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Speciale CIbus Cibus 2022 si conferma la piattaforma permanente dell’agroalimentare italiano
Il nuovo stabilimento del Salumifi cio Mec Palmieri, ricostruito dopo il terremoto sulla stessa area del precedente, ricopre una superfi cie complessiva di 30.000 m2 e ha una capacità produttiva settimanale di oltre 100 tonnellate di carni.
profonda nel tessuto delle province colpite. Che ricordi ha?
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«Questi dieci anni sono trascorsi davvero molto rapidamente. Il 20 maggio la prima scossa, con epicentro nel Finalese, non aveva provocato gravi danni allo stabilimento. La mattina del 29 maggio, invece, alle 9.00 in punto, mentre eravamo in piena produzione, con i forni accesi e tutti i dipendenti ai loro posti di lavoro, camminando, mi sono ritrovato improvvisamente a terra. Pensavo di essere inciampato ma poi ho visto che c’era altra gente a terra, proprio come me, e a quel punto ho realizzato cosa stava accadendo». L’epicentro del terremoto era infatti a pochi chilometri di distanza da San Prospero, dove sorge lo stabilimento.
«Già, in quel frangente ci siamo resi subito conto della gravità della situazione: i primi accertamenti decretarono l’inagibilità dello stabilimento e quindi nessuno sarebbe potuto rientrare».
Come avete reagito nell’immediato?
«All’inizio ha prevalso lo sgomento e ho pensato al peggio, devo ammetterlo. Successivamente, con l’aiuto dei vigili del fuoco, abbiamo pensato a mettere subito al sicuro le carni e i macchinari. Quindi, abbiamo comunicato alla nostra clientela l’immediata sospensione della produzione, e devo dire che la vicinanza è stata davvero eccezionale. I clienti ci hanno subito risposto che non appena saremmo stati pronti a riprendere, loro ci sarebbero stati».
IN DIECI ANNI IL SALUMIFICIO MEC PALMIERI HA REGISTRATO INCREMENTI A DOPPIA CIFRA IN TERMINI DI VOLUMI E VALORE, AVENDO RADDOPPIATO IL FATTURATO E ASSUNTO NUOVE FIGURE PROFESSIONALI, DISPONENDO DI UN NUOVO STABILIMENTO ALL’AVANGUARDIA A LIVELLO TECNOLOGICO
Nei momenti di grande diffi coltà ed emergenza gli Italiani sanno essere altruisti come pochi altri.
«Riusciamo a “fare rete” in queste occasioni più che nel quotidiano, è vero. Potremmo dire che la tragedia ha fatto da collante, rinsaldando l’unione tra le persone. La nostra forza è stata proprio il “fare rete” da subito, a partire dalle istituzioni, i rappresentanti di Regione e Comune, presenti dal primo momento».
Che cosa vi hanno detto le istituzioni?
«Poche ma semplici parole: “Non vogliamo vedere nessuna pietra giù, dobbiamo pensare a ricostruire le nostre case solo se prima ricostruiremo nostre le fabbriche”. Ma oltre alla componente istituzionale, bisogna ringraziare la ASL e i vigili del fuoco per il loro prezioso lavoro».
Quali sono stati i principali problemi da affrontare?
«Trovare un’area libera e attrezzata da qualche parte qui in Emilia per far ripartire la produzione. E proprio grazie alla vicinanza e alla solidarietà imprenditoriale siamo riusciti a rimanere sul mercato. La produzione di mortadelle, di zamponi e cotechini è stata “delocalizzata” in tre stabilimenti differenti, nei quali hanno continuato a lavorare i nostri operai».
Quanto tempo siete andati avanti in questa situazione precaria?
«Circa 8-9 mesi, giusto il tempo di ricostruire il nuovo stabilimento a tempo di record».
Restiamo sui dipendenti: che ruolo hanno avuto nella vicenda?
«Un ruolo importantissimo: hanno a loro volta “fatto rete”, restando uniti e facendo squadra».
Quando è stato inaugurato il nuovo stabilimento?
«Nel luglio 2013, poco più di un anno dopo il sisma. Ci siamo adattati in breve tempo al nuovo stabilimento e abbiamo ripreso l’attività gradualmente, poi la crescita è stata vorticosa. Oggi infatti, a 10 anni di distanza, l’azienda ha registrato incrementi a doppia cifra e assunto nuove fi gure professionali».
Ultima domanda: è vero che da una crisi si esce fortifi cati? Cosa avete imparato dall’esperienza di dieci anni fa?
«Posso dire che le cose sono andate meglio di quello che ci aspettavamo. Con tanti sacrifi ci e tanti aiuti da più parti ci siamo rialzati crescendo ogni giorno di più. Alla fi ne ne siamo usciti più forti? Sì, grazie alla collaborazione e al merito di tutti».

