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La nuova Generazione d’Industria sta crescendo

La nuova Generazione d’Industria sta crescendo Compie 10 anni il Progetto dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese che ha l’obiettivo di riportare la cultura d’impresa tra i giovani attraverso la scuola. Un’iniziativa che nel tempo ha coinvolto imprese, istituti, studenti, docenti e dirigenti scolastici del territorio. Il bilancio in un’intervista all’imprenditore Tiziano Barea

Maria Postiglione

Il progetto Generazione d’Industria dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese spegne quest’anno la sua decima candelina. Un percorso lungo che ha visto una crescita costante di imprese, studenti, dirigenti e docenti coinvolti, che fin da subito hanno creduto nel progetto e nelle sue finalità: riportare, attraverso la scuola, la cultura d’impresa tra i giovani. Valorizzazione Tiziano Barea del merito, fiducia nelle nuove generazioni, aggiornamento su temi strategici aziendali e, ancora, collaborazione, esperienze in azienda dei ragazzi con stage lunghi. Sono questi i pilastri sui quali si basa Generazione d’Industria. A raccontare questo decennio, Tiziano Barea, titolare della BTSR International Spa di Olgiate Olona, fin da principio sostenitore e promotore dell’iniziativa.

Quando e perché è nata l’idea di un progetto che riducesse in qualche modo la forbice tra il mondo produttivo e quello scolastico?

Generazione d’Industria è stata una scommessa. La posta in gioco era alta, si trattava di riportare tra i banchi di scuola la cultura aziendale. Una cultura che si era, a volte, sfilacciata nel corso degli anni. Assistevamo a una cronica scarsità di tecnici e a una diffusa mancanza di attenzione dell’opinione pubblica attorno alle scuole tecniche. Le imprese che hanno aderito nel corso di questo decennio al progetto hanno deciso di sostenere il mondo della scuola, che da parte sua, si è dimostrato collaborativo e propositivo. I dirigenti scolastici con ammirevole lungimiranza aderirono e continuano a farlo senza esitazione e per questo a loro va un sentito ringraziamento. Il progetto è nato quindi da una considerazione, o meglio da un assioma, “occuparsi di scuola e di giovani è un dovere di tutti noi”, dove il noi indica le imprese e i professori che sinergicamente hanno messo a fattore comune le competenze per raggiungere un importante obiettivo: creare una nuova Generazione d’Industria, capace di generare nuove soluzioni, idee e proposte.

L’obiettivo è stato raggiunto?

I risultati di questi 10 anni sono incoraggianti, quello di Generazione d’Industria è però un percorso in continuo movimento. Abbiamo raggiunto tante tappe importanti, che sono state poi il punto di inizio per quelle successive. Abbiamo raddoppiato il numero delle imprese coinvolte e più che triplicato il numero delle borse di studio erogate agli studenti meritevoli. Ma non spetta a noi dire se siamo stati bravi, se l’obiettivo è stato o sarà raggiunto dovranno dirlo gli studenti che in questi anni sono stati

appunto la nuova Generazione d’Industria. I successi e la coerenza dei loro percorsi formativi e professionali sono per noi gli indicatori di successo più importanti.

Generazione d’Industria ha in qualche modo precorso i tempi, introducendo stage lunghi in azienda (la Legge 107/15 cosiddetta Buona Scuola li rese obbligatori 3 anni dopo) e premiando il valore di quegli studenti che si sono distinti per merito e capacità. Il progetto è stato anche capace di creare una solida rete di relazioni tra docenti e imprese, attraverso momenti di formazione condivisi e una costante attività di coprogettazione. Ma se si volesse individuare il punto forte, quello che più denota tutto il progetto, quale sarebbe?

Con il progetto Generazione d’Industria si è andati oltre l’ambito di iniziative d’alternanza scuola-lavoro. Oggi, come 10 anni fa, serviva e serve di più. Serve un progetto stabile di interscambio culturale tra imprese e istituti tecnici. Non è uno slogan. È, invece, un cambio di paradigma. Quello che il Progetto Generazione d’Industria cerca di declinare ogni giorno nel concreto con, principalmente, quattro azioni che sono a mio avviso i quattro punti di forza. La prima azione è quella degli “Stage Plus”: durante l’anno scolastico le imprese accolgono gli studenti delle classi quarte e quinte con stage di lunga durata. La seconda azione è quella che vede le imprese protagoniste a scuola: con Generazione d’Industria, infatti, non è solo la scuola ad andare verso le imprese. Anche queste ultime si muovono verso gli istituti. Gruppi selezionati di studenti vengono coinvolti in corsi tenuti dalle imprese sia in orario scolastico, sia extrascolastico. La terza azione è quella dell’aggiornamento dei docenti, ciò avviene soprattutto con visite e lezioni in azienda che permettono un confronto diretto con i tecnici delle imprese, in grado di aggiornare il corpo docente sulle ultime evoluzioni nei processi produttivi e nell’organizzazione del lavoro. Infine, la quarta: la premiazione con borse di studio per gli studenti che nell’arco dell’anno scolastico si sono distinti per merito e capacità.

Uno sguardo al futuro: qual è il suo più grande auspicio per il progetto?

Generazione d’Industria è prima di tutto un impegno concreto di tutti i soggetti coinvolti: imprese, studenti, professori. Un impegno e un orgoglio che vogliono essere, peraltro, un richiamo alla realtà. Troppo spesso si sente parlare male di scuole e di imprese. Noi invece vogliamo che si parli di una Generazione d’Industria positiva e dinamica. Una generazione da costruire con le aspirazioni dei ragazzi, una nuova immagine di cui tutti noi siamo chiamati ad essere testimoni. Insieme, scuole e imprese, ci siamo dati con questo progetto, un obiettivo molto ambizioso: quello di riportare la cultura industriale negli istituti tecnici e tra i giovani. Per farlo dobbiamo essere realisti e avere un orizzonte temporale molto lungo. Abbiamo bisogno di sommare le nostre energie. Ma i risultati di questi primi 10 anni ci confermano che si può fare. Il nostro territorio lo ha dimostrato, anche con il supporto di istituzioni (Provincia e Provveditorato) che in tutti questi anni ci hanno sostenuto e hanno creduto nella nostra formula. Ed è questo l’obiettivo futuro, continuare a credere che mettendo a fattore comune gli sforzi di tutti, avremo una propositiva, affermata e orgogliosa Generazione d’Industria. ■

Uno scatto della prima premiazione del progetto “Generazione d’Industria” (Anno scolastico 2011/2012)

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