
2 minute read
COME NACQUE L’ARCOBALENO
leggo e comprendo
Leggi e segna con una ✘ V se la frase è vera, F se è falsa.
• Il tempo e il luogo in questo mito sono ben definiti.
• Il mito cerca di spiegare la creazione dei cavalli.
• Il mito cerca di spiegare l’origine dell’arcobaleno.
• Il protagonista è Bathala, re degli dèi.
• L’arcobaleno era un ponte per arrivare al cielo.
PAROLE
Come puoi sostituire queste espressioni? Colora l’opzione corretta.
Sentire le voci di coloro che vivevano…
Sentire le voci di quelli che vivevano.
Sentire le voci dei colori che vivevano.
… che calarono dall’alto.
… che fecero precipitare dall’alto.
… che fecero scendere dall’alto.
I colori che compongono l’arcobaleno hanno un ordine ben preciso. Disegna un arcobaleno e dipingilo con la tecnica che preferisci.
Re Mida
Due contadini, camminando in un bosco, videro una creatura addormentata accanto a un albero: aveva le zampe da capra, la coda e due grosse corna. Era Sileno, il maestro del dio Dioniso. La sera precedente si era ubriacato, era scappato dal palazzo e dopo essersi perso si era addormentato nel bosco.
– Che cosa facciamo? – chiese uno dei contadini.
– Potremmo ucciderlo.
– Sei impazzito? E se fosse il servitore di qualche divinità? Si vendicherebbe su di noi.
– E se lo portassimo da re Mida? Lui saprà che cosa farne.
– È una buona idea.
I contadini misero Sileno sul carretto e si recarono dal re.
Maestà, abbiamo trovato questo mostro nel bosco.
Re Mida si avvicinò alla creatura e disse: – Ma questo è Sileno, il maestro del dio Dioniso. Slegatelo immediatamente! I contadini obbedirono e lo liberarono. Re Mida svegliò Sileno e lo accolse nel suo palazzo organizzando una grande festa. Una mattina qualcuno bussò alle porte del palazzo. – Chi è? –domandarono le guardie. – Sono Dioniso. Sto cercando Sileno.
Attraverso questo antico mito a quale fenomeno naturale si voleva dare una spiegazione?
Quando lo vide felice e servito da tutti fu riconoscente al re:
– Re Mida, esprimi un desiderio e io lo esaudirò. La cosa che re Mida desiderava più di tutte le altre era l’oro: trascorreva le sue giornate a contare le monete d’oro e ne voleva sempre di più. – Vorrei trasformare in oro tutto ciò che tocco –rispose il re.
Dioniso concesse al re questo potere e lasciò il palazzo insieme a Sileno. Il re provò subito il suo nuovo potere: per due giorni non fece altro che toccare tutto ciò che vedeva e il suo regno divenne il più ricco di tutti. Il terzo giorno, però, tornò a casa per mangiare; afferrò una grossa coscia d’agnello e quella... si trasformò in oro!
– Morirò di fame e di sete per la mia avidità. Questa è una maledizione – disse re Mida, poi uscì dal palazzo e si mise in cammino per recarsi al palazzo di Dioniso e implorarlo di levargli l’incantesimo.
Dioniso gli rispose: – Vai al fiume e immergiti. Il dio che vive nell’acqua laverà il tuo potere e tu tornerai come prima.
Il re trovò il fiume e si immerse nell’acqua limpida e fredda.
Il dio Pattolo, che viveva nel fiume, lavò via il suo potere.
Da quel giorno, nascoste sul fondo del fiume, si possono trovare migliaia di pepite d’oro.
Il mito di Re Mida
Parole
Conosci l’espressione Essere un re Mida? Forse ti è capitato di sentire: “Trasforma in oro tutto ciò che tocca!”. Significa che una persona riesce bene in tutto quello che fa ed è capace di valorizzare tutte le situazioni in cui si trova.