LETTURE
educazione civica e debate
storie di scienza e soft skills
mindfulness
sezione interdisciplinare: letture di stagione situazioni valutabili
3
Elena Uboldi
supervisione scientifica Lorenzo Castelli
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi EDUCAZIONE CIVICA
3
Elena Uboldi
supervisione scientifica
Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi
Lorenzo Castelli
LETTURE
In D I C E
4 SI TORNA
A S C U O L A
5 La cartella si lamenta!
6 Caro diario…
7 Il primo giorno
8 Campeggio da brivido
10 Un pacchetto di ricordi
11 L’inizio di un viaggio
48 IL RACCONTO FANTASTICO MAPPA
49 Rami in affitto
50 Una lucertola prepotente
52 Catturato!
53 Il paese trasparente
P A R O L E
12 IN V I A G GI O
14 La comunicazione e i suoi codici
16 Perché comunicare?
17 Messaggio sottobanco
18 Comunicare tra…
19 Toby mille lettere
20 Il registro
21 Videogiochi mostruosi!
22 La lettera: come è fatta?
23 Una lettera dallo spazio
24 sul percorso sguardo
MIN D fulness
54 Filo di fumo
55 Una catastrofe!
56 In biblioteca • sul percorso sguardo
58 LA FAVOLA MAPPA
59 La rana e il bue
60 La lepre e la tartaruga
62 Un corvo vanitoso
63 Un topo e un elefante
64 Un gesto gentile • educazione CIVICA
65 Sette buoni motivi per… • e contro pro
26 Parole che fanno male • educazione CIVICA
27 Otto buoni motivi per… • e contro pro
28
U.D.A. IL TESTO NARRATIVO , S
G N A L E G G I
30 IL TESTO NARRATIVO MAPPA
31 Un bambino coraggioso
32 Lilli
33 Istruzioni per supereroi
34 Il macina-parole
36 Basta schermi!
37 Libri amici
MIN D fulness
38 Quel genio di Leonardo STE A M STORIE DI SCIENZA
39 Ci penso io • SkI LL SOFT SkI LL
40 IL RACCONTO REALISTICO MAPPA
41 Farò il poliziotto
42 Inventiamo il titolo
44 Sembra vero!
45 Un regalo stupendo
46 Chi gioca con me?
C R
S O
I VI ,
fagioli magici
due boscaioli
66 LA FIABA MAPPA 67 I
68 I
il pesce
Un desiderio
SCIENZA
fido di me • S
L
SOFT kI LL
Spigadoro • sul percorso sguardo 76 LA LEGGENDA MAPPA 77 La leggenda del corvo 78 I sempreverdi 80 La leggenda del girasole 81 Quando cane e gatto litigarono 82 Animali da rispettare • educazione CIVICA
Otto buoni motivi per… • e contro pro 84 IL MITO MAPPA 85 L’origine della Terra 86 Come nacque l’arcobaleno 88 Re Mida
Come nacque la coda del pavone
sul percorso sguardo
Scrittori e scrittrici fantastici • CoMPItO d I realtà
70 La principessa e
71
72 Astro sogni STE A M STORIE DI
73 Mi
kI
L
74
83
90
•
92
U.D.A. IL TESTO DESCRITTIVO
U.D.A. IL TESTO INFORMATIVO
130 IL TESTO INFORMATIVO MAPPA
131 Preziose radici
132 La misteriosa scomparsa dei dinosauri
134 Voglia di volare
135 Che forza la gravità!
136 Ada mate-magica STE A M STORIE DI SCIENZA
137 Non mollare! • SkI LL SOFT SkI LL
138 IL TESTO REGOLATIVO MAPPA
139 Facciamo un gioco?
140 Stare bene a scuola
141 Libri amici di
144
U.D.A. IL TESTO POETICO
COMPRENDO: 6, 9, 10, 17, 19, 21, 23, 32, 35, 43, 47, 51, 52, 53, 61, 62, 69, 70, 79, 80, 86, 98, 104, 105, 107, 109, 122, 133, 134, 141, 142, 143, 162
PUOI FARCELA!: 7, 37, 42, 61, 82, 99, 105, 133
CLIL: 7, 34, 45, 50, 59, 60, 77, 80, 86, 98, 106, 121
SOFT SKILLS: 11, 39, 47, 60, 73, 81, 99, 103, 109, 137
RACCONTAMI: 8, 11, 33, 52, 64, 68, 108
SOTTO LA LENTE: 9, 34, 45, 50, 53, 54, 68, 71, 78, 98, 100, 101, 106, 107, 108, 120, 121, 122, 123, 124, 140
ARTE AL VOLO: 10, 44, 87, 100
MINDFULNESS: 12, 28, 94, 116, 128
UN LIBRO PER VOLARE: 13, 29, 95, 117, 129
SCRIVO: 19, 33, 46, 54, 62, 71, 88, 110, 120
EDUCAZIONE CIVICA: 26, 36, 51, 64, 69, 82, 108, 110, 144, 166
STEAM: 38, 72, 102, 136, 159, 163, 167
PRO E CONTRO: 27, 65, 83, 111, 145
COMPITO DI REALTÀ: 92, 126
96 IL TESTO DESCRITTIVO MAPPA 97 Un lungo viaggio 98 Un cuore troppo grande 100 Il signor Sporcelli 101 Io sono Francesco 102 Stelle dentro agli occhi STE A M STORIE DI SCIENZA 103 Un passo alla volta • SkI LL SOFT SkI LL 104 Ulisse 105 Un cane marziano 106 Che bel gattone! 107 La cameretta di Camillo 108 Il canto del bosco 109 Il parco 110 Il digitale “buono” • educazione CIVICA 111 L’alieno • e contro pro 112 Luca il macchinista • sul percorso sguardo 114 situazione valutabile 118 IL TESTO POETICO MAPPA 119 Amico computer 120 La paura 121 Filastrocca delle nuvole • Tempesta 122 Nonni rima 123 Marzo • Quiete 124 Il lago di pane 125 Voglio una scuola • sul percorso sguardo 126 Scriviamo una canzone • CoMPItO d I realtà CHE CLASSE!: 5, 6, 104, 140, 144, 160, 163 PAROLE: 5, 7, 21, 34, 36, 37, 42, 55, 60, 63, 80, 81, 86, 89, 101, 104, 106, 109, 135 LEGGO E
Nora
142 Super torta della nonna
143 Il gioco della fiducia
Tutti
Ora
e contro pro
Regole per non sprecare l’acqua • sul percorso sguardo
Informazioni sull’Archelon • sul percorso sguardo
situazione valutabile 150 Fate spazio, passa il tempo 151 Foglioline chiacchierine AuTu NNO 154 Una notte da paura 155 Lanterne di Halloween 156 Freddo… come l’inverno INveRNO 158 Babbo Natale smemorato 159 Auguri speciali 160 Aria di primavera pRI m AveRA 162 Come si fa la pace? 163 Un mondo buono 164 Zentangle d’estate eSTATe 166 Il frutteto 167 Gira gira… girasole 168 foto lasseC di cO me P A R O L E SG u AR d I MIN D fulness MIN D fulness MIN D fulness MERAVIGLIOSI P e N S IE r I SAPERE e SAPER F A R E SPECIALE STAGIONI 94 128 150 116
in palestra! • educazione CIVICA 145
ti spiego… •
146
147
148
PERCORSO DIDATTICO
SIAMO IN TERZA
SI TORNA A S CU O L A
Sei felice di tornare a scuola? Quanto? Indicalo colorando il termometro delle emozioni.
La scuola è un libro invitante, è il sorriso di una dolce insegnante. La scuola è una interessante lezione e una rumorosa ricreazione! I bambini lo sanno e ogni mattina ci vanno e in allegra compagnia studiano volentieri l’italiano, la storia e la geografia.
4
M. Moschini, Diritti (e rovesci) del popolo dei bambini , EMI
LA CARTELLA SI LAMENTA!
Ogni sera il mio bambino, prima di andare a dormire, mette in ordine la cartella. O piuttosto, vi caccia dentro alla rinfusa : libri, quaderni, astucci, gomme, ma lui chiama questa operazione “mettere a posto la cartella”.
E non sa che, appena i suoi occhi si chiudono, nella cartella gli oggetti si animano, si stiracchiano come facciamo noi al mattino, si salutano e si mettono a conversare.
– Osservate come ha masticato la mia punta! – esclama la penna.
– Mi ha tolto tutta la mia pelliccia marrone! – si lagna la matita.
Io che sono il padre del colpevole, ascolto tutto confuso.
– Lei non ne ha colpa forse – mi dice gentilmente il quaderno a quadretti. – In ogni caso, queste sono le nostre richieste.
Mi presentano un foglio e rientrano nella cartella. Domani mattina farò leggere questo foglio al mio bambino. Spero di non dover sentire più queste lamentele.
che classe !
Hai cura del tuo materiale scolastico o, anche tu, ti comporti come il bambino del racconto?
Parlane con i tuoi compagni e le tue compagne.
PAROLE
Che cosa significa “alla rinfusa”?
In modo ordinato.
In modo disordinato.
5
G. Rodari, Fiabe lunghe un sorriso , Einaudi Ragazzi
CARO DIARIO...
Caro diario, domani ricomincia la scuola. Se qualcuno mi chiede se sono contenta, rispondo: – Brr... no!
Ma in realtà sono contenta, un pochino. Non tanto per lo studio, quanto per i compagni. Mi siederò vicino ad Alexander.
L’anno scorso non mi piaceva molto, ma quest’estate siamo diventati amici. Michi si siederà davanti a noi e Ali dietro. Lo abbiamo deciso ieri ai giardini.
Spero che domani ci sia il sole, così potrò mettere il mio vestito nuovo di seta. È bianco e la gonna è tutta ricamata con mazzolini di fiori rosa. La gonna è ampia e, se faccio una giravolta, si alza e vola come una nuvola bianca. Il papà mi ha detto:
Con quel vestito sei la bambina più bella del mondo.
Adesso vado a vedere la tele. C’è il telegiornale. Alla fine dicono sempre le previsioni del tempo.
C. Nöstlinger, Diario segreto di Susi , Piemme
le GGO e cO mp R e N d O c
Per quale motivo la protagonista è contenta di tornare a scuola?
La protagonista .
Perché spera che ci sia il sole?
Spera
che classe!
Come ti senti all’idea di affrontare un nuovo anno scolastico?
Parlane in classe.
Storia semplificata in Guida
–
UN NUOVO INIZIO 6
IL PRIMO GIORNO
Primo giorno di scuola. Nervosa. Un po’.
Non c’era da stupirsi, dopotutto ero appena arrivata in un posto nuovo. La mamma mi ha accompagnato per darmi una mano ad ambientarmi.
Siamo entrate nella mia classe. Il maestro ci ha sorriso.
Avevo le farfalle nella pancia , come sulle giostre.
– Buongiorno. Sono Mr. Terupt – ha detto il maestro e ci è venuto incontro.
– Buongiorno – ha detto la mamma. – Io sono Jule Writeman e questa è Jessica. È un po’ preoccupata perché è nuova.
Avevo la lingua così gonfia che non riuscivo a parlare. Mi sono limitata a restituire il sorriso a Mr. Terupt.
– Beh, è il primo giorno anche per me; quindi cercheremo di cavarcela insieme – ha detto.
Ha sorriso ancora di più. Non potevo crederci.
Anche il mio maestro era nuovo.
Non so perché, ma le farfalle mi sono sparite dalla pancia e la lingua è tornata normale.
Sarebbe andato tutto bene.
R. Buyea, Il maestro nuovo , Rizzoli
PAROLE
Che cosa significa l’espressione avere le farfalle nella pancia?
Avere mal di stomaco.
Provare una forte emozione.
Avere ingoiato per sbaglio una farfalla.
Jessica e il maestro hanno qualcosa in comune.
Che cosa? Spiegalo con parole tue.
FARCELA! PUOI
CLIL classroom ➜ aula
Storia semplificata in Guida
UN NUOVO INIZIO 7
CAMPEGGIO DA BRIVIDO
Era una calda sera di fine estate. Ben e il suo amico Josh avevano deciso di dormire in una tenda in giardino.
Era la prima volta che i ragazzi facevano l’esperienza del campeggio ed erano molto eccitati.
La mamma di Ben li aiutò a portare le loro cose
nella tenda: sacchi a pelo, cuscini, pigiami e pantofole.
Ben si portò un libro di enigmistica, la sua macchinina da corsa e un barattolo di caramelle.
Josh prese un robot e della cioccolata.
– Avrete bisogno di una torcia – disse il padre di Ben.
– Possiamo avere un po’ di aranciata? – chiese Ben. – E le patatine? – aggiunse Josh.
Quando ebbero portato ogni cosa nella tenda, la mamma di Ben disse: – Non c’è quasi più spazio per voi, bambini.
– Lasceremo la porta aperta, non si sa mai... – disse il papà di Ben.
Poi chiusero la cerniera e tornarono in casa. Di colpo fu buio. I bambini si rannicchiarono nei loro sacchi a pelo. Mangiarono le patatine e le caramelle, poi bevvero la loro aranciata.
I due campeggiatori ridacchiavano e bisbigliavano, quando a un tratto Ben udì un rumore...
SNAFF, SNAFFOL, SNAP!
RA ccONTA m I
Anche tu, durante l’estate, hai vissuto un’esperienza emozionante? Racconta.
Storia semplificata in
• Scrittura
pag. 9 UN NUOVO INIZIO 8
Guida
e Riassunto,
– Che cos’è? – chiese Josh, schizzando a sedere.
Ben e Josh ascoltavano in silenzio. La luna brillava attraverso i rami degli alberi, riflettendo sulla tenda ombre di ramoscelli che parevano dita ossute, protese per entrare.
Poi un gufo volò basso urlando: – UIIIP! UIIIP! Lentamente i due bambini aprirono la tenda e guardarono fuori.
La casa di Ben sembrava lontana da raggiungere, ma c’erano le luci accese e la porta aperta.
Ben e Josh strisciarono fuori della tenda e corsero attraverso il giardino buio e spaventoso, fino a casa.
G. Adams, S. Young, Un anno pieno di storie , Mondadori
le GGO e cO mp R e N d O
Rispondi a voce.
• In quale stagione è ambientato il racconto?
• In quale momento della giornata è ambientato?
• Quale esperienza stanno per vivere Ben e Josh?
• Come si sentono?
Collega ogni parola al suo contrario.
caldo scendere rumoroso velocemente
fine freddo basso spento
salire chiuso acceso silenzioso
aperto inizio lentamente alto
SOTTO lA le NT e
UN NUOVO INIZIO 9
UN PACCHETTO DI RICORDI
Il corriere suona il campanello con forza a Giulia corre alla finestra: deve essere il pacco che stava aspettando! La mamma esce e quando rientra in casa stringe tra le mani un pacchetto sottile di cartone marrone: – Ecco qui le nostre foto! –esclama porgendo alla bambina il pacco. La mamma ha fatto stampare alcune foto scattate durante le vacanze al mare e Giulia vuole realizzare un album dei ricordi.
Le foto sono tante e a guardarle sembra di essere ancora in spiaggia a giocare con le onde.
– Che bei ricordi! – pensa Giulia.
Una in particolare cattura la sua attenzione: quella in cui lei e Mia, la bambina che ha conosciuto in spiaggia, addentano un’enorme brioche ripiena di gelato e si sporcano il viso fino alle sopracciglia! Che spasso!
le GGO e cO mp R e N d O c
Che cosa contiene il pacco che riceve Giulia?
Il pacco contiene ................................................... .
Che cosa pensa Giulia guardando le foto?
Giulia pensa .
Qual è l’immagine che ti viene in mente pensando alle tue vacanze?
Disegnala qui:
A RT E AL VOLO
Storia semplificata in Guida UN
10
NUOVO INIZIO
L’INIZIO DI UN VIAGGIO
Siete allegri e chiassosi, bambini, siete anche voi tanti piccoli semini? Piccoli germogli di grande speranza, inizio di un viaggio, del domani che avanza. Promessa di un fiore che avrà un suo colore, progetto di un frutto, di quale sapore? Disegno di un bimbo che ancora non sa alla fine del viaggio quale albero sarà.
Inizia un nuovo anno scolastico, un nuovo viaggio da vivere insieme, ricco di scoperte ma anche di impegno. Che cosa ti aspetti da questo nuovo anno?
Quale parola vorresti portare con te durante il viaggio?
La parola che ho scelto è:
SOFT L SkI LL
RA ccONTA m I
11 UN NUOVO INIZIO
IN V I A G GIO P A R O LE
M I N D fulness
Saper comunicare è una cosa che ognuno di noi dovrebbe imparare a fare; possiamo allenarci a comunicare bene con le altre persone. È necessario metterci nei loro panni, ovvero cercare di capire come si sentono e come ci sentiremmo noi nella loro situazione. Secondo te, quali sono le parole giuste per entrare in comunicazione con le altre persone? Indica le frasi che pensi potrebbero funzionare.
Posso fare qualcosa per te?
Anche a me è successo, ti capisco!
Arrangiati!
12
Amate le storie divertenti? Aggiungete alla vostra collezione un libro che racconta di insegnanti molto strani, di ragazzini dispettosi, di situazioni buffe dal finale inaspettato e sorprendente.
Storie sconclusionate G. Liori, A. Melis, La Spiga Edizioni
u N lI b RO pe R v O lAR e
13
LA COMUNICAZIONE E I SUOI CODICI
Comunicare significa trasmettere un messaggio : un’idea, un ordine, una richiesta, un’informazione, un’emozione, un pensiero.
È possibile comunicare in molti modi, attraverso codici diversi.
Leggi, osserva e scrivi che cosa vuole comunicare ogni immagine.
con le parole e i suoni:
con le parole attraverso la scrittura: COMUNICARE
con le immagini: con i gesti:
…………………………………... …………………………………... …………………………………... …………………………………...
14 PAROLE
In tutte queste situazioni la maestra vuole chiedere ai suoi alunni di fare silenzio. Nelle prime due lo fa utilizzando prima la scrittura e poi i gesti.
Nell’ultima utilizza il linguaggio.
La maestra ha detto di fare silenzio!
Quando per comunicare scegliamo il linguaggio, utilizziamo un codice verbale .
Quando per comunicare scegliamo un’immagine, un suono o un gesto, utilizziamo un codice non verbale .
Che cosa ci comunicano queste situazioni e che tipo di codice utilizzano?
Osserva e completa. Segui l’esempio.
Situazione
Bambino/a che trema.
Segnale stradale di stop.
Fumo nel bosco.
La mamma mi chiama.
Mi tuffo in piscina e il bagnino fischia.
Codice
Non verbale.
Messaggio Ha freddo.
Silenzio!
15 IN VIAGGIO
PERCHÉ COMUNICARE?
Comunicare è uno dei bisogni più importanti dell’essere umano. Comunichiamo per chiedere qualcosa , per trasmettere i nostri bisogni , i nostri pensieri o le nostre emozioni .
La comunicazione infatti ha sempre uno scopo .
Osserva le immagini: rappresentano situazioni in cui avviene una comunicazione. Collega ogni situazione al suo scopo.
Vorrei avere un gatto!
Esprimere un desiderio
Esprimere la propria opinione
Esprimere un sentimento Dare un’informazione
Indicare un pericolo Dare un comando
Secondo me, Anna è simpatica...
16 PAROLE
MESSAGGIO SOTTOBANCO
Ciao Simo, che noia la lezione di geometria!
Per scriverti questo biglietto sto usando tutte le penne colorate che mi hai regalato al compleanno. Mi hai fatto un bellissimo regalo! Le sto usando davvero tanto.
Volevo ringraziarti e dirti che sei simpatico: mi piace essere la tua vicina di banco. Adesso smetto di scrivere altrimenti la maestra Elena mi vede e sono guai!
Un bacione grande
Lilia
le GGO e cO mp R e N d O c
Per quale motivo Lilia ha scritto un bigliettino a Simo?
Per chiedergli la formula di geometria che non ricorda.
Per ringraziarlo e dirgli che lo trova simpatico.
Per chiedergli di essere la sua vicina di banco.
Sottolinea nel testo la frase che te lo fa capire.
Storia semplificata in Guida 17 IN VIAGGIO
COMUNICARE TRA...
Perché la comunicazione avvenga, occorre che qualcuno trasmetta un messaggio (si chiama emittente ) e qualcuno lo riceva (si chiama ricevente ).
Leggi e indica con E l’emittente e con R il ricevente.
• La maestra …... chiede a Lucia …... di portarle il quaderno.
• Giulia distribuisce ai suoi amici gli inviti per il suo compleanno.
• La zia invia un messaggio alla sua vicina per ricordarle un appuntamento.
• Luca riceve una lettera da suo cugino Adam che vive a Londra.
Perché la comunicazione avvenga, occorre anche un canale , cioè un mezzo (telefono, televisione, Internet...) che consenta al messaggio di passare dall’emittente al ricevente.
Osserva le immagini e scrivi al posto giusto: emittente, ricevente, canale.
Ciao, sono Leo. ……………...………………
18
Domani pioverà.
PAROLE
TOBY MILLE LETTERE
Toby è un ragazzino inglese di quattordici anni. Quando ne aveva cinque ha iniziato a scrivere a mano lettere a qualcuno in ogni Paese del mondo. Lo ha fatto perché voleva scoprire di più sul mondo e aiutare le persone a capirsi meglio. Ad oggi ha scritto e inviato 1278 lettere. Molte di queste sono state raccolte in un libro che si intitola “Caro mondo. Come stai?”.
Toby è il mittente: ha scritto migliaia di lettere. Chi sono i destinatari?
I suoi amici.
Persone che ha conosciuto durante le vacanze.
Persone che non conosce e che vivono in ogni parte del mondo.
Ti incuriosisce questa storia? Se Toby scrivesse una lettera a te, che cosa vorresti chiedergli?
le GGO e cO mp R e N d O c ScRIvO Storia semplificata in Guida 19 IN VIAGGIO
Buongiorno! Potrei avere un’insalata, per cortesia?
Mi dai un po’ di insalata, per favore?
Il bambino non è in confidenza con la cameriera e utilizza un registro formale per fare una richiesta.
Leggi le lettere e rispondi.
Il bambino è in confidenza con la mamma e utilizza un registro informale per fare la stessa richiesta.
1 2
Gentile signora Colombo, la informiamo che domani è attesa presso il nostro studio per un controllo ortopedico alle ore 17:00.
Cordiali saluti.
Il dottor Rossi
Cara Amanda, ti ricordo che domani ti aspetto per un caffè e per fare quattro chiacchiere alle 17:00 a casa mia. Un bacione.
Lucia
• In quale delle due lettere si usa un registro formale? Nella lettera
• In quale si utilizza un registro informale? Nella lettera
Immagina queste situazioni. Come si esprimerebbe il papà? Completa.
Il papà deve comunicare che Sofia è malata.
Alla nonna
Al pediatra
IL REGISTRO
20 PAROLE
VIDEOGIOCHI MOSTRUOSI!
Caro diario, oggi io, Gianni e Saul siamo andati a casa di Marco per giocare insieme; lui ha tantissimi videogiochi fortissimi !
Per il suo compleanno gli hanno regalato una consolle mostruosa ! Quando sono arrivato e ho incontrato Gianni e Saul sotto al portone, anche loro come me erano gasatissimi e super felici!
Prima abbiamo fatto i compiti di matematica e poi, dopo una veloce merenda, è iniziata la sfida!
