Gianluca Agnello • Valentina Falanga
Classici






Gruppo Editoriale ELi
Il piacere di apprendere

Gruppo Editoriale ELi
Il piacere di apprendere
Il piacere di apprendere
Cap. 1 • Che l’avventura abbia inizio! p. 5
Cap. 2 • La Strega del Nord e i Ghiottoni p. 9
Cap. 3 • Lo Spaventapasseri p. 16
Cap. 4 • Il Taglialegna p. 22
Cap. 5 • Il Leone p. 28
Cap. 6 • Fiumi, papaveri e topi p. 36
Cap. 7 • Il grande Mago di Oz p. 43
Cap. 8 • Gli attacchi della Strega dell’Ovest p. 50
Cap. 9 • La grande delusione p. 58
Cap. 10 • Desideri realizzati... o quasi p. 65
Cap. 11 • La magia delle scarpette p. 70 Schede operative p. 74
Dorothy era una bambina solare e piena di gioia che viveva negli Stati Uniti d’America, più precisamente in Kansas.
Non aveva più i genitori e abitava con i suoi zii, Henry ed Emma, in una piccola casa accogliente a cui non mancava proprio nulla.
Dorothy non aveva molti amici, vivendo lontano dalla città non era facile trovare bambine o bambini con cui giocare, ma fortunatamente c’era Toto, un cagnolino nero dal pelo lungo e soffice. I due erano inseparabili.
Una sera, all’improvviso, il cielo divenne scuro e si alzò un vento fortissimo.
– Presto! Correte al riparo. È un tornado! – gridò lo zio Henry, affrettandosi dai campi verso casa.
Tutti entrarono. Zia Emma si precipitò ad aprire la botola nel pavimento che portava alla cantina e la bambina la stava per seguire, quando Toto scappò dalle sue braccia.
Dorothy lo rincorse, riuscì a prenderlo, ma il vento, entrando dalle finestre, divenne così forte che lei e il cagnolino caddero a terra.
La casetta iniziò a ruotare su sé stessa e, come per magia, prese il volo.
La casa ruotava e Dorothy era spaventata. Non faceva che sbattere da un muro all’altro e le girava la testa.
Con mille sforzi e con grande fatica, riuscì ad aggrapparsi alla testiera del letto, mentre teneva stretto Toto.
Dopo alcuni lunghissimi minuti, finalmente il vento si indebolì, la casa smise di ruotare e cominciò a dondolare.
Dorothy e il cagnolino erano sfiniti e, piano piano, si addormentarono sul soffice letto di zio Henry e di zia Emma.
Stavano dormento, quando a un tratto... BADABUM!
La bambina e Toto furono sbalzati in alto e sbatterono la testa contro il soffitto, poi TONF! Caddero di nuovo sul materasso.
La casetta era finalmente atterrata.
Capitolo 2
Appena i due si ripresero dall’impatto, scesero dal letto e corsero fuori dalla casa.
Davanti a loro si apriva un paesaggio meraviglioso, pieno di colori e con un’aria così pura, limpida e frizzante da solleticare il naso.
Poco lontano, scorreva un ruscello e, sulla riva, tanti uccellini dai colori vivaci saltellavano da un ciottolo all’altro. – Guarda, Toto... dell’acqua! Dai, corri, andiamo a bere! – gridò Dorothy. Bevvero e iniziarono a giocare.
All’improvviso, però, una voce squillante alle loro spalle li spaventò.
– Buongiorno!
La bambina e il cagnolino si voltarono di scatto. Davanti a loro c’erano una signora e tre omini. Tutti erano vestiti in modo molto strano. La donna portava un cappello bianco e un vestito, anch’esso bianco, tempestato di stelline che il sole faceva luccicare. Era impossibile non incantarsi a guardarla.
I tre omini, invece, indossavano cappelli blu a cono con dei campanellini che suonavano a ogni minimo movimento, e portavano stivali dalla punta in su, come quelli dei cowboy.
– Grazie, grazie e ancora grazie, dolce fata. Finalmente hai liberato il nostro meraviglioso mondo dalla crudele e malvagia Strega dell’Est – disse la signora rivolgendosi a Dorothy, ma subito si interruppe e si batté una mano sulla fronte. – Oh, che sciocca... non mi sono nemmeno
La Strega del Nord e i Ghiottoni
presentata. Sono la Strega del Nord e loro sono i miei amici del popolo dei Ghiottoni, che finalmente, grazie a te, sono tornati a essere liberi e felici.
– Liberi? Grazie a me? In che senso? –replicò la bambina.
– Guarda tu stessa – la donna prese Dorothy per mano e la accompagnò dietro la casa.
La casetta durante l’atterraggio doveva aver schiacciato la malefica Strega dell’Est e ora, da sotto le assi del pavimento, ne sbucavano le gambe e i piedi.
– Oh santo cielo! – urlò Dorothy – io non volevo uccidere nessuno!
– Ma certo che no. Tuttavia, ci hai liberati da un grande problema! E poi, se la vogliamo dire tutta, è stata la casa a schiacciare la strega, non tu.
La bambina si rasserenò: effettivamente, era stato davvero solo un incidente. Lei e Toto, poi, stavano addirittura dormendo e non avevano fatto nulla di male.
– Sei una strega anche tu? Ma... tu sei buona, vero? – chiese Dorothy. – Assolutamente sì. Devi sapere che qui, nel regno di Oz, ci sono quattro streghe. Beh, in realtà ora sono tre – disse ridendo sotto i baffi e continuò: – la Strega del Nord, ovvero io, e quella del Sud sono buone, mentre quella dell’Est e quella dell’Ovest sono super cattive. Infine, c’è il potentissimo Mago di Oz che vive nella città di Smeraldo.
All’improvviso, si sentì un fruscio e la strega schiacciata dalla casetta scomparve. Rimasero solo le scarpette d’argento che calzava.
– Evviva, finalmente si è sciolta! – esclamò la Strega del Nord. – Presto, prendi quelle scarpette, ora sono tue. Ti raccomando: indossale! – disse rivolgendosi a Dorothy.
La bambina ubbidì. Erano veramente bellissime. – Ti posso chiedere una cosa?
– Certo, dimmi pure – rispose la signora con tono gentile.
– Visto che sei magica, mi potresti dire come fare per tornare a casa mia?
La strega e gli altri si guardarono con aria interrogativa, non sapevano proprio come aiutarla, ma all’improvviso il cappello della strega si trasformò in una lavagna su cui comparve una scritta:
“Lasciate che Dorothy vada alla città di Smeraldo”.
La Strega del Nord e i Ghiottoni
– Ecco cara, questa è la risposta alla tua domanda, devi andare nella terra del grande Mago di Oz!
Dorothy spalancò gli occhi dallo stupore. Che magia era quella? Solo dopo qualche secondo prese consapevolezza di quanto le era stato detto. – Ma, Strega, come faccio ad andare nella città di Smeraldo? Mi puoi accompagnare tu?
– Oh piccola, non posso proprio venire, ma stai tranquilla, ti darò un bacio e grazie a questo nessuno ti potrà mai fare del male.
La Strega del Nord baciò Dorothy sulla fronte lasciandole un piccolo marchio rotondo e scintillante, poi continuò: – La strada per il grande Mago di Oz è lastricata di mattoncini gialli. Seguila e vedrai che non sbaglierai.
Dopo aver pronunciato queste parole la strega ruotò tre volte sul tallone destro e sparì, mentre i tre omini, dopo un veloce saluto, si dileguarono addentrandosi nella foresta.