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News dal mondo in cui viviamo
by Radici Cristiane - Il mensile che si richiama ai valori perenni della Civiltà europea e occidentale
GERMANIA – Homeschooling, il Covid la soluzione?
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«I genitori devono impiegare un’energia perseverante a far conoscere in modo assoluto il diritto che hanno di rifiutare i loro figli a quelle scuole nelle quali vi sia il pericolo che bevano il funesto veleno dell’empietà» scrisse Leone XIII il 10 gennaio 1890. Affermazione alquanto indicativa: a causa del Covid, milioni di studenti sono stati costretti a casa e molti genitori hanno iniziato a praticare l’homeschooling ovvero l’istruzione a casa per i propri figli, punto fermo di imprescindibile libertà per le famiglie, che desiderino trasmettere fede e valori sani.
Eppure, la persecuzione verso quanti scelgano l’homeschooling è una triste realtà: in Germania famoso è il caso della famiglia Romeikes, di nove figli, colpita da multe fino a quasi 10 mila euro, continue visite da parte della Polizia e minacce di sottrazione dei minori; proprio per questo chiese asilo agli Stati Uniti.
In un primo momento, un giudice del Tennessee accolse in primo grado la loro richiesta, poi però ribaltata dalla Corte di Appello. Infatti, in Germania, il divieto di educare i propri figli a casa non è inteso come una violazione dei diritti umani. Temendo il rimpatrio, i Romeikes fecero appello alla Corte Suprema, che tuttavia non accolse la richiesta. L’espulsione però venne «sospesa a tempo indefinito», più per motivi burocratici che legali.
CHIESA – Bianchi allontanato da Bose
Enzo Bianchi (nella foto su licenza Creative Commons), il fondatore della comunità sincretica di Bose, nata l’8 dicembre 1965, nel giorno, non a caso, in cui si chiuse il Concilio Vaticano II, è stato allontanato dalla Casa madre e rimosso il 13 maggio, giorno della Madonna di Fatima, per ordine della Santa Sede con decreto firmato dal Segretario di Stato, il card. Parolin, e l’approvazione del Papa, a causa di un «clima non fraterno», che si era andato creando dopo le sue dimissioni, avvenute nel gennaio 2017: è stato accusato di aver «continuato a imporre la sua autorità di fondatore, mettendo in difficoltà il suo successore, il priore fratel Luciano Manicardi».
Il monaco laico (non sacerdote) oggi viene tuttavia indicato da più parti, anche in casa cattolica, come valida ed autorevole guida spirituale. Diplomato in ragioneria, ha studiato Economia e commercio a Torino, poi si è ritirato a Bose, frazione abbandonata del Comune di Magnano, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica… da qui la sua scalata al successo: riverito, onorato dagli organi ed enti cattolici, da vescovi e pontefici, Enzo Bianchi ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti, fra cui due laicissime lauree honoris causa in Scienze politiche e in Scienze gastronomiche. È stato nominato esperto da Benedetto XVI a due Assemblee generali del Sinodo dei Vescovi, nel 2008 e nel 2012, consultore del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani da papa Francesco nel 2014, poi nel 2018 uditore ad un’altra Assemblea episcopale e relatore al ritiro mondiale dei sacerdoti. Presente in ogni dove, sulle maggiori testate giornalistiche e in Tv, sui più gettonati palcoscenici accademici ed ecclesiastici, ha scritto centinaia di libri e ha guidato corsi di spiritualità sincretica in molteplici comunità religiose, manifestando una soggettiva religiosità fondata sul tutto e, dunque, sul nulla.