Io non me la sono cavata male, ma posso migliorare. Ci siamo divertiti tantissimo e Marco ci ha chiesto di tornare ancora a casa sua. Mentre tornavamo a casa non smettevamo più di raccontarci le sfide più belle. I miei amici sono proprio fantastici!
Che tipo di registro utilizza
Samu quando scrive sul suo diario?
Formale. Informale.
PAROLE
Nel testo le parole colorate sono espressioni usate nel linguaggio comune. Prova a sostituirle con un termine più formale:
“videogiochi fortissimi”:
“consolle mostruosa”:
“erano gasatissimi”:
le GGO e cO mp R e N d O c Storia semplificata in Guida
Samu
21 IN VIAGGIO
LA LETTERA: COME È FATTA?
La lettera è un modo per comunicare. Può essere cartacea o digitale (e-mail). È necessario conoscerne le caratteristiche prima di mettersi alla scrivania e scriverne una.
Personale
• Il mittente (chi scrive) e il destinatario (chi riceve) sono due persone che si conoscono.
• Il linguaggio è informale.
• Si usa il “tu”.
Il nome del destinatario.
Il testo o corpo della lettera, che è formato da:
• introduzione;
• svolgimento;
• conclusione.
Alla fine i saluti e la firma.
Formale
• Il mittente e il destinatario non hanno un rapporto confidenziale.
• Il linguaggio è formale.
• Si usa il “Lei”.
Il luogo dal quale si scrive e la data.
Rovellasca, 6 ottobre 2025
Cara maestra Alessandra, ti scrivo ora che mi sento un po’ meglio. Il medico ha detto che se continuo a migliorare forse la prossima settimana potrò rientrare a scuola. Mi ha fatto molto piacere ricevere i disegni e le lettere dei miei compagni; mentre ero in ospedale mi hanno aiutata a far passare il tempo in modo piacevole. Ho cominciato a leggere il libro che mi avere regalato. Non vedo l’ora di tornare a scuola per riabbracciare tutti. Un bacio grandissimo.
La tua Gloria
lA leTT e RA può eSS e R e
22 PAROLE
UNA LETTERA DALLO SPAZIO
Quella che stai per leggere è una e-mail scritta in risposta a due bambini da Samantha Cristoforetti, astronauta italiana (vedi anche pag. 72).
L’e-mail è la versione digitale della lettera. Il vantaggio è che è molto più veloce e può essere spedita anche in luoghi remoti, come in questo caso: dallo spazio.
Avamposto spaziale ISS
Giorno di missione 23
Ciao Anna e Luca, la vostra ultima e-mail mi ha fatto ridere parecchio: certo che ci laviamo anche noi sulla Stazione Spaziale! Siamo astronauti, mica puzzole! Anche se non possiamo lavarci come fate voi a casa. Anzi, credo proprio che una bella doccia sarà la cosa che mi mancherà di più in questo periodo. Il giorno in cui si ha un po’ più di tempo per l’igiene personale è il sabato, quando si può fare un bagno lussuoso… ehm… sto scherzando. Il sabato però inauguro il mio asciugamano pulito. Non immaginatevi un asciugamano da doccia: è più simile invece a quello che usereste a casa per lavarvi le mani.
le GGO e cO mp R e N d O
Che cosa avevano chiesto, secondo te, Anna e Luca, nella loro lettera a Samantha?
...................................................................................................................
Storia semplificata in Guida 23
S. Cristoforetti, S. Sandrelli, Nello spazio con Samantha
IN VIAGGIO
sul percorso sguardo
1 Che cosa significa comunicare? Segna con una ✘.
Parlare. Trasmettere un messaggio. Dare un comando.
2 Collega ogni parola alla definizione corretta.
EMITTENTE
RICEVENTE
MESSAGGIO
SCOPO CANALE
REGISTRO
Chi riceve il messaggio.
Il motivo per cui si comunica.
L’idea, il pensiero, la richiesta che si vuole trasmettere.
Il mezzo che si usa per comunicare.
Chi trasmette il messaggio.
Il tipo di parole scelte per trasmettere il messaggio.
3 Quale codice viene utilizzato per comunicare in queste diverse situazioni?
Segna con una ✘.
Immagini.
Gesti.
Linguaggio verbale. Linguaggio scritto.
Immagini. Gesti.
Linguaggio verbale.
Linguaggio scritto.
Immagini.
Gesti.
Linguaggio verbale. Linguaggio scritto.
24
1
4 Osserva e segna con una ✘ qual è lo scopo della comunicazione in ogni situazione.
Aiuto! Vorrei un appuntamento con il veterinario.
È ora di andare a dormire!
Comunicare un’emozione.
Dare un’informazione.
Fare una richiesta.
Dire la propria opinione.
Chiedere aiuto.
Rassicurare qualcuno.
Dare un comando.
Fare una richiesta. Esprimere affetto.
5 Che tipo di codice viene utilizzato? Verbale (V) o non verbale (NV)? Completa.
• Teo regala un disegno alla sua compagna per dirle che le vuole bene. .......
• L’insegnante chiama Davide per correggere il suo quaderno.
• Ada, con un fischio, richiama il suo cane.
• Il parrucchiere chiede al cliente che tipo di taglio desidera.
• Il tappezziere mostra un catalogo al cliente per scegliere il divano.
6 Osserva le immagini. Raffigurano due modi diversi di comunicare. Quale è il più recente? Segna con una ✘.
Approfondimento in Guida 25
VOLA ALTO
civica educazione
PAROLE CHE FANNO MALE
Mi hai fatto male! Sei cieco come una talpa in letargo???
Le parole che scegliamo quando comunichiamo con le altre persone possono essere “lame taglienti” e ferire chi le ascolta. Dobbiamo fare attenzione e usarle bene.
Che cosa avrebbe potuto dire il bambino all’avversario che, senza volerlo, lo ha colpito? Segna con una ✘.
Mi hai fatto male, cerca di fare più attenzione!
Ti aspetto fuori dallo spogliatoio e ti faccio vedere io!
TUTTI A SCUOLA DI COMUNICAZIONE!
A volte capita di sentire persone adulte dire parole scortesi o comportarsi in modo aggressivo con le altre persone. Ci vorrebbe una bella scuola di comunicazione!
Se tu fossi il maestro o la maestra di questa scuola, quali materie vorresti insegnare?
Prima ora: RISPETTO
Seconda ora:
Terza ora: ....................................................
Quarta ora:
Quinta ora :
cOSTIT uz ION e
OTTO BUONI MOTIVI PER...
Siamo tutti e tutte d’accordo che le parolacce non si dicono! Perché? Confrontati con i tuoi compagni e le tue compagne e individuate otto buoni motivi per non dire le parolacce.
LE PAROLACCE
I MIEI BUONI MOTIVI:
T emp O: hai solo 8 minuti!
Completa e poi confronta le tue risposte con quelle dei tuoi compagni e delle tue compagne.
Se tutti sappiamo che le parolacce non si dicono, allora perché, secondo te, molti adulti le usano nel loro linguaggio quotidiano?
Perché non ci fanno caso.
Per esprimere le emozioni (rabbia… gioia…).
Perché è diventata un’abitudine.
27
e contro pro
1.
2.
……..................................................................................……..
……..................................................................................……..
3.
5. 6. 7.
O TOpIc
M I N D fulness
L’immaginazione è un tesoro prezioso. Leggendo, puoi immaginare storie di mondi lontani senza spostarti di un metro. Non risparmiarla, usala in grandi quantità, in abbondanza, spargila come zucchero a velo su croccanti biscotti! Lascia volare lontano i tuoi pensieri. Che cosa ti fa venire in mente questa illustrazione ?
U.D.A Il testo narrativo 28
Uno, due... cento! I libri non sono mai troppi! Arricchite la vostra libreria con i consigli di lettura che troverete nelle pagine di questo libro. Eccone un altro per voi: la storia di Uth, bambino preistorico, che decide di andare a caccia come gli adulti.
u N lI b RO pe R v O lAR e
29
Dieci milioni di giorni fa G. Di Vita, La Spiga Edizioni
Il testo narrativo ha lo scopo di appassionare e emozionare chi legge attraverso una storia.
Ci sono diversi generi di testo narrativo. Quest’anno conoscerai:
• il racconto REALISTICO
• il racconto FANTASTICO: la FAVOLA, la FIABA, la LEGGENDA e il MITO.
CHE COS’È?
È un testo che narra una storia, realistica o fantastica.
LA STRUTTURA
• Inizio: si presenta la situazione da cui ha inizio il racconto.
• Svolgimento: si raccontano i fatti accaduti.
• Conclusione: si chiude il racconto spiegando com’è finita la storia.
I PERSONAGGI
I personaggi possono essere realistici o fantastici.
IL TEMPO
• Protagonista: il personaggio più importante.
• Personaggi secondari: gli altri personaggi.
I fatti possono avvenire in un tempo presente, passato, futuro oppure in un tempo indefinito.
I LUOGHI
I luoghi in cui si svolgono i fatti possono essere
30 T E STO N A R R ATIV O I l
. immaginari.
reali
UN BAMBINO CORAGGIOSO
Oggi, sul lago, si sta preparando una tempesta, ma Scott, in piedi sulla sua barca, non ha paura di nulla.
Improvvisamente, due onde enormi si sollevano e la barca si rovescia. Il bambino viene inghiottito dai flutti.
In quel momento il drago Ernesto Loch sta uscendo sulla superficie dell’acqua e vede il bambino annaspare. Lo raccoglie prontamente e lo porta nella sua caverna.
Il giorno dopo, Scott si sveglia accoccolato vicino alla bestia. – La gente che vive Sopra l’Acqua racconta che sei un brutto mostro! – dice Scott.
Ernesto Loch sorride e risponde: – Per gli abitanti di Sotto l’Acqua sei tu un piccolo mostro!
AA.VV., Ernesto Loch è davvero un mostro? , Editrice Piccoli
Racconta la storia ai tuoi compagni e alle tue compagne. Usa parole tue.
Il brano che hai letto: racconta una storia. descrive un luogo.
I fatti narrati in questo testo possono essere accaduti realmente?
Sì.
No.
Chi è il protagonista? …….................................................……..
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LEGGIAMO INSIEME
In questo testo l’autore narra un’esperienza accaduta realmente. Si tratta di un racconto realistico .
Io e la mia famiglia, una sera che ritornavamo a casa in macchina, abbiamo visto in mezzo alla strada un porcospino. Ho raccolto il porcospino avvolgendolo in uno straccio e lo abbiamo portato a casa. Lo abbiamo chiamato Lilli. Lilli ha passato la notte in una conigliera vuota e la mattina dopo era pronto a fare colazione con una scatoletta di cibo per cani. Lo abbiamo mantenuto per parecchi giorni sperando che, se si fosse abituato, avrebbe continuato a rimanere con noi, quando lo avremmo lasciato libero in giardino. Un giorno lo abbiamo messo sul prato e siamo stati a osservarlo andarsene in tutta fretta. Il nostro giardino è recintato da un muro, ma quello che non sapevamo è che i porcospini sono capaci di scalare i muri.
le GGO e cO mp R e N d O c
Rispondi alle domande sul quaderno.
• Di quale animale si parla nel racconto?
• Dove è stato trovato il porcospino?
• Che cosa è accaduto quando Lilli è stato messo sul prato?
LILLI
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pag. 10 32 IL TESTO NARRATIVO
D. King-Smith, Gli animali della mia vita: trentuno storie vere , Mondadori
ISTRUZIONI PER SUPEREROI
Era il suo sogno. Diventare un supereroe. Ci pensava ogni sera e ogni mattina: ci pensava quando cenava e papà si lamentava che non finiva i broccoli.
Un supereroe non deve mangiare i broccoli. Ne era sicuro! Dove poteva trovare, Piergiorgio, le istruzioni per diventare un supereroe? Certo non doveva essere facile, altrimenti tutti sarebbero potuti diventare supereroi.
Le istruzioni dovevano stare in un posto segreto oppure qualcuno di speciale doveva saperle a memoria, ma, finché non vedeva che lui era pronto, non gliele avrebbe rivelate. Così Piergiorgio cominciò a stare attento a ciò che gli accadeva intorno: qualcuno poteva controllare come si stava comportando.
Mangiava i broccoli senza discutere e anche le carote lesse.
Un giorno di pioggia vide dalla finestra della sua camera una testa ricciuta che guardava proprio lui.
Ecco, era lui. Era arrivato.
L. Frescura, L’astronave dei sogni , Editoriale Scienza
RA ccONTA m I
Al testo narrativo che hai appena letto manca una conclusione. Inventala tu e raccontala ai compagni e alle compagne.
Quali potrebbero essere le istruzioni per diventare dei supereroi? Lavora insieme a un compagno o una compagna e provate insieme a scrivere un elenco con cinque istruzioni. Usate la vostra immaginazione!
S c RI v O Storia semplificata in Guida 33
IL TESTO NARRATIVO
IL MACINA-PAROLE
C’era una volta un ragazzo che aveva la testa come un colabrodo . Questo era per lui, come presto vedrete, un grosso problema.
A scuola con grande fatica si ficcava tutto in testa, ma sulla via di casa, a ogni passo che faceva, il contenuto del cassetto del suo cervello finiva sottosopra.
Qualche volta perfino sillabe e numeri cadevano fuori dalla sua memoria colabrodo. E il giorno dopo, quando veniva interrogato, diceva cose stranissime.
I compagni aspettavano ansiosamente il momento in cui avrebbe detto qualcosa di stupido e poi scoppiavano a ridere. E più ridevano e più lui si arrabbiava per la sua memoria colabrodo.
Un giorno l’insegnante disse: – Domani sarà un giorno importante: il Primo Ministro ci farà l’onore della sua visita. Ogni bambino dovrà saper recitare una poesia a memoria.
Il ragazzo scelse un indovinello facile per la sua età. A casa se lo impresse bene in mente e il giorno dopo andò a scuola a piccoli passi.
PAROLE
Avere la testa come un colabrodo significa avere poca memoria.
Il colabrodo infatti è un oggetto di cucina pieno di buchi che serve per filtrare il brodo.
Colora le barre accanto al testo seguendo le indicazioni.
Svolgimento
Conclusione
SOTTO lA le NT e
Inizio
CLIL boy ➜ ragazzo
44-45-46 34
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pagg.
IL TESTO NARRATIVO
Nonostante questo, inciampò con la punta di un piede contro un sasso. Con la scossa le sillabe dell’indovinello si rimescolarono tutte.
Due ore più tardi il ragazzo recitò l’indovinello al Primo Ministro.
I bambini scoppiarono a ridere. Ma il Primo Ministro annuì e mormorò: – Molto interessante. Molto interessante!
Poi si alzò dalla sedia, tirò fuori un biglietto da visita e lo diede al ragazzo con queste parole: – Quando avrai finito la scuola, scrivimi. Ti troverò un posto come macina-parole.
– Che cos’è un macina-parole? – chiese il ragazzo. – È un uomo importante – spiegò il Primo Ministro.
– Il suo lavoro è quello di sminuzzare le parole che gli uomini importanti dicono nelle telefonate importanti. Così i nostri segreti non giungono all’estero.
Da quel momento i bambini non risero più quando il ragazzo diceva cose strane.
E. Hasler, Un sacco di nulla , Piemme
Chi è il protagonista del racconto? Il protagonista è .
Chi sono gli altri personaggi? Gli altri personaggi sono
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...........................................................................................................................................................................................................................
c
. le GGO e cO mp R e N d O
IL TESTO NARRATIVO
BASTA SCHERMI!
La campanella dell’intervallo arriva al momento giusto. In cortile, tutti parlano del referendum . Pablo, che sta in 2B, raggiunge me e Gordon sotto il portico:
– Ma quindi è vero che dovete votare per decidere se buttare via tutti i monitor? – ci chiede.
– Perché credi sempre a tutto quello che ti dicono? –lo interrompe Gordon – È ovvio che non li butteremo!
Al momento, li dovremo spegnere.
– E comunque non faremo proprio niente, perché al referendum vincerà di sicuro il “NO” – aggiungo io alzando le spalle.
Pablo spalanca gli occhi, e guarda prima uno poi, l’altro:
Wow! In ogni caso sono stra-contento di essere in 2B. Si fa andare troppo il cervello nella vostra classe!
S. Rigal Goulard, Dieci giorni senza schermi? Che sfida! , Einaudi Ragazzi
educazione
civica
Un referendum è uno strumento che permette alle persone di esprimere attraverso un voto la propria preferenza rispetto a un dato argomento. Nel testo che hai letto i bambini devono votare per decidere se eliminare gli schermi. La soluzione che vincerà sarà quella che avrà più voti. Tu che cosa voteresti?
PAROLE
Nel testo viene utilizzata un’altra parola al posto di schermi. Quale?
–
………………………………………………………....................................................
Storia semplificata in Guida 36 IL TESTO NARRATIVO
LIBRI AMICI
Uno dei momenti più belli della mia vita fu quando scoprii una cesta di vimini con dentro più o meno cento volumi. Quella cesta era in una stanzina che dava sui tetti. Là mi chiudevo ogni giorno e tiravo su uno a uno, con stupore, i libri dimenticati. Volumi slegati, scompagnati, unti, strappati, sgualciti, eppure pieni per me di ogni genere di sorprese, di meraviglie e di promesse. Erano diventati miei amici: con loro trascorrevo il mio tempo libero. Non leggevo soltanto: fantasticavo, pensavo, rifabbricavo, tiravo a indovinare.
Per me quei libri erano tutti miei amici.
FARCELA! PUOI
Il protagonista della storia ci racconta del suo amore per i libri: li chiama addirittura amici. Secondo te perché un libro può essere un amico?
Prova a spiegarlo ai tuoi compagni e alle tue compagne.
PAROLE
Nel testo hai trovato parole di cui non conosci il significato? Quali?
…………………………………..............………..............……………
Cercale sul dizionario.
G. Papini, Un uomo finito , Vallecchi
Storia semplificata in Guida 37 IL TESTO NARRATIVO
d A l TA ccu INO pe R duTO d I le ONAR d O 1489-1490
Sono indaffarato come al solito! Al momento anche eccitato perché ho conosciuto un francese che mi ha promesso di dirmi quanto è grande il Sole! Al momento sto lavorando a una serie di idee molto interessanti, tra cui: una gru per svuotare i fossati, una lampada da tavolo a luminosità regolabile, una poltrona che fa sparire dolori e doloretti a chi si siede.
in tante materie diverse! Quella che hai appena letto potrebbe essere la pagina di un suo taccuino degli appunti andato perduto. A quali idee stava lavorando? Racconta.
I d e e I N Az I O N e
Ti capita di avere delle idee geniali? Se tu fossi un inventore o una inventrice, che cosa ti piacerebbe inventare?
Disegna l’oggetto che vorresti inventare e spiega a voce a che cosa servirebbe.
STEA M 38 STORIE DI SCIENZA
M. Cox, Leonardo da Vinci e il suo megacervello , Salani
CI PENSO IO
Leonardo fin da piccolo era un vulcano di idee! Aveva sempre voglia di fare e spesso coinvolgeva gli amici nelle sue avventure; era sempre il primo a prendere l’iniziativa in ogni cosa.
Che cosa significa per te prendere l’iniziativa? Quali tra queste affermazioni hanno lo stesso significato?
Essere il primo a fare qualcosa.
Avere voglia di iniziare cose nuove.
Non avere voglia di andare via.
Osserva la situazione raffigurata nel fumetto, completa e rispondi.
Ti sei persa? Ora ti accompagno al bar e chiediamo aiuto.
Ti sei persa? Non so proprio che cosa fare…
• Chi mostra maggiore spirito di iniziativa? Il bambino. La bambina.
• Perché?
• Nella stessa situazione tu come ti saresti comportato/a?
39 SOFT L S
LL
kI
IL RACCONTO REALISTICO
Un racconto realistico è un testo in cui i fatti narrati sono realmente accaduti o potrebbero accadere nella realtà .
CHE COS’È?
È un testo che racconta fatti realmente accaduti o che potrebbero accadere nella realtà.
LA STRUTTURA
È composto da:
• inizio
• svolgimento
• conclusione
I PERSONAGGI
Persone o animali reali, che potresti incontrare nella vita di tutti i giorni. Il protagonista è il personaggio principale.
IL RACCONTO REALISTICO
IL NARRATORE/ LA NARRATRICE
I TEMPI
I tempi sono definiti: un mese, un anno, un giorno o un periodo storico.
I LUOGHI
I luoghi sono realistici: la scuola, la casa, la strada, lo stadio…
Il testo può essere narrato:
• in prima persona se il narratore o la narratrice è uno/a dei personaggi della storia;
• in terza persona se il narratore o la narratrice è esterno/a alla storia.
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FARÒ IL POLIZIOTTO
Francesco, il bambino che tutti chiamavano Ciccio perché in Sicilia è il diminutivo di Francesco, sgranò gli occhi:
– Mi ci porti, mamma? Daaaiii, non sono mai stato in un commissariato e tu lo sai che da grande voglio fare il poliziotto!
– Ciccio, ma io ci devo andare solo per rinnovare il passaporto. Si entra, si riempiono i moduli, si fa una bella fila per consegnarli e si esce. Non c’è niente da vedere.
– Come non c’è niente da vedere! Dai! Dai, ci voglio andareee!
– Li hai fatti i compiti?
– No, ma ti prometto che appena torniamo a casa li faccio subito!
– E va beeeneee…
All’ingresso del commissariato una poliziotta in divisa li indirizzò all’ufficio dei passaporti, e sembrava proprio che la mamma avesse ragione: c’era solo da prendere il numero, compilare un sacco di carte e aspettare… aspettare…
Ma a un tratto si sentì una voce: – Guarda! Il mio amico Ciccio! Ciccio e la mamma si girarono e videro l’ispettore Cangemi, che avevano conosciuto quando il signor Gianni, il loro anziano vicino, era stato rapinato.
C. Barbieri, Dieci piccoli gialli , Einaudi
A questo racconto manca una conclusione: quale potrebbe essere? Racconta sul quaderno.
Il testo che hai letto: racconta una storia. descrive una persona.
I fatti narrati in questo testo possono essere accaduti realmente?
Sì. No. In quale luogo si svolge la vicenda?
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LEGGIAMO INSIEME
INVENTIAMO IL TITOLO
In questo racconto i fatti vengono narrati in successione , cioè uno dopo l’altro in ordine di tempo (ordine cronologico).
Elena non ne può più. Questa sera i suoi genitori porteranno Maria, la sorella maggiore, al cinema e lei dovrà restare a casa con la baby sitter. Sente arrivare grosse lacrime di rabbia.
Gioca un po’ con la baby sitter, poi alla solita ora se ne va a letto.
Sotto la coperta rosa con i fiori bianchi, calda e morbida, è difficile tenere gli occhi aperti .
PAROLE
È difficile tenere gli occhi aperti significa che:
Elena non riesce a dormire.
Elena ha molto sonno.
Dopo aver letto il testo, inventa tu un titolo e scrivilo sui puntini in alto.
FARCELA! PUOI Storia semplificata in Guida 42 IL
TESTO NARRATIVO
Quando si sveglia, il sole inonda la stanza. Ed ecco la mamma: – Buongiorno Elena, vogliamo andare al circo stasera? Solo tu e io? Che ne dici?
– Sì, certo! – esclama Elena al settimo cielo. “Non si sta poi così male in questa casa” pensa Elena tra sé e sé.
