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Arte e Letture
Liberale da
Verona
Sul finire del XV secolo, Pietro Bonaveri di Verona commissionò al pittore locale Liberale Bonfanti – detto Liberale da Verona – la realizzazione della pala d’altare per la sua cappella funeraria, posta lungo la navata destra della chiesa di Sant’Anastasia. L’altare era stato dedicato a santa Maria Maddalena ed è proprio lei la protagonista del dipinto insieme a santa Caterina e santa Toscana. di Sara Magister
A
Liberale Bonfanti, detto Liberale da Verona, Elevazione di santa Maria Maddalena con le sante Caterina e Toscana, Verona, chiesa di Sant’Anastasia (in queste pagine, l’opera completa su licenza Creative Commons e suoi particolari).
ttorno al 1491-1492 Pietro Bonaveri di Verona commissiona al pittore locale Liberale Bonfanti – detto Liberale da Verona – la realizzazione della pala d’altare per la sua cappella funeraria, posta lungo la navata destra della chiesa di Sant’Anastasia. L’altare era stato dedicato a santa Maria Maddalena ed è proprio lei la protagonista del dipinto insieme ad altre due sante donne, la celebre Caterina d’Alessandria e la meno nota santa Toscana. L’opera non fu concepita come isolata, ma come elemento centrale di una decorazione affrescata raffigurante la Pietà e altri santi, che coinvolge l’intera cappella e che è a tutt’oggi conservata, anche se la pala è migrata poi in un’altra parte della medesima chiesa. Un pittore a tutto tondo Liberale da Verona fu un pittore a tutto tondo, attivo tra la sua patria d’origine e il senese, capace di gestire diverse tecniche espressive, eccellente anche nell’arte della miniatura. Con quest’ultima anche la sua pittura più monumentale ha in comune un forte senso della brillantezza del colore e di quei toni caldi e freddi posti in associazione ed in contrasto, che danno un ritmo vivace alle sue
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composizioni. Queste, di contro, sono ridotte all’essenziale della chiara espressione del contenuto, con un nitore classicista tipico del passaggio tra il primo e l’alto Rinascimento. Classica è la struttura della pala, che ricorda volutamente quella di un arco trionfale. A questo rimanda in particolare la cornice originale lignea che la circonda, facente parte anch’essa del progetto complessivo. Si tratta di una cornice scolpita e dorata nel legno con due pilastri alla base che sostengono un’arcata a tutto sesto, impreziosita da intagli che citano con precisione più il modello delle decorazioni architettoniche classiche – i dentelli, gli ovoli con freccette – che un semplice stilema d’arredo. Anche i motivi a candelabro intagliati sul fusto dei pilastri richiamano l’architettura antica, al pari dei capitelli corinzi e dei piccoli architravi che sostengono. I confronti con altre inquadrature simili, che ritornano anche nei monumenti sepolcrali quattrocenteschi intagliati nel marmo, indicano un’attenzione voluta al modello antico da parte dell’artista e del committente, ove la cornice serve letteralmente a esaltare con il suo contorno non solo la bellezza, ma anche la solennità e il carattere trionfale del soggetto raffigurato. R A D I C I
C R I S T I A N E