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TV – Un’azienda europea... ma per cosa?
LGBT – Femministe contro l’identità gender
L’operazione si sarebbe dovuta concludere alla fine dell’anno scorso, ma l’emergenza Coronavirus ha rinviato tutto a quest’estate, prima di rendere realtà Mfe ovvero Media for Europe, la holding olandese con aspirazioni europee voluta da Mediaset italiana. Frutto della fusione tra Mediaset e Mediaset España, in essa il Biscione sta concentrando le proprie tv commerciali sparse tra Belpaese, Spagna con Telecinco e Germania col 20% di ProsiebenSat. Intanto gli spot hanno preparato già il pubblico ad una grande azienda non più solo nazionale, bensì europea a traino italiano: ma per proporre quali contenuti?
Se sono quelli di alcuni loro format, ahimé di successo, c’è di che preoccuparsi. Facciamo qualche esempio, partendo da quello forse più noto, Temptation Island: in esso finisce nel mirino la relazione di coppia tra uomo e donna. La trasmissione si basa sostanzialmente su tentazioni e tradimenti: la sfida consiste, dunque, nel minare la morale, facendo leva sulla morbosità. Le edizioni italiana e spagnola sono prodotte da Mediaset.
Telecinco si è già distinta in passato per altri format ritenuti gravemente diseducativi come Il Patto, miniserie finalizzata a fornire una caricatura distorta del ruolo di genitori ed educatori, ridicolizzandolo, nonché a banalizzare esperienze pur preziose, uniche ed importanti, quali le relazioni affettive e la stessa maternità. Il che ha suscitato le vivaci proteste, ad esempio, dell’Associazione dei Radiotelespettatori e della Confederazione dei genitori degli studenti, purtroppo senza esito.
Lo scorso giugno su Telecinco è giunto il programma L’Ultima Cena, un reality show di cucina, condotto da Jorge Javier Vázquez, che utilizza in modo dissacrante l’omonimo capolavoro di Leonardo da Vinci, proponendo, al posto dei volti del dipinto originario, quelli dei concorrenti del programma ed, al posto di Gesù Cristo, quello del conduttore, Vázquez. L’agenzia online InfoCatólica non ha esitato a parlare, giustamente, di «profanazione».
Si tenga presente che Telecinco è gestita totalmente da Mediaset España Comunicación, società del Gruppo Mediaset. È lo stesso gruppo, che oggi punta al lancio di Media for Europe. E qui torniamo alla domanda iniziale: per dire che cosa? Se l’offerta è questa, di certo non ne abbiamo bisogno…

Le femministe omosessuali di Arcilesbica nazionale han detto «no» all’utero in affitto e «no» all’identità di genere, intesa come autonoma percezione di appartenere ad un sesso o ad un altro al di là del dato genetico. Lo han fatto con una serie di post su Facebook e con un webinar in italiano con Sheila Jeffreys, studiosa britannica ed attivista femminista lesbica da oltre quattro decenni, coautrice della Declaration on Women’s Sex Based Rights. E han detto questi due «no», perché rispettivamente mal sopportano lo sfruttamento del proprio corpo e che un uomo si faccia passare per donna. Le femministe hanno sempre gridato che il corpo delle donne appartiene alle donne e queste ci possono fare quello che vogliono. Vietare dunque la maternità surrogata e la prostituzione come libere scelte appare contraddittorio con il principio di autodeterminazione così incensato dalle femministe di tutti i tempi.
Il secondo paradosso riguarda la critica che Arcilesbica muove al transessualismo, critica non nuova all’interno dei circoli lesbici e che da tempo sta dividendo il movimento Lgbt a livello mondiale. Il paradosso nasce dal fatto che il femminismo da sempre ha promosso l’inversione dei ruoli sociali: perché agli uomini non dovrebbe essere concesso lo stesso? Ora invece le femministe omosessuali si arrabbiano a vedersi scippare la loro femminilità dagli uomini trans. Vien proprio da dire: chi è causa del suo mal, pianga sé stesso…