AA.VV., Vivere in famiglia , Il Capitello
le GGO e cO mp R e N d O c
Leggi e segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• In questo racconto i fatti possono essere accaduti realmente.
• All’inizio del racconto Elena è molto allegra.
• Il luogo in cui è ambientato il racconto è realistico.
• I personaggi del racconto sono realistici.
Leggi i testi, osserva i disegni e ricostruisci la storia. Numera da 1 a 4.
Elena è triste. Gioca un po’ con la baby sitter.
Il giorno successivo, la mamma propone a Elena di andare insieme al circo.
I genitori di Elena la lasciano con la baby sitter ed escono con la sorella.
Elena va a dormire.
V V V
F F F F
V
IL RACCONTO REALISTICO
SEMBRA VERO!
Anche oggi Johannes si è rinchiuso da ore nel suo laboratorio per poter dipingere in pace senza essere disturbato dai suoi figli. Ama curare ogni suo lavoro nei minimi dettagli e la presenza di bambini che giocano e saltano intorno a lui non lo aiuta per niente.
Oggi è così assorto nel suo quadro che si è persino dimenticato di pranzare: sua moglie gli ha portato un piatto di lenticchie, ma lui lo ha lasciato raffreddare sul tavolino accanto alla finestra.
“Questo quadro mi renderà una bella somma e così non sarò costretto a dar da mangiare solo lenticchie ai miei figli!” pensa soddisfatto mentre rifinisce l’opera con alcune pennellate. Johannes dipinge quadri che sembrano fotografie; è così attento ai particolari e ama dipingere la realtà che lo circonda proprio così come appare.
Il testo che hai appena letto è un racconto realistico perché ci racconta una situazione che il pittore Johannes Vermeer può aver vissuto realmente.
Qui a lato vedi una celebre opera di Vermeer dal titolo Ragazza con il turbante: sapresti riprodurla?
Il pittore ha utilizzato i colori ad olio, tu utilizza i colori che hai a disposizione.
IL TESTO NARRATIVO
A
E AL VOLO
RT
Storia semplificata in Guida 44
UN REGALO STUPENDO
Nel racconto realistico i luoghi sono reali : la casa, la scuola, il parco...
Quella mattina mi svegliai presto. Sentivo la mamma trafficare in cucina, ma non potevo chiamarla perché il giorno del proprio compleanno si deve far finta di dormire fino a quando tutti arrivano con i regali.
Chiusi forte gli occhi. La porta si spalancò e apparvero papà e mamma. La mamma teneva il vassoio con la cioccolata, i fiori e la torta, ma niente regali.
Papà disse: – Bevi la cioccolata, poi vedrai i regali.
Bevvi velocemente la cioccolata, poi la mamma mi bendò gli occhi e papà mi fece girare su me stessa e chissà dove: all’aria aperta e poi di nuovo in casa.
Risalimmo una rampa di scale.
Finalmente la mamma mi tolse la benda. Eravamo nella vecchia stanza della nonna, ma ora era diventata così bella, che sembrava l’opera di un mago: papà aveva passato le sere ad attaccare alle pareti la carta a fiorellini, a costruire un tavolino, uno scaffale e tre seggioline.
Mamma aveva cucito le tende e i tappeti colorati. Era il più bel regalo di compleanno che avessi mai avuto.
A. Lindgren, Il libro di Bullerby , Vallecchi
Sottolinea nel testo di verde le parole che indicano i personaggi, di blu quelle che indicano il tempo e di rosso quelle che indicano il luogo.
Questo racconto è narrato:
in prima persona.
in terza persona.
CLIL gift ➜ regalo
SOTTO lA le NT e
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pag. 47 45 IL RACCONTO REALISTICO
CHI GIOCA CON ME?
Ci sono dei giorni in cui mi annoio tantissimo. Non mi bastano i miei giochi immaginari. Non mi basta saltare sul divano pensando sia un vulcano appena esploso o una nave dei pirati alla deriva nei mari dei tropici. Né mi basta immaginare di essere una strega cattiva, che scaglia i propri malefici sui gatti o di essere un robot super accessoriato che vaga nello spazio infinito. Quei pomeriggi, rimango lì seduto.
Leggo i fumetti. Poi guardo dalla finestra. Mangio pane e marmellata. Mi risiedo sul divano. E alla fine mi decido. Grido verso le camere.
– Qualcuno vuole giocare con me?
Quando vogliono essere gentili, i miei fratelli rispondono:
– No, sto facendo i compiti!
– No, sto guardando un video!
– No, adesso vado a farmi una doccia!
Ma quante docce si fanno?
Sottolinea nel testo le frasi in cui il protagonista spiega che cosa fa quando si annoia.
Tu che cosa fai quando ti annoi? Scrivi.
......................................................................................................................................................................................................... IL TESTO NARRATIVO Storia semplificata in Guida
S c RI v O 46
le GGO e cO mp R e N d O c
Quando i miei fratelli sono odiosi, alla domanda se vogliono giocare con me, segue un silenzio di tomba.
Nemmeno una risposta. Come se non esistessi.
Allora il passo successivo è stanarli uno a uno, come si fa con i grillitalpa in estate.
Ho sempre pensato che se hai tante cose da fare, bisogna cominciare sempre dalle più difficili oppure dalle più noiose. Per esempio quando devo fare i compiti inizio sempre da matematica, perché non mi piace.
Per i miei fratelli inizio sempre da Nico, perché è il più difficile da convincere.
Il protagonista della storia vuole giocare con i fratelli, ma loro preferiscono fare altro.
Ti è mai capitato di sentirti escluso/a in qualche situazione? Come ti sei sentito/a?
Come ti comporti, invece, quando ti accorgi che qualcuno/a viene escluso/a?
In quale luogo si svolgono i fatti?
In questo brano i personaggi sono: reali. di fantasia. In un luogo reale. In un luogo immaginario.
Parlane con i tuoi compagni e le tue compagne e pensate a quali comportamenti sarebbero di aiuto.
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SOFT L SkI LL IL RACCONTO REALISTICO
V. Pellizzioni, M. Serafin, Avventure di un ottenne con due fratelli più grandi , Edizioni Corsare
IL RACCONTO FANTASTICO
Un racconto fantastico è un testo in cui i fatti narrati sono immaginari o fantasiosi e non potrebbero accadere nella realtà .
CHE COS’È?
È un testo che racconta fatti immaginari o di fantasia.
LA STRUTTURA
È composto da:
• inizio
• svolgimento
• conclusione
I PERSONAGGI
Persone o animali realistici o immaginari (draghi, streghe, maghi…).
Possono essere anche
oggetti animati.
Il protagonista è il personaggio più importante.
IL RACCONTO FANTASTICO
I TEMPI
Il tempo può essere passato, presente o futuro, ma spesso è indefinito.
I LUOGHI
I luoghi sono realistici o fantastici.
IL NARRATORE/ LA NARRATRICE
Il testo può essere narrato:
• in prima persona se il narratore o la narratrice è uno/a dei personaggi della storia;
• in terza persona se il narratore o la narratrice è esterno/a alla storia.
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RAMI IN AFFITTO
In una vallata chiusa da montagne appuntite c’era un albero tutto solo. Stanco di non avere nessuno con cui parlare, l’albero decise di appendere un cartello con la scritta “Affitto rami”.
Arrivò uno scoiattolo: cercava un posto dove trascorrere l’inverno.
“Che bellezza” pensò l’albero. Ma non fece in tempo a parlare che lo scoiattolo si era già addormentato.
Con un gran ronzio, arrivò uno sciame di centoundici api. L’albero cercò di imparare a memoria il nome di tutte ma, per la fatica, si addormentò. Dormì tutto l’inverno.
Quando si risvegliò era cresciuto tanto, ma tanto che i rami erano arrivati a toccare le stelle.
“Mamma mia! E adesso come faccio?” pensò preoccupato. “Da quest’altezza non riesco a vedere più nessuno!”
Ma quando venne la notte, nel cielo spuntò la luna. L’albero cominciò a parlare. I due diventarono amici e l’albero si sentì contento: non era più solo.
I personaggi del racconto sono: reali. fantastici.
Da che cosa lo hai capito?
Individua nel testo e sottolinea con i colori indicati: inizio, svolgimento e conclusione.
Il testo è scritto: in terza persona. in prima persona.
P. Caielli, Obiettivo Lingua , Fabbri
Scrittura e Riassunto, pag. 21
INSIEME 49
LEGGIAMO
UNA LUCERTOLA PREPOTENTE
La lucertola Gozzilla era un tipo molto prepotente . Quando vedeva un’altra lucertola scaldarsi al sole esclamava: – Così mi rubi il bel sole! Vattene o ti mordo la lunga coda!
Un giorno le altre lucertole si stancarono di Gozzilla e chiesero aiuto alla gazza Malibù. La gazza disse loro: – Domani a mezzogiorno nascondetevi tutte e lasciate fare a me.
Il giorno dopo a mezzogiorno Malibù volò su un grosso ramo vicino al luogo in cui Gozzilla stava prendendo il sole. Di nascosto la gazza tirò fuori una bella lente dalle sue piume e la spostò in modo da far arrivare un raggio di sole sulla testa della lucertola. Gozzilla strillò: – Ehi, ma che cosa succede? Il sole brucia tantissimo!
Infatti sopra la sua testa era comparso un filo di fumo grigio.
Prepotente è un aggettivo qualificativo. Gli aggettivi qualificativi indicano le qualità di una persona, un animale o un oggetto.
Sottolinea tutti quelli che trovi nel testo.
sotto la lente
CLIL lizard ➜ lucertola
Storia semplificata in Guida 50 IL TESTO NARRATIVO
Malibù nascose la lente e poi disse alla lucertola: – Una volta la luce del sole riscaldava anche tutte le tue sorelle. Ora che sei rimasta sola, invece, la luce scalda solo te e per questo scotta.
Allora Gozzilla gridò: – Sorelle lucertole ritornate al sole! Presto, presto! E fu così che Gozzilla smise di essere prepotente con le altre lucertole e non si scottò più.
Questo racconto narra fatti:
realmente accaduti. frutto della fantasia dell’autore.
Chi sono i personaggi?
Si tratta di personaggi: realistici. fantastici.
educazione
civica
Gozzilla è una lucertola prepotente. Essere prepotenti significa cercare di avere sempre ragione e volere avere la meglio sulle altre persone utilizzando anche sistemi poco corretti e gentili.
Essere gentili è molto importante: la gentilezza permette alle persone di vivere in serenità. Sai che il 14 novembre è la Giornata mondiale della gentilezza?
Quali sono i comportamenti gentili che in classe tutti dovrebbero adottare?
Scrivi, con i tuoi compagni e le tue compagne, un decalogo, cioè una lista di dieci regole da rispettare, per essere gentili in classe.
R. Piumini, Mi leggi una storia? , Einaudi
leggo e comprendo
51 IL RACCONTO FANTASTICO
Leo si risvegliò un po’ intontito e senza sapere dove fosse. Ma capì subito di essere all’interno della cabina di una nave. E dalle sbarre davanti a lui, intuì di essere in una specie di prigione.
– Finalmente ti sei svegliato, umano – ringhiò una voce.
– Ch-chi sei?
– Sono chi ti ha salvato la vita – e così dicendo Zannanera emerse dall’oscurità, mostrando i suoi lunghi denti gialli. Leo, vedendo quel sorriso terrificante, giurò a sé stesso che d’ora in avanti si sarebbe sempre lavato i denti dopo mangiato.
– Dove sono i miei amici?
– Ti hanno abbandonato, e io li ho lasciati con il mostro più pauroso di Marecupo. Immagino che abbia distrutto la loro nave.
M.D. Ventura, I pirati di Marecupo , La Spiga Edizioni
raccontami
Perché Leo si è ritrovato
prigioniero nella nave?
Immagina che cosa potrebbe essere accaduto e inventa
una storia da raccontare ai tuoi compagni e alle tue compagne.
la tabella.
Personaggi ……….....………...........…….............….. Luogo Tempo
semplificata in Guida
CATTURATO! Completa
leggo e comprendo
Storia
52 IL TESTO NARRATIVO
IL PAESE TRASPARENTE
C’era una volta un paesino che aveva tutte le case di vetro. I suoi abitanti dovevano parlare a bassa voce, mangiare senza fare rumore e, quando ridevano, spostavano appena gli angoli della bocca, per paura che le case potessero crollare.
Un giorno arrivò in paese un pagliaccio e iniziò il suo spettacolo. Accorsero prima le bambine, poi i bambini, poi tutti i grandi.
Cercarono di ridere piano, poi, dato che il pagliaccio era troppo divertente, cominciarono a ridere fragorosamente. Le case crollarono una dopo l’altra, ma dentro non c’era nessuno, così non ci furono feriti.
Il pagliaccio, che si sentiva in colpa per quanto era successo, si fermò in paese e mostrò alla gente come si potevano costruire case in calce e mattoni. Allora tutti si misero a costruire case di mattoni e, intanto, cantavano: si divertivano per la prima volta a stare insieme.
Non smisero di cantare e divertirsi neppure quando finirono di costruire case, negozi, scuole di mattoni.
Brunetti Buceri, Una storia ancora... e poi buona notte , Editrice Piccoli
sotto la lente
Anche il racconto fantastico è composto da inizio, svolgimento e conclusione. Riconosci le diverse parti e colora le barre accanto al testo.
leggo e comprendo
In quale tempo si svolge il racconto?
In un tempo definito. In un tempo indefinito. Il luogo in cui si svolge è: realistico.
fantastico.
Inizio Svolgimento Conclusione
48
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pag.
53 IL RACCONTO FANTASTICO
M.G.
FILO DI FUMO
Il comignolo tossì e dalla sua grande bocca scura uscì Filo-di-fumo. Magro, vivace come un bambino, Filo-di-fumo ebbe subito voglia di correre e sgambettare allegramente nel cielo autunnale. Corse di qua e di là, allungandosi nell’aria come un lungo filo nero. Una rondine, che stava preparando i bagagli per partire verso i paesi caldi, pensò che quella linea sottile fosse un filo della luce. La rondinella decise di riposarsi un po’ prima del viaggio, si appoggiò al filo e… se non avesse avuto le ali, sarebbe precipitata!
Filo-di-fumo le si attorcigliò intorno, poi scivolò via ridendo divertito.
G. Bortoli, Il libro dei nuovi racconti , La Scuola
scrivo
Completa le frasi.
Filo-di-fumo uscì da .
Una rondine confuse
e decise di .
Appena si appoggiò
Filo-di-fumo .
sotto la lente
Cerca e sottolinea nel testo tutte le parole con l’accento, poi riscrivile.
……………………….....……………..……….....…………….. ……………………….....……………..……….....…………….. ……………………….....……………..……….....…………….. ……………………….....……………..……….....…………….. Storia semplificata in Guida 54 IL TESTO NARRATIVO
Qualche giorno fa mia sorella urlava come una matta! Dalla sua stanza uscivano grida terrificanti e tutti noi siamo accorsi per capire che cosa fosse accaduto. – Una tragedia! – urlava lei di fronte allo specchio –ho un brufolo enorme sul naso. In effetti era vero, aveva un bitorzolo orribile proprio sulla punta del naso. Quando l’ho visto sono rimasta a bocca aperta . Mia sorella ha quindici anni e da quando ne ha quattordici ogni cosa è una tragedia! Sconsolata, la mamma ha chiamato Fiordipelle, la fata che abita proprio di fronte alla nostra casa. Di tutto il regno delle fate lei è quella che ha sempre tutte le soluzioni, soprattutto quando si tratta di “tragedie” da ragazzine urlanti. Con un balzo è arrivata e ha applicato sul brufolo di mia sorella un impacco a base di stracotto di ombra di cammello, che, diciamolo, puzza un bel po’. Mia sorella lo ha tenuto sul naso tutta la notte. Il mattino seguente, quando lo ha tolto, il brufolo orrendo era ancor lì e in più lei puzzava di cammello da non poterle stare vicino. Una catastrofe!
PAROLE
Rimanere a bocca aperta significa rimanere stupiti ad ammirare qualcosa di stupefacente.
Ti è mai capitato di rimanere a bocca aperta? Racconta.
UNA CATASTROFE!
Storia semplificata in Guida
55 IL RACCONTO FANTASTICO
IN BIBLIOTECA
Walter si era costruito una bacchetta magica. Aveva trovato un bel pezzetto di legno liscio, l’aveva ricoperto di carta colorata e lo agitava di qua e di là.
– Funziona? – gli chiese la mamma.
– Solo se pronuncio una parola magica – rispose Walter. Quel pomeriggio la mamma lo accompagnò in biblioteca e Walter portò con sé la bacchetta magica.
– Per favore, stai fermo – gli disse la signorina al banco, quando Walter con la bacchetta fece cadere alcuni fogli.
– Per favore, non fare confusione – gli disse la signorina quando lo vide giocare con le schede dell’indice posate accanto a lei.
– Per favore, non toccare – gli disse la signorina quando lo vide che stava costruendo un castello con i dizionari.
– Walter! – lo sgridò la mamma. – Trovati un libro da leggere e smettila di combinare guai!
Allora Walter si nascose e agitò la sua bacchetta.
– Abracadabra – disse.
Furono le prime parole magiche che gli vennero in mente.
Poi diede un tocco di bacchetta al libro più vicino che si intitolava “Tigri”.
Improvvisamente spuntarono dal pavimento grandi alberi e folti cespugli. Gli scaffali si riempirono di fiori e di piante rampicanti. Grosse scimmie dondolavano appese ai rami e un serpente strisciava lungo
l’espositore delle riviste.
Walter aveva caldo ed era tutto sudato.
sul percorso sguardo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 Storia semplificata in Guida 56
E. Houghton, Walter e la bacchetta magica , Editrice Piccoli
1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Chi è il protagonista del racconto?
Walter. La mamma.
• Di che cosa parla il racconto?
Di un bambino molto capriccioso.
Di un bambino che possedeva una bacchetta magica.
Di una biblioteca in cui accadevano magie.
• Walter dove aveva trovato la bacchetta magica?
In un cassetto.
Gli era stata regalata.
L’aveva costruita lui.
2 Ordina le sequenze del racconto e ricostruisci la storia. Numera da 1 a 5.
……
Walter andò in biblioteca con la mamma e portò con sé la sua bacchetta magica.
Walter si nascose, agitò la bacchetta e pronunciò la parola magica.
Walter trovò un pezzetto di legno e costruì una bacchetta magica.
In biblioteca Walter non riusciva a stare fermo e venne più volte rimproverato.
Improvvisamente spuntarono dal pavimento alberi e cespugli.
VOLA ALTO
3 Quali sono gli elementi magici che ti aiutano a capire che quello che hai letto è un testo fantastico? Segna con una ✘.
La bacchetta magica.
Le scimmie che parlano come le persone.
La biblioteca.
Approfondimento in Guida 57
La favola è un racconto breve che ha come protagonisti animali che hanno caratteristiche umane . Ogni favola vuole dare un insegnamento che si chiama morale .
CHE COS’È?
È un testo che racconta fatti fantastici e vuole dare un insegnamento.
LA STRUTTURA
È composto da:
• inizio
• svolgimento
• conclusione
I PERSONAGGI
In genere sono animali parlanti con difetti e virtù, proprio come gli uomini.
IL RACCONTO FANTASTICO LA FAVOLA
IL TEMPO
Il tempo è indefinito.
I LUOGHI
I luoghi possono essere realistici o fantastici.
IL NARRATORE/ LA NARRATRICE
Il narratore o la narratrice è esterno/a.
È un testo narrato in terza persona.
58
LA FAVOLA
I personaggi della favola sono:
LA RANA E IL BUE
C’era una volta una rana molto presuntuosa.
Un giorno un grosso bue pascolava vicino allo stagno.
Tutte le rane rimasero colpite, perché quel bue era davvero maestoso. La rana presuntuosa non era d’accordo e disse:
– Enorme? Vedrete! Io saprò gonfiarmi fino a diventare più grossa di quel bue.
Le rane risero. La rana presuntuosa cominciò a gonfiarsi e a tendere più che poteva la sua lucida pelle.
– Allora, chi di noi due è più grosso?
Le rane risposero in coro: – Il bue!
La rana, offesa, non si diede per vinta e ricominciò a gonfiarsi finché... buuuummmm!
Scoppiò.
Le altre rane gracidarono: – Questa è la giusta fine dei presuntuosi!
Favole di animali , AMZ
Si comportano come animali reali?
Sì.
No, hanno caratteristiche umane.
La morale della favola è:
le rane possono scoppiare.
l’invidia porta a conseguenze negative.
Nel testo individua e sottolinea la morale.
59
LEGGIAMO INSIEME
CLIL frog ➜ rana ox ➜ bue
LA LEPRE E LA TARTARUGA
In questa favola , gli eventi sono raccontati in ordine cronologico , cioè esattamente nell’ordine in cui sono avvenuti . IL TESTO NARRATIVO
La lepre un giorno si vantava con gli altri animali:
– Nessuno può battermi in velocità – diceva.
– Sfido chiunque a correre come me!
La tartaruga, con la sua solita calma, disse:
– Accetto la sfida.
– Questa è buona! – esclamò la lepre, e scoppiò a ridere.
– Non vantarti prima di aver vinto – replicò la tartaruga. – Vuoi fare questa gara?
A volte capita di fare una cosa sapendo già di partire svantaggiati, ad esempio quando partecipi a una partita sapendo che la squadra avversaria è più forte oppure quando affronti una verifica su un argomento un po’ difficile. Segui l’esempio della tartaruga.
Come si è comportata? ..............................................................................................................
Qual è stato il risultato?
.............................................................................................................. SOFT L SkI LL
• Quale parola avrebbe potuto usare l’autore al posto di replicò?
Rispose. Risuonò.
• Fu stabilito un percorso significa:
fu deciso, previsto.
fu costruito, realizzato.
CLIL hare ➜ lepre turtle ➜ tartaruga
Storia semplificata in Guida
Fu così stabilito un percorso e dato il via. 60
PAROLE
La lepre partì come un fulmine: quasi non si vedeva più, tanto era già lontana. Poi si fermò e, per mostrare il suo disprezzo verso la tartaruga, si sdraiò a fare un sonnellino. La tartaruga intanto camminava con fatica, un passo dopo l’altro. Così la lepre, quando si svegliò, la vide vicina al traguardo.
Allora si mise a correre con tutte le sue forze, ma ormai era troppo tardi per vincere la gara.
La tartaruga sorridendo disse: – Non serve correre, bisogna partire in tempo.
Esopo, Favole , Einaudi
Osserva i disegni e ricostruisci la storia. Numera da 1 a 5.
FARCELA! PUOI
Dividi il testo in sequenze: traccia una linea colorata accanto ad ognuna. Poi, sul quaderno, scrivi una frase-chiave per ogni sequenza.
........ ........
leggo e comprendo
61 IL RACCONTO FANTASTICO = LA FAVOLA
UN CORVO VANITOSO
Un corvo un giorno aveva rubato del formaggio e s’era posato su un faggio.
Passò di lì una volpe e disse: – Mi scusi, signor corvo, ma che ali eccezionali!
Che becco arciperfetto!
Non trovo alcun difetto.
Scommetto che un uccello così bello ed elegante è un ottimo cantante.
Su, non sia modesto. Mi canti un motivetto, le chiedo solo questo!
