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UN CORVO VANITOSO
Un corvo un giorno aveva rubato del formaggio e s’era posato su un faggio.
Passò di lì una volpe e disse: – Mi scusi, signor corvo, ma che ali eccezionali!
Che becco arciperfetto!
Non trovo alcun difetto.
Scommetto che un uccello così bello ed elegante è un ottimo cantante.
Su, non sia modesto. Mi canti un motivetto, le chiedo solo questo!
Allora l’uccello, gonfio di vanità, cantò: – Cra, cra!
Ma, nell’aprire il becco, cascò il formaggio a quel corvo poco saggio!
La volpe prese il cacio facendo “Marameo” al corvo che guardava con aria da babbeo.
leggo e comprendo
Chi sono i personaggi?
Quale fatto dà inizio al racconto? …………………………………………….………

Scrivi, con parole tue, la morale della favola.
Che cosa cerca di fare la volpe?
Cerca di rubare il formaggio al corvo.
Cerca di diventare amica del corvo.
Qual è il difetto del corvo?
La vanità. L’avarizia.
Una volta un topino cadde in una tinozza e non riuscì più a venirne fuori. Squittiva lamentandosi, ma nessuno lo udiva. Il poverino pensava già che la tinozza sarebbe stata la sua tomba, ma un elefante passò di lì e con la proboscide lo tirò fuori.
– Ti ringrazio, elefante. Tu mi hai salvato la vita. Saprò dimostrarti la mia gratitudine. L’elefante scoppiò a ridere, dicendo: – E come vuoi fare? Non sei che un topolino! Qualche tempo dopo i cacciatori catturarono l’elefante e lo legarono con una corda in attesa del mattino per portarlo via. Era notte e, nonostante si sforzasse, l’elefante non riusciva a strappare la corda. A un tratto spuntò il topolino e cominciò a rodere la corda. E rodi e rosicchia, prima che spuntasse il giorno l’elefante fu libero.
– Vedi elefante, ho mantenuto la mia parola. Anche un topino a volte può fare quello che l’elefante non può fare con tutta la sua forza.
Hai mai sentito l’espressione Morale della favola
“Morale della favola: io e Anna abbiamo fatto pace” oppure “morale della favola: non ho vinto il premio!”. È un modo per dire “il succo del discorso è…” oppure
“alla fine di tutto…”.
Da oggi prova a usarla anche tu questa espressione.
Un Gesto Gentile
Un gesto gentile è una buona medicina, cura un male grande o una ferita piccina. È una tazza di tisana che ti scalda e ti risana. Un gesto gentile non arriva da lontano, in realtà sta sempre pronto nel palmo della mano, che accarezza chi ha bisogno, che sostiene chi c’è intorno. È un regalo inaspettato, un abbraccio colorato. Costa poco, quasi niente, ma è fortissimo e potente.
Raccontami
Il poeta Goethe diceva che la gentilezza è una catena che tiene uniti tutti gli uomini e le donne. La gentilezza non è solo un comportamento civile ma è anche l’ingrediente per mantenere rapporti positivi e di collaborazione con le altre persone.
Hai fatto o ricevuto un gesto gentile oggi? Quale? Racconta.
La poesia che hai letto dice che: ”un gesto gentile… sta sempre pronto nel palmo della mano…” Che cosa significa? Segna con una ✘.
Le mani sono gentili.
Puoi farlo in qualsiasi momento.
Secondo te, tutti sono capaci di fare gesti gentili? Segna con una ✘.

Sì, se lo vogliono. No.