ISLAM – Il risveglio ottomano in Turchia
La meravigliosa basilica di Santa Sofia a Istanbul è la metafora della centralità dell’identità religiosa nell’affermazione dell’identità politica internazionale di un Paese. Edificata sotto Giustiniano nel VI secolo come basilica cristiana ortodossa di rito greco, alla caduta dell’Impero bizantino, conquistato dalle truppe ottomane nel 1453, fu convertita in moschea. Nel 1935, Alla caduta dell’Impero turco, il «padre della Patria turca» Ataturk la trasformò in un museo. Ai nostri giorni, come riferito dal quotidiano Hurryet, il presidente turco Erdogan ha dato disposizioni per trasformarla nuovamente in luogo di culto islamico, riproponendo una strategia politica ispirata all’ideologia “neo-ottomana” nel nome del panturanesimo.Di fronte alla palese incapacità dell’Ue di affermarsi come portatrice di un pensiero politico “forte”, di incarnare il ruolo ideologico politico di erede della grande tradizione occidentale fusa nel crogiolo del pensiero giudaico-cristiano, la Turchia si è qualificata come un autorevole interlocutore pragmatico degli Stati Uniti per frenare l’aggressiva diplomazia politico-militare cinese e russa. Nel corso dell’emergenza Covid-19, i turchi hanno svolto un ruolo centrale, inviando materiale sanitario in molti Paesi sotto le insegne Nato, hanno promosso accordi diplomatici pragmatici di cooperazione con Israele, facilitati dagli Usa, hanno soprattutto avuto la determinazione politica di essere l’unico Paese ad impegnarsi militarmente in Libia, ottenendo la vittoria strategica della riconquista della Tripolitania da parte del governo Al Sarraj, internazionalmente riconosciuto dall’Onu, contro le milizie terroristiche islamiche di Khalifa Aftar, finanziato dai governi fondamentalisti arabi degli Emirati del Golfo.

Emergenza Coronavirus Covid-19 È cambiato tutto: ecco come





È cambiato tutto. In politica, in economia, nel lavoro, nella sanità, nella Chiesa, ovunque. Gli effetti del Coronavirus Covid-19 non hanno mancato di farsi sentire. Devastanti. Un po’ a causa della patologia. Molto, però, a causa delle scelte compiute. A più livelli.
La Cina cerca di inquadrare il morbo nell’aggressivo progetto geopolitico internazionale, che da anni sta perseguendo, denominato OBOR, per influire sui processi decisionali delle economie dei Paesi del Sud-Est asiatico, dell’Asia centrale, del Medio Oriente e della stessa Europa. La posta in gioco è altissima.
L’Italia ha una soluzione strategica per riprendersi dalla crisi: formulare un progetto per ricapitalizzare le medie imprese con una parte del risparmio delle famiglie. C’è però un vincolo: un governo che non ha sufficiente credibilità a livello europeo. Ed una debolezza: una Chiesa che non vuol fare Magistero, come evidenzia in un’intervista l’ex-presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi.
Cosa insegna la Storia? Durante l’influenza detta «spagnola» la Chiesa fu sempre al fianco dei moribondi, accompagnandoli con l’Estrema Unzione, dei malati, curandoli nelle proprie strutture, e dei fedeli, tenendo aperti i luoghi di culto, mentre i sacerdoti celebravano ogni giorno l’Eucarestia. Oggi invece son stati i Vescovi i primi a sbarrare i portoni delle chiese, prima ancora che il governo lo imponesse loro. Lasciando ai laici, in particolare a molti politici, il compito di lanciare un appello ai Sindaci, per consacrare le città al Cuore Immacolato di Maria ed affidarle ai Santi.
Nella storia della Chiesa, molti santi vengono invocati nei momenti delle calamità epidemiche. San Rocco, terziario francescano, è il più invocato in assoluto. Mentre l’accordo firmato dalla Cei e dal governo Conte ha trovato resistenze proprio tra il clero, nelle parrocchie. Preti, che definiscono quanto concordato a Roma un «sacrilegio». E spiegano come dare la S. Comunione…