Allora l’uccello, gonfio di vanità, cantò: – Cra, cra!
Ma, nell’aprire il becco, cascò il formaggio a quel corvo poco saggio!
La volpe prese il cacio facendo “Marameo” al corvo che guardava con aria da babbeo.
leggo e comprendo
Chi sono i personaggi?
Quale fatto dà inizio al racconto? …………………………………………….………
Scrivi, con parole tue, la morale della favola.
Che cosa cerca di fare la volpe?
Cerca di rubare il formaggio al corvo.
Cerca di diventare amica del corvo.
Qual è il difetto del corvo?
La vanità. L’avarizia.
........................................................................................................................... scrivo
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pagg. 49-50-51
62 IL TESTO
A. Ossorio, Tante favole in rima , Raffaello
NARRATIVO
Una volta un topino cadde in una tinozza e non riuscì più a venirne fuori. Squittiva lamentandosi, ma nessuno lo udiva. Il poverino pensava già che la tinozza sarebbe stata la sua tomba, ma un elefante passò di lì e con la proboscide lo tirò fuori.
– Ti ringrazio, elefante. Tu mi hai salvato la vita. Saprò dimostrarti la mia gratitudine. L’elefante scoppiò a ridere, dicendo: – E come vuoi fare? Non sei che un topolino! Qualche tempo dopo i cacciatori catturarono l’elefante e lo legarono con una corda in attesa del mattino per portarlo via. Era notte e, nonostante si sforzasse, l’elefante non riusciva a strappare la corda. A un tratto spuntò il topolino e cominciò a rodere la corda. E rodi e rosicchia, prima che spuntasse il giorno l’elefante fu libero.
– Vedi elefante, ho mantenuto la mia parola. Anche un topino a volte può fare quello che l’elefante non può fare con tutta la sua forza.
Hai mai sentito l’espressione Morale della favola
“Morale della favola: io e Anna abbiamo fatto pace”
oppure “morale della favola: non ho vinto il premio!”. È un modo per dire “il succo del discorso è…” oppure
“alla fine di tutto…”.
Da oggi prova a usarla anche tu questa espressione.
PAROLE UN TOPO E UN ELEFANTE
IL RACCONTO FANTASTICO · LA FAVOLA UNA FAVOLA DEL TIBET Storia semplificata in Guida 63
G. Rodari, Enciclopedia della favola , Editori Riuniti
UN GESTO GENTILE
Un gesto gentile è una buona medicina, cura un male grande o una ferita piccina. È una tazza di tisana che ti scalda e ti risana. Un gesto gentile non arriva da lontano, in realtà sta sempre pronto nel palmo della mano, che accarezza chi ha bisogno, che sostiene chi c’è intorno. È un regalo inaspettato, un abbraccio colorato. Costa poco, quasi niente, ma è fortissimo e potente.
raccontami
Il poeta Goethe diceva che la gentilezza è una catena che tiene uniti tutti gli uomini e le donne. La gentilezza non è solo un comportamento civile ma è anche l’ingrediente per mantenere rapporti positivi e di collaborazione con le altre persone.
Hai fatto o ricevuto un gesto gentile oggi? Quale? Racconta.
La poesia che hai letto dice che: ”un gesto gentile… sta sempre pronto nel palmo della mano…” Che cosa significa? Segna con una ✘.
Le mani sono gentili.
Puoi farlo in qualsiasi momento.
Secondo te, tutti sono capaci di fare gesti gentili? Segna con una ✘.
Sì, se lo vogliono. No.
64
civica educazione costituzione
e contro pro
SETTE BUONI MOTIVI PER...
Dopo aver letto il topic, cerca di convincere i tuoi compagni e le tue compagne che essere gentile ti fa sentire bene. Prima di fare il tuo discorso rifletti e usa questo spazio per elencare sette motivi che ti sembrano più adatti per convincerli.
ESSERE GENTILE TI FA SENTIRE BENE ar g o m e nto o topic
ESSERE GENTILE TI FA SENTIRE BENE PERCHÉ:
tempo: hai solo 3 minuti per convincerli! u n o s paz i o p er p e n s a r e
Completa e poi confronta le frasi che hai scritto tu con quelle dei tuoi compagni e delle tue compagne. Nelle risposte che avete dato, ci sono dei motivi in comune?
2.
4.
1.
3.
……..................................................................................…….. 5. 6. 7.
65
LA FIABA
La fiaba è un racconto di fantasia con un lieto fine che non può accadere nella realtà .
CHE COS’È?
È un testo narrativo che racconta fatti fantastici e che ha sempre un lieto fine.
LA STRUTTURA
È composto da:
• inizio
• svolgimento
• conclusione
I PERSONAGGI
I personaggi possono essere reali o fantastici. Il protagonista è un personaggio positivo che deve risolvere situazioni difficili.
L’antagonista è il nemico del protagonista e cerca di ostacolarlo.
L’aiutante è un personaggio positivo che interviene in aiuto del protagonista.
IL RACCONTO FANTASTICO
LA FIABA
OGGETTO MAGICO
È un oggetto con poteri magici che può comparire in aiuto del protagonista.
IL TEMPO
Il tempo è indefinito.
I LUOGHI
I luoghi sono sempre fantastici.
IL NARRATORE/LA NARRATRICE
Il narratore o la narratrice
è esterno/a.
È un testo narrato in terza persona.
66
I FAGIOLI MAGICI
C’era una volta un bambino di nome Giacomo che viveva in campagna con la sua mamma. Un giorno i soldi finirono e la mamma chiese al figlio di andare in città a vendere la loro unica mucca. Per strada Giacomo incontrò un vecchietto che gli offrì tre fagioli magici in cambio della mucca. Giacomo seminò i fagioli e ben presto essi divennero un’enorme pianta che si innalzava su su, fino al cielo.
Giacomo la scalò fino a raggiungere un fantastico castello e vi entrò. Arrivò in una grande cucina, dove un orco stava pranzando. Finito il suo pranzo, l’orco accudì una gallinella bianca appollaiata su un cuscino vicino a lui e poi si appisolò.
Dopo un po’ la gallinella depose un uovo d’oro.
Giacomo si impossessò rapidamente della gallinella e svelto svelto raggiunse la pianta dei fagioli magici.
L’orco si svegliò e si lanciò al suo inseguimento. Giacomo scese, prese un’ascia e abbatté l’albero magico. L’orco cadde a terra e morì. La gallinella fa un uovo d’oro ogni giorno e Giacomo e la sua mamma non hanno più alcun pensiero.
Chi sono i personaggi della fiaba? Scrivi R se sono reali e F se sono fantastici.
Giacomo.
Mamma.
Orco.
Gallinella.
Nella fiaba sono presenti degli oggetti magici. Quali?
La fiaba si chiude con un lieto fine.
Racconta con parole tue come si conclude la vicenda.
INSIEME 67
365 Storie , Classica Licorne
LEGGIAMO
I DUE BOSCAIOLI
In una fiaba, il tempo è sempre passato, ma indefinito .
C’era in un bosco un boscaiolo che si chiamava Pietrone: tagliava un albero al giorno e lo portava al paese per venderlo. In un bosco vicino c’era il boscaiolo Francone, che ogni giorno tagliava un albero e ne piantava uno piccolo. Spesso, tornando dal paese, Francone e Pietrone si incontravano e facevano un po’ di strada insieme, chiacchierando.
– Perché non pianti anche tu un albero, quando ne abbatti uno? – chiedeva Francone. – Così il bosco non si svuoterà in fretta e avrai sempre legna nuova.
– Il bosco è grande – rispondeva Pietrone. – Non si accorge neanche degli alberi che taglio io!
– Pensa agli animali: se tu tagli un albero e non ne fai crescere un altro, resteranno senza casa.
– Gli animali scappano: andranno a trovarsi una casa da un’altra parte!
– Pensa al terreno: se tu non ripianti gli alberi, prima o poi franerà.
– Oh, il terreno è solido: non si metterà certo a ballare per le piante che taglio io. Così Pietrone continuava a tagliare senza rimboschire. sotto
Quando si svolge la storia? Sottolinea nel testo le due espressioni che ti fanno capire che il tempo è indefinito.
Come finisce la fiaba? Sottolinea di verde il lieto fine.
raccontami
Come si sarebbe potuta concludere la fiaba se Francone avesse deciso di non ospitare Pietrone? Immagina e racconta.
la lente
Storia
68 IL TESTO NARRATIVO
semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pagg. 52-53-54
Poco a poco intorno alla sua casa gli alberi si fecero radi e gli animali scappavano.
Nessun uccello faceva il nido su quel terreno scoperto, e persino le volpi abbandonavano le tane.
Un giorno venne una gran tempesta: acqua e tuoni, vento e grandine, pioggia che sembrava la furia del cielo. I pochi alberi che stavano intorno alla casa di Pietrone non trattennero il vento e la tempesta ne abbatté altri. L’acqua, non frenata dalle radici e dai tronchi, si mise a correre furibonda. Il terreno franò, la casa crollò. Pietrone riuscì a scappare: tutto bagnato e stracciato, andò nel bosco fitto di Francone e bussò alla sua porta.
– Puoi restare con me se vuoi – disse Francone. – Lavoreremo insieme, ma ad ogni albero che taglieremo, ne pianteremo due nuovi, perché si fa presto a tagliare, ma meno presto a crescere. Così fecero e il bosco rimase grande, folto, pieno di animali, nidi, tane, bacche e ombra profumata.
R. Piumini, C’era una volta, ascolta , Einaudi
leggo e comprendo
Rispondi alle domande sul tuo quaderno.
• Chi sono i personaggi della fiaba?
• Perché Francone ogni volta che tagliava un albero ne piantava un altro?
• Che cosa faceva invece Pietrone?
• Qual è il boscaiolo che si comportava correttamente?
• Alla fine che cosa fa Francone?
civica educazione
Il disboscamento, cioè tagliare tanti alberi in un bosco, ha le conseguenze negative che leggi in rosso nel testo.
Per questo è importante rimboschire. Parlatene in classe.
69 IL RACCONTO FANTASTICO · LA FIABA
LA PRINCIPESSA E IL PESCE
Nella fiaba il protagonista è in genere un personaggio buono che viene ostacolato dal cattivo, l’ antagonista .
C’era una volta una principessa graziosa, che viveva nella reggia di un paese lontano. In questa reggia era stata accolta una cugina orfana dotata di poteri magici, che era molto invidiosa di lei. Un giorno il padre portò la figlia con sé in un lungo viaggio in mare. Durante il viaggio la cugina fece scoppiare un uragano che fece affondare la nave. La principessa, però, si salvò rifugiandosi su una zattera. All’improvviso un pesce argentato balzò sopra le onde e le chiese di aiutarlo: aveva un amo conficcato in gola.
La principessa con delicatezza lo liberò. Poco dopo il pesce ricomparve sull’acqua con un anello.
– Indossalo e ti metterai in salvo – le disse. La principessa si infilò l’anello e sentì la zattera che si sollevava. Alcuni delfini la stavano trasportando sui loro dorsi e in breve tempo raggiunsero la spiaggia. Nell’acqua bassa della riva ricomparve il pesce argentato. La principessa non sapeva come ringraziarlo.
– Sposami – disse il pesce e si trasformò in un bellissimo giovane.
I due si sposarono e vissero felici e contenti.
N. Fattori
leggo e comprendo
La protagonista della fiaba è: la principessa. la cugina.
L’antagonista è: la principessa. la cugina.
70 IL TESTO NARRATIVO
UN DESIDERIO
Secondo la legge di un grande scienziato con la testa capovolta, questa storia comincia con C’era una volta . C’era una volta un bel cavaliere che ormai si sentiva stanco di inseguire draghi, cercare tesori, duellare con la spada contro mostri a sette teste.
– Son certamente un grande cavaliere con cavallo e con la spada, ma ora è ora di riposare, è forse il momento che mi debba sposare – diceva. – Devo solo trovare una bella principessa che sia gentile e un poco estrosa. Ma sì, una ragazza con la testa fantasiosa.
Arrivò al castello con la luce della tiepida mattina e si presentò alla principessa speranzoso. La principessa sembrò molto interessata e gli parlò con voce educata.
– Mio bel cavaliere, ti chiedo una cosa, una cosa sola e poi diventerò tua sposa e non sarò più sola. Io voglio che tu per me trovi un fiore, che non muore, come il tuo amore. Il cavaliere pensò che la ragazza era davvero fantasiosa e…
L. Frescura, L’astronave dei sogni , Editoriale Scienza
Rileggi il testo trasformando i discorsi diretti in discorsi indiretti.
La fiaba si interrompe. Che cosa farà il cavaliere? Cercherà di realizzare il desiderio della principessa? Ci riuscirà? Inventa un finale e scrivilo sul tuo quaderno.
la lente
sotto
71 IL RACCONTO FANTASTICO · LA FIABA
scrivo
ASTRO SOGNI
Dopo “scienza”, la seconda parola chiave della Stazione Spaziale è “manutenzione”. Ciascuno di noi astronauti deve dedicare ogni giorno qualche ora ad “aggiustare” la Stazione. Ogni singolo oggetto deve essere fissato su una superficie oppure dentro ai contenitori. Altrimenti finisce che te lo ritrovi sempre dove non deve essere.
Inoltre, occorre spesso predisporre gli strumenti per i giorni successivi o controllare che tutto funzioni bene. Ad esempio, in questi giorni ho iniziato una serie di attività di manutenzione del rack Biolab in Columbus.
di biologia e scienze della vita. Dovevo assicurarmi che il Biolab fosse perfettamente pronto a supportare i prossimi esperimenti.
Samantha Cristoforetti è una astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea. È ingegnera aerospaziale e Ufficiale Pilota dell’Aeronautica Militare. I questo brano ci racconta lei stessa che cosa deve fare ogni giorno a bordo della navetta spaziale durante una missione.
i d e e i n az i o n e
Samantha non hai smesso di credere nel sogno di diventare una astronauta. Che cosa ti piacerebbe dirle se la incontrassi di persona?
È una specie di armadio dedicato agli esperimenti
S. Cristoforetti, S. Sandrelli, Nello spazio con Samantha , Feltrinelli
MI FIDO DI ME
Samantha, prima di diventare astronauta, è stata una ragazzina caparbia e tenace. Non ha mai mollato e ha sempre tenuto ben presente il suo sogno. Per farlo, non ha mai smesso di fidarsi di sé stessa e delle proprie capacità.
Per avere fiducia in sé stessi/e è necessario conoscere bene le proprie risorse. Osserva le figurine di alcuni supereroi che conosci: qual è secondo te la risorsa più importante che ognuno di loro ha a disposizione per affrontare le sfide? Segna con una ✘.
Velocità. Astuzia.
Capacità di volare. Gentilezza.
Astuzia e intelligenza. Bontà d’animo.
Anche tu hai molte risorse su cui fare affidamento: sono le cose che sai fare bene, le tue caratteristiche. Indicane almeno tre.
Pensa e racconta ai compagni e alle tue compagne un episodio in cui hai sfruttato una tua risorsa per uscire da una situazione difficile o per risolvere un problema.
73 SOFT L Sk
LL AVERE FIDUCIA IN SÉ STESSI/E
I
C’era una volta una bella fanciulla con i capelli biondi e lucidi. La sua chioma meravigliosa l’aveva fatta soprannominare Spigadoro, ma la ragazza era egoista e capricciosa. Un giorno una signora si fermò davanti alla casa di Spigadoro. Portava sul capo un fitto velo e in mano aveva una bacchetta.
– Cara Spigadoro – disse la signora, – io ti regalerò questa bacchetta magica con la quale tu potrai esaudire tutti i tuoi desideri. Tutte le volte che tu adopererai la bacchetta, però, ti cadrà un capello. Spigadoro afferrò con entusiasmo la bacchetta. La fanciulla iniziò a trasformare tutto quello che si trovava accanto a lei… Le sue vesti divennero d’oro, il suo asino si trasformò in un focoso destriero, la sua casupola divenne un palazzo maestoso… Spigadoro in breve tempo divenne calva. La fanciulla, ora desiderava più di ogni cosa al mondo riavere i suoi bei capelli.
La maga ricomparve e dichiarò che, per ogni buona azione fatta, le sarebbe rispuntato un capello. La fanciulla, felice, cominciò subito a mostrarsi gentile e affettuosa con tutti e distribuì tutte le ricchezze che aveva accumulato. Quando si guardò nello specchio, vide che di nuovo i suoi meravigliosi capelli incorniciavano il viso, reso ancora più lucente dalla bontà.
sul percorso sguardo SPIGADORO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 Storia semplificata in Guida 74
Fiaba dell’isola di Malta
1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Chi è la protagonista della fiaba?
Una fanciulla di nome Spigadoro. Una signora.
• Che cosa regala la signora alla fanciulla?
Una pozione magica. Una bacchetta magica. Una pentola magica.
• Come viene definita Spigadoro?
Buona e generosa. Egoista e capricciosa. Vanitosa e altruista.
• Quali sono le regole per usare la bacchetta?
Ogni volta che la fanciulla esprime un desiderio le cresce un capello.
Ogni volta che la fanciulla esprime un desiderio le cade un capello.
Ogni volta che usa la bacchetta diventa calva.
• Come si conclude la fiaba?
Spigadoro diventa calva per sempre.
Spigadoro diventa gentile e i suoi capelli ricrescono.
Spigadoro usa la bacchetta magica per far ricrescere i suoi capelli.
2 Spigadoro è un personaggio: reale, che esiste nella realtà. fantastico, inventato da chi scrive.
VOLA ALTO
3 Secondo te, la signora regala la bacchetta a Spigadoro perché:
vuole che lei capisca che i suoi capelli sono importanti.
vuole farla diventare calva.
vuole farle capire che è importante essere buoni e generosi.
Approfondimento in Guida 75
LA LEGGENDA
La leggenda è un racconto fantastico che ha lo scopo di spiegare alcune caratteristiche di uomini , animali , piante o di fenomeni naturali .
CHE COS’È?
È un testo narrativo fantastico che unisce realtà e fantasia. Il suo scopo è quello di dare spiegazioni sull’origine di fenomeni naturali, caratteristiche di uomini, animali, piante.
LA STRUTTURA
È composto da:
• inizio
• svolgimento
• conclusione
I PERSONAGGI
I personaggi possono essere reali o fantastici. Possono essere persone o anche animali personificati.
IL RACCONTO FANTASTICO
LA LEGGENDA
IL TEMPO
Il tempo può essere indefinito oppure un passato lontano.
I LUOGHI
I luoghi possono essere realistici o fantastici, spesso sono indefiniti.
IL NARRATORE/
LA NARRATRICE
Il narratore o la narratrice è esterno/a.
È un testo narrato in terza persona.
76
LA LEGGENDA DEL CORVO
Molto tempo fa il gufo faceva il tintore e tutti gli uccelli andavano da lui per farsi tingere le penne.
Tutti erano soddisfatti all’infuori del corvo, che disprezzava l’arte del gufo tintore e si vantava sempre per le sue penne bianche.
Ma un bel giorno si stancò di tanta bianchezza e disse al gufo: – Tingi anche le mie penne, però di un colore speciale.
Il gufo ci pensò un po’ su e, alla fine, scelse il nero. Quando il corvo si accorse che le sue penne erano completamente nere, come se fosse passato attraverso un camino, andò su tutte le furie. Ma che cosa poteva fare?
Da quel giorno tutti i corvi andarono vestiti di nero. Però non si sono dimenticati dello scherzo del gufo e, ogni volta che lo vedono, cercano di dargli una lezione. Ecco perché il gufo sta nascosto di giorno e vola solo di notte, quando tutti i corvi dormono.
Enciclopedia della favola , Editori Riuniti
Nella leggenda che hai letto sottolinea l’espressione usata per indicare il tempo in cui si svolge la vicenda.
La leggenda è stata scritta per spiegare: perché i gufi fanno i dispetti. perché i corvi sono neri.
I personaggi sono: fantastici. realistici.
77 CLIL
LEGGIAMO
owl ➜ gufo crow ➜ corvo
INSIEME
I
Un giorno d’inverno di un tempo lontano un uccellino con un’ala ferita non sapeva dove riposarsi. Si guardò intorno e vide gli alberi di un bosco. “Forse gli alberi mi ripareranno”, pensò.
Il primo albero che incontrò fu una betulla.
– Cara betulla – implorò l’uccellino, – vuoi lasciarmi vivere tra le tue fronde fino alla buona stagione?
– Non posso – rispose la pianta. – Sono già abbastanza occupata a custodire le mie foglie. Cerca riparo altrove. L’uccellino volò allora presso un salice che sorgeva sulla riva di un fiume, e gli chiese rifugio.
– No, io non ospito mai gli sconosciuti. Vola via, lontano da me!
Quali sono i nomi delle piante citati nella leggenda?
Che tipo di nomi sono? Nomi concreti. Nomi astratti.
SEMPREVERDI sotto la lente
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pag. 55
78 IL TESTO NARRATIVO
Il povero uccellino non sapeva più a chi rivolgersi. Così si fermò, triste e tremante, presso un cespuglio.
Lo vide un abete e chiese: – Che cos’hai, uccellino?
– Oh, buon abete! Gli alberi non vogliono darmi ospitalità e io non posso volare con quest’ala ferita.
– Vieni da me – lo invitò il grande abete.
– Oh, grazie! – rispose l’uccellino. – E potrò restare con te tutto l’inverno?
– Certamente, mi terrai compagnia. Poche notti dopo arrivò il Vento del Nord e andò a giocare nel bosco. Sferzò le foglie degli alberi per farle cadere a terra.
– Posso divertirmi con tutti gli alberi? – domandò il Vento del Nord a suo padre, il Re dei Venti.
– No – rispose il re. – Gli alberi che sono stati buoni con gli uccellini feriti vanno lasciati in pace.
Così il Vento del Nord lasciò tranquillo l’abete, che conservò tutte le sue foglie fino a primavera e divenne un sempreverde.
E da quei tempi lontani è sempre avvenuto così.
leggo e comprendo
Dopo aver letto questa leggenda, completa la tabella.
Tempo
Luogo
Personaggi
Questa leggenda è stata scritta per...
Dividi questa leggenda in sequenze. Indica ogni sequenza con una barra colorata a sinistra del testo, come nell’esempio.
79 IL RACCONTO FANTASTICO · LA LEGGENDA
P. Domenichelli, Stagione Novella , Andò
LA LEGGENDA DEL GIRASOLE
Era estate e i fiori dalle belle e coloratissime corolle non volevano stare vicino a quel fiore brutto e triste , perché temevano che la sua bruttezza li danneggiasse. Anche tutti gli animali del cortile lo schernivano .
Il povero fiore soffriva molto ma in silenzio, senza lamentarsi, guardava il sole che amava e ammirava con tutte le sue forze.
Il Sole decise di premiarlo: volse i suoi raggi splendenti all’umile fiore finché alcuni di essi rimasero impigliati tra i petali, creando una stupenda aureola d’oro. Allora il fiore crebbe proteso verso il Sole, superò tutti gli altri suoi compagni.
– D’ora in poi porterai il mio nome – gli disse il Sole – e sarai il mio amico prediletto . Con i tuoi petali d’oro gli uomini tingeranno le stoffe; gli uccelli si nutriranno dei tuoi semi e gli uomini ne ricaveranno un olio utile per cucinare. Così nacque il girasole.
M. Spano, Enciclopedia della fiaba , Principato
Rispondi sul quaderno.
