Hanami made in Italy In Giappone nei mesi di marzo e aprile prende vita uno spettacolo magico: tanti piccoli fiori rosa e bianchi rivestono le chiome ampie degli alberi di ciliegio, creando una sorta di grande ombrello profumato sotto cui fermarsi. È l’hanami, la fioritura dei ciliegi. Un periodo dell’anno talmente importante che i giorni in cui i petali dovrebbero sbocciare nelle diverse regioni vengono annunciati assieme alla previsioni del tempo. E gli alberi di ciliegio sono quasi sacri: secondo la leggenda sarebbero la personificazione della divinità Konohana-Sakuyahime, figlia del dio della montagna e simbolo di delicatezza e nuova vita. Ma sarebbero anche il tramite fra il mondo dei vivi e l’al di là: se si vuole parlare con un proprio caro scomparso, infatti, il modo migliore è farlo davanti a un ciliegio fiorito. Comunque la si pensi, il vero senso dell’hanami è quello di interrompere la frenesia quotidiana per ammirare l’incredibile spettacolo della natura. Si può fare anche in Italia? Certamente. A Milano, ad esempio, la magia dei ciliegi in fiore si crea su una collinetta artificiale alta 25 metri e ricavata dai detriti di scavo della ristrutturazione di quello che adesso è l’Hangar Bicocca della Pirelli: un parco con oltre 800 varietà di ciliegi, come il Prunus serrulata “Kanzan”, il Prunus serrulata avium e il Prunus subhirtella. In Piemonte, a Novara, nel giardino di un complesso residenziale della centrale via Marconi, c’è invece un ciliegio speciale: per tradizione, da 80 anni, quando sbocciano i suoi fiori significa che è arrivata la primavera. All’inizio del Novecento in quest’area sorgevano le fonderie dell’imprenditore svizzero Felice Fauser. Nello stabilimento era impegnato anche il figlio Giacomo: la fine del primo conflitto mondiale aveva lasciato il segno sull’industria metallurgica italiana, i mercati si erano inariditi e quel giovane, fresco di laurea in Ingegneria al Politecnico, riconvertì la fabbrica ad impianti di prodotti azotati e altri processi industriali. Fauser aveva clienti nel Sol Levante, che gli portarono in dono proprio il ciliegio che ammiriamo noi oggi. All’inizio degli anni ‘70, quando Fauser decise di vendere l’area, mise infatti una clausola: “Il ciliegio non dovrà mai essere abbattuto”. E così è stato. Gli appassionati di vino conoscono certamente la Strada del vino Soave (www.stradadelvinosoave.com), che parte dall’omonima cittadina situata tra Verona e Vicenza, eletta proprio di recente letto Borgo dei Borghi 2022. Un ideale percorso di circa 50 km lungo il quale è possibile visitare cantine, degustare vino, assaggiare piatti tipici e ammirare, magari in bicicletta, i numerosi ciliegi che crescono al limitare dei filari. Sempre in Veneto, nel comune di Mason Vicentino (VC), si trova un sentiero lungo il quale si possono ammirare numerosi alberi di ciliegio. Qui ogni anno a Pasquetta è possibile partecipare alla tradizionale Marcia dei ciliegi in fiore: i percorsi proposti hanno una lunghezza che varia dai 5 ai 20 km ed è possibile scegliere la variante che si estende per intero in pianura. Nella Val d’Arda, in provincia di Piacenza, esiste una vera e propria Strada panoramica dei ciliegi, che parte dal comune di Villanova sull’Arda e prosegue in direzione di Busseto, nel Parmense. Nei luoghi che hanno dati i natali a Giuseppe Verdi si può seguire il percorso che costeggia il torrente Arda o la strada che attraversa i filari e i frutteti. Un’altra possibilità è raggiungere il Parco di Isola Giarola (www.parcogiarolalancone.altervista.org), inserito in una golena del fiume Po, dove si trova un piccolo giardino di ciliegi. A Scandicci, in provincia di Firenze, c’è una via costeggiata proprio da alberi di ciliegio, che in primavera fioriscono regalando uno spettacolo unico. Altri alberi si trovano all’interno di giardini e cortili privati. Il miglior modo per cogliere in pieno tutti i colori dell’hanami toscano è quello di salire su una collinetta tra quelle che circondano il paese e guardare i ciliegi dall’alto. A Pedaso, nel Fermano, da qualche tempo si organizza addirittura una festa denominata Pedaso Hanami: il tutto nasce dal residence “Contea dei Ciliegi”, che sorge su una collina con oltre 2.500 ciliegi (www.conteadeiciliegi.it). Ultima, ma non ultima, a Roma si può godere della fioritura dei ciliegi al Laghetto dell’EUR (photo © Giuseppe Di Paolo), dove sono stati piantati alcuni alberi che arrivano direttamente da Tokyo e di solito rimangono coperti di petali rosa e bianchi fino a metà aprile. Il sentiero che conduce fino allo specchio d’acqua si chiama proprio “La camminata del Giappone”. Anche nel Museo Orto Botanico dell’Università La Sapienza, vicino a Trastevere, c’è un angolo riservato ai ciliegi, oppure si può vivere questa esperienza all’Istituto Giapponese di Cultura, che sorge nella zona di Valle Giulia. Accessibile quasi tutto l’anno e ricco di alberi di ciliegio, propone anche visite guidate a tema hanami (fonte: www.ohga.it).
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Premiata Salumeria Italiana, 3/22