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UNA LUCERTOLA PREPOTENTE
La lucertola Gozzilla era un tipo molto prepotente . Quando vedeva un’altra lucertola scaldarsi al sole esclamava: – Così mi rubi il bel sole! Vattene o ti mordo la lunga coda!
Un giorno le altre lucertole si stancarono di Gozzilla e chiesero aiuto alla gazza Malibù. La gazza disse loro: – Domani a mezzogiorno nascondetevi tutte e lasciate fare a me.
Il giorno dopo a mezzogiorno Malibù volò su un grosso ramo vicino al luogo in cui Gozzilla stava prendendo il sole. Di nascosto la gazza tirò fuori una bella lente dalle sue piume e la spostò in modo da far arrivare un raggio di sole sulla testa della lucertola. Gozzilla strillò: – Ehi, ma che cosa succede? Il sole brucia tantissimo!
Infatti sopra la sua testa era comparso un filo di fumo grigio.
Prepotente è un aggettivo qualificativo. Gli aggettivi qualificativi indicano le qualità di una persona, un animale o un oggetto.
Sottolinea tutti quelli che trovi nel testo.
Malibù nascose la lente e poi disse alla lucertola: – Una volta la luce del sole riscaldava anche tutte le tue sorelle. Ora che sei rimasta sola, invece, la luce scalda solo te e per questo scotta.
Allora Gozzilla gridò: – Sorelle lucertole ritornate al sole! Presto, presto! E fu così che Gozzilla smise di essere prepotente con le altre lucertole e non si scottò più.
Questo racconto narra fatti: realmente accaduti. frutto della fantasia dell’autore.
Chi sono i personaggi?
Si tratta di personaggi: realistici. fantastici.
Educazione
Civica
Gozzilla è una lucertola prepotente. Essere prepotenti significa cercare di avere sempre ragione e volere avere la meglio sulle altre persone utilizzando anche sistemi poco corretti e gentili.
Essere gentili è molto importante: la gentilezza permette alle persone di vivere in serenità. Sai che il 14 novembre è la Giornata mondiale della gentilezza?
Quali sono i comportamenti gentili che in classe tutti dovrebbero adottare?
Scrivi, con i tuoi compagni e le tue compagne, un decalogo, cioè una lista di dieci regole da rispettare, per essere gentili in classe.
Leo si risvegliò un po’ intontito e senza sapere dove fosse. Ma capì subito di essere all’interno della cabina di una nave. E dalle sbarre davanti a lui, intuì di essere in una specie di prigione.
– Finalmente ti sei svegliato, umano – ringhiò una voce.
– Ch-chi sei?
– Sono chi ti ha salvato la vita – e così dicendo Zannanera emerse dall’oscurità, mostrando i suoi lunghi denti gialli. Leo, vedendo quel sorriso terrificante, giurò a sé stesso che d’ora in avanti si sarebbe sempre lavato i denti dopo mangiato.
– Dove sono i miei amici?
– Ti hanno abbandonato, e io li ho lasciati con il mostro più pauroso di Marecupo. Immagino che abbia distrutto la loro nave.
M.D. Ventura, I pirati di Marecupo , La Spiga Edizioni raccontami
Perché Leo si è ritrovato prigioniero nella nave?
Immagina che cosa potrebbe essere accaduto e inventa una storia da raccontare ai tuoi compagni e alle tue compagne.