• Per quale motivo è stata scritta la leggenda?
• Com’era il girasole prima dell’intervento del Sole?
• Come si è modificato il girasole grazie al Sole?
PAROLE
Scrivi un sinonimo per ognuna delle parole evidenziate nel testo:
triste: splendenti:
schernivano: prediletto:
Storia semplificata in Guida 80 IL TESTO NARRATIVO
leggo e comprendo
CLIL sun ➜ sole flower ➜ fiore
QUANDO CANE E GATTO LITIGARONO
All’inizio dei tempi cane e gatto erano grandi amici e non si lasciavano mai. Un giorno decisero di fare una lunga passeggiata e il cane mise ai piedi le sue scarpe di pelle di capra, così morbide e delicate che dopo qualche passo si ruppero.
– Dalle a me: sono un bravo calzolaio e so come aggiustarle –disse il gatto. Il cane se le tolse e gliele diede. Mentre l’amico non guardava, però, il gatto si mangiò le scarpe in quattro bocconi e, quando il cane le rivolle indietro, rispose, soffiando e, inarcando la schiena:
– Sto preparando lo spago per cucirle!
Ma il cane capì che se le era pappate e andò via offeso e furibondo, rompendo per sempre l’amicizia.
Da allora, ogni volta che il cane incontra il gatto gli abbaia contro chiedendo.
– Dove sono le mie scarpe?
E il gatto soffia e inarca la schiena.
F. Lazzarato, Fiabe da un minuto , Mondadori PAROLE
Conosci l’espressione Essere una leggenda?
“I Beatles sono stati una leggenda del rock” oppure “Maradona era una leggenda del calcio”.
Significa essere una persona che ha compiuto azioni eccezionali. Prova a fare qualche altro esempio.
Perché il cane si è arrabbiato tanto con il gatto? Come si è sentito, secondo te?
Che cosa avrebbe potuto fare il gatto per farsi perdonare dal cane?
SOFT L SkI LL IL RACCONTO FANTASTICO · LA LEGGENDA Storia semplificata in Guida 81
civica educazione ANIMALI DA
RISPETTARE
Nelle favole troviamo come protagonisti animali che assumono atteggiamenti umani. Nella vita reale gli animali non si comportano come noi, ma hanno comunque dei diritti che devono essere rispettati. I loro diritti sono stati scritti nella Dichiarazione Universale degli Animali.
articolo 2
Ogni animale ha diritto al rispetto.
articolo 3
Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e atti crudeli.
articolo 4
Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale.
articolo 6
L’abbandono di un animale è un atto crudele.
FARCELA! PUOI
Dopo aver letto e commentato gli articoli della Dichiarazione Universale, scegline uno e spiega brevemente in quale occasione quel diritto non viene rispettato.
.......……...........……...........……....................................................................
Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo.
82
sviluppo sostenibile
e contro pro
OTTO BUONI MOTIVI PER...
Hai un animale domestico? Forse i tuoi genitori quando chiedi di poterne avere uno ti rispondono che è un impegno grande. Immagina di doverli convincere e prova a trovare otto buoni motivi per cui avere in casa un animale da compagnia sarebbe una situazione vantaggiosa.
o
topic
UN ANIMALE
Completa, poi confronta le tue risposte con quelle dei tuoi compagni e delle tue compagne.
Tra gli otto motivi che ho elencato, quale potrebbe essere quello più convincente? Il numero
Anche i tuoi genitori forse hanno dei motivi validi per non permetterti di avere un animale domestico: quali potrebbero essere secondo te?
1. 2. 3. ……..................................................................................……..
5. 6.
AVERE
DOMESTICO ar g o m e nto I MIEI 8 BUONI MOTIVI:
4.
7. 8. u n o s paz i o p er p e n s a r e
tempo: hai solo 8 minuti! 83
Il mito è un racconto che vuole spiegare l’origine di fenomeni naturali.
CHE COS’È?
È un testo narrativo fantastico molto antico che vuole spiegare
l’origine del mondo, dei fenomeni naturali e degli esseri viventi
LA STRUTTURA
È composto da:
• inizio
• svolgimento
• conclusione
I PERSONAGGI
I personaggi possono essere eroi, divinità con poteri straordinari o elementi della natura personificati.
IL RACCONTO FANTASTICO IL MITO
IL TEMPO
Il tempo è lontanissimo, alle origini del mondo. Spesso è indefinito.
I LUOGHI
I luoghi possono essere reali o immaginari.
In genere le terre nelle quali vivono
i popoli presso i quali è ambientato il mito.
IL NARRATORE/ LA NARRATRICE
Il narratore o la narratrice è esterno/a.
È un testo narrato in terza persona.
IL MITO
84
L’ORIGINE DELLA TERRA
Quando il mondo ebbe inizio, c’era solo acqua dappertutto. Un giorno le acque espressero il desiderio di creare la vita. Si sforzarono di aumentare il loro calore e i loro sforzi furono così ardenti che in esse si formò un uovo d’oro. L’uovo cominciò a muoversi nell’acqua e, dopo un anno, ne nacque un uomo. Si chiamava Prajapati ed era il signore di tutte le creature. Prajapati spezzò l’uovo d’oro e, usandone mezzo come barca, si lasciò portare dalle acque fino alla fine dell’anno. Nel corso di quell’anno Prajapati volle parlare.
– Bur – esclamò, e in quell’attimo apparve la Terra.
– Buvar – disse ancora, e apparve l’aria.
– Svar – disse infine, e apparve il cielo.
Poi Prajapati fece le stagioni e in seguito desiderò creare dei figli.
Così si mise a cantare e dalla sua bocca fece uscire degli esseri viventi che presero possesso del cielo. Appena furono usciti, Prajapati mandò fuori gli spiriti del Male, che presero possesso della Terra.
AA.VV., Il libro dell’acqua , Utet
Che cosa vuole spiegare questo mito?
L’origine delle guerre. L’origine della Terra.
I fatti narrati in questo testo possono essere accaduti realmente?
Sì.
No.
Il narratore è: esterno. il protagonista.
Nel libro di scienze hai trovato una teoria diversa sulla nascita della Terra: confrontala con quella che hai appena letto. Quali sono le differenze?
LEGGIAMO INSIEME 85
COME NACQUE L’ARCOBALENO
leggo e comprendo
Leggi e segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• Il tempo e il luogo in questo mito sono ben definiti.
• Il mito cerca di spiegare la creazione dei cavalli.
• Il mito cerca di spiegare l’origine dell’arcobaleno.
• Il protagonista è Bathala, re degli dèi.
• L’arcobaleno era un ponte per arrivare al cielo.
PAROLE
Come puoi sostituire queste espressioni? Colora l’opzione corretta.
Sentire le voci di coloro che vivevano…
Sentire le voci di quelli che vivevano.
Sentire le voci dei colori che vivevano.
… che calarono dall’alto.
… che fecero precipitare dall’alto.
… che fecero scendere dall’alto.
V V V V V F F F F F
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pagg. 56-57
86 IL TESTO NARRATIVO
CLIL rainbow ➜ arcobaleno
I colori che compongono l’arcobaleno hanno un ordine ben preciso. Disegna un arcobaleno e dipingilo con la tecnica che preferisci.
87 IL RACCONTO FANTASTICO · IL MITO
A RT E AL VOLO
RE MIDA
Due contadini, camminando in un bosco, videro una creatura addormentata accanto a un albero: aveva le zampe da capra, la coda e due grosse corna. Era Sileno, il maestro del dio Dioniso. La sera precedente si era ubriacato, era scappato dal palazzo e dopo essersi perso si era addormentato nel bosco.
– Che cosa facciamo? – chiese uno dei contadini.
– Potremmo ucciderlo.
– Sei impazzito? E se fosse il servitore di qualche divinità? Si vendicherebbe su di noi.
– E se lo portassimo da re Mida? Lui saprà che cosa farne.
– È una buona idea.
I contadini misero Sileno sul carretto e si recarono dal re.
Maestà, abbiamo trovato questo mostro nel bosco.
Re Mida si avvicinò alla creatura e disse: – Ma questo è Sileno, il maestro del dio Dioniso. Slegatelo immediatamente! I contadini obbedirono e lo liberarono. Re Mida svegliò Sileno e lo accolse nel suo palazzo organizzando una grande festa. Una mattina qualcuno bussò alle porte del palazzo. – Chi è? –domandarono le guardie. – Sono Dioniso. Sto cercando Sileno.
Attraverso questo antico mito a quale fenomeno naturale si voleva dare una spiegazione?
–
scrivo Storia semplificata in Guida 88 IL TESTO NARRATIVO
Quando lo vide felice e servito da tutti fu riconoscente al re:
– Re Mida, esprimi un desiderio e io lo esaudirò. La cosa che re Mida desiderava più di tutte le altre era l’oro: trascorreva le sue giornate a contare le monete d’oro e ne voleva sempre di più. – Vorrei trasformare in oro tutto ciò che tocco –rispose il re.
Dioniso concesse al re questo potere e lasciò il palazzo insieme a Sileno. Il re provò subito il suo nuovo potere: per due giorni non fece altro che toccare tutto ciò che vedeva e il suo regno divenne il più ricco di tutti. Il terzo giorno, però, tornò a casa per mangiare; afferrò una grossa coscia d’agnello e quella... si trasformò in oro!
– Morirò di fame e di sete per la mia avidità. Questa è una maledizione – disse re Mida, poi uscì dal palazzo e si mise in cammino per recarsi al palazzo di Dioniso e implorarlo di levargli l’incantesimo.
Dioniso gli rispose: – Vai al fiume e immergiti. Il dio che vive nell’acqua laverà il tuo potere e tu tornerai come prima.
Il re trovò il fiume e si immerse nell’acqua limpida e fredda.
Il dio Pattolo, che viveva nel fiume, lavò via il suo potere.
Da quel giorno, nascoste sul fondo del fiume, si possono trovare migliaia di pepite d’oro.
Il mito di Re Mida
PAROLE
Conosci l’espressione Essere un re Mida? Forse ti è capitato di sentire: “Trasforma in oro tutto ciò che tocca!”. Significa che una persona riesce bene in tutto quello che fa ed è capace di valorizzare tutte le situazioni in cui si trova.
89 IL RACCONTO FANTASTICO · IL MITO
COME NACQUE LA CODA DEL PAVONE
Le abitatrici del firmamento, le Stelle, indossavano abiti d’oro e pietre preziose. Solo la Luna non possedeva un ricco abito lucente. Quando la notte tornava nei cieli, lei si nascondeva in un cantuccio e piangeva.
Li-Pin, Dama dell’armonia, la sorprese nel suo nascondiglio.
– Figlia del grande cielo, perché piangi? – le chiese.
– Non vedi? Tra le mie sorelle mi sento brutta e ridicola.
Li-Pin la consolò e andò a prendere un mazzo di piume dai magici colori: oro, porpora, verde e turchino per il nuovo abito della Luna. Stava per porgerle le piume, quando un Genietto cattivo strappò il mazzo variopinto e lo regalò al venticello.
Il venticello portò le splendide piume sulla Terra, dove un vecchio gallo spennato le usò per farsi un abito meraviglioso: divenne il superbo pavone.
1 Ordina le sequenze del racconto. Numera da 1 a 5.
Li-Pin consolò la Luna e le regalò un mazzo di piume dai magici colori.
Un gallo usò le piume per farsi un abito: divenne un pavone.
Le Stelle indossavano abito preziosi, ma la Luna non ne possedeva.
Un Genietto cattivo strappò le piume e le donò al venticello.
Li-Pin sorprese la Luna triste nel suo nascondiglio.
sul percorso sguardo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Storia semplificata in Guida 90
F. Goy, V. Melegari, La storia della nostra amica Luna , Mondadori
2 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Alla riga 15 trovi il termine “variopinto”. Significa: dai diversi colori. dal colore vivace.
• Questo aggettivo si riferisce: al venticello. al mazzo di piume.
• Potresti usare questo aggettivo per descrivere anche: il latte. il sole. un quadro.
3 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Il racconto che hai letto è: una favola. una leggenda.
• Il tempo del racconto è: definito. indefinito.
4 Chi sono i personaggi del racconto? Completa.
, che indossavano abiti preziosi.
, che non possedeva un abito lucente.
, Dama dell’armonia.
, che rubò il mazzo di piume.
…………………….....……………..……………......……, che portò le piume sulla Terra.
5 Se dovessi riassumere il racconto con poche parole, quale affermazione sceglieresti?
Il racconto narra le vicende della Luna e delle Stelle, che non sono in buoni rapporti, e di chi ha cercato di mettere pace tra loro.
Il racconto vuole spiegare come il pavone ha avuto la sua coda variopinta.
Il racconto vuole dare una morale.
Approfondimento in Guida 91
SCRITTORI E SCRITTRICI FANTASTICI
Ora che conosci bene le caratteristiche del testo narrativo fantastico, perché non provi a scriverne uno insieme alle tue compagne e ai tuoi compagni? Una storia solo vostra, scritta a più mani, che potrà poi essere conservata nella biblioteca della scuola e letta dagli alunni e dalle alunne che verranno dopo di voi.
ꗯ che cosa serve
Un taccuino o un quaderno e una penna; poi un PC con un programma di scrittura. Ma soprattutto: creatività e fantasia, spirito di collaborazione, entusiasmo e tutto ciò che hai imparato finora sul racconto fantastico!
fase 1 : idee a confronto
• Prima di tutto, dividetevi in gruppi. Ogni gruppo decide quale tipo di racconto scrivere: una fiaba, un mito o una leggenda.
• Decidete gli elementi del vostro racconto: il tempo, i luoghi e i personaggi.
• Costruite la trama: segnate sul taccuino le idee che vi vengono in mente, quindi scegliete in che modo organizzarle. Ascoltate le idee di tutti e tutte.
• Arricchite via via la trama di elementi. E se avete scelto di scrivere una favola, ricordate di trovare una morale.
Co M PItO di realtà 92
fase 2 : la scrittura
Una volta delineata la trama, scrivete il racconto. Ricordate di seguire la struttura: inizio , svolgimento , conclusione . Cercate di renderlo coinvolgente aggiungendo tanti particolari.
fase 3 : la correzione
In questa fase alcuni/e bambini/e di ogni gruppo saranno incaricati di correggere la bozza. Verificate che non ci siano errori ortografici (in caso di dubbi, controllate sul dizionario), ripetizioni, frasi troppo lunghe, errori nella punteggiatura.
fase 4 : la versione finale
• Una volta controllato tutto, incaricate un compagno o una compagna di ricopiare il racconto oppure di scriverlo al computer e di stamparlo.
• Altri/e compagni/e si occuperanno poi di realizzare la copertina con un disegno che rappresenti un momento della storia.
• Infine sceglierete insieme un titolo che sia invitante e che incuriosisca chi leggerà il vostro racconto.
C o M P ItO di realtà 93
P A R O LE sguardi
come
M I N D fulness
L’immaginazione è la capacità di costruire cose e situazioni con immagini create dalla mente. Chiudi gli occhi e immagina di essere in un altro luogo. Prova a descriverlo.
Quali emozioni provi in quel luogo immaginario?
U.D.A Il testo descrittivo 94
un libro per volare
Leggere di luoghi lontani è un po’ come esserci dentro. Volete provare? Ecco un modo: potete leggere la coinvolgente avventura di un gruppo di esploratori che si inoltrano in una Terra sconosciuta abitata da indigeni, uomini-scimmia e… dinosauri! Ma… i dinosauri non erano scomparsi milioni di anni fa?
Il mondo perduto
G. Agnello, V. Falanga, La Spiga Edizioni
95
Il testo descrittivo è un testo in cui vengono descritte le caratteristiche di persone , animali , oggetti o luoghi .
IL TESTO DESCRITTIVO
LO SCOPO
Raccontare com’è fatto qualcuno o qualcosa attraverso le parole.
CHE COSA SI PUÒ DESCRIVERE
Persone, animali, oggetti, luoghi o ambienti (esterni o interni), reali o immaginari.
IL NARRATORE/LA NARRATRICE
La descrizione può essere fatta in prima persona o in terza persona.
LA DESCRIZIONE PUÒ ESSERE:
• oggettiva (è una descrizione impersonale): le cose vengono descritte così come appaiono senza commenti, riflessioni o impressioni dell’autore o dell’autrice;
• soggettiva: è una descrizione accompagnata da impressioni, sentimenti e riflessioni dell’autore o dall’autrice.
LA STRUTTURA
• La descrizione utilizza i dati sensoriali, ovvero quelli rilevati dai cinque sensi: tatto, gusto, udito, olfatto e vista.
• Può utilizzare paragoni e similitudini.
• Nella descrizione, bisogna scegliere un percorso ordinato: dall’insieme ai particolari o viceversa, dall’alto in basso o viceversa...
96 T E STO D E
il
S CR ITTIV O
UN LUNGO VIAGGIO
Con me portai tutto, perché ogni cosa poteva essere utile per il viaggio. Un piccolo pugnale con la punta di selce e il manico di frassino, con il fodero di filo intrecciato.
Un lungo bastone in legno di tasso che, prima o poi, me l’ero ripromesso, avrei trasformato in un arco perfetto. Il ritoccatore, ovvero la scheggia di corno di cervo temprata a fuoco, utilissimo per affilare le lame. I contenitori in corteccia di betulla, per conservare le braci accese e avere così la possibilità di riaccendere il fuoco ovunque in pochi istanti. Due frecce pronte all’uso e altre da ultimare. La gerla me l’ero costruita da solo; avevo curvato un bastone di nocciolo, lo avevo assicurato a due asticelle di legno di larice attraverso dei cordini
D. Aristarco, Otzi l’uomo venuto dal ghiacci , EL
Nel testo vengono descritti: animali. oggetti. luoghi. persone.
La descrizione è: oggettiva. soggettiva.
Nel testo trovi la descrizione degli oggetti che un cacciatore preistorico metteva nella sua gerla prima di partire per la caccia. Ne conosci qualcuno?
LEGGIAMO INSIEME 97
UN CUORE TROPPO GRANDE
Mimosa è diversa. Mi hanno spiegato perché, ma mi è sembrata una faccenda complicata. Non ci ho capito molto.
È una bambina tonda, con le guanciotte come un criceto e i capelli morbidi color nocciola.
Quando ride gli occhi le spariscono nelle pieghe della faccia. È una che ride, molto. È affettuosa, abbraccia tutti e vuole che le diano la mano.
Parla poco, dice le frasi lentamente come se tu non capissi.
leggo
Chi descrive Mimosa?
Sua mamma. Sua sorella.
Chi è la persona che viene descritta?
Una signora. Una bambina.
Perché questa è una descrizione soggettiva?
Perché ognuno ha il suo parere.
Perché Mimosa è una bambina diversa dalle altre.
Perché nella descrizione ci sono molte riflessioni e opinioni dell’autrice.
Sottolinea nel testo gli elementi che si riferiscono all’aspetto fisico di Mimosa. Poi rispondi: ci sono più elementi riferiti al suo aspetto fisico o più elementi riferiti al suo carattere e al suo comportamento?
e comprendo
sotto la lente
Storia semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pagg. 58-66
IL TESTO
98
CLIL heart ➜ cuore
DESCRITTIVO
A volte però è lei che non capisce. Ci vuole un po’ di pazienza. Molta pazienza.
A volte mi sembra che venga da un altro pianeta. Un pianeta dove tutti fanno le cose piano, sorridono e si abbracciano, proprio come fa lei.
Mia sorella ha qualcosa che non va dentro al cuore. Una cosa che non funziona bene.
A me pare che il suo cuore sia a postissimo così com’è, perché vuole bene a tutti e sorride a tutti e vuole fare amicizia con tutti.
Forse il suo problema è che ha un cuore troppo grande.
B. Masini, S. Junakovic, Mia sorella è un quadrifoglio , Carthusia
FARCELA! PUOI
Nel testo si dice che Mimosa ha “le guanciotte come un criceto”. Questo è un paragone. Il paragone mette a confronto due elementi collegati in genere alla parola “come”. Si usa per descrivere meglio qualcosa: in questo caso, le guance paffute della bambina. Ora fai tu degli altri paragoni.
• Dolce come .
• Calma come .
• Scuro come .
• Fragile come .
• Lento come
Ti è mai capitato di conoscere qualche persona che avesse un comportamento o un aspetto fisico molto diverso dalle persone che incontri abitualmente? Che cosa hai pensato? Parlane con le compagne e i compagni e confrontati con l’insegnante.
SOFT L SkI LL IL TESTO DESCRITTIVO 99
IL SIGNOR SPORCELLI
Il signor Sporcelli aveva tutto il viso ricoperto di folti peli, ad eccezione della fronte, degli occhi e del naso. Grossi ciuffi di peli gli spuntavano persino dalle narici e dai buchi delle orecchie.
Il signor Sporcelli era convinto che tutto questo pelame lo facesse apparire saggio e importante. Ma, a dire la verità, non era né l’uno né l’altro. Il signor Sporcelli era uno sporcello nato. E adesso, a sessant’anni lo era più che mai.
I peli sulla faccia del signor Sporcelli non crescevano lisci e ordinati. Gli crescevano invece a spunzoni che stavano ritti come le setole di uno spazzolino da unghie. E ogni quanto se la lavava, il signor Sporcelli, questa sua faccia ispida e irsuta?
La risposta è MAI, neanche la domenica. Non se l’era lavata da anni.
R. Dahal, Gli sporcelli , Salani sotto la lente
Sottolinea di giallo la descrizione del viso del signor Sporcelli e di verde come è convinto di apparire.
Leggendo la descrizione del signor Sporcelli riesci a immaginarlo?
Prova a fare il suo ritratto.
A RT E AL VOLO
Storia semplificata in Guida
IL
100
TESTO DESCRITTIVO
IO SONO FRANCESCO
Mi chiamo Francesco e ho 9 anni.
I miei occhi sono verdi , con lunghe ciglia folte e anche molto espressivi. Ho la carnagione chiara e un naso normale Ho i capelli neri , scuri , come quelli di papà, un po’ e li tengo sempre un po’ lunghi perché non vado spesso dal parrucchiere. A volte li sistemo con il gel e mi faccio un bel ciuffo di lato che mi scopre la fronte alta e spaziosa La mia bocca è sottile e rosata , ho tutti i denti tranne uno, quello a sinistra che mi è caduto e sembra non voler crescere.
Sono piuttosto magro anche se mangio molto. Ho lunghe gambe sottili e braccia agili, le mani piccole e le unghie sempre molto corte. Sono generoso e gentile con tutti, tranne con chi mi manca di rispetto; sono un tipo precisino, anche a scuola, mi piace che tutto sia sempre in ordine. Non amo la confusione e le cose fatte di fretta. Mi piace il karate, ma sono ancora alle prime armi , sono certo che se mi alleno con costanza diventerò bravo come mia sorella Sandra.
PAROLE
Conosci l’espressione Essere alle prime armi? Forse ti è capitato di sentire:
“Sono alle prime armi in cucina”.
Significa che una persona sta facendo le sue prime esperienze e quindi non è ancora capace di fare qualcosa.
Ti è capitato di essere alle prime armi in qualche situazione? Quale?
Continua tu: individua e sottolinea quelli presenti nella seconda parte.
lente
Le parole in rosso nella prima parte del testo sono aggettivi qualificativi.
