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Ritratto di anziana con Rosario di Francesca Bonadonna

Gaetano Gandolfi Ritratto di anziana con rosario

Gaetano Gandolfi (San Matteo della Decima, 31 agosto 1734 – Bologna, 20 giugno 1802) è stato un pittore italiano. Nacque in una famiglia di artisti. Il fratello Ubaldo, il figlio Mauro e il nipote Democrito furono anch’essi pittori. Studiò all’Accademia Clementina di Bologna, dove ebbe per maestri Felice Torelli ed Ercole Lelli. Studiò anche scultura e vinse premi in concorsi indetti dall’accademia, nelle sezioni del ritratto e della scultura. Nel 1760 trascorse un anno a Venezia, dove ebbe modo di studiare le opere del Tiepolo e di altri pittori veneti. Viaggiò anche in Inghilterra. Tornato a Bologna, realizzò affreschi e tele in varie chiese e conventi. Nella Basilica di San Petronio eseguì il dipinto Madonna di S. Luca e santi Emidio e Ivo. Nel 1775 eseguì la grande tela Nozze di Cana (530x679 cm) per il convento dei Canonici Regolari di San Salvatore, sempre a Bologna: è considerato uno dei suoi capolavori ed oggi è conservato presso la Pinacoteca Nazionale. Le sue opere si trovano in musei e gallerie d’arte, tra cui il Louvre di Parigi ed il Metropolitan Museum of Art di New York. Gli viene anche attribuita la lunetta, posta sul portale della chiesa del Miracolo della Madonna del Fuoco, a Forlì. Nel chiostro Terzi della Certosa di Bologna si trova un monumento funerario a Gaetano e a Democrito Gandolfi, attribuito allo scultore Giovanni Putti. L’artista italiano Gaetano Gandolfi ritrae abilmente un’anziana donna. I colori di questo primo piano, messi in risalto da un gioco di tinte chiaro-scure su sfondo nero, sono caldi e tenui, mentre pennellate morbide e delicate tratteggiano i contorni del volto e ne sfumano i lineamenti. L’anziana donna dal volto espressivo si contraddistingue per il carnato chiaro che la illumina, ravvivandosi sulle gote. Le rughe profonde sulla fronte, alta e spaziosa, sono simili a righe di un pentagramma misterioso, che lascia spazio al susseguirsi delle note dell’anima, rapita dai ricordi del tempo. Le vesti sono modeste, ma non trasandate, così come il foulard che raccoglie ed avvolge la grigia capigliatura, senza trattenerla del tutto. Le mani, sovrapposte l’una sull’altra, in posa rilassata, poggiate forse su un bastone, tengono la corona del rosario, mentre lo sguardo aperto, intenso e profondo con espressione accigliata, quasi perplessa, sembra fare il bilancio della vita. Un momento di raccoglimento silenzioso ed allo stesso tempo loquace che ci interroga nell’intimo.

Francesca Bonadonna

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