>> Link: www.mecpalmieri.it

CIBUS 2022
SI CONFERMA LA PIATTAFORMA PERMANENTE DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO
Si torna ai numeri pre-pandemia: 3.000 espositori, migliaia di nuovi prodotti, 60.000 operatori professionali, 3.000 dei quali top buyer esteri, confermano l’esigenza di un appuntamento annuale dedicato al made in Italy agroalimentare. Nonostante la tempesta infl attiva, c’è ottimismo per il ritorno ad una relativa normalità in corso d’anno. Dalle riforme comunitarie ai trend di mercato delle diverse geografi e si defi niscono i nuovi scenari competitivi per il food made in Italy. Sullo sfondo l’impegno corale su sostenibilità e tracciabilità


L’ edizione 2022 di Cibus, organizzata da Fiere di Parma e FEDERALIMENTARE, ha superato le attese tornando a numeri pre-pandemia, nonostante l’endemia strisciante del Covid e il confl itto in Ucraina. La 21a edizione della fi era è stata una rappresentazione corale, ma non inaspettata, della vitalità del made in Italy agroalimentare e della manifestazione fi eristica che lo rappresenta da oltre quarant’anni. Gli operatori esteri, arrivati grazie al grande lavoro di ICE Agenzia, e quelli italiani hanno potuto approfondire le opportunità dei loro assortimenti scoprendo le migliaia di novità spesso legate alla tradizione dei territori.
La vera novità di Cibus 2022 è proprio che la crisi ha dimostrato la solidità delle imprese a carattere familiare del nostro Paese, che hanno continuato a lavorare e a progettare anche durante l’emergenza pandemica e la crisi ucraina senza lasciarsi scoraggiare, anzi, aumentando i loro sforzi per raggiungere l’eccellenza e la sostenibilità dei loro prodotti. Tutti gli operatori in fi era hanno confermato che il made in Italy agroalimentare è la ricetta ideale non solo per la ristorazione, come possiamo leggere ormai da decenni sulle tavole di tutto il mondo, ma anche per il retail, dove i nostri prodotti si stanno trasformando da nicchia di importazione a mainstream per i consumatori.
Nel corso dei tanti convegni dedicati alle problematiche del fuoricasa, della Grande Distribuzione, delle private label, dell’agricoltura, dell’industria, della ricerca scientifi ca, è stata ribadita questa migrazione qualitativa dei consumi verso prodotti più sani e più sostenibili dei quali il made in Italy alimentare è campione, proprio grazie alle sue radici e alle sue tradizioni.
Questa domanda, che continua a crescere in doppia cifra, ormai da oltre 10 anni, da parte degli importatori e distributori ha imposto agli organizzatori di calendarizzare Cibus anche nel 2023 (dal 29 al 30 marzo), in armonia con l’altra grande fi era del made in Italy, Vinitaly, in un format più leggero, per consentire agli operatori internazionali di spendere più giorni sul territorio al L’edizione ammiraglia di Cibus si tiene ogni due anni ma, come da tradizione, anche nel 2023, dal 29 al 30 di marzo, Fiere di Parma organizzerà la versione “light”, Cibus Connecting Foodland, in concomitanza con il Vinitaly, per consentire agli operatori internazionali di spendere più giorni in Italia e conoscere da vicino le imprese delle eccellenze alimentari made in Italy (photo © cibus.it).
A CIBUS il Consorzio Salumi DOP Piacentini ha presentato la nuova linea comunicativa del 2022 tra degustazioni guidate e showcooking affi dati a Isa Mazzocchi, premio Michelin chef donna 2021 e a Daniele Reponi, il re modenese dei panini gourmet
«È per noi di grande valore simbolico e sostanziale partecipare alla più importante rassegna agroalimentare con la possibilità di incontrare gli operatori del settore i rappresentanti dei principali retailer, catene GDO, buyer e importatori internazionali – ha detto il prof. ROBERTO BELLI, direttore del Consorzio Salumi DOP Piacentini – e far degustare dal vivo l’unicità delle eccellenze del nostro territorio con la prospettiva di aprire opportunità di sviluppo di nuovi canali distributivi e di esportazione in nuovi mercati emergenti».
Molto articolato il programma di eventi che ha visto la partecipazione della super chef ISA MAZZOCCHI, che ha realizzato originali creazioni a base di Pancetta, Salame e Coppa Piacentina DOP. È stato poi il turno di DANIELE REPONI con il suo showcooking “Un po’ Oste un po’ Salumiere” nel quale ha dato dimostrazione dei suoi innovativi abbinamenti tra i tre Salumi DOP Piacentini e le eccellenze della migliore produzione agroalimentare italiana.
Parecchio intensa è stata l’agenda delle attività B2B dedicate ai buyer con le iniziative “CIBUS Destination onsite” e “CIBUS Destination on the Road 2022”. La prima ha portato nello stand del Consorzio una delegazione di buyer provenienti da tutto il mondo per far loro conoscere approfonditamente la realtà dei salumi DOP Piacentini con una degustazione fi nale guidata. Nella seconda è stata organizzata una giornata sul territorio piacentino con visita a tre salumifi ci consorziati.
>> Link: www.salumitipicipiacentini.it

