Beniamino ascolta i mostri

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Francesca Ruggiu Traversi

Storie per crescere

Gruppo

Francesca Ruggiu Traversi

Il piacere di apprendere Gruppo

Cap. 1 • A casa di Anacleto p. 5

Cap. 2 • Guarda sotto il letto! p. 11

Cap. 3 • Chi non ha uno scheletro nell’armadio? p. 21

Cap. 4 • La scrittrice fantasma p. 32

Cap. 5 • Uno zombie in cucina p. 41

Cap. 6 • Cena a lume di candela

Schede operative

A casa di Anacleto

Toc, toc, toc.

– Nonno, posso entrare? – chiede Beniamino.

– Avanti – risponde Anacleto, che in realtà è il suo bisnonno. E quando il bambino entra, aggiunge: – Benarrivato.

Beniamino si avvicina e il pavimento sotto ai suoi piedi scricchiola. Tutto fa rumore in quella vecchia casa. Lui e i suoi genitori si sono appena trasferiti per dare una mano al bisnonno, che è molto anziano.

Anacleto è seduto su una sedia a dondolo e la sua stanza è piena di oggetti interessanti.

Ci sono vecchie mappe appese alle pareti, una grande libreria colma di volumi polverosi, un telescopio in ottone vicino alla finestra e un orologio a pendolo che ticchetta. Il nonno appoggia il libro che stava leggendo sul tavolino e sorride con tante rughe attorno agli occhi gentili.

– Allora, come ti trovi nella mia casa?

Avete già disfatto i bagagli?

A casa di Anacleto

– Sì, poco fa – risponde il bambino.

– Molto bene – dice Anacleto.

Beniamino, che è un bambino molto curioso, si avvicina un po’.

– Che cosa stavi leggendo?

Il nonno gli strizza l’occhio: – Una storia di fantasmi. – E subito dopo domanda: – Ti fanno paura?

– Be’, sì – risponde il bambino. – E anche i mostri. Prima di addormentarmi controllo sempre sotto il letto.

Anacleto fa un sorriso buffo, poi gli dice: – Bravo. Ma ricordati che a volte quello che vediamo non è ciò che sembra. E poi, in fondo, anche i mostri hanno i loro problemi.

– Che cosa vuol dire? – chiede Beniamino.

Il nonno non fa in tempo a rispondere, perché in quel momento entra la mamma con un vassoio di tè e biscotti.

– Ho pensato di portarti la merenda –dice, e appoggia tutto sul tavolino accanto alla sedia.

– Grazie – risponde Anacleto.

Beniamino guarda il nonno sorseggiare il tè, poi alza gli occhi verso la mamma: – E la mia merenda?

– È giù in cucina. Una bella macedonia con gocce di cioccolato.

– Evviva! – esclama Beniamino, correndo alla porta, e la mamma lo segue.

– Ehm, cara? – la chiama Anacleto.

– Dimmi, nonno.

– La prossima volta, gradirei anche io la stessa merenda di Beniamino.

La mamma ride: – Sarà fatto!

Beniamino scende e mangia la macedonia, poi fa un po’ di coccole al gatto Biscotto, che si è trasferito insieme a loro. È tutto nero con gli occhi gialli e dorme sempre sul suo letto. Mentre lo accarezza, Beniamino ripensa alle parole misteriose del nonno. Chissà che cosa aveva voluto dire!

Il bambino si reca nella sua stanza. Ci sono un grande armadio, una scrivania, un letto con un piumone soffice e una lampada a forma di mappamondo sul comodino.

Ormai Beniamino è grande, frequenta la terza classe della scuola primaria e gli piace prepararsi lo zaino da solo. Controlla il diario, poi si siede alla scrivania e fa un po’ di compiti.

Mentre è lì seduto, sente degli scricchiolii provenire dall’armadio. Allora si alza, si avvicina in punta di piedi e lo apre.

Dentro ci sono solo i suoi vestiti appesi, sistemati dalla mamma. Beniamino scoppia a ridere: chissà che cosa aveva pensato di trovarci! Un mostro, forse? In pieno giorno?

Biscotto miagola.

– Hai ragione – gli dice Beniamino. – I mostri non esistono. E se anche esistessero, non si farebbero certo vedere alla luce del giorno!

Poi, però, Beniamino pensa che quella stessa sera dovrà dormire da solo in quella cameretta, al buio. E allora rabbrividisce, perché l’idea di trovarsi davanti a un mostro lo spaventa un po’. Anzi, un bel po’!

Capitolo 2

Guarda sotto il letto!

Quando arriva la sera, la famiglia cena insieme nella grande cucina della casa. Il vento autunnale soffia fuori dalle finestre.

Le foglie secche si staccano dagli alberi e picchiettano sui vetri.

– Questa casa è molto silenziosa – dice il papà.

– Ma se è piena di rumori! – esclama Beniamino. – Il vento sembra un fantasma che ulula e poi il pavimento scricchiola un sacco, non lo senti?

Il papà ride: – Sì, certo. Ma io mi riferivo ai rumori che ci sono in città.

– La casa è un po’ isolata – dice Anacleto mangiando la minestra. – Qui sentirete solo i rumori della natura.

La mamma gli mette una mano sul polso sottile e sussurra: – E a noi non dispiace affatto.

Dopo cena, Beniamino si prepara per andare a letto. Dopo avere messo il pigiama e lavato i denti, si avvicina alla poltrona dove è seduto Anacleto, che sta guardando la televisione.

– Buonanotte – gli dice con un bacio. Poi, abbassando la voce per non farsi sentire dai genitori che sono nell’altra stanza, gli chiede: – Che cosa vuol dire che anche i mostri hanno i loro problemi?

Il nonno gli accarezza i capelli e sussurra: – Vuol dire che i mostri non sono poi così diversi da noi. Dobbiamo sempre essere disposti ad ascoltare, Beniamino. Le persone non ascoltano quasi più ormai, vanno sempre di fretta. Invece, per capire, bisogna saper ascoltare e osservare.

Guarda sotto il letto!

Il bambino annuisce, anche se non è sicuro di avere capito bene il discorso del nonno. Che cosa c’entrano i mostri con il saper ascoltare?

Quando è sotto le coperte, con Biscotto acciambellato sul letto, i genitori entrano e gli danno la buonanotte.

– Hai controllato se c’è il mostro sotto il letto? – scherza il papà.

– Sì, l’ho fatto – risponde Beniamino, ma in realtà non ha ancora guardato.

Beniamino si addormenta, cullato dal rumore del vento. Alla fine, ha deciso di non controllare. Ormai è grande e non ce n’è più bisogno. È una cosa che fanno i bambini piccoli.

Nel cuore della notte, però, si sveglia di soprassalto. Tende le orecchie e sente un fruscio e uno scricchiolio, proprio sotto il suo letto. Allunga una mano e accende la lampada sul comodino.

Biscotto sta ronfando, ma quando Beniamino si alza, si sveglia e lo guarda.

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