Dossier 2018_Welfare generativo

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Questioni aperte, percorsi, mete Fabrizio Mattevi, collaboratore del Centro studi

Il paradigma educativo Realizzare una “assistenza generativa” comporta di contrastare la tendenza alla sanitarizzazione degli interventi, per cui fatiche e sofferenze delle persone sono ricondotte entro categorie patologiche e ai corrispondenti protocolli d’intervento e cura. In questa prospettiva risulta fecondo e vitale il mantenimento di un paradigma essenzialmente educativo, che ha a cuore la promozione e crescita delle persone, la ricerca di un percorso di trasformazione che permetta di uscire da uno stato di mancanza, indigenza, sofferenza e crescere oltre. Pensare l’esperienza Questo è possibile impegnandosi, con costanza e profondità, nel ripensare, rimuginare, riflettere questi temi. Il concetto di welfare generativo ha da trasformarsi in una cultura comune e condivisa, che faccia da sfondo e sostenga l’operare quotidiano e al contempo ne sia costantemente alimentata e arricchita. In tal modo pensiero e visione orientano e modellano le azioni e, al contempo, l’agire e la prassi completano a

ampliano la teoria.

Parole per dirlo L’aspetto più problematico e impegnativo del welfare generativo è la sua fattibilità, la traduzione in azioni e interventi concreti. Nei commenti dei partecipanti ricorrono dubbi e interrogativi sul “come fare?”. Tiziano Vecchiato ha più volte riconosciuto che la prospettiva del welfare generativo non è facile, né semplice, richiede coraggio, comporta fallimenti e insuccessi. Pur tuttavia, è anche vero che ora abbiamo a disposizione “le parole per dirlo”: “generativo” è una parola espressiva e significativa, ricca di implicazioni simboliche, che ci permette di nominare e definire un’impostazione, una visione, un pensiero, che prima era implicito, tacito e, dunque, oscuro, vago, abbozzato. La teoria del “welfare generativo” aiuta a pensare meglio un modo di impostare l’intervento sociale e di condividere questa opzione etica e valoriale. Generosità L’etimologia greca di “generativo” rinvia a “donna”. Questa radice accomuna parole come genere, gente, genesi,

nascita, genitori e anche “generosità”. Pensare il “welfare generativo” è un altro modo per riaffermare il valore della generosità.

Una mappa delle risorse Per individuare e valorizzare le capacità di ogni persona si potrebbe avviare una mappature di attitudini, abilità, doti, capacità, talenti, passioni presenti all’interno di “Strada”, per trasformarle in risorse reali da utilizzare quando si presenta l’occasione, generando collaborazione tra pari, modalità cooperative, ampliamento e arricchimento di opportunità; una “banca” delle attitudini, che comprenda persone ospiti, dipendenti, volontari dell’Associazione, poiché tutti siamo e ciascuno è portatore di una qualche sua “dote”. Bilancio sociale Al di là delle “mode”, quanto si ritiene signifi-

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