Da sinistra, Lorella Ferrari con la chef Isa Mazzocchi e il prof. Roberto Belli.



1) l’area CLAI e Zuarina con l’ampia offerta di salumi e carni della loro fi liera controllata. 2) Foto di gruppo per il salumifi cio Gianni Negrini di Renazzo (FE) con Pierluigi Porzi, Dino Negrini, una collaboratrice e Andrea Casolari. 3) Il team della San Vincenzo di Casali del Manco (CS). Da sinistra Ilaria Manciani, Concettina Rota, Anna Petti, Felice Tavolaro e Stefania Rota.
Biodiversità, sostenibilità e innovazione al centro delle iniziative che presentate dal Consorzio Parmigiano Reggiano DOP
A Cibus, il focus è stato su uno dei temi caldi al centro dei dibattiti internazionali sull’enogastronomia: la biodiversità e la sostenibilità ambientale. Valori da difendere strenuamente, nei quali il Parmigiano Reggiano affonda le proprie radici nel solido e millenario rapporto tra esseri umani, animali e ambiente. Tra le tante iniziative del Consorzio ricordiamo il progetto “Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio” che ha l’obiettivo di sostenere il valore aggiunto del formaggio prodotto in zona appenninica, garantendo lo sviluppo delle aree rurali.
Il Parmigiano Reggiano è infatti il più importante prodotto DOP ottenuto in montagna: basti pensare che nel 2021 oltre il 20% della produzione totale della DOP, circa 850.000 forme, è avvenuta nei circa 87 caseifi ci di montagna sparsi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna dove sono impiegati oltre 1.100 allevatori.
Parliamo di oltre 1.100 allevatori che ogni anno producono 4 milioni di quintali di latte. Un’attività preziosissima dal punto di vista sociale per mantenere attiva la dorsale appenninica tra Bologna e Parma grazie al lavoro nelle foraggere e in caseifi cio. Anche di biodiversità è stata al centro delle attività: sono infatti 137 i caseifi ci su 335 che hanno certifi cazioni aggiuntive alla DOP per rispondere alle diverse esigenze di mercato. Ci sono il Parmigiano Reggiano Biologico, quello di Vacca Bianca Modenese, di Vacca Rossa Reggiana, di Vacca Bruna, e ancora il Prodotto di Montagna, il Kosher, l’Halal e le lunghissime stagionature “da meditazione”. Oltre 360.000 forme che si collocano a prezzi al consumo stabilmente superiori alla media.
>> Link: www.parmigianoreggiano.com

