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7-06-2005
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1938: ANNO INFAME
Capitolo diciassettesimo
La posizione degli schieramenti politici e della stampa
Per scoprire qualcosa in più riguardo agli schieramenti politici attivi nel Canton Ticino nel 1938, dobbiamo fare un passo indietro e andare a esaminare la situazione politica che precede l'anno in questione e la sua evoluzione negli anni venti e trenta.Vedremo che non era affatto semplice. La complessità deriva sia da fattori interni sia dalla situazione internazionale reinterpretata e adattata in funzione delle necessità locali. Per approfondire queste dinamiche si consiglia la lettura di alcuni studi storici pubblicati negli scorsi anni anni: Il Ticino della transizione. 1889-1922 di Andrea Ghiringhelli;1 Fra Roma e Berna. La Svizzera italiana nel ventennio fascista, di Mauro Cerutti;2 Il Ticino politico contemporaneo, di Roberto Bianchi;3 Il cattolicesimo ticinese e i fascismi, di Davide Dosi4 e Il partito socialista nel Ticino degli anni ’40 di Pasquale Genasci.5 Qui ci limitiamo a delineare la situazione nelle sue linee principali, iniziando col dire che la vita politica ticinese si è sempre distinta per la sua grande passionalità e conflittualità. Fino al 1890 era il Partito Conservatore (cattolico) quello che teneva saldamente in mano le redini del potere. Queste gli sono state tolte dai liberali in seguito a lotte quanto mai tumultuose e, tenendo conto dei limiti della piccola realtà locale, rivoluzionarie. L’ultimo decennio dell’ottocento e i primi due del novecento sono caratterizzati da governi cantonali a maggioranza assoluta liberale. All’inizio degli anni venti i conservatori, artefice Giuseppe Cattori, politico di notevole caratura e spregiudicatezza, riescono però ad allearsi con i socialisti guidati da Guglielmo Canevascini, anche lui figura carismatica e anticonformista, e a coinvolgere anche il piccolo partito
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