda Tecnica

Modello: Alfa Romeo Junior Q4

Carrozzeria: Crossover - 5 porte / 5 posti

Vano bagagli: 340 - 1.205 l

Massa: 1.575 kg

Misure: 4,17 x 1,81 x 1,54 m - passo 256 cm

Motore: 3 cilindri in linea 1.199 cc Mild Hybrid (+ 2 elettrici 21 kW)

Potenza combinata: 145 CV 5,750 giri/min - 230 Nm

Trazione: Integrale

Cambio: Automatico a 6 velocità

Velocità max: 200 km/h

Accelerazione: 0-100 km/h in 9,1 secondi

Consumo Wltp comb.: 5,2 - 5,3 l/100 km

Emissioni (ciclo misto): 119 g/km

gestisce i due motori elettrici alimentati da batteria al litio.

Quasi a “prova di chiunque” pur se si guidi al limite, con garanzia di arrivare a destinazione anche su fondi abbastanza difficili, o innevati. Anche se si compie qualche sbavatura. Un netto vantaggio nella sicurezza e nel relax di chi vi siede oggi e la prima Q4 “Alfa” (quella 155 meno pura delle sorelle nel motore) la ha solo vista, glorificandola magari senza pesarne a fondo le onerosità, anche di guida. Ora

siamo in altro mondo, meno estremo ed emozionale meccanicamente, ma connesso e meno esoso. Visto il segmento si tratta della Q4 più accessibile mai proposta dalla Casa, pur se il costo non è popolare.

Da vera Alfa Romeo, in un mondo meno orientato alle emozioni di guida, questa nuova Junior sposa alla grinta estetica il detto equilibrio dinamico, se portata a limite: su strada e in pista inferiore alla elettrica Veloce in quanto a performance, ma le note migliori

NUOVA ALFA ROMEO JUNIOR LEARN TO LOVE AGAIN

Consumo di energia Alfa Romeo Junior Elettrica (kWh/100km): 18,6 -15,0; emissioni CO2 (g/km): 0. Autonomia elettrica (km): 412-315. Valori ottenuti in base a test uf昀ciali previsti dal procedimento di omologazione e misurati in base al metodo di misurazione/correlazione nel ciclo misto WLTP, aggiornati al 24/06/2024 indicati a 昀ni comparativi. Il consumo effettivo di energia e l’autonomia elettrica possono essere diversi, e variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori quali: optional, temperatura, stile di guida, velocità, peso del veicolo, utilizzo di determinati equipaggiamenti (aria condizionata, impianto di riscaldamento, radio, navigazione, luci, ecc.), pneumatici, condizioni stradali, meteo, ecc. Immagini a puro scopo illustrativo.

C-Suv, Tonale Plug-in Q4 C-Suv, Tonale Plug-in Q4

L’interpretazione Alfa Romeo del segmento C con 280 CV e trazione integrale

di Maurizio Bertera

Le vetture ibride plug-in sono tornate di attualità per i vantaggi che fornisce la motorizzazione termica (benzina o diesel) in abbinata a un propulsore elettrico, pronto a dare i cavalli in più o a consentire la marcia a zero emissioni per vari chilometri. Alfa Romeo nella gamma della Tonale – il

Suv di segmento C – a fianco del turbodiesel da 130 CV e del mild hybrid da 130 o 160 CV, propone una soluzione plug-in da 280 CV, con il propulsore elettrico al retrotreno per la trazione integrale che per le auto del Biscione viene identificata come Q4 La Tonale è nata per allargare il campo di azione della Casa, ha dimensioni più contenute di Giulia e Stelvio, ma

rinuncia a piattaforme marcatamente sportive ed è un’auto più ‘normale’ rispetto alle due sorelle. Fuori, il look resta distintivo e richiama elementi della tradizione, come i cerchi a cinque fori, in questo caso degli enormi 20 pollici ma anche il muso è da Alfa Romeo, mentre al posteriore osa forse qualcosa in meno pur essendo comunque un’auto di carattere. Le dimensioni vedono una lunghezza di poco oltre i 4 metri e mezzo (453 cm), per 2,64 metri di passo. La ibrida plug-in si distingue per pochi indizi, come il logo del Biscione con la spina. Dentro piace molto il cockpit davanti al guidatore, dove lo splendido volante con tasto di accensione e paddle in

metallo è al centro della scena. Per il resto l’ambiente è moderno e tecnologico. La Tonale offre tutto quanto serve come Android Auto e Apple CarPlay anche senza fili, oltre alla ricarica ad induzione per il telefono ed una dotazione completa di aiuti alla guida. La batteria della piattaforma ibrida, da circa 15.5 kW (a T per migliorare la disposizione dei pesi), da un lato migliora il baricentro dell’auto, dall’altro riduce il bagagliaio di un centinaio di litri, per una capacità che scende a 385 litri e sale a 1.430 massima abbattendo i sedili.

La connettività è un aspetto fondamentale della Tonale Plug-In Hybrid Q4, ma il brand italiano di

NUOVA ALFA ROMEO JUNIOR LEARN TO LOVE AGAIN

Consumo di energia Alfa Romeo Junior Elettrica (kWh/100km): 18,6 -15,0; emissioni CO2 (g/km): 0. Autonomia elettrica (km): 412-315. Valori ottenuti in base a test uf昀ciali previsti dal procedimento di omologazione e misurati in base al metodo di misurazione/correlazione nel ciclo misto WLTP, aggiornati al 24/06/2024 indicati a 昀ni comparativi. Il consumo effettivo di energia e l’autonomia elettrica possono essere diversi, e variare a seconda delle condizioni di utilizzo e di vari fattori quali: optional, temperatura, stile di guida, velocità, peso del veicolo, utilizzo di determinati equipaggiamenti (aria condizionata, impianto di riscaldamento, radio, navigazione, luci, ecc.), pneumatici, condizioni stradali, meteo, ecc. Immagini a puro scopo illustrativo.

Dirigenziale, Alfa Stelvio Dirigenziale, Alfa Stelvio

Con l’impronta genuina del Biscione e motori prestanti, anche diesel, il D-Suv sipropone con trazione volendo integrale, Q4 di Maurizio Bertera

Parlare di motori diesel, in piena epoca di transizione, diventa quasi “eversivo” ma la verità è che esistono ancora modelli assolutamente all’altezza, anche e soprattutto se viaggiano a gasolio. Uno di questi è Stelvio, Alfa Romeo in tutto e per tutto: un Suv che ha subito nel 2023 un leggero aggiornamento, condiviso con la berlina Giulia. Mantenendo le dimensioni precedenti: misura 469 cm di lunghezza, 190 cm di larghezza e 167 cm di altezza, con un passo di 282 cm. La novità più evidente riguarda i fari: invece dei vecchi bixeno, quelli attuali sono a matrice di led, più moderni e soprattutto più efficaci. I diodi non si limitano a illuminare meglio la strada, ma, quando la telecamera frontale individua la presenza di altri veicoli, crea dei coni d’ombra per non

abbagliarne i guidatori. Questa novità influisce sullo stile perché ci sono tre punti luce singoli, come per Tonale e

per alcune Alfa del passato: una fra tutte, la coupé S.Z. del 1989. Cambiano un po’ anche i fanali, ora

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