Oltre la disabilità SCIENZA
Varese è al centro della ricerca sul fronte dell’autonomia delle persone affette da deficit cognitivi e relazionali. Una sfida scientifica, didattica, architettonica, che coinvolge a 360 gradi tutta la società. Mondi della cultura e dell’arte compresi za è confermata dalle cronache giornalistiche: dal bambino auti-
Sergio Redaelli stico di 9 anni che a Roma è dovuto tornare a casa il primo gior-
fotografie di Carlo Meazza
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li alunni con disabilità nelle scuole statali della provincia di Varese sono 3.859, pari al 3,6% della popolazione scolastica (105mila). A cui vanno aggiunti 551 studenti con fragilità che frequentano le scuole paritarie, per un totale di 4.300 individui. “Ci sono altissime potenzialità dell’assistenza a distanza utilizzando le nuove tecnologie, sia a livello sanitario che per la scuola – spiega Cristiano Termine, Professore associato di Neuropsichiatria infantile all’Università Degli Studi dell’Insubria di Varese –. In questo modo si evita alle persone di perdere tempo in colloqui che si possono fare con Skype. Telemedicina e smart working sono utilizzabili anche dall’operatore senza far muovere da casa, con grandi difficoltà, gli studenti disabili”. Il professor Termine, intervenuto al convegno internazionale che si è tenuto il 15 e 16 ottobre in live streaming all’Università dell’Insubria, intitolato “La ricerca di vita autonoma nelle dis-abilità cognitive e relazionali”, illustra i risultati di un interessante questionario sottoposto a 8.300 studenti varesini, dalla prima elementare alla quinta superiore, sugli effetti della quarantena. Il test ha registrato le reazioni dei bambini con disturbi di neuro-sviluppo nella fascia da 6 a 20 anni e ha coinvolto mamme e papà raccogliendo indicazioni sulla didattica a distanza, la paura del virus, la tolleranza in famiglia e le reazioni degli studenti. Fornendo utili indicazioni in caso (tocchiamo ferro) di nuovi lockdown. “L’impatto della quarantena – dice – è stato forte tra i bambini soggetti al disturbo da deficit di attenzione e a problemi specifici dell’apprendimento. Ma ha colpito anche quelli con difficoltà a seguire le lezioni a distanza, stravolgendo le abitudini alimentari, del ritmo sonno-veglia e delle ore trascorse davanti ai computer o con il telefonino in mano. La paura del virus ha scatenato ansia e senso di mancanza dei compagni e degli amici”. Gravi difficoltà si segnalano anche a livello nazionale. Secondo l’associazione Misos, oltre 268.670 alunni disabili affrontano l’anno scolastico con 96.180 insegnanti di sostegno supplenti e oltre 70mila alunni fragili sono costretti a cambiare docente. L’emergen-
no di scuola perché non c’era l’insegnante di sostegno, alla lettera di denuncia scritta al Presidente Mattarella, al Premier Conte e al Ministro Azzolina delle famiglie aderenti al Coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di down contro il nuovo Piano educativo
individualizzato che esclude dalla scuola le famiglie dei disabili. Il congresso nella sede dell’Università dell’Insubria, giunto alla quinta edizione, ha avuto il sostegno della Commissione Europea, del Comune di Varese, dell’Unione provinciale degli enti locali, dell’Ufficio scolastico di Varese per la Lombardia, dell’associazione sociosanitaria territoriale Settelaghi, dell’Ats Insubria, della Federazione degli sport paralimpici e di molti altri enti e aziende, tra cui Banca BBC, Elmec, Engel & Völkers. “Abbiamo cercato di capire quali siano gli strumenti per rendere il più possibile autonoma la vita dei disabili – spiega Giovanna Brebbia, già medico chirurgo in entrambi gli ospedali di Varese e responsabile scientifico del convegno –. 43