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L’Estonia del post-comunismo. Intervista a Maria Madise a cura di Chiara Chiessi

Attualità Intervista a Maria Madise L’Estonia del post-comunismo

L'Estonia è stata consacrata alla Madonna da papa Innocenzo III, all'indomani della Crociata Livoniana, ed è ancora oggi comunemente chiamata Terra di Maria. In quest’intervista Maria Madise, originaria del Paese balcanico, spiega come si debba ricorrere soprattutto alla Madonna per restaurare la fede cattolica e farla prosperare in una terra, segnata da 500 anni di protestantesimo, 50 anni di comunismo ed ora dal dilagante modernismo.

a cura di Chiara Chiessi

I Paesi Baltici ovvero Estonia, Lettonia, Lituania sono anche definiti «le tre perle dell'Europa dell’Est». In Estonia, ad esempio, oltre all'architettura medioevale che ricorda il patrimonio cattolico dell'epoca, straordinari sono anche il monastero domenicano, insieme alla cattedrale ed al convento delle Brigidine presenti nella capitale Tallinn (nella foto). I Paesi Baltici ovvero Estonia, Lettonia, Lituania sono anche definiti «le tre perle dell’Europa dell’Est». Ma proprio letteralmente… In Estonia, ad esempio, oltre all’architettura medioevale che ricorda il patrimonio cattolico dell’epoca, straordinari sono anche il monastero domenicano, insieme alla cattedrale ed al convento delle Brigidine presenti nella capitale Tallinn.

Ma sono anche Paesi in cui la fede è stata osteggiata sin dai primordi, ha attraversato cinque secoli di protestantesimo, 50 anni di comunismo ed, attualmente, è scossa dal modernismo ecclesiale, il che non rende di certo facile il recupero dei valori e della tradizione cattolica.

Si tratta oltre tutto di Paesi decimati dall’aborto: solo in Estonia, ad esempio, dal 1955, anno della sua legalizzazione, ne sono stati eseguiti più di 1,5 milioni. Nonostante ciò, l’Estonia si è opposta al disegno di legge sulle unioni civili del 2014, quasi 50.000 persone hanno firmato una petizione contraria al testo.

Di tutto ciò abbiamo parlato con Maria Madise, direttore Internazionale di SPUCSociety for the Protection of Unborn Children, estone di nascita: ha trascorso gli intensi mesi del lockdown da Covid nella sua terra natale e ci ha raccontato la storia del suo popolo, che continua a lottare per ciò in cui crede, perché è certo che la presenza della Madonna, a cui in particolare l’Estonia è stata consacrata da Papa Innocenzo III, non tarderà a mancare.

Come è stata vissuta dai cattolici la quarantena da Covid nei Paesi Baltici? Le Messe sono state sospese?

Nella mia terra natale, l’Estonia, le chiese sono rimaste aperte alla preghiera. La Santa Messa non veniva celebrata pubblicamente, ma era possibile ricevere la Santa Comunione ed andare a confessarsi. Come cattolici, crediamo nella presenza reale di Nostro Signore nella Santa Eucaristia, quindi le Messe in diretta streaming non rappresentano una vera alternativa per noi.

Il lockdown in Estonia non è stato così severo come in alcuni Paesi dell’Europa occidentale. È naturalmente prevedibile che i governi non capiscano l’importanza della vita spirituale. Ma questo è il momento in cui i Vescovi di tutto il mondo dovrebbero cercare di spiegare loro, con la dignità e la grazia che deriva dal loro ufficio, quanto essa sia fondamentale. Se lo facessero in modo coerente, forse alcuni governatori si potrebbero convertire. Una crisi come questa è una grande opportunità per l’evangelizzazione e per la conversione.

Qual è la situazione dell’aborto, specialmente in questi tempi di pandemia?

L’Estonia è stata devastata dall’aborto. Dal 1955, cioè da quando l’aborto è stato legalizzato dalle autorità sovietiche del tempo, ci sono stati più di 1,5 milioni di aborti. La popolazione attuale dell’Estonia è invece di 1,3 milioni di abitanti. Quindi sono state uccise dall’aborto più persone di quante ne siano nate. È una realtà tragica: la disgregazione delle famiglie, la drammatica diminuzione del numero di matrimoni e di figli nati da coppie sposate sono solo alcuni dei sintomi del dolore e della sfiducia che questa tragedia ha creato. Tragedia, che nasconde il rifiuto di Dio. Una società che ha perso il senso di Dio, con l’andar del tempo perde anche il senso dell’uomo, cioè il senso della sacralità della creazione di Dio.

Il numero di aborti è diminuito in modo significativo dai tempi dell’era sovietica. Nel 1991, quando l’Estonia ha riconquistato l’indipendenza, ci sono stati 26.470 aborti. Secondo Eurostat, nel 2016 il Paese ha avuto il più alto tasso di aborto in Europa. Ma nel 2018 ce ne sono stati solo 3.800. Si tratta di un calo enorme, benché oggi molti aborti vengano effettuati con farmaci abortivi non conteggiati dalle statistiche. Attualmente, ci sono 26,4 aborti ogni 100 nascite. In Lituania, molto più legata alla fede, ci sono invece circa 13 aborti ogni 100 nascite.

