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Francesco Campana - ex coordinatore fase di accoglienza Progetto “ALBA

Francesco Campana ex Coordinatore della fase di accoglienza del “Progetto Alba”

L ’ i m p i a n t o teorico è interessante e trasmette passione; più problematico risulta individuare il risvolto operativo. In ogni caso anche il modello “generativo” richiede un accurato impianto di progettazione e verifica. Un elemento di novità è che il focus della verifica si sposta dall’individuo alla comunità sociale.

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Sarebbe stimolante costituire un gruppo di studio per valutare la qualità “generativa” dei sevizi dell’Associazione. Questo fornirebbe delle indicazioni per descrivere quale “paradigma” ispira l’operato dell’Associazione ed eventualmente interrogarsi su eventuali cambi o trasformazioni di paradigma.

Uno strumento significativo, che abbiamo avviato, è l’elaborazione di un “bilancio sociale” che indaga i risultati prodotti e “generati” dalle risorse economiche che “Strada” riceve e utilizza.

L’agire generativo consiste nel lavorare alla soluzione di problemi, attivando un incremento delle risorse delle persone. Penso a un esempio reale: una donna migrante, ospitata nelle strutture dell’Associazione, impegnata a costruire una nuova e differente identità (chi è/chi sono: un utente, una disoccupata, un’assistita?); un giorno capita che alla domanda “chi sei?” risponda “sono una volontaria”. È il segno di un mutamento e di un’evoluzione della sua percezione di sé.

Alex Celesti Coordinatore del progetto “Valori per lavori”

Non conoscevo il concetto di “welfare generativo” e l’ho trovato positivo, interessante, anche se non di facile applicazione. Il principio di fondo è che non ci si può limitare alla sola assistenza.

Mi viene da pensare al progetto di inserimento lavorativo rivolto alle famiglie Sinti, in atto all’interno della nostra Associazione. La finalità è appunto di abbandonare la modalità assistenziale del sussidio e del trasferimento di denaro, per passare ad azioni che determinino un cambiamento della situazione e generino un superamento del problema di partenza.

Tuttavia questo progetto, per essere realizzato, necessita, comunque, di forme parziali di sussidio, utilizzate come stimolo e motivazione iniziale. Devo dire che provo tanta rabbia di fronte al mero assistenzialismo economico, alla distribuzione impersonale di denaro, cosicché l’assegnazione di un sussidio spinge le persone ad accontentarsi, rimanere in un atteggiamento passivo e rinunciare a cercare un lavoro o soluzioni alternative.

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