IL TESTO DESCRITTIVO Storia semplificata in Guida 101
STELLE DENTRO
AGLI OCCHI
Nella città di Pisa nacque un bambino con le stelle dentro li occhi. I suoi genitori lo chiamarono Galileo. Galileo diventò grande. Per molti versi era come qualunque altro bambino, ma era più curioso degli altri e pensava sempre alle stelle. Studiò matematica e scienze e diventò molto capace. – Galileo è la nostra stella – diceva la gente. Poi, un giorno, Galileo sentì parlare di un nuovo strumento per vedere le cose molto, molto lontane. Capì come funzionava e ne scostruì uno per sé. Poi lo puntò verso il cielo.
Lo strumento che Galileo Galilei, fisico e astronomo, costruì e di cui si parla nel testo, esiste ancora oggi e si chiama telescopio.
Il telescopio ingrandisce le immagini e permette quindi di osservare oggetti che si trovano molto lontano, come le stelle. È composto da due tubi, uno dentro l’altro, alle cui estremità sono inserite due lenti.
i d e e i n az i o n e
Galileo fin da piccolo era un bambino curioso: anche tu lo sei? Che cosa ti incuriosisce di più?
……………………………………............................………………………………………….............
Chissà quante domande ti girano in testa! Come fai per trovare le risposte che cerchi?
102
P. Sis, Messaggero delle stelle , Rizzoli
UN PASSO ALLA VOLTA
Il piccolo Galileo era certamente un bambino curioso e molto intelligente: il segreto del suo successo, però, lo si deve, oltre che alla sua capacità di avere idee geniali, anche al fatto di saper organizzare al meglio le proprie azioni per realizzarle.
Se cerchi sul dizionario il verbo “organizzare”, troverai questo significato: predisporre quanto è necessario per l’esecuzione di qualche cosa.
Quindi organizzare significa: pianificare una serie di azioni per arrivare all’obiettivo. agire senza pensarci troppo.
Prova anche tu a sviluppare la tua capacità di organizzare e pianificare.
Immagina di voler realizzare un obiettivo: vincere il campionato con la tua squadra, finire di leggere un libro, prepararti al meglio per una verifica. Ora segui il percorso e completa. Un passo alla volta arriverai al traguardo.
Scegli un obiettivo da raggiungere:
Pensa a quali risorse hai a disposizione e fai un elenco:
Metti in ordine le azioni da compiere:
PRIMA: DOPO:
CAPACITÀ DI ORGANIZZARE E PIANIFICARE SOFT
L SkI LL
Questo testo descrive un animale reale , nel suo aspetto e nei sui comportamenti.
Era un piccolo gufo, ancora avvolto nella peluria di neonato.
Lo portai a casa, lo misi in un cestino nel mio studio e lo chiamai Ulisse. Benché fosse così piccolo, non aveva paura di nessuno e aggrediva tutto e tutti. Quando diventò più grande, perse la peluria e mise un bel piumaggio cenere, rosso-ruggine e nero. Trascorreva quasi tutto il giorno dormendo e faceva solo qualche voletto tra il tavolo e la maniglia della porta. Al tramonto si svegliava e volava sul davanzale della finestra.
PAROLE
Cerchia nel testo tutte le preposizioni: sia quelle semplici sia quelle articolate.
leggo e comprendo
Sottolinea di giallo la descrizione dell’aspetto del gufo, di verde la descrizione del suo carattere e di blu quella delle sue abitudini.
Storia semplificata in Guida
che
classe!
Quanti di voi possiedono un animale domestico? Quanti lo hanno adottato perché non aveva casa?
Parlatene insieme. Poi chi lo possiede descriva il suo animale domestico alle compagne e ai compagni.
ULISSE
IL TESTO DESCRITTIVO 104
G. Durrell, La mia famiglia e altri animali , Adelphi
UN CANE MARZIANO
Vincenzo, il cane da guardia del contadino, era il risultato dell’incrocio di diverse razze: aveva il corpo tozzo e muscoloso del bulldog, le orecchie del cocker, il muso allungato del levriero e le zampette corte del bassotto; il pelo era bianco a macchie nere come il dalmata, ma certe altre macchie verdi facevano pensare che tra i suoi antenati ci fosse anche qualche cane marziano.
Di sicuro uno dei suoi bisnonni era stato un cane lupo o addirittura un lupo e basta. Infatti nelle notti di luna piena Vincenzo usciva dalla sua cuccia rapito dalla misteriosa forza dell’istinto, saliva su una collinetta o sul mucchio del letame, si schiariva la voce con qualche colpetto di tosse e partiva con lunghi ululati, malinconici e un po’ sinistri, indirizzati alla luna.
S. Bordiglioni, La fattoria di Luigi , Signorelli
leggo e comprendo
Vincenzo era il risultato dell’incrocio di quali razze di cani?
Com’era il suo pelo?
FARCELA! PUOI
L’autore descrive solo alcune delle caratteristiche del cane. Quali?
Quali altri elementi avrebbe potuto aggiungere?
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…............……....…............……....….........……....….......…....….
IL TESTO DESCRITTIVO Storia semplificata in Guida 105
Fufi è il mio gatto. Ha quattro anni e sta con me da quando aveva appena cinque mesi. È un bel gattone elegante, il suo mantello a pelo corto ha un caldo colore rossastro, quasi arancione, con alcune macchie bianche. Ha gli occhi di un verde brillante, uno più chiaro dell’altro, e un nasino rosa sempre umido. La sua coda è folta e lunga e le orecchie sono appuntite e piccole. Quando gli accarezzo la coda sembra di toccare una nuvola per via della sua morbidezza. Fufi ha un buon profumo, simile al talco, perché sta sempre a leccarsi e a lavarsi e poi la mia mamma ogni sera lo spazzola e gli mette una lozione profumata sul pelo. Quando ha fame mi si avvicina e miagola forte, produce un suono quasi fastidioso, ma credo che lo faccia apposta, per attirare l’attenzione e avere in fretta il suo pasto.
È un gatto molto tranquillo, è buono come il pane , ma ha un brutto vizio che non riesci proprio a fargli passare: quello di graffiare il divano per farsi le unghie.
sotto la lente
Cerca nel testo e sottolinea di verde i nomi comuni e di rosso gli aggettivi qualificativi.
PAROLE
L’espressione buono come il pane è un paragone. Prova a fare altri paragoni.
Dolce come ...................................................................................................... .
Più forte del ...................................................................................................... .
Astuto come .................................................................................................... .
CHE BEL GATTONE!
CLIL cat ➜ gatto
Storia semplificata in Guida IL TESTO DESCRITTIVO 106
LA CAMERETTA DI CAMILLO
In questo testo viene descritto un ambiente . Per farlo l’autrice ha inserito dei dati visivi (scrivania blu...) e dei dati di posizione (sopra, sotto...).
Nella cameretta di Camillo ci sono una scrivania blu e una sedia rossa e gialla.
Sulla libreria , blu anche quella, sono schierati i pupazzi di quando Camillo era piccolo: un orso rosso fuoco, due coniglietti grigi, un bambolotto con la testa pelata.
Alle pareti sono appesi manifesti di bambini che giocano. Ma la cosa più bella della camera è il letto.
È come un letto a castello, solo che il posto di sotto non c’è, resta tutto vuoto e lì puoi giocare.
Camillo dorme sopra e, per raggiungere il letto, deve salire una scaletta.
Quando si sveglia, per scendere può scegliere: o la scaletta oppure lo scivolo.
leggo e comprendo
Osserva bene il disegno della cameretta di Camillo.
Ci sono tre errori rispetto alla descrizione fatta nel testo.
Trovali e segnali con una ✘.
sotto la lente
Sottolinea i dati di posizione presenti nel testo. Segui l’esempio.
IL TESTO DESCRITTIVO Storia semplificata in Guida 107
B. Masini
IL CANTO DEL BOSCO
L’autore in questo testo descrive il bosco attraverso suoni e rumori ( dati uditivi ).
La foresta cominciava a vivere una notte nuova.
La pioggia cadeva ora leggera, ora più intensa e ritmava sulle fronde una musica dolce, gradevole e sommessa.
Stormire di foglie, cigolio di rami al vento, fruscio di foglie secche al suolo, rumore di rami secchi, foglie e pigne che cadevano a terra… Era il canto del bosco.
Lontana si udiva una voce di acque correnti, l’alto frastuono d’ali di un grande uccello che si era alzato in volo, lievi rumori causati dal passaggio di scoiattoli, volpi, faine tra il fogliame del bosco. Si udiva anche il ticchettio degli insetti che urtavano o camminavano sui tronchi; a lunghi intervalli, il ronzio di una grossa zanzara e il fruscio improvviso di una biscia notturna.
Ed ecco l’improvviso grido di una civetta che contrasta con il dolce canto dei grilli.
Poi, il silenzio, il vero silenzio degli antichi boschi.
D. Buzzati, Il segreto del bosco vecchio , Mondadori
educazione
civica
Sottolinea nel testo i dati uditivi inseriti dall’autore.
raccontami
Descrivi un ambiente che conosci (il parco, il mercato, il supermercato, la scuola…) usando soprattutto dati uditivi.
Nel testo hai letto tanti nomi di animali che abitano i boschi. Se l’uomo abbattesse tutti gli alberi, che cosa accadrebbe loro? È importante rispettare la natura anche per tutelare gli esseri viventi che la abitano. Pensa a tre regole da tenere a mente per rispettare il bosco.
sotto la lente
Storia semplificata in Guida
IL TESTO DESCRITTIVO 108
IL PARCO
Il parco sembra un miracolo. Fin dai primi viali, i grandi alberi con le foglie nuove sembrano vecchi giganti che ringiovaniscono e c’è nell’aria quell’odore di verde, di verde nuovo dappertutto.
Odorano i tronchi, odorano le foglie, odorano le siepi, odora il terreno di nuova vita, di questa promessa di felicità.
Qualcuno degli alberi grandi è fiorito: dai rami alti penzolano grappoli bianchi o fanno mostra mazzi bianchi a candelabro .
leggo e comprendo
Nel testo si parla di “foglie nuove”. In quale stagione è descritto il parco?
In primavera. In estate.
Quali sensi usa l’autore per fare questa descrizione?
Il tatto. La vista. L’udito. L’olfatto. Il gusto.
Rispetto a quella della pagina precedente, questa descrizione ha un tono più poetico e trasmette le emozioni dell’autore.
C’è un luogo al quale sei legato/a che descriveresti nello stesso modo?
Quale? Perché?
PAROLE
Sai che cos’è un candelabro ?
Usa il dizionario e scrivi il suo significato. .……....….................................................…....….....
SOFT L SkI LL
Storia semplificata in Guida 109 IL TESTO DESCRITTIVO
B. Cicognani, Il museo delle figure viventi , Vallecchi
civica educazione
cittadinanza digitale
IL DIGITALE “BUONO”
Una volta i racconti erano tramandati oralmente. Oggi abbiamo tanti strumenti tecnologici che ci permettono di mantenere la memoria storica di ciò che accade. A volte tendiamo a pensare che la tecnologia allontani le persone, che preferiscono stare davanti a uno schermo piuttosto che trascorrere momenti insieme agli altri. Se utilizzata in modo corretto, tuttavia, essa può rivelarsi alleata preziosa. Come?
Spiega come ognuno di questi supporti tecnologici può aiutarci nelle nostre azioni quotidiane.
scrivo
Hai a disposizione, a casa o a scuola, un computer o un tablet? Per che cosa lo utilizzi?
110
videochiamate posta elettronica computer libri digitali
…….….....…..….....…..….....……..….....….........…........……....…........
g o m e nto
L’ALIENO
Tutti noi sappiamo bene a che cosa serve un computer o uno smartphone o una consolle di videogiochi. Immagina però di doverlo spiegare a un alieno che è appena sbarcato sul nostro pianeta e che non ha idea di che cosa siano questi oggetti: che cosa gli diresti?
GLI STRUMENTI TECNOLOGICI SONO UTILI SE USATI BENE
u n o s paz i o p er p e n s a r e
tempo: hai solo 3 minuti!
Dividetevi in coppie, un bambino o una bambina sarà l’alieno; l’altro o l’altra proverà a organizzare un discorso per spiegare a che cosa servono gli oggetti tecnologici e che cosa ci si può fare di buono nella vita di tutti i giorni. Alla fine del tempo si invertono i ruoli.
Prima di organizzare il discorso, prova insieme ai tuoi compagni e alle tue compagne a elencare aspetti positivi e negativi degli strumenti tecnologici (scegline uno in particolare).
aspetti positivi
aspetti negativi
111
e contro pro
ar
• • • …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........
• • • …….….....…..….....…..….....……..….....….........…........
LUCA IL MACCHINISTA
Luca il macchinista era un ometto basso e piuttosto grassoccio.
Lui portava il suo berretto con la visiera e i suoi pantaloni con la pettorina.
Aveva gli occhi azzurri come il cielo, però aveva sempre la faccia e le mani quasi completamente nere di olio e di fuliggine. E anche se tutti i giorni si lavava con un sapone speciale per macchinisti, la fuliggine non se ne andava più. Gli era penetrata in profondità nella pelle perché da tanti anni, ogni giorno, Luca diventava tutto nero per via del suo lavoro.
Quando rideva, e Luca il macchinista rideva spesso, nella sua bocca si vedevano luccicare gli splendidi denti bianchi con cui schiacciava noci di ogni tipo. Inoltre all’orecchio sinistro portava un anellino d’oro.
Anche se Luca non era particolarmente alto, era straordinariamente forte. Per esempio, se voleva, poteva fare un bel fiocco a una sbarra di ferro.
Lui a ogni modo era un tipo che amava la pace e la tranquillità, perciò nessuno sapeva di preciso fin dove arrivasse la sua forza, dal momento che non aveva mai dovuto darne dimostrazione.
M. Ende, Le avventure di Jim Bottone , Mondadori
sguardo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
sul percorso
Storia semplificata in Guida 112
1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
• Il racconto che hai letto è: una fiaba. una descrizione. una leggenda. un mito.
• Il protagonista è: un meccanico. un macchinista.
• Luca è:
• Luca indossa: un omone alto e grosso. una tuta da lavoro. un ometto basso e smilzo. pantaloni con la pettorina. un ometto basso e grassoccio. pantaloni e camicia blu.
• Quale delle seguenti affermazioni è corretta?
Luca diventava tutto nero per via delle ore passate a lavorare sotto il sole.
Luca diventava tutto nero per via della fuliggine che penetrava nella pelle.
Luca diventava tutto nero perché non si lavava a sufficienza.
2 Quali dei seguenti aggettivi descrivono correttamente Luca?
Forte. Egoista. Buono. Basso. Allegro. Lento.
VOLA ALTO
3 Alle righe 24-25 trovi l’espressione “dal momento che non aveva mai dovuto darne dimostrazione”.
• A che cosa si riferisce?
Alla sua tranquillità. Alla sua forza.
• Che cosa significa?
Significa che, dato che era un uomo tranquillo, aveva paura di tutto.
Significa che, dato che era un uomo tranquillo, non si era mai arrabbiato con nessuno.
Approfondimento in Guida 113
valutabile
PAURE NOTTURNE
Leggi il testo con attenzione.
Una sera i signori Trilli decisero di uscire. Venne Mila a far compagnia ai loro quattro bambini. Enrico si mise a parlare di spettri:
− Una volta ne ho visto uno nello sgabuzzino − disse. Raccontò anche di un ladro nascosto nell’armadio.
− Speriamo che non venga un temporale! − aggiunse Luca. Poi Davide iniziò a piagnucolare dicendo che aveva paura che un aereo potesse cadere proprio sulla casa. A questo punto, Mila cercò di darsi un contegno e chiese:
− Spettri, ladri, temporali, aerei che cadono… perché non dormiamo tutti insieme?
I fratelli, spaventati dai racconti, dissero di sì. A notte fonda, quando i genitori rincasarono, trovarono cinque persone addormentate abbracciate sul divano.
SITUAZIONE morfologia
Qual è l’argomento del testo?
.......................................................................................................
Nel testo sottolinea i nomi comuni in verde e i nomi propri in rosso.
Il racconto è di tipo: fantastico. realistico.
Materiale in Guida 114
U. Wolfer, Storie a sorpresa , Nuove Edizioni Romane
leggo e comprendo
Racconta ai tuoi compagni e alle tue compagne un episodio in cui hai avuto tanta paura. Se pensi di averne bisogno, puoi aiutarti a organizzare il discorso utilizzando la mappa che ti consegnerà l’insegnante.
Dividi il testo in sequenze e, inserendo le parole del tempo e le parole ponte, scrivi un breve riassunto sul quaderno. Puoi anche utilizzare lo schema-guida.
Scrivi un breve testo raccontando un episodio in cui hai avuto tanta paura. Se pensi di averne bisogno, puoi aiutarti utilizzando la mappa che ti consegnerà l’insegnante.
lessico
Nel testo c’è la parola sgabuzzino. Con quale altra parola potresti sostituirla?
Ripostiglio.
Pollaio.
Questa parola ti fa pensare:
a un luogo ampio e luminoso, ben arredato.
a un luogo piccolo e pieno di oggetti.
autovalutazione
Come ti è sembrata questa prova?
Molto semplice.
Semplice.
Adeguata.
Difficile.
Molto difficile.
Secondo te, come hai lavorato?
Non bene.
Abbastanza bene.
Bene.
Molto bene.
espressione orale
scrivo
SITUAZIONE valutabile 115
MERAVIGLIOSI P eN S IE r I
M I N D fulness
Ci sono storie e parole che ci emozionano e ci fanno provare meraviglia. Meravigliarsi significa provare stupore di fronte a qualcosa.
La meraviglia si può allenare cercando di essere curiosa/o e di fare esperienze nuove ogni giorno.
Usa la tua immaginazione: quale esperienza nuova ti farebbe provare meraviglia? Racconta brevemente.
U.D.A Il testo poetico 116
un libro per volare Lo chiamano il Sommo Poeta. Chi è?
È DANTE! Leggendo questo racconto scoprirete dove è nato, che bambino era, e conoscerete la sua vita avventurosa tra poesia, amore, amicizie e… libri!
117
Sulle tracce di Dante G. Agnello, V. Falanga, La Spiga Edizioni
La poesia esprime emozioni, sensazioni, sentimenti.
IL TESTO POETICO
CHE COS’È?
È un testo caratterizzato da musicalità e ritmo
Può essere una poesia o una filastrocca
LO SCOPO
• Poesia: suscitare emozioni, sensazioni e sentimenti.
• Filastrocca: divertire, far ricordare qualcosa, contare, far addormentare…
LA STRUTTURA
• È composto da versi (ogni riga è un verso).
• Più versi insieme formano una strofa.
• I versi possono essere:
• in rima (terminano con lo stesso suono)
• non in rima (versi sciolti)
ELEMENTI PRESENTI
• rima baciata (AABB)
• rima alternata (ABAB)
• rima incrociata (ABBA)
Nelle poesie si usano le figure retoriche, che possono essere:
• similitudini: Capelli biondi come l’oro.
• personificazioni: Il vento sussurrava tra i rami.
T E STO
118
Po ETI CO il
AMICO COMPUTER
Un computer è un amico con il quale puoi giocare, però è anche uno strumento che ti aiuta ad imparare: mette in moto il tuo cervello, tiene sveglie le tue mani… però dopo un po’ si smette, ci rigiocherai domani.
G. Mantegazza, Dentro il computer , La Coccinella
Quale emozione hai provato quando hai letto la poesia?
Secondo te, per quale scopo è stata scritta?
Quella che hai letto è una poesia o una filastrocca?
Una poesia. Ua filastrocca.
Di che cosa si parla?
I versi sono in rima?
Sì. No.
119 LEGGIAMO INSIEME
I testi poetici sono formati da versi . Più versi formano una strofa . Quando i versi finiscono con lo stesso suono , si dice che sono in rima . Se una poesia non ha le rime, si dice che è in versi sciolti .
Quanto è bella la pa ura quando sai che è solo un gi oco che poi dura quel che d ura e cioè, dura per p oco .
Le farfalle nella pancia, gambe molli e batticuore, un tamburo dentro il petto che fa un sacco di rumore.
Quanto è bella la paura che paura non ti fa perché il gioco in fondo in fondo lo sai già che finirà.
J. Carioli, L’alfabeto dei sentimenti , Fatatrac
scrivo
Secondo la poetessa, la paura può essere bella quando .
Da quanti versi è formata questa poesia?
Da quante strofe?
Nella prima strofa sono evidenziate le rime. Continua tu: evidenzia con colori diversi le parole in rima nelle strofe successive.
lente
sotto la
LA PAURA
1° verso 2° verso 3° verso 4° verso Prima strofa 1° verso 2° verso 3° verso 4° verso Seconda strofa 1° verso 2° verso 3° verso 4° verso Terza strofa
Scrittura e Riassunto pagg. 67-68
120 IL TESTO POETICO
FILASTROCCA DELLE NUVOLE
Quando fanno rima due versi vicini , si dice che la rima è baciata (lo schema è AABB ).
Nuvola vola, nuvola vola
Vola nel cielo una nuvola sola
Spingila vento che sembra un cammello
Stringila vento e diventa un uccello
Forma di luna, forma di bue
Prima era una ma adesso son due
Prima di sera saranno anche tre
Una a Giuli una a Roby e una a me.
B. Tognolini, Rima rimani , Salani
TEMPESTA
Addio, rabbia di temp esta ! ,
Addio, strepito di tu oni ! ,
Vanno in fuga i nuvol oni , e pulito il cielo resta .
A.S. Novaro, Il cestello , Mondadori
sotto la lente
Da quanti versi è formata questa poesia?
Da quante strofe?
Colora nello stesso modo i quadratini dei versi che fanno rima.
Quando fanno rima tra loro il primo e il quarto verso , il secondo e il terzo e così via, si dice che la rima è incrociata (lo schema è ABBA ).
sotto la lente
In questa poesia: le rime si alternano: un verso sì e uno no. il primo verso fa rima con il quarto e il secondo con il terzo.
Quindi questa poesia è in rima .
CLIL cloud ➜ nuvola
121 IL TESTO POETICO
NONNI RIMA
Quando fanno rima tra loro il primo e il terzo verso , il secondo e il quarto e così via, si dice che la rima è alternata (lo schema è ABAB ).
Erano dei bambini, tanto tempo f a , bianchi di latte e rossi d’emozi one e poi veloce o lento il tempo v a , sono dei nonni, antiche pers one
Il latte è ritornato nei capelli, il rosso è vivo dentro la memoria, certi ricordi brutti, altri belli, sono i nonni, gente che ha una storia.
Hanno nipoti che sono bambini, bianchi di latte e rossi d’emozione: i nonni se li tengono vicini, parlano loro in continuazione.
R. Piumini, G. Caviezel, La gatta sonnambula , Piemme
leggo e comprendo
Che cosa vuol dire, secondo te, il verso “il latte è ritornato nei capelli”?
sotto la lente
Da quanti versi è formata questa poesia? In questa poesia:
fanno rima due versi vicini. le rime si alternano: un verso sì e uno no.
Quindi questa poesia è in rima .
Colora nello stesso modo i quadratini dei versi che fanno rima.
IL TESTO POETICO 122
Quando chi scrive paragona un elemento con un altro che ha caratteristiche simili, crea una similitudine . Per collegare i due elementi in genere si usano queste parole: come , assomiglia a... , è simile a... , sembra , pare...