A CIBUS Il Fiorino “vola” sul mercato internazionale e ha presentato il Cacio di Giove
A Parma il Caseifi cio Il Fiorino è stato tra i protagonisti indiscussi dell’edizione 2022 di Cibus. Con l’accoglienza calorosa di buyer, esportatori e clienti provenienti da tutto il mondo da parte dell’azienda casearia di Roccalbegna (GR). Nell’anno del 65o anniversario è stato presentato il Cacio di Giove, un pecorino aromatizzato allo zafferano purissimo di Maremma in stimmi sui quali ANGELA FIORINI e SIMONE SARGENTONI puntano moltissimo.
«Dopo il grande successo ottenuto a Taste con il Cacio di Afrodite — ha dichiarato Angela Fiorini — a Parma abbiamo presentato un pecorino maturo allo zafferano che, grazie alle sue caratteristiche e alle eccellenze delle Angela Fiorini, proprietaria de Il Fiorino che guida insieme al materie prime usate, siamo sicuri otterrà un marito Simone Sargentoni. grande successo. Negli ultimi 15 anni Il Fiorino è cresciuto moltissimo. Siamo orgogliosi che oggi i nostri formaggi siano richiesti nelle gastronomie, nelle piccole boutique del gusto e nei migliori ristoranti di tutto il mondo. Dall’Italia siamo oramai ovunque in Europa, in USA e stiamo crescendo in Canada e si sta sviluppando il mercato orientale, portando insieme ai nostri pecorini la Maremma e il meglio della Toscana».

>> Link: www.caseifi cioilfi orino.it
Lo spazio di Levoni Spa di Castellucchio (MN), quarta generazione di una famiglia che persegue l’assoluta eccellenza nella produzione di un ampio assortimento di salumi, tutti rappresentativi della grande tradizione enogastronomica italiana.





1) Il Salumifi cio Rossi di Sanguinaro di Fontanellato (PR). 2) L’Acetaia Leonardi di Magreta di Formigine (MO). 3) Stefano Busti, titolare dell’omonimo caseifi cio di Acciaiolo, Fauglia (PI). 4) Coppini Arte Olearia di San Secondo Parmense (PR). 5) Martelli Salumi di Dosolo (MN) che quest’anno ha accolto clienti e visitatori con una apprezzatissima partnership di vini dell’azienda vinicola Quadra, in Franciacorta.





1) Lo spazio dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR). 2) I prosciutti crudi di Parma di Casa Graziano di Capoponte (PR). 3) Il salumifi cio Gualerzi di Pilastro di Langhirano (PR), altro nome eccelso della Food Valley. 4) Il salumifi cio Leoncini di Lazise (VR). 5) Mariangela Grosoli dell’Aceto Balsamico del Duca di Spilamberto (MO) in foto con le fi glie Elena e Lucia, tre generazioni di artigianalità dei sapori autentici modenesi.