L’aborto su richiesta è estremamente accessibile in Estonia, col 70% dei costi coperti da finanziamenti pubblici. Durante la pandemia, quando tutti gli interventi non essenziali sono stati interrotti, l’aborto chimico ha continuato ad essere facilmente accessibile:

Maria Madise (nella foto), direttore Internazionale di SPUC-Society for the Protection of Unborn Children, estone di nascita, ha trascorso gli intensi mesi del lockdown da Covid nella sua terra natale: il suo popolo continua a lottare per ciò in cui crede, perché è certo che la presenza della Madonna non tarderà a mancare.

In Estonia le chiese sono rimaste aperte alla preghiera. La Santa Messa non veniva celebrata pubblicamente, ma era possibile ricevere la Santa Comunione ed andare a confessarsi: «Come cattolici – precisa Madise – crediamo nella presenza reale di Nostro Signore nella Santa Eucaristia, quindi le Messe in diretta streaming non sono una vera alternativa per noi». le pillole venivano date dal medico ed assunte a casa nelle prime 12 settimane di gravidanza o, per motivi medici, anche successivamente.

Così anche qui, come nel Regno Unito ed in molti altri Paesi, questa pandemia ha rivelato la terribile ipocrisia della nostra società moderna: in un momento in cui le nazioni sono state messe in isolamento per salvare vite umane da un virus, i nostri medici e politici hanno autorizzato le donne ad uccidere in casa i loro bambini. Questo dimostra che la crisi non ci ha insegnato a dare il dovuto valore alla vita umana.

Sul fronte Lgbt, si minaccia l’insegnamento gender nelle scuole?

Nel 2014 è stata introdotta in Estonia la legge sulle unioni civili, per consentire alle coppie dello stesso sesso di registrare ufficialmente la propria unione.

La Fondazione per la protezione della famiglia e della tradizione aveva avviato la campagna «Proteggiamo la famiglia!», la più vasta mai intrapresa nella regione: 50 mila famiglie avevano sottoscritto una petizione contro il disegno di legge. In Estonia non s’era mai vista un’opposizione così massiccia su una tematica riguardante la famiglia. Nonostante ciò, il Parlamento ha approvato il disegno di legge nel 2016. Gli atti esecutivi necessari per la sua effettiva entrata in vigore devono ancora essere però approvati. Nel frattempo, il governo è cambiato. A causa di questo

“limbo giuridico”, gli attivisti Lgbt si sono rivolti ai tribunali per portare avanti la loro agenda, caso per caso.

Le sembra che i fedeli di questi Paesi siano scesi a compromessi con la realtà politica e sociale, seguendo l’esempio dell’attuale gerarchia cattolica, o hanno mantenuto intatta una fede viva e legata alla Tradizione?

La popolazione cattolica in Estonia è poco numerosa, 4 mila fedeli in tutto, sono molti di più in Lettonia e Lituania. Purtroppo in Estonia circa il 75%-80% dell’intera popolazione dichiara di non credere in niente. Un aspetto molto importante della nostra comunità cattolica è il fatto di esser composta interamente da convertiti. Solo i figli della mia generazione vengono battezzati come cattolici al momento della nascita. È difficile ribaltare quanto trasmesso ad un Paese in 500 anni di protestantesimo e 50 anni di comunismo. Stiamo scoprendo di nuovo la fede e naturalmente il modernismo attuale della Chiesa non ci rende questo facile.

Tuttavia, siamo anche molto fortunati, perché gran parte del nostro patrimonio cattolico medioevale è ben conservato nell’architettura, nei negozi di artigianato, nella musica e nella cultura in generale. Quindi ci sono molti richiami visivi e culturali al cattolicesimo ed ora abbiamo bisogno di riscoprirne il significato. La Tallinn medioevale ancora oggi rappresenta in tal senso un punto di riferimento significativo. Il monastero domenicano fondato

In Estonia c’è un'innata nostalgia per la tradizione –tante cose dell’architettura e della cultura ne parlano. Tuttavia, v’è ancora molta strada da fare per ripristinare la Messa di sempre, la Messa dei padri tra queste antiche mura…

La cattedrale cattolica di Tallinn (nella foto su licenza Creative Commons) occupa solo il refettorio dell’antico monastero domenicano. nel 1246, non molto tempo dopo la morte di san Domenico, era uno dei più grandi edifici monastici dell’epoca. La cattedrale cattolica di Tallinn oggi occupa solo il refettorio di questo monastero. Il convento brigidino di Tallinn, fondato nel 1436, fu il più grande convento di monache della regione.

Credo che in Estonia ci sia un’innata nostalgia per la tradizione – tante cose della nostra architettura e cultura ne parlano. Tuttavia, abbiamo ancora molta strada da fare per ripristinare la Messa dei nostri padri tra queste antiche mura. Abbiamo la Messa tradizionale due volte al mese, ma in più di dieci anni dal Summorum Pontificum non è stato possibile celebrarla settimanalmente o addirittura regolarmente tutto l’anno. Preghiamo che da ora, cioè da quando molti più bambini cresceranno come cattolici – infatti chi ama la Tradizione ha famiglie numerose! –, la nostra voce sia più ascoltata. Dopo tutto, questa è la voce dell’amore per la tradizione che ha nutrito santa Brigitta, san Domenico e tanti altri santi, la cui eredità spirituale ci sostiene ancora oggi.

L’Estonia è stata consacrata alla Madonna da papa Innocenzo III, all’indomani della Crociata Livoniana, ed è ancora oggi comunemente chiamata Terra di Maria. Quindi dobbiamo ricorrere soprattutto alla Madonna per restaurare la fede cattolica e farla prosperare in questa terra che le appartiene.

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