A marzo, finita la pioggia, il cielo è come un ghiacciolo alla menta. Sulla collina fresca si aprono i mandorli come ombrelli bianchi.
S. Vecchini, M. Marcolin, Poesie della notte, del giorno e di ogni cosa intorno , Topipittori
A che cosa assomiglia il cielo di marzo?
E i mandorli sulla collina?
QUIETE
Mi sento quieto come fa le fusa un gatto, come una sera con il compito già fatto, come una foglia che galleggia senza fretta, come una lenta pedalata in bicicletta.
Mi sento quieto come un giorno di vacanza, come la luna quando taglia in due la stanza, come sul mare guardando l’orizzonte con i gabbiani che mi ridono di fronte.
J. Carioli, L’alfabeto dei sentimenti , Fatatrac
sotto la lente
Nella poesia, sottolinea tutte le similitudini.
MARZO
123 IL TESTO POETICO
Quando chi scrive attribuisce a cose o ad animali una qualità, un sentimento o un’azione tipici delle persone , di dice che usa una personificazione .
Una tempesta su un campo di gr ano macinò il grano e ne fece far ina , poi posò la farina piano pi ano in un fresco laghetto di coll ina .
Il vento portò sale dal m are e si mise paziente ad impast are : impastò l’acqua, il sale, la far ina , tutta la notte fino a matt ina .
E quando il sole si alzò sul lagh etto , pieno di morbida pasta di p ane , lo fece cuocere in modo perf etto , lo fece cuocere per tre settim ane .
E quando il lago di pane fu pr onto venne chi aveva fame nel m ondo : e prima fecero un bel giro rot ondo , poi lo mangiarono tutto fino in f ondo .
sotto la lente
Quali azioni vengono attribuite alla tempesta, al vento e al sole nella poesia? Sottolineale.
In questi versi il poeta quindi ha inserito tre: similitudini. personificazioni.
IL LAGO
DI PANE
IL TESTO POETICO 124
R. Piumini, C’era un bambino profumato di latte , Mondadori
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
sul percorso sguardo
VOGLIO UNA SCUOLA
Voglio una scuola che parla ai bamb ini come la rondine ai rondin ini che insegna a volare aprendo le ali e sa che i voli non sono mai ugu ali .
Voglio una scuola che scavalca muretti e accoglie disegni che non sono perf etti che guarda avanti e traccia sent ieri senza scordarsi di quelli di ieri .
Voglio una scuola con dentro il s ole che toglie polvere alle parole con porte aperte, grandi fin estre e bimbi che ridono con le ma estre .
J. Carioli, Poesie a righe e quadretti , Giunti
1 Da quanti versi è composta la poesia?
0 12 6
2 Da quante strofe? 3 4 5
3 Colora nello stesso modo i quadratini dei versi che fanno rima.
4 Il testo è scritto: in rima alternata. in rima baciata. senza rime.
VOLA ALTO
5 Scrivi tu un’altra personificazione. Voglio una scuola
Approfondimento in Guida 125
SCRIVIAMO UNA CANZONE
Avete mai pensato di scrivere un testo di una canzone? Ora che siete più abili nella scrittura potreste mettervi alla prova lavorando tutti insieme
ꗯ CHE COS’È UNA CANZONE?
Una canzone è molto simile a una poesia, le parole si fondono alla musica. Il testo di una canzone è quindi una poesia in musica . Ci sono rime , versi e strofe . Il ritornello è la parte che si ripete più volte, quello che di solito si ricorda più facilmente.
fase 1 : ALL’OPERA!
Scegliete un argomento di cui volete parlare nella vostra canzone. Può essere un sentimento, un’emozione, qualcosa che ha a che vedere con l’ambiente o con una disciplina di studio. Decidete quindi quale messaggio volete trasmettere.
La nostra canzone parlerà di: ……...............................................................................………
Il messaggio che vorremmo
trasmettere è: ……...............................................................................………
Co M PItO di realtà 126
fase 2 : la STRUTTURA
Organizzate la struttura della canzone: quante strofe? Quanti versi per ciascuna strofa? In rima oppure no? Quando ripetere il ritornello?
fase 3 : la scrittura
Infine provate a scrivere i versi. Ognuno/a darà il suo contributo e l’insegnante coordinerà il lavoro.
fase 4 : IL TITOLO
Alla fine scegliete il titolo che vi sembra più adatto. Quale sarà?
In rima
Senza rima
Strofe:
Versi per strofa:
Vi piacerebbe partecipare a un concorso con la vostra canzone?
Sentirla poi musicata e interpretata da un coro di bambini e bambine come voi?
Potete ad esempio partecipare al concorso
UN TESTO PER NOI del coro Piccole Colonne di Trento.
Chiedete all’insegnante di visitare il sito con il regolamento: www. piccolecolonne.it
C o M P ItO di realtà 127
…….....………..……...................................................
…….....………..……...............................................................................……… …….....………..……...............................................................................………
SAPERE e SAPER F A R E
M I N D fulness
Il pensiero è l’attività della mente che immagina, produce le idee. Gli esseri umani hanno la capacità di pensare e di cercare risposte alle tante domande che nascono dalla loro curiosità.
Un’idea è un pensiero che arriva all’improvviso e che prima non c’era. Come può essere un’idea? Completa.
Geniale, buona,
Secondo te, perché in gruppo nascono più idee?
U.D.A Il testo informativo 128
un libro per volare
A volte quando lavorate in gruppo avete così tante idee da considerarvi dei piccoli geni?
Chi dice “genio” dice Leonardo da Vinci, l’ingegnoso talento che dopo cinquecento anni non smette di stupire con le sue invenzioni. Ecco un libro che parla proprio di lui.
129
Leonardo E. Prati, La Spiga Edizioni
Il testo informativo fornisce informazioni a chi legge su un dato argomento usando un linguaggio specifico .
IL TESTO INFORMATIVO
LO SCOPO
Ha lo scopo di informare il lettore e la lettrice su determinati argomenti e di fornire nuove conoscenze.
LA STRUTTURA
Il titolo presenta l’argomento generale. Le informazioni sono fornite secondo un ordine preciso: introduzione, esposizione, conclusione.
Introduzione: presentazione dell’argomento.
Esposizione: informazioni e spiegazioni sull’argomento.
• Può essere diviso in parti o paragrafi, che possono essere sottotitolati o numerati.
• Spesso contiene immagini (fotografie o disegni) con didascalie.
• Sono evidenziate le parole-chiave.
Conclusione: considerazioni finali sull’argomento.
IL LINGUAGGIO
È chiaro e preciso e usa parole specifiche dell’argomento trattato.
130
T E STO I N FO R M ATIV O il
PREZIOSE RADICI
Solo quando la terra frana oppure un forte vento abbatte grandi alberi, ci rendiamo conto che le piante hanno una grande parte nascosta: le radici.
Le radici servono alla pianta per ancorarsi al terreno, la riforniscono d’acqua e di sali minerali e sono spesso più estese della chioma.
Se non ci sono ostacoli, le prime radici scendono in profondità nella direzione che porta al centro della terra. Le radici laterali, invece, hanno il compito di dare stabilità e aumentare la superficie di assorbimento della pianta.
Attraverso le radici, un albero anziano può trasmettere a un albero più giovane della stessa specie informazioni preziose sull’ambiente in cui vivono. Con l’anastomosi, cioè unendo le sue radici con quelle dell’albero vicino in difficoltà, può fornirgli nutrienti oppure dargli stabilità.
E. Bussolati, Con le mani nella terra, Editoriale Scienza
Forse, fino a ora, non te ne sei reso/a conto, ma ti capita spesso di leggere testi informativi. Pensa a ciò che fai durante la giornata. Quali testi informativi leggi?
Il titolo ti aiuta a capire qual è l’argomento del testo?
Sì. Per niente.
Di che cosa si parla?
Nel testo ci sono parole colorate. Per quale motivo? ..........................................................
131
LEGGIAMO INSIEME
LA MISTERIOSA SCOMPARSA DEI DINOSAURI
Il testo è suddiviso in paragrafi . In ognuno di essi viene affrontato un aspetto particolare dell’argomento trattato. Le parole scritte in neretto sono le parole-chiave , che aiutano a memorizzare i concetti più importanti.
Il paleontologo inglese Richard Owen, circa centosessanta anni fa, inventò la parola dinosauro , che significa “lucertola terribile”.
Origine della parola.
Indicazioni sul primo fossile.
I dinosauri in realtà erano rettili come le lucertole, le tartarughe e i serpenti; animali a sangue freddo che avevano bisogno del calore del sole per scaldarsi.
Dimensioni dei dinosauri. A quale classe di animali appartengono.
Sulla Terra trovarono un ambiente confortevole perché nel periodo della loro comparsa la temperatura terrestre era più elevata rispetto ai periodi precedenti.
Sulla Terra comparvero migliaia di specie di dinosauri: alcuni avevano dimensioni gigantesche, mentre altri erano poco più grandi di una lucertola.
Motivo della loro diffusione. Clima nelle diverse ere della storia della Terra.
I loro piccoli nascevano dalle uova che venivano deposte sottoterra per proteggerle dai predatori.
Dimensioni.
Abitudini.
Come si riproducevano.
Quali erano i loro predatori.
IL TESTO INFORMATIVO IL Storia
69 132
semplificata in Guida • Scrittura e Riassunto, pag.
Alcuni dinosauri erano erbivori , altri carnivori .
Purtroppo non abbiamo molte informazioni in merito al colore dei dinosauri: alcune teorie sostengono l’ipotesi che avessero una tinta scura per mimetizzarsi meglio con la vegetazione, altre invece ci portano a pensare che avessero tinte più vivaci.
La causa della loro estinzione non è certa.
L’ipotesi più realistica sembrerebbe legata alla caduta sulla Terra di un enorme meteorite che avrebbe prodotto esplosioni ed eruzioni vulcaniche.
Le nubi di gas e polveri che si formarono avrebbero oscurato il sole abbassando la temperatura della Terra e non permettendo la vita di questi animali, che avevano bisogno del calore del Sole.
leggo e comprendo
Per ogni paragrafo, segna con una ✘ l’aspetto che viene trattato.
Ritrovamenti fossili. Alimentazione.
Modalità di difesa dai predatori.
Anche tu hai una tua teoria sull’estinzione dei dinosauri? Che cosa potrebbe essere accaduto milioni di anni fa? Usa la tua immaginazione e prova a trovare una spiegazione più o meno fantasiosa.
PUOI
FARCELA!
133 IL TESTO INFORMATIVO
VOGLIA DI VOLARE
LE ORIGINI
Fin dall’antichità, l’uomo ha cercato di imitare il volo degli uccelli, studiandoli e provando a costruire macchine in grado di sostenersi nell’aria.
ANTICHI POPOLI CINESI
Sembra che i Cinesi, molti anni prima della nascita di Cristo, usassero gli aquiloni solo per gioco, ma si dice che questi oggetti riuscissero a sollevare una persona in aria.
PRIMI TENTATIVI
Nel Rinascimento si cominciarono a costruire macchine capaci di alzarsi in volo: Leonardo Da Vinci fece molti studi sui meccanismi del volo.
........................................................................................
Alla fine dell’800 si costruirono modelli di macchine volanti e si cominciò anche a inserire un motore.
leggo e comprendo
Il testo è suddiviso in quattro paragrafi introdotti da un breve titolo: scegli e scrivi un titolo per l’ultimo paragrafo.
Completa la tabella con una breve frase che riassuma ogni paragrafo.
PARAGRAFO FRASE
primo paragrafo
secondo paragrafo
terzo paragrafo
quarto paragrafo
134 IL TESTO INFORMATIVO
CHE FORZA LA GRAVITÀ!
Ci sono vari Centri di addestramento in Russia, Giappone, Canada, Europa e negli USA, dove gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale soggiornano per imparare molte attività e procedure. Uno dei macchinari su cui si addestrano è un simulatore di volo manuale , in pratica un sistema computerizzato che si trova all’interno di una capsula del tutto simile a quella reale.
C’è una differenza fondamentale tra come si sta all’interno di un simulatore e in una vera navicella spaziale: nello Spazio si vive e si lavora in condizioni di quasi totale assenza di peso, ovvero di microgravità . La gravità è la forza che attrae uno verso l’altro i corpi che hanno massa. Un corpo di grande massa come il nostro pianeta esercita una forza di attrazione superiore a quella di qualunque altro corpo su di essa: ecco perché, per quanto in alto tu possa provare a saltare, tornerai sempre a terra.
Il manuale dell’astronauta , Edizioni Usborne
PAROLE
Collega ogni parola alla sua definizione.
CENTRO DI ADDESTRAMENTO
Forza che attrae i corpi uno verso l’altro.
FORZA DI GRAVITÀ
Luogo in cui gli astronauti e le astronaute imparano molte attività e procedure.
135 IL TESTO
INFORMATIVO
ADA MATE-MAGICA
Si chiamava Ada Lovelace e andava in cerca di qualcosa da fare. Ada era brava a immaginare le cose. La madre di Ada voleva che lei fosse una persona equilibrata e ragionevole, non sensibile. E sperava che lo studio della matematica e della scienza tenesse a freno l’immaginazione della figlia. Ada andava matta per le macchine. Un giorno andò a vedere come funzionava una nuova invenzione: un calcolatore chiamato Macchina Analitica. Ada immaginò che con la macchina si potessero scrivere testi, riprodurre immagini, comporre musica e persino giocare a dama o a scacchi. Ma per fare queste cose bisognava prima tradurre in forma numerica i simboli e le regole per farla funzionare. Questa forma numerica corrisponde ai programmi che noi utilizziamo oggi sui nostri computer.
Ada Lovelace ideò il primo programma per computer della Storia.
D. Stanley, Ada e i numeri tuttofare , Donzelli Editore
Il testo che hai letto racconta la storia di Ada Lovelace, la prima donna che immaginò la macchina tuttofare che noi oggi chiamiamo computer. In suo onore ogni anno si celebra l’Ada Lovelace Day, una giornata dedicata alla genialità femminile.
Ti immagini se esistesse una scuola per inventori e inventrici? Una scuola vera dove ogni bambino e ogni bambina possa imparare a inventare. Quali potrebbero essere le materie?
i d e e i n az i o n e
La piccola Ada era molto determinata e non si è mai fermata nemmeno quando le persone cercarono di ostacolarla solo perché era una donna. All’epoca le donne non potevano occuparsi di scienza perché era considerata materia da uomini.
Essere determinati significa non farsi abbattere dalle difficoltà e continuare a lavorare per raggiungere i propri obiettivi. Quali di queste parole sono sinonimi di determinazione? Segna con una ✘. Fermezza. Stanchezza. Costanza.
Osserva la situazione: Anna vuole arrivare in cima alla montagna. Quali ostacoli dovrà superare per riuscire nella sua impresa?
A volte, per non perdere la determinazione, abbiamo bisogno dell’incoraggiamento degli altri. Quando qualcuno “fa il tifo per noi” ci sentiamo più motivati a non mollare. Leggi gli slogan e scegli quello che ti piace di più, poi, con i tuoi compagni e le tue compagne, prova a scriverne uno simile
il nostro slogan
137 SOFT L SkI LL
CAPACITÀ DI CONSEGUIRE OBIETTIVI
NON MOLLARE!
………………………………………………………………………
Il testo regolativo fornisce regole e istruzioni al lettore e alla lettrice.
È suddiviso in parti che elencano i diversi passaggi in modo ordinato.
IL TESTO REGOLATIVO
LO SCOPO
• Fornire regole di comportamento in situazioni specifiche.
• Dare consigli o indicazioni.
• Indicare procedure e passaggi per realizzare qualcosa.
• Fornire istruzioni.
LA STRUTTURA Spesso:
• è suddiviso in parti;
• presenta un elenco ordinato di indicazioni;
• è formato da un elenco di punti, che possono essere anche numerati.
COME SI PRESENTA
Può essere arricchito con immagini (disegni o fotografie) per illustrare in modo più chiaro i passaggi da seguire.
IL LINGUAGGIO
È sempre chiaro e preciso.
T E STO R EGO LATIV O il 138
FACCIAMO UN GIOCO?
Partecipanti : 2 o più giocatori
Materiale occorrente :
• 4 barattoli vuoti senza coperchio
• 4 palline da ping-pong
Luogo : un cortile, un corridoio, un prato
Istruzioni e regole :
• si dispongono i barattoli a terra uno dietro l’altro;
• i giocatori, lontani cinque passi dal primo barattolo, iniziano la gara;
• a turno, ognuno lancia le quattro palline, una per volta, cercando di farle entrare in uno dei barattoli;
• se la pallina entra nel barattolo più vicino, si ottengono 5 punti; se entra nel secondo, 10 punti, nel terzo 15 e così via;
• dopo che tutti i giocatori hanno tirato le palline a disposizione, si confrontano i punteggi ottenuti: vince chi ha totalizzato più punti.
Il titolo ti aiuta a capire qual è l’argomento del testo?
Sì.
Per niente.
Qual è lo scopo di questo testo?
Le istruzioni vengono date:
in disordine.
in ordine di difficoltà.
in ordine di successione.
Come si chiamano i testi regolativi che ti aiutano a mantenere un comportamento corretto nelle diverse situazioni? Nella tua scuola ce n’è uno?
139
INSIEME
LEGGIAMO
STARE BENE A SCUOLA
Nel testo regolativo solitamente si utilizza un linguaggio semplice e chiaro .
I bambini e le bambine della 3 a B hanno deciso di scrivere un elenco di regole da rispettare per stare bene a scuola.
Regole per stare bene a scuola
• Cerca di essere disponibile con tutti.
• Cambia spesso compagno di banco, in modo da conoscere più compagne e compagni possibile.
• Aiuta chi te lo chiede, sii gentile sempre.
• Presta e condividi il tuo materiale.
• Alza la mano prima di parlare e rispetta il tuo turno.
• Nei momenti di difficoltà, chiedi aiuto.
• Se non hai capito, chiedi spiegazioni: nessuno riderà di te, siamo tutti qui per imparare.
• Se hai sbagliato, chiedi scusa.
• Interessati alle lezioni: c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire!
• Cerca in ogni giornata un motivo per essere felice.
sotto la lente
Nell’elenco che hai letto, sottolinea tutti i verbi.
• A che persona sono per lo più?
Seconda persona singolare.
Seconda persona plurale.
che classe!
Quali sono le cose che renderebbero il clima più sereno, nella vostra scuola? Parlatene in classe, poi scrivete un elenco simile a quello che avete appena letto. Infine realizzate anche voi un cartellone da appendere in aula.
Scrittura e Riassunto, pagg. 70-71 140 IL TESTO REGOLATIVO
LIBRI AMICI DI NORA
la lettura ...
La lettura è un meraviglioso passatempo. Leggere significa immergersi in un altro mondo e vivere avventure che non potremmo vivere nella vita reale. Nora adora leggere, per lei i libri sono amici fidati e per questo vuole dare qualche consiglio ai bambini e alle bambine che ancora non amano la lettura.
leggere dove ...
• Accoccolato sul divano, sul letto.
• In veranda sul dondolo.
• In un luogo tranquillo e silenzioso.
• All’ombra di un albero, in estate.
leggere quando ... leggere come ...
• A voce alta se leggi una storia alla sorellina o al fratellino.
• Con attenzione quando studi.
• Silenziosamente se leggi per piacere.
leggo e comprendo
• La sera prima di dormire.
• In un pomeriggio di pioggia.
• Quando hai voglia di rilassarti.
• Mentre i genitori preparano la cena.
Segna con una ✘ i consigli che Nora dà agli altri bambini e alle altre bambine.
Leggere in un luogo tranquillo.
Leggere all’ombra di un albero, in estate.
Leggere sul tram o sul treno.
Leggere prima di dormire.
Leggere quando si ha molto sonno.
Leggere con attenzione quando si studia.
141 IL TESTO REGOLATIVO
SUPER TORTA DELLA NONNA
Nel testo regolativo, i disegni e le immagini servono a capire che cosa bisogna fare.
Vuoi fare la super torta più buona del mondo?
Ingredienti
• 3 etti di fecola
• 3 etti di zucchero
• 4 uova intere
• 1 bicchiere raso di olio di semi
• 1 cucchiaio di farina
• 1 bustina di lievito
• Succo di limone
Segui la ricetta e leccati le dita! ........
Procedimento
1 Mettete in una ciotola la fecola e lo zucchero.
Poi aggiungete le 4 uova intere e il bicchiere di olio.
2 Con le fruste elettriche, sbattete il composto aggiungendo la f arina, il succo di limone e infine il lievito.
3 Versate il composto in una tortiera che avrete prima imburrato e infarinato.
4 Mettete nel forno già caldo e cuocete a 180° per circa 40 minuti.
leggo
e comprendo
Numera i disegni: segnano le fasi di realizzazione della ricetta.
142 IL TESTO REGOLATIVO
IL GIOCO DELLA FIDUCIA
scopo del gioco
Questo gioco ti aiuterà a sperimentare la fiducia negli altri, in particolare nei tuoi compagni e nelle tue compagne.
alcuni consigli
• Disporre gli ostacoli solo quando il bambino sarà già bendato e non potrà vedere dove sono stati messi.
• Per fare gli ostacoli non utilizzate oggetti pericolosi che potrebbero far male a qualcuno. come si gioca
• Si formano delle coppie, un bambino farà il percorso bendato e l’altro farà da guida.
• Gli altri giocatori dispongono nel percorso alcuni oggetti che saranno gli ostacoli.
• La guida dovrà aiutare il compagno bendato a muoversi lungo il percorso dando comandi precisi: un passo avanti, un passo a destra, girati verso sinistra…
• Il bambino bendato deve arrivare alla fine del percorso senza toccare gli ostacoli.
• Alla fine si scambiano i ruoli e si ricomincia.
leggo
e comprendo
In questo testo regolativo ci sono: solo regole. regole e consigli.
Lo scopo di questo gioco è: impedire di farsi male.
insegnare un nuovo gioco.
143 IL TESTO REGOLATIVO
civica educazione costituzione
TUTTI IN PALESTRA!
Quando andiamo in palestra per l’ora di educazione motoria siam o tutti contenti. Fare sport ci fa bene e ci aiuta a mantenere il nostro corpo sano e in forma. Non dobbiamo però dimenticare che anche in palestra ci sono delle buone regole da rispettare per riuscire a lavorare insieme e divertirci.
Secondo te, perché è importante fare sport? Indica almeno tre buoni motivi: 1 2 …….................................................................................................... 3
che classe!
Scrivi insieme alle tue compagne e ai tuoi compagni le regole dell’ora di educazione motoria. Chiedete consiglio all’insegnante.
Poi scrivete le regole su un cartellone da appendere in palestra.
144
ORA TI SPIEGO...
Dopo aver letto il topic, completa la tabella. Ci sono alcune affermazioni: quanto sei d’accordo con ognuna di esse?
ar g o m e nto
o
topic
FARE SPORT
tempo: hai 3 minuti per spiegare le tue scelte!
AFFERMAZIONE
Lo sport fa bene alla salute.
Lo sport ci insegna a stare insieme.
Ora cerca di motivare le tue scelte ai tuoi compagni e alle tue compagne.
Perché sei d’accordo o in disaccordo con le diverse affermazioni? Che cosa pensi?
Comincia con: ho risposto… perché penso che…
Dopo aver ascoltato le risposte dei tuoi compagni e delle tue compagne, hai cambiato idea rispetto a alcune tue risposte?