CIBUS palcoscenico al lancio Progetto per la Transizione Ecologica nel mondo del Prosciutto di Parma
Il Prosciutto di Parma ha deciso di impegnarsi per affrontare le nuove sfi de della politica europea che intende promuovere l’uso effi ciente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare e cogliendo le opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche e dalla ricerca scientifi ca.
L’obiettivo del Progetto per la Transizione Ecologica, che il Consorzio ha avviato in collaborazione con Politecnico di Milano, Enersem e CSQA, è porre le basi per la defi nizione di una politica ambientale consortile utile alle imprese del comparto nell’ottica dei mercati di destinazione diffondendo cultura e pratiche dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile. Il progetto prevede la realizzazione di strumenti e indicatori funzionali alla misura e al miglioramento delle performance ambientali del comparto, ma individua e propone soprattutto soluzioni ad alta eco-effi cienza allo scopo di creare delle opportunità nell’ambito della certifi cazione dello sviluppo sostenibile.
>> Link: www.prosciuttodiparma.com

Dettaglio sui salumi della tradizione toscana dell’Antica Macelleria Falorni di Greve in Chianti (FI).

Stefania Rota, presidente del Consorzio Salumi di Calabria, una visione moderna e contemporanea tra arte e tradizione salumiera
Cibus 2022 è stata una bella occasione anche per incontrare Stefania Rota, dal 2019 presidente del Consorzio di Tutela e Promozione dei Salumi di Calabria e già socia del Salumifi cio San Vincenzo. «Per ovvi motivi legati alla pandemia è da quest’anno che abbiamo iniziato il vero e proprio percorso di formazione e comunicazione, partendo da Alimentaria a Barcellona e, a ruota, con la nostra presenza a Parma al Cibus 2022» ci racconta Stefania Rota. «Per questo spazio espositivo abbiamo deciso di descrivere non solo il nostro patrimonio salumiero, che è espressione della tradizione e della storia del nostro territorio, ma anche l’arte e la cultura della nostra terra». Da qui l’idea originale e di grande impatto di dare spazio all’opera dell’artista Nik Spatari a cui fa capo il museo Musaba Fondazione Spatari/Maas a Mammola (RC), realizzato nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
«Con il nostro Consorzio vogliamo raccontare la parte migliore della nostra arte, un’arte espressa anche da economie circolari come quella dei suini nati e allevati in Calabria e trasformati in prodotti di eccellenza, riconosciuti in tutto il mondo. Bisogna tornare a dare valore ai territori e tornare ai mercati di qualità sicura e certifi cata come le nostre DOP».
Al Consorzio Salumi di Calabria fanno capo le DOP Capocollo di Calabria e Pancetta di Calabria, salumi della tradizione realizzati da carni di suini nati e allevati in Calabria.
>> Link: www.consorziosalumidicalabria.it

Stefania Rota, al centro, con Nicola Fajeti e Fabiola Cocchi.
Ricerca, competenza e selezione. Con “Parmacotto Selection” il ventaglio di prodotti da Maiale Nero fi rmati Parmacotto
Dall’esperienza nel mondo dei salumi di Parmacotto Group, è nata una selezione di prodotti unici per la qualità delle materie prime e l’esperienza nelle lavorazioni.
È proprio a Cibus 2022 che Parmacotto Group ha presentato al mercato il suo ventaglio di prodotti da Maiale Nero composto da 6 referenze: prosciutto cotto, salame, guanciale, pancetta, spalla cotta e mortadella. Un’esperienza di gusto completa che valorizza al meglio la carne di maiale nero, antica razza autoctona italiana che è stata recentemente riscoperta grazie a un importante lavoro di salvaguardia della biodiversità.
I protagonisti della degustazione del giorno sono stati il Salame da Maiale Nero e la Spalla cotta da Maiale Nero in affi ancamento alle referenze proposte dalla Cantina reggiana Albinea Canali, tra cui Spergola Metodo Classico dosaggio zero, dal profumo fragrante e sapore fresco, Blanc de Blancs Metodo Classico, dal profumo invitante con espressioni fl oreali delicate di biancospino e 1936 Lambrusco Emilia IGT Biologico dal sapore pieno, autentico e equilibrato, morbido e fresco al punto giusto per sposarsi perfettamente con il Salame e la Spalla Cotta da Maiale Nero fi rmati Parmacotto Selection.
>> Link: www.parmacotto.com
