7 minute read

Novembre. In preghiera per i defunti del card. Raymond Leo Burke

Religione Novembre In preghiera per i defunti

Il mese di novembre è considerato dalla Chiesa come un momento speciale di preghiera per i defunti, a cominciare dalla celebrazione dei defunti, il giorno 2. In questo periodo, qualora già non fosse nostra consuetudine, siamo invitati a pregare quotidianamente per i nostri morti. La preghiera per essi è un’opera di misericordia spirituale, come ci ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 1032.

del card. Raymond Leo Burke

In attesa che Sua Eminenza il Cardinale Burke si ristabilisca dopo i problemi di salute della scorsa estate e possa riprendere la collaborazione con la nostra rivista, mentre gli assicuriamo le nostre preghiere, ripubblichiamo un suo articolo apparso nel mese di novembre del 2013, certi di fare cosa gradita ai nostri lettori.

La preghiera per i nostri morti è una parte essenziale dellanostra testimonianzadell’amore e dellamisericordia di Dio. Pregare per imorti ha due scopi: onorarne la memoriaed esprimereil nostro continuoamoreper loro,aiutandoli adessere liberati da qualsiasipena temporale a causa deipeccati ed a raggiungere così la vita eterna inDio.

La preghiera per i moribondi

Quandoero piccolo, c’era l’abitudine d’indossare una medagliettacon un’immagine religiosa e la scritta: «Sono un cattolico, per favore chiamateun sacerdote». La medagliaserviva ad assicurare il ministero diun sacerdote, in caso di grave malattia o infortunio. Laconsuetudine d’indossareuna simile medagliaci ricorda il nostro dovere,quando si assista un moribondo, di chiamare un prete, così da pregare peril morente e fargli amministrare i sacramenti, soprattutto la Confessionee la Santa Eucaristia comeViatico. Il Rituale Romano contiene unasezione speciale, Il pastorale dei morenti, che guida sacerdote e fedeli a dare loro assistenza spirituale. Tanto le orazioni quanto i ritisonorivoltia chiedere il perdono dei peccati, confermandola fiducia nella misericordia infinita del Signoree la promessa della vita eterna.

Dobbiamo fare attenzione a chiedere il conforto religioso in modo tempestivo. Non dobbiamo aspettare l’ultimo momento. Chi si trovi in punto di morte necessita della preghiera della Chiesa, ma soprattutto di ricevere la Santa Comunione, fondamentale Cibo spirituale necessario per il viaggio da questa vita a quella a venire. Anche quando la persona fosse morta, il sacerdote dev’essere chiamato per offrire le orazioni e per benedire il corpo, pronto per la sepoltura.

La tradizione della Chiesa

Fin dai tempi del Concilio Vaticano II si è senza dubbio consolidata la pratica di sottolineare, al momento delle esequie, la vittoria della Resurrezione. Se infatti sappiamo che Cristo ha vinto sul peccato e sulla morte eterna nella nostra natura umana, sappiamo anche che dobbiamo essere purificati dai nostri peccati, per presentarci davanti a Dio. Nel caso in cui, prima di morire, non avesse avuto luogo un’espiazione dai peccati, Dio provvede per noi in Purgatorio. Le nostre

La preghiera per i nostri morti è una parte essenziale della nostra testimonianza dell’amore e della misericordia di Dio. Pregare per i morti ha due scopi: onorarne la memoria ed esprimereil nostrocontinuoamore, aiutandoli ad essere liberati da qualsiasi pena temporale a causa dei peccati ed a raggiungere la vita eterna in Dio.

Sulle tombe deiprimi cristiani, nelle catacombe, vi è spesso incisauna richiesta,fatta a nome del fedele estinto, di pregare per il suoeterno riposoe per la sua pace. preghiere per i morti li aiutano nella ricerca di questa purificazione.

Il Secondo Libro deiMaccabeici presenta uno splendido esempio dipreghiera per i defunti. Alcuni soldati,che combattevano sotto la guida diGiuda Maccabeo, erano stati uccisi. Preparandoli per la sepoltura, era stato scoperto che indossavanoamuleti pagani, fatto severamente proibitodalla legge di Mosè. La Scritturaci dice che Giuda Maccabeo ed i suoi soldati, con amorevole devozione nei confronti dei fratelli defunti, «ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato»(2 Mac 12,42). Ci viene anche raccontatocheGiuda Maccabeofece una colletta, affinché fosse fatto un sacrificio espiatorio. Ecco quanto scrivono i Testi Sacri: «[…] agendo così in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della Risurrezione. Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato» (2 Mac 12,43b-45).

È chiaro dal testo comei morti possano essere purificatidai peccatidopo la morte attraverso l’aiutodelle nostre preghiere.

San Paolo, nella Seconda Letteraa Timoteo, chiarisce comela praticadi pregareper i defunti si esplicassechiedendo a Dio di perdonare i loro peccatied ammetterli così alla gioiaeterna. Facendo riferimento aldefunto Onesiforo, Paolo, nel ricordo di quanto l’estinto avevafatto per la Chiesa, chiese la misericordia di Dio per tutti i peccati, che esso potesse aver commesso(2 Tm 1,18).

