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Marina Bruccoleri - responsabile Area donna e pari opportunità e Area prevenzione e consulenza

Marina Bruccoleri Responsabile “Area donna e pari opportunità” e “Area prevenzione e consulenza”

Il convegno ha proposto un tema che non conoscevo e mi ha dato modo di scoprirlo, percependolo come interessante cambio di paradigma, che pone in relazione diritti e responsabilità.

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Il sistema assistenziale soffre le conseguenze della tendenza, in atto nel mondo del sociale, verso una progressiva sanitarizzazione degli interventi, che, inevitabilmente, porta a trascurare il tema della responsabilità.

Il riconoscimento dei diritti, che va mantenuto e difeso, si deve coniugare con la questione della responsabilità personale.

Il programma terapeutico “Progetto uomo” responsabilizzava molto, poi si è elaborata una concezione con un’impronta più biologistica (meno costosa), che ha fatto scivolare in secondo piano l’opportunità di rendere una persona responsabile della sua storia, della sua crescita e realizzazione.

L’esperienza di comunità vissuta in molti servizi dell’Associazione favorisce l’assunzione di responsabilità, resa necessaria dalla convivenza quotidiana tra più persone.

Ma anche il modello comunitario è marginalizzato, a favore di approcci individualistici e duali.

Va recuperato il significativo originario dell’educare come “tirar fuori” le potenzialità della persona, secondo il modello socratico della levatrice, che aiuta a partorire, a generare.

In tal senso tutti gli interventi che si ispirano ad una finalità educativa possiedono inevitabilmente una valenza generativa nei confronti della persona. È il caso del corso di ceramica a “St. Isidor”, che ha permesso l’emersione di capacità ignote.

Gli operatori del progetto “Exit” lavorano sui fattori protettivi, ossia sulle risorse interne della persona, su cui fare leva per contrastare i rischi della dipendenza.

Purtroppo tendiamo sempre più a focalizzarci sui problemi anziché sulle risorse.

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