No, sono ancora convinto/a.
e
contro pro
Si, perché ho riflettuto di più. Completamente d’accordo In parte d’accordo Non sono d’accordo
145
Lo sport ci toglie il tempo per la scuola.
REGOLE PER NON SPRECARE L’ACQUA
L’acqua è un bene prezioso ma non inesauribile. Ecco cinque regole importanti per non sprecarla.
1 Chiudete il rubinetto mentre vi lavate i denti e apritelo quando dovete sciacquarli.
2 Chiudete il rubinetto subito dopo esservi lavati le mani.
3 Quando è possibile, fate la doccia anziché il bagno.
4 Evitate di fare giochi in cui si spreca l’acqua.
5 Se un rubinetto “perde”, è meglio ripararlo; ma, mentre la famiglia aspetta l’idraulico, potete prendere voi l’iniziativa e metterci sotto una vaschetta. Lasciate che si riempia e poi annaffiate le piante con l’acqua che si è raccolta.
M. Corte, Giusto o sbagliato? , Emme Edizioni
1 Il testo che hai letto è:
un testo regolativo. un testo informativo.
2 Segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• L’acqua è un bene inesauribile.
• È meglio evitare di lavarsi i denti.
• Non si dovrebbero lasciare aperti i rubinetti inutilmente.
• È saggio recuperare l’acqua anziché sprecarla.
VOLA ALTO
3 Quale altro consiglio per non sprecare l’acqua potresti aggiungere?
sul
sguardo 146
percorso
V V V V F F F F
Approfondimento in Guida
sul percorso sguardo
INFORMAZIONI SULL’ARCHELON
Circa 70 milioni di anni fa, visse la tartaruga più grande mai esistita: l’Archelon, che significa “vecchia tartaruga”, le cui tracce sono state ritrovate negli Stati Uniti d’America. Era lunga quanto un’automobile (3,7 metri) e larga altrettanto. Il guscio e le pinne dell’Archelon erano probabilmente ricoperti da una pelle molto resistente. Le pinne anteriori erano grandi quanto una persona. Aveva un muso a becco di pappagallo in grado di lacerare gli avversari.
L’Archelon si nutriva di creature marine prive di guscio, come le meduse. Il veleno di queste creature non irritava le sue mandibole affilate e la pelle coriacea della bocca.
1 Segna con una ✘ la risposta corretta.
Il guscio dell’Archelon non era formato da ossa o placche, ma da sostegni ossei ricoperti da pelle gommosa e rinforzata.
• Il testo che hai letto è: una descrizione. un testo informativo.
• Come si chiama la frase che spiega l’immagine?
Illustrazione. Didascalia. Spiegazione.
2 Qual è lo scopo principale del testo?
Fornire informazioni sull’antichità. Fornire una descrizione dell’Archelon.
Fornire informazioni sull’Archelon.
VOLA ALTO
3 Quale tra queste informazioni NON è inserita nel testo?
Come si alimentava l’Archelon.
La sua lunghezza.
Come si difendeva dagli avversari.
Il significato del suo nome.
Come si riproduceva.
Approfondimento in Guida
Approfondimento in Guida
147
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
SITUAZIONE valutabile
leggo e comprendo
TESTO REGOLATIVO
Titolo:
Argomento: istruzioni per preparare una ricetta.
lista della spesa.
FIABA
Titolo:
Argomento: storia di una principessa. regole di comportamento per principesse.
TESTO DESCRITTIVO
Titolo:
Argomento: aspetto e abitudini di una gatta. come adottare una gatta.
TESTO INFORMATIVO
Titolo:
Argomento: informazioni generali su una pianta. la storia di una pianta.
TESTO POETICO
Titolo:
Argomento: l’acqua. il mare.
Scegli uno dei testi proposti. Dopo averlo ritagliato, incollalo sul quaderno e completane la scrittura.
Fai attenzione all’ortografia e alla punteggiatura.
148
L’insegnante ti consegnerà le prime righe di alcuni brevi testi. Sai riconoscere a quale tipologia appartengono? Leggi e completa scrivendo ogni titolo nel riquadro corretto e segnando con una ✘ l’argomento generale. scrivo
Leggi il seguente testo descrittivo e sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi.
Sono una ragazzina di dieci anni freschi freschi. Suono il flauto dolce e il piano. Quando ero piccola mi piaceva ciabattare per la casa con le scarpe dal tacco alto della mamma per sembrare più alta, e ora ogni giorno mi misuro con lei per vedere se anche senza tacchi riesco a superarla. Ho gli occhi azzurri e i capelli biondi e lisci. Il naso è dritto. Ho le orecchie spesso rosse, soprattutto quando finisce la lezione di pianoforte. Ho due piccoli denti un po’ in fuori. Come carattere sono un po’ timida, però quando faccio i concerti non ho paura. Sono affettuosa con quelli a cui voglio molto bene.
lessico
Nel testo si dice “… mi piaceva ciabattare”. Che cosa significa?
Pensa al termine da cui deriva il verbo ciabattare.
espressione orale
Rileggi a voce alta la descrizione provando ad arricchirla con altri particolari di tua invenzione: abbigliamento, cibi preferiti, gusti musicali…
autovalutazione
Come ti è sembrata questa prova?
Molto semplice.
Semplice.
Adeguata.
Difficile.
Molto difficile.
Secondo te, come hai lavorato?
Non bene.
Abbastanza bene.
Bene.
Molto bene.
SITUAZIONE valutabile 149
Danilo Dolci, Chissà se i pesci piangono, Mesogea
morfologia
Fate spazio, passa il tempo, sembra sempre più lontano, non si ferma mai un istante, dalle foglie gialle al grano.
Come pagine di un libro che io sfoglio lentamente, lui fa mille capriole tra le case e tra la gente.
Fate spazio, il tempo passa, era qui un attimo fa, ieri ghiaccio sulle strade, oggi fiori di lillà!
Io cammino e lo attraverso, lui mi cambia ed io non so col suo giro di stagioni… son cresciuto un altro pò.
150
LE STAGIONI
Leggi la filastrocca e osserva le immagini che ritraggono il passare del tempo. Scrivi il nome delle stagioni. Quale stagione ti piace di più? Per quale motivo? ............................................................................................................
speciale stagioni
151
FOGLIOLINE CHIACCHIERINE
In autunno sopra un prato un pittore ha sistemato il cavalletto e le sue tinte e due tele già dipinte. Oggi vuole immortalare in un’opera esemplare tante foglie gialle e rosse ma nel quadro vengon mosse… – State ferme per favore! –le rimprovera il pittore Ma le foglie chiacchierine volan giù per star vicine.
Nella filastrocca che hai appena letto, il pittore fa una gran fatica a dipingere le foglie che non stanno mai ferme. Vuoi provarci tu?
Usa i colori dell’autunno: giallo, rosso, arancione e marrone…
152
arte autunno in
Nelle prime giornate d’autunno è bello raccogliere ciò che la natura ci offre per fare arte. Con le foglie cadute, dai caldi colori autunnali, è possibile realizzare un mandala. I mandala sono disegni concentrici, che trasmettono serenità a chi li realizza.
che cosa SERVE?
꘎ Foglie secche di vari colori
꘎ Cartoncini colorati
꘎ Pennarelli indelebili o colori acrilici
꘎ Colla vinilica
Raccogliete molte foglie cadute dagli alberi di diverse forme, dimensioni e colori. Fatele asciugare bene.
A scuola, mettete tutte le foglie che avete raccolto su un banco, in modo che ognuno possa scegliere quelle che preferisce.
Prendete dei cartoncini neri o colorati e disponete le foglie in modo da formare un disegno geometrico. Potete anche decorare le foglie utilizzando pennarelli indelebili o colori acrilici.
Disegnate il contorno del vostro lavoro con un pennarello bianco o colorato. Quindi incollate le foglie sul cartoncino con la colla vinilica.
153
1 2
4 arte autunno in
3
UNA NOTTE DA PAURA
Scuri vampiri, occhi feroci, maghi barbuti, orride voci. Streghe nasone rimestan pozioni, mostri tremendi a tutti i portoni. Candele tremanti in zucche svuotate, orchi, fantasmi e bacchette fatate.
Maschere brutte eppur divertenti per spaventare amici e parenti e fare scherzi in gran quantità a chi dolcetti in casa non ha!
Formula magica
contro i brutti sogni: brutto sognaccio pauroso e tremendo, te ne approfitti che stavo dormendo, ma ora son sveglio e ho aperto gli occhi: vediamo se adesso mi tocchi!
dalle parole alla musica
Prova a leggere la filastrocca ad alta voce: ti verrà naturale farlo in modo ritmico, con musicalità. Con i tuoi compagni e le tue compagne, prova a realizzare una base musicale con i battiti delle mani o dei piedi, con oggetti che ci sono in classe e trasforma la filastrocca in un brano RAP.
Il 31 ottobre si festeggia Halloween.
Questa festa è diffusa soprattutto negli Stati
Uniti d’America
e in Inghilterra, ma da tempo è diventata una tradizione anche italiana.
154 letture autunno d’
B. Tognolini
LANTERNE DI HALLOWEEN
Perché non realizzare, con l’aiuto dell’insegnante, una lanterna-zucca per illuminare la notte più paurosa dell’anno? Bastano pochi elementi e semplici passaggi!
che cosa SERVE?
꘎ Un vasetto di vetro ben pulito.
꘎ Colori a tempera
꘎ Pennarello indelebile nero
꘎ Nastrini arancioni e neri
꘎ Filo di ferro
Colorate l’interno del vasetto con la tempera arancione.
All’esterno del vasetto, disegnate bocca e occhi con il pennarello nero.
Fate girare il filo di ferro intorno all’imboccatura del vasetto e modellatelo in modo da creare una maniglia.
Avvolgete ora i nastrini intorno all’imboccatura, sopra il filo di ferro, legateli e lasciateli pendere sui lati.
155
1 3 2 4 arte autunno in
FREDDO... COME L’INVERNO
L’inverno ha ispirato molti artisti, che sono riusciti, attraverso le loro opere, a trasmettere la percezione del freddo e del gelo tipici di questa stagione.
Osserva questo dipinto. È del pittore Giovanni Segantini e si intitola “Savognino d’inverno”.
Il pittore vi raffigura un paese svizzero nella stagione invernale. Quali colori spiccano?
Quali sensazioni trasmette?
Calma. Paura. Dolcezza.
Serenità. Rabbia. Dolore.
che classe!
Se fossi tu il pittore, quali elementi aggiungeresti? ……………..…..................................................……
Dato che siamo tutti diversi, anche le emozioni che proviamo di fronte un dipinto sono diverse. Che cosa provi tu e che cosa provano i tuoi compagni e le tue compagne? Per alzata di mano, qual è la sensazione, tra quelle elencate sopra, provata dalla maggior parte della classe?
156
arte inverno in
Giovanni Segantini
Realizzate un dipinto utilizzando il gesso e l’acquerello per ricreare la stessa sensazione che avete provato osservando l’opera di Segantini.
che cosa SERVE?
꘎ Un cartoncino grigio
꘎ Gessetti bianchi
꘎ Acquerelli e un pennello
꘎ Acqua
Con un gessetto, disegnate sul cartoncino una fila di case e alberi. Potete anche tracciare solo le sagome, senza aggiungere troppi particolari.
Spennellate la parte superiore del disegno in modo non uniforme.
Diluite l’acquarello di colore blu con un po’ di acqua e intingetevi il pennello.
2
1 3 4 5
Ora intingete il pennello nell’acquerello azzurro e spennellate la parte inferiore del disegno.
Vedrete affiorare le sagome che avete disegnato precedentemente: l’effetto sarà molto suggestivo.
157 arte inverno in
BABBO NATALE SMEMORATO
Babbo Natale aveva le mani nei capelli:
L’ho persa! L’ho persa!
Correva avanti e indietro senza pace nel suo magazzino, seguito dagli Elfi che mulinavano le gambette alla massima velocità per tenere il suo passo. – La lista dei doni da consegnare… Non la trovo più! Povero me, la mia memoria e la mia età!
A quattro giorni dalla festa più bella dell’anno, Babbo Natale fu costretto a usare la memoria. Ma i ricordi scricchiolavano parecchio, così iniziò a caricare sulla slitta regali che potevano andar bene per un bambino, ma di cinquant’anni prima!
A tre giorni dalla festa sorvolarono tutti i luoghi dove potevano avere notizie della famosa lista perduta. Vennero reclutati e sguinzagliati branchi di investigatori privati, tutti i personaggi delle fiabe diedero una mano: tutti si misero alla ricerca della lista.
A.A.V.V., Storie con i fiocchi , La Spiga Edizioni
dalle parole alla musica
Con i tuoi compagni e le tue compagne, prova a mettere in scena la situazione raccontata nel brano che hai letto. Pensate anche a una colonna sonora. Con l’insegnante ascoltate alcuni brani presi dal web e scegliete quello che secondo voi ha le caratteristiche giuste. Come dovrebbe essere?
Allegro e divertente. Molto lento e malinconico.
158 letture inverno d’
–
AUGURI SPECIALI
Per fare gli auguri di Natale agli amici e alle amiche, realizzate un biglietto speciale come questo. Ecco come farlo.
Ritagliate tante strisce di cartoncino verde delle dimensioni di 10 x 2 cm e piegatele a metà.
che cosa SERVE?
꘎ Cartoncino leggero verde
꘎ Cartoncino leggero giallo
꘎ Cartoncino formato A4 azzurro
꘎ Piccole stelline autoadesive (potete anche disegnarle) 1 3
Sul cartoncino giallo disegnate una stella e ritagliatela.
Piegate a metà il cartoncino azzurro in formato A4 e incollate le strisce piegate dando la forma di un albero.
Incollate la stella sulla cima dell’albero e decorate a piacere con le stelline autoadesive.
159
2
arte inverno in STE
4
A M
ARIA DI PRIMAVERA
La primavera ha ispirato molti artisti. Questa stagione è rappresentata con colori tenui, fiori, prati colorati e cieli azzurri.
Ecco un dipinto ispirato proprio alla primavera. Si tratta di un’opera del pittore Claude Monet.
Osserva il dipinto. Che cosa riesci a vedere? Prova a descriverlo.
Quali sensazioni ti trasmette?
che classe!
Con l’aiuto dell’insegnante, fai con i tuoi compagni e le tue compagne, una breve ricerca in rete e cerca altre opere ispirate alla primavera. Per ognuna di esse riporta titolo e artista. Poi scegli l’opera che ti piace di più e prova a riprodurla su un foglio con la tecnica che preferisci.
160
arte primavera in
Claude Monet
Come rappresenteresti la primavera, se fossi tu il pittore o la pittrice?
Quali emozioni vorresti suscitare in chi osserva la tua opera?
Prendi un foglio e realizza un dipinto utilizzando la tecnica che preferisci (tempera, acquerelli, pastelli a cera, colori a olio…).
Prima però raccogli le idee e progetta il tuo dipinto.
Titolo del dipinto
Autore
Tecnica utilizzata
Descrizione
Una volta terminati i dipinti, appendeteli tutti nell’aula. Ognuno, a turno, potrà dire quali emozioni prova nell’osservare un dipinto realizzato da una compagna o da un compagno. Scrivi quelle che suscita il tuo.
..……..….....….........…........……....…...……..….....…......……..….....…......……..….....…....................……..….....….........…........…….
• Erano queste le emozioni che intendevi suscitare? Sì. No.
• Quali erano le sensazioni che volevi trasmettere?
161 arte primavera in
..……..….....….........…........……....…..……..….....….........…........……....….
COME SI FA LA PACE?
Qualche giorno fa il mio nipotino Benjamin, tornando da scuola, mi ha chiesto di spiegargli che cos’è la pace. Allora mi sono seduto sul divano vicino a lui e ho cercato di spiegargli, a modo mio, che cos’è la pace. Gli ho detto:
Tutti noi possiamo contribuire a rendere migliore il mondo!
– In che modo? – ha chiesto Benjamin.
– Con piccoli grandi gesti nella vita quotidiana; comportandoci gentilmente a casa con mamma, papà, fratelli e sorelle, nonni, evitando litigi con gli amici e i compagni di scuola; aiutando chi ha bisogno di noi, dimenticando le offese, rispettando le idee altrui; rinunciando ad avere ragione ad ogni costo.
Cominciamo dalla nostra vita per cambiare il mondo!
Stilton,
dalle parole alla musica
Nel testo il nonno spiega al nipote quali sono i gesti quotidiani per costruire un mondo di pace. Evidenziali.
Nel corso degli anni sono state scritte tante canzoni che hanno come tema quello della pace. Fai una breve ricerca in rete con i compagni, le compagne e l’insegnante. Cercate i brani che parlano di pace: alcuni sono molto famosi e non avrete difficoltà a trovarli, forse li avete anche già ascoltati. Una volta trovati, sceglietene uno, stampate le parole e provate a intonarlo tutti insieme.
162 letture primavera di
–
G.
Il piccolo libro della pace , Edizioni Piemme
leggo e comprendo
UN MONDO BUONO
Leggi e colora i simboli della pace.
Abbiamo tutti bisogno di un mondo buono e dello spirito della pace in ogni uomo.
Volete decorare la vostra aula con tante uova colorate? Ecco come fare.
• Ritagliate delle uova di cartoncino colorato e su ognuna ricopiate una delle parole che vedete nel disegno qui sotto.
• Quindi incollate le uova sulla parete dell’aula.
163 STEA M
pace gioia
rinascita primavera serenità
arte primavera in
ZENTANGLE D’ESTATE
Lo Zentangle è una tecnica di disegno che usa forme geometriche che si ripetono per riempire gli spazi e formare un’immagine.
È un esercizio molto divertente che aiuta a mantenere calma e concentrazione.
La parola Zentangle deriva dall’unione di due termini: “Zen” e “tangle” (groviglio) e significa quindi “groviglio Zen”.
Lo Zen è una forma di meditazione di origine giapponese che aiuta a raggiungere uno stato d’animo di benessere, privo di ansia e di preoccupazioni.
164
arte estate in
Provate a realizzare uno Zentangle sull’estate, con fiori, girasoli, papaveri, spighe di grano, qualche farfalla… Se è la prima volta che sperimentate questa tecnica, cominciate completando il disegno qui sotto. Quando sarete più abili potrete idearne di nuovi, sempre più complessi.
Per fare uno Zentangle, bisogna rispettare alcune semplici regole:
• si usa sempre una penna nera su fondo bianco (va bene anche un pennarello a punta sottile);
• intorno a voi deve esserci un clima rilassante: una musica di sottofondo andrà benissimo;
• rispettate il tempo che vi darà l’insegnante per realizzare il vostro Zentangle.
165 arte estate in
IL FRUTTETO
Esplode l’estate in un bagno di sole, nei prati le spighe, il granturco e le viole, sulla collina papaveri rossi, rane e girini nell’acqua dei fossi. L’albero ora ha dei rami robusti ricchi di frutti per tutti i gusti; dolci e succosi maturano lenti per la delizia di bimbi impazienti. La coccinella assaggia curiosa, la mosca verde lì accanto si posa. Gira lo sguardo la bestiola: oltre il papavero, oltre la viola, accanto all’albero forte e quieto ora è cresciuto un intero frutteto.
dalle parole alla musica
civica educazione
In estate puoi trovare tanta varietà di frutta! Quali sono i frutti di stagione? Mangia tanta frutta e verdura: farai il pieno di vitamine e sali minerali che ti permetteranno di essere sempre attivo/a e pieno/a di energia.
Quali sono i suoni e i rumori della natura in estate? Un ruscello che scorre, le spighe che si muovono con il vento, il canto degli uccellini… Sapresti riprodurli utilizzando la tua voce? Nel farlo presta attenzione all’intensità del suono. Oltre alla voce ci sono oggetti intorno a te che si potrebbero produrre suoni simili a quelli che ascolti in estate? Cercane almeno uno e prova!
166 letture estate d’
GIRA GIRA... GIRASOLE
Il girasole è il fiore dell’estate, colora i campi di giallo e di verde e segue sempre il sole.
Vuoi realizzare grandi girasoli per addobbare la tua aula? Segui le istruzioni.
che cosa SERVE?
Cartoncino giallo e verde Carta vetrata o cartoncino marrone
Un bacchetta di legno o di plastica Colla e forbici
Appoggia una mano sul cartoncino giallo e ripassane il contorno con l’altra, ripeti l’operazione sei volte e poi ritaglia le sagome con le forbici.
Disegna un cerchio sul cartoncino marrone (circa 8/10 cm di diametro) e ritaglialo. Poi su quello verde disegna e ritaglia la sagoma di due grandi foglie e una striscia lunga, larga circa 2 cm.
Incolla le sagome delle mani intorno al cerchio e fissa sul retro il bastoncino che avrai prima ricoperto con la striscia verde.
Incolla le foglie al gambo ed ecco pronto il tuo girasole!
STEA M 167
1 3 2 4 arte estate in
foto lasseC di
A conclusione di un nuovo anno scolastico, immagina di scattare una foto di classe. Dove ti posizioneresti? Quali compagni e compagne disegneresti più vicini a te? Completa il disegno.
La tua classe è un gruppo di bambine e bambini diversi.
Con chi hai legato di più? Perché?
Con chi invece pensi di aver legato meno?
Come potresti rafforzare anche queste amicizie?
Parlane con le tue compagne e i tuoi compagni e scrivi un breve testo sul tuo quaderno.
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Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Direzione scientifica: Lorenzo Castelli, psicoterapeuta e psicologo scolastico
Coordinamento redazionale: Sarah Farina
Redazione: Sarah Farina, Giulia De Giorgi
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Progetto grafico e impaginazione: Elisabetta Giovannini
Illustrazioni: David Arumi, Manuela Leporesi, Vanessa Montonati, Sara Torretta
Copertina: Carmen Fragnelli, Elisabetta Giovannini
Ricerca iconografica: Paola Rainaldi
Referenze iconografiche: Shutterstock, Archivio Cetem
Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division
Loreto – Trevi 23.84.014.0
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Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.
classe 3
ISBN per l’adozione: 978-88-473-0715-5
• Letture
• Riflessione Linguistica
• Scrittura e Riassunto Strategie per scrivere e studiare
• Matematica, Scienze e Tecnologia
• Storia, Geografia
classe 2
ISBN per l’adozione: 978-88-473-0714-8
• Letture
• Riflessione Linguistica e Scrittura
• Matematica
• Storia, Geografia, Scienze, Steam
#altuofianco
KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, percorsi semplificati e tutto il necessario per il corso.
LIBRO DIGITALE (scaricalo subito seguendo le istruzioni all’interno della copertina): volumi sfogliabili, esercizi interattivi, audiolibri, tracce audio, canzoni, libro liquido, video tutorial matematica e discipline, percorsi semplificati stampabili.
Benvenute e benvenuti al , un allegro ambiente di apprendimento interattivo che offre tanti oggetti digitali didattici sotto forma di gioco o attività.
Bambine e bambini si divertiranno ad aiutare chef Alfredo: prepareranno insieme a lui tante “ricette” divertenti, organizzeranno feste a tema, allestiranno grandi eventi per tutte le discipline scolastiche, nelle sale o all’aperto! Potranno così rinforzare le abilità e verificare le competenze nelle varie materie attraverso le diverse prove proposte in cucina, facendo ogni volta attenzione al guastafeste Splat, sempre in agguato!
Non vendibile separatamente
Allegato a SI PUÒ FARE! 3
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