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Parma ironica e poco “mansueta”
A.A.A. Cercasi “pret dabón” I “parmigiani del sasso”, vale a dire quelli doc, non son certo per natura “mansueti”: sono e si confermano oltranzisti nei convincimenti, giusti o sbagliati che siano, rendendoli esclamativi con veemenza verdiana. Questo, in politica. Ma anche con la Chiesa. Perché non basta la talare (per i pochi che la portano…): la gente parmigiana non vuole “cornación”, ma “pret dabón”, preti davvero…
Giorgio Torelli
I
“parmigiani del sasso” (che vuol dire quelli orgogliosamente titolari di radici della parmigianità) sono e si confermano oltranzisti nei convincimenti, giusti o sbagliati che siano, rendendoli esclamativi con veemenza verdiana. In politica, rivendicano l’epopea delle barricate di popolo, erette contro il dilagare del fascismo (agosto 1922) nella pianura padana. Tutti gl’insorti di quell’opposizione ad armi pronte contro le Camicie nere di Italo Balbo, quadrumviro mussoliniano, erano di matrice
rossa: socialisti, comunisti, anarchici. Ma dichiarandosi in determinata unità d’intenti Arditi del popolo. E si badi, al sommo delle barricate, che poi furono fatalmente rimosse dal Regio Esercito per evitare una strage, montavano la guardia proprio gli Arditi, altrettanto reduci dalla trincee come molti degli squadristi neri. Stessi elmetti griogioverdi, stessi fucili 91, stesse bombe a mano. Quanto alle barricate, si diceva, con mai sopito vanto ironizzante, che a erigerle, insieme ai rossi, s’erano visti anche i cattolici di-
I “parmigiani del sasso” (che vuol dire quelli orgogliosamente titolari di radici della parmigianità) sono e si confermano oltranzisti nei convincimenti, giusti o sbagliati che siano, rendendoli esclamativi con veemenza verdiana (nella foto, Palazzo Ducale negli Anni Trenta del Novecento).
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