La storia della mortedi santa Monica, ricordatanelle Confessioni disuo figlio sant’Agostino, conferma laprassi della Chiesa di pregareper i morti. Agostino eil fratello erano con la madre, quasi morente,nelle vicinanze di Roma. Il fratello di Agostino aveva espresso la speranza chela madre potesse morire nei pressi della propria casa. Monica, sentendo la conversazionedei due fratelli, li rimproveròe poili istruì: «Lasciate questo corpo ovunque e non prendetevene cura. Vi chiedo una sola cosa, chevi ricordiate di meall’altare del Signore,ovunque voi siate»(Sant’Agostino di Ippona, Confessioni, Libro IX, n. 27).

Ci sono nella Chiesa molti altri antichi esempi dipreghieraper i defunti.Adesempio, sulle tombe deiprimi cristiani nelle catacombe di Roma vi è spesso incisa una richiesta,fatta a nome del fedele estinto, di pregare per il suoeterno riposoe per la sua pace.

Preghiera e Messe per i defunti

Dobbiamo pregare per tutti i defunti. Anche se sembra che una persona abbia condotto una vita esemplare, nessuno conosce pienamente la sua anima o le tentazioni con cui essa possa aver com-

battuto. È una grave ingiustizia nei riguardi dei morti ritenere che non abbiano bisogno delle nostre preghiere. Piuttosto dobbiamo pregare per i credenti defunti quale espressione fedele del nostro amore nei loro confronti. In quanto i morti che sonoin Purgatorionon possono pregare per sé stessi, dipendono dall’aiuto dellenostre preghiere. Per questa ragione, abbiamo l’abitudine di chiamarli “povere anime” e siamo invitati a ricordarli ogni giornonelle nostre preghiere, nella Santa Messa, dopo i pastie così via. Le animein via di purificazione dopo la mortedipendono completamentedai ricordi misericordiosi dei lorofratelli nel Corpo Mistico. Ed, allo stesso tempo, continuano ad amarciepossono pregareper noi.

È prassi onoratadella Chiesa riceveredai fedeliun’offerta, in modoche la S. Messa possa essere dedicata per ilriposo eterno di un defunto. Non c’è modopiù adatto ed efficace per esprimere il nostro amore per lui e fornirgli un aiuto spirituale.

Potrebbe non essere possibile per il sacerdote del posto offrire tutte le S. Messe richieste per i cari estinti. In quel caso, le offerte delle S.Messe in sovrappiù vengono inviate ai sacerdoti, che abbiano bisogno delle elemosine delle celebrazioni liturgiche, sia nella Diocesi che nelle missioni. Ad esempio, i sacerdoti anziani o senior, i nostri sacerdoti che insegnano nelle scuole cattoliche e quelli in servizio in altre istituzioni ecclesiastiche, spesso hanno grande bisogno di offerte. Ricevo frequentemente lettere di Vescovi e sacerdoti che chiedono, dimostrando così quanto i sacerdoti missionari dipendano dalle offerte delle S. Messe per la loro stessa sopravvivenza.

Il tempo delle veglie è certamente il più appropriato per l’elargizione di elemosine per le celebrazioni, ma senza dubbio possono essere date in qualsiasi momento. Le offerte per i defunti non possono essere utilizzate per nessun altro scopo e, pertanto, dovrebbero essere date direttamente al Parroco dall’incaricato del funerale o dalla famiglia al più presto possibile, in modo da poter prendere più agevolmente accordi per le S. Messe dedicate. Vi incoraggio, durante il mese di novembre e regolarmente durante l’anno, a fare offerte in modo che la S. Messa possa essere celebrata per l’eterno riposo dei defunti, con i quali si abbia un legame speciale.

Parte della preghiera quotidiana

Le orazioni per i defuntidovrebberoessere parte della nostra preghiera quotidiana. L’usanza di supplicareper i morti, dopo il ringraziamento alla fine diogni pasto,è il modo più efficace per adempiere a questo nostro dovere. La preghiera per i nostri estinti dovrebbe essere unita a quelle del mattino e della sera. Loro fanno sempre partedella preghiera eucaristicadurante la S. Messa. Infine, la visita alle tombe dei defunti, per pregare per il loro riposo eterno, dovrebbe essere una parte normale dellanostra vita cristiana.

Chi si trovi in punto di morte necessita della preghiera della Chiesa, ma soprattutto di ricevere la Santa Comunione, fondamentale Cibo spirituale necessario per il viaggio da questa vita a quella a venire. Anche quando la persona fosse morta, il sacerdote dev’essere chiamato per offrire le orazioni e per benedire il corpo.

L’eterno riposo dona loro, Signore Risplenda ad essi la luce perpetua Riposino in pace. Amen.

This article is from: