Il nuovo stabilimento del Salumificio Mec Palmieri, ricostruito dopo il terremoto sulla stessa area del precedente, ricopre una superficie complessiva di 30.000 m2 e ha una capacità produttiva settimanale di oltre 100 tonnellate di carni. profonda nel tessuto delle province colpite. Che ricordi ha? «Questi dieci anni sono trascorsi davvero molto rapidamente. Il 20 maggio la prima scossa, con epicentro nel Finalese, non aveva provocato gravi danni allo stabilimento. La mattina del 29 maggio, invece, alle 9.00 in punto, mentre eravamo in piena produzione, con i forni accesi e tutti i dipendenti ai loro posti di lavoro, camminando, mi sono ritrovato improvvisamente a terra. Pensavo di essere inciampato ma poi ho visto che c’era altra gente a terra, proprio come me, e a quel punto ho realizzato cosa stava accadendo».
L’epicentro del terremoto era infatti a pochi chilometri di distanza da San Prospero, dove sorge lo stabilimento. «Già, in quel frangente ci siamo resi subito conto della gravità della situazione: i primi accertamenti decretarono l’inagibilità dello stabilimento e quindi nessuno sarebbe potuto rientrare». Come avete reagito nell’immediato? «All’inizio ha prevalso lo sgomento e ho pensato al peggio, devo ammetterlo. Successivamente, con l’aiuto dei vigili del fuoco, abbiamo pensato a mettere subito al sicuro le carni e i macchinari. Quindi, abbiamo comunicato alla nostra
IN DIECI ANNI IL SALUMIFICIO MEC PALMIERI HA REGISTRATO INCREMENTI A DOPPIA CIFRA IN TERMINI DI VOLUMI E VALORE, AVENDO RADDOPPIATO IL FATTURATO E ASSUNTO NUOVE FIGURE PROFESSIONALI, DISPONENDO DI UN NUOVO STABILIMENTO ALL’AVANGUARDIA A LIVELLO TECNOLOGICO
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clientela l’immediata sospensione della produzione, e devo dire che la vicinanza è stata davvero eccezionale. I clienti ci hanno subito risposto che non appena saremmo stati pronti a riprendere, loro ci sarebbero stati». Nei momenti di grande difficoltà ed emergenza gli Italiani sanno essere altruisti come pochi altri. «Riusciamo a “fare rete” in queste occasioni più che nel quotidiano, è vero. Potremmo dire che la tragedia ha fatto da collante, rinsaldando l’unione tra le persone. La nostra forza è stata proprio il “fare rete” da subito, a partire dalle istituzioni, i rappresentanti di Regione e Comune, presenti dal primo momento». Che cosa vi hanno detto le istituzioni? «Poche ma semplici parole: “Non vogliamo vedere nessuna pietra giù, dobbiamo pensare a ricostruire le nostre case solo se prima ricostruiremo nostre le fabbriche”. Ma oltre alla componente istituzionale, bisogna ringraziare la ASL e i vigili del fuoco per il loro prezioso lavoro».
Premiata Salumeria Italiana, 3/22