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Il Santuario di Valmala di Leone Inaudi
by Radici Cristiane - Il mensile che si richiama ai valori perenni della Civiltà europea e occidentale
Tesori d’Italia Il Santuario di Valmala
La venerazione verso la Madre della Misericordia iniziò sui monti di Valmala nel 1834, anno in cui la Madonna apparve più volte a quattro pastorelle, sempre sola ed a mani aperte, nell’atteggiamento tradizionale di Madre della Misericordia. Era mesta ed in lacrime. Un giorno la Signora ha compiuto un giro sul pianoro senza toccare il suolo e lasciando una scia bianca, in seguito compresa come la pianta, su cui venne poi eretto il santuario.

di Leone Inaudi
Valmala (nella foto su licenza Creative Commons) è un Comune, che conta attualmente una cinquantina di residenti, ma all’epoca delle apparizioni mariane ospitava almeno 600 abitanti (secondo altre fonti 900), sparsi in 24 borgate. Il santuario, che si trova nel territorio di Valmala (Cuneo) a 1.380 metri di altitudine, è il più importante della diocesi di Saluzzo. Il capoluogo del Comune di Valmala, accorpato dal 2019 a quello di Busca, pur mantenendo una propria municipalità autonoma, sorge in una valle attraversata dal torrente Varaita, a circa 800 metri di altitudine. Esso conta attualmente una cinquantina di residenti, ma all’epoca delle apparizioni mariane ospitava almeno 600 abitanti (secondo altre fonti 900), sparsi in 24 borgate.
Il paese
Fondata nel Medioevo, Valmala appartenne con alterne vicende alla contea di Auriate, poi al marchesato di Saluzzo e quindi al ducato di Savoia. Fino al secolo XIX fu anche feudo dei Cavalieri di Malta, la cui croce campeggia sullo stemma del Comune. Si narra che nell’area di Valmala risiedessero anche i Templari, in località Cò ’d Simond (Cima di Sigismondo), nella casa detta “I Frati”, dove essi avrebbero avuto un collegio o ospizio per i pellegrini.
Anche la stessa chiesa parrocchiale di Valmala, ricostruita nel 1865, ma con un fonte battesimale
quattrocentesco, è sorta su di una precedente, antichissima chiesa intitolata a Sant’Anna, ma non eretta dei Templari, poiché presente già nel secolo X. La chiesa attuale è dedicata a San Giovanni Battista, patrono del paese.
Origini antiche
Il primo documento su cui appare il nome Vallis mallae porta la data del 1062 e dal 1271 essa passa definitivamente al marchesato di Saluzzo. Tuttavia, i cavalieri gerosolimitani ne presero possesso dal 1320, tanto che il primo conte di Valmala fu uno di loro, Federico da Piossasco, il quale costituì qui una sorta di enclave all’interno del marchesato stesso. Il secolare “Stato nello Stato” cessò di esistere con l’arrivo delle truppe napoleoniche nel 1798. Con la Restaurazione il territorio ritorna sotto i Savoia, in comunione con il Sovrano Ordine di Malta.
Altre piccole chiese nel territorio sono quella della SS. Annunziata, in località Chiòt Martin, con nell’abside una Madonna in trono del 1470 circa, la neogotica cappella intitolata a Sant’Onorato in località Cò di Gay e infine, in località Ervatti, la chiesetta intitolata a Maria SS. del Patrocinio.
Il Santuario
Per la storia delle apparizioni e del Santuario, molto interessante è il libro, il primo sull’argomento, scritto da don Lorenzo Trecco, Apparizioni di Valmala, edito la prima volta a Saluzzo nel 1879 e poi con altre tre edizioni, fino al 1894, ristampato parzialmente nel 2004. Don Trecco poté parlare con le superstiti delle veggenti, oltre che consultare le relazioni stese da Giuseppe Pittavino, padre della veggente Maria e già Sindaco del paese, e dal mantese don Giuseppe Rivoira, parroco dal 1823 al 1852.
La venerazione verso la Madre della Mi-
Il Comune di Valmala sorge in una valle attraversata dal torrente Varaita (nella foto su licenza Creative Commons), a circa 800 metri di altitudine.


sericordia iniziò sui monti di Valmala nel 1834, anno in cui la Madonna apparve più volte a quattro pastorelle, che, abitando nelle vicine frazioni, conducevano le loro bestie su quei pascoli montani. Particolarmente importanti furono le apparizioni del 6 agosto, giorno in cui la Madonna apparve a Maria Pittavino, Maria Margherita Pittavino, Maria Chiotti, tutte nate nel 1822, e Maria Boschero, nata nel 1823. Oltre a loro, secondo alcune testimonianze, sarebbe stato presente all’avvenimento anche Chiaffredo Pittavino di 8 anni, fratello di Maria Margherita.
Madre della Misericordia
Esse avevano dunque condotto le loro mucche a pascolare sul pianoro denominato il Chiotto (Chiòt, cioè «pianoro tra i monti»), dove sorge attualmente il santuario, quando all’improvviso, con grande loro meraviglia, videro davanti a sé, in piedi su di una lastra di pietra, una Signora di aspetto maestoso e
Il santuario congloba in sé sia il primitivo pilone del 1835, sia la cappella che lo seguì, eretta nel 1840. Il complesso è costituito dall’ampia chiesa rivolta verso il paese, con campanile e grande porticato, sotto al quale si fanno le novene, recitando il rosario.
giovanile. Vestiva un lungo abito di colore rossastro, legato da una cintura ai fianchi, su cui scendeva dal capo un lungo velo azzurro, trattenuto al collo da un bottone dorato. Appariva sempre sola, a mani aperte, nell’atteggiamento tradizionale della Madonna quale Madre della Misericordia. Era mesta ed in lacrime.
Le apparizioni seguirono molte volte nell’arco di 50 giorni, specialmente il 15 agosto. Un giorno la Signora avrebbe compiuto un giro sul pianoro senza toccare il suolo e lasciando una scia bianca, in seguito compresa come la pianta del futuro santuario. Le parole della Vergine sarebbero state rivolte solo a Maria Pittavino, per chiedere sul posto un pilone votivo ed una chiesa. Avrebbe anche additato dove estrarre la pietra e la sabbia per la costruzione. Queste apparizioni precedono, cronologicamente, sia quelle di La Salette (1846) che quelle di Lourdes (1858). Non si può trascurare poi che la prima ap-

All’interno del santuario di Valmala (nella foto), v’è il grande affresco dell’abside, opera di ignoto, raffigurante un’espressiva scena dell’apparizione. Fanno parte del patrimonio artistico del santuario due grandi quadri firmati Gauteri, parente del pittore saluzzese Giuseppe, artefice del primo pilone votivo, sorto nel 1835 su commissione di Giuseppe Pittavino. parizione avvenne il giorno successivo alla festa della Madonna della Neve, mentre quella del 15 sembra quasi voler celebrare tale giorno, anticipando di più di 100 anni la definizione del dogma dell’Assunta (1950).
Voto esaudito
L’anno seguente, come promesso per voto, venne eretto sul luogo delle apparizioni un pilone, cioè un’edicola votiva, su cui venne dipinta la Madre della Misericordia. Nel 1840 il pilone venne inglobato in una cappella costruita sul posto, mentre nel 1841 iniziarono, su progetto dell’architetto Galfrè, i lavori del santuario, che fu terminato nel 1851. Esso fu intitolato a Maria SS. Madre della Misericordia: questo titolo si rifà all’individuazione, avvenuta già nel 1834, di un quadretto ritraente la Madonna della Misericordia di Savona. L’immagine era stata posta in vendita sul mercato del vicino paese di Venasca e le pastorelle, ivi accompagnate da Giuseppe Pittavino, vi riconobbero la Signora apparsa loro.
La prima domenica dell’agosto 1946, mons. Egidio Luigi Lanzo, vescovo di Saluzzo, incoronava solennemente la Madonna di Valmala Regina della diocesi. Dal marzo al luglio 1949 la statua della Madre della Misericordia, venerata al santuario, fu scelta per la Peregrinatio Mariae e portata in tutte le parrocchie della diocesi. Nell’agosto dello stesso anno, a ricordo della Peregrinatio, venne collocata sul piazzale del santuario l’artistica statua marmorea della Celeste Regina.
L’esterno
Il santuario congloba in sé sia il primitivo pilone del 1835, sia la cappella che lo seguì, eretta nel 1840.
Il complesso del santuario, terminato verso la fine del secolo XIX con aggiunte novecentesche, è costituito dall’ampia chiesa rivolta verso il paese, con campanile e grande porticato, sotto al quale si fanno le novene, recitando il rosario; a sud di essa si trova un’ampia costruzione adibita a canonica, mentre nei pressi del piazzale sorgono due grandi edifici: il Palazzo Vecchio o Casa del Pellegrino del 1890 ed il Palazzo Nuovo del 1925, adibiti entrambi all’accoglienza dei pellegrini.
L’Interno
Si nota all’interno il grande affresco dell’abside, opera di ignoto, raffigurante un’espressiva scena dell’apparizione. Fanno parte del patrimonio artistico del santuario due grandi quadri firmati Gauteri, parente del pittore saluzzese Giuseppe, artefice del primo pilone votivo, sorto nel 1835 su commissione di Giuseppe Pittavino.

