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Chiesa cattolica
Doc.Cat-a27 Messaggio pastorale dei Vescovi austriaci del 18 marzo 1938
Preambolo: Dopo un dibattito approfondito,noi,vescovi d’Austria,di fronte alle grandi ore storiche che vive il popolo austriaco e col sentimento che oggi l’aspirazione millenaria del nostro popolo verso l’unione in un grande Reich tedesco trova il suo compimento,abbiamo deciso di indirizzare l’appello seguente a tutti i nostri fedeli.
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(Firmato dall’arcivescovo di Vienna e dall’arcivescovo di Salisburgo)
Appello: Per convinzione intima e di nostro proprio volere,noi (vescovi della provincia ecclesiastica d’Austria) dichiariamo quanto segue: In occasione dei grandi avvenimenti storici dell’Austria tedesca,noi riconosciamo con gioia che il movimento nazionale socialista,nel dominio della ricostruzione nazionale ed economica non meno che in quello della politica sociale,ha compiuto cose rimarchevoli per il Reich e il popolo tedesco e specialmente per gli strati più poveri della popolazione. Noi siamo convinti che l’azione del movimento nazional socialista ha scartato il pericolo del bolscevismo ateo e distruttore. I vescovi accompagnano quest’azione per l’avvenire coi loro migliori voti e benedizioni ed esortano i fedeli in questo senso.Il giorno del plebiscito,sarà per noi,vescovi,un dovere incontestabile quello di unirci come Tedeschi al Reich tedesco e noi attendiamo da tutti i fedeli cristiani che sappiano ciò che devono al loro popolo.
(Firmato:Cardinale arcivescovo di Vienna Innitzer,arcivescovo di Salisburgo Waioz,vescovi Hesler,Paulokowski,Gsöllner e Memelaner)
Dalla lettera accompagnatoria del Cardinale Innitzer a Bürckel …noi vescovi,abbiamo compiuto il nostro dovere nazionale liberamente e senza costrizione. Heil Hitler!
Doc.Cat-b28 Il Sillabus
Reverendissimo Signore, Come è noto,alla vigilia del Natale scorso,l’augusto Pontefice felicemente regnante,parlando agli Eminentissimi Cardinali ed ai Prelati della Curia Romana,trattò con grande tristezza della persecuzione di cui è oggetto la Chiesa in Germania. Ciò che in modo speciale affligge l’animo del nostro Santo Padre è il fatto che a scusare una così grande ingiustizia vengono interposte delle calunnie e delle dottrine perniciosissime suffragate da una scienza di falso nome ed intese a confondere lo spirito ed a sradicare la vera religione con una larghissima diffusione. Stando così le cose,questa Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi richiama l’attenzione delle Università stesse e delle Facoltà cattoliche perché portino tutta la verità contro l’imperversare di tali errori. Pertanto gli insegnanti,secondo le loro forze,traggano assiduamente dalla biologia,dalla storia,dalla filosofia,dall’apologetica e dalle discipline giuridiche e morali le armi necessarie per confutare validamente e competentemente le seguenti assurde proposizioni:
■ Le stirpi umane per loro natura,originaria e immutabile,differiscono talmente tra di loro che la più piccola di esse è più lontana dalla più alta stirpe umana che dalla più alta specie dei bruti. ■ Il vigore della razza e la purezza del sangue devono essere conservati e favoriti con qualsiasi mezzo;tutto ciò quindi che porti a questo fine perciò stesso è onesto e lecito. ■ Tutte le qualità intellettuali e morali dell’uomo sgorgano come dalla fonte più genuina,dal sangue in cui è racchiusa la natura stessa della stirpe. ■ Il fine precipuo dell’educazione è quello di coltivare la natura della razza e di infiammare la spirito di un grandissimo amore per questa stessa razza come supremo bene. ■ La Religione deve sottostare alla legge della razza e ad essa deve adattarsi. ■ La fonte prima e la suprema regola dell’intero sistema giuridico è l’istinto della razza. ■ Non esiste altro se non il cosmo,cioè l’universo,ente vivo;tutte le cose, insieme allo stesso uomo,non sono altro che forme varie evolventisi attraverso le epoche,dell’Universo vivente.
■ I singoli uomini non sono se non per lo ‘Stato’ed a causa dello ‘Stato’; tutto ciò che ad essi appartiene di diritto deriva unicamente da una concessione dello Stato.
Ciascuno poi può facilmente aggiungere a queste infelicissime proposizioni,altre ancora. Il Santissimo Signore nostro,prefetto di questa Sacra Congregazione,non dubita che tu,reverendissimo Signore,non trascurerai nulla di quanto è prescritto in questa lettera della S.Congregazione affinché essa abbia il pieno effetto che ci si propone.
Doc.Cat-e29 Lettera di Pio XI a Mussolini del 4 novembre 1938
Diletto Figlio,salute e apostolica benedizione. Una grave preoccupazione ci muove a rivolgerCi direttamente a Te,non dubitando che per la parte precipua che Tu avesti,da Noi non mai dimenticata,nella difficile elaborazione ed auspicata conclusione del Concordato fra la S.Sede e l’Italia,vorrai comprendere la Nostra legittima e doverosa sollecitudine e così adoperarTi efficacemente a sollevare l’animo Nostro gravato da penosissima cura. L’art. 7 del disegno di legge,che lunedì prossimo dovrà essere presentato all’approvazione del Consiglio dei ministri,viene evidentemente a ledere quel solenne patto.Un tale vulnus può facilmente evitarsi,qualora,invece del testo del predetto articolo pronto per l’approvazione,si ammetta quello che non si è mancato per Nostro desiderio di far conoscere ai Tuoi alti collaboratori,ma che purtroppo non siamo stati consolati di veder accettato.Te lo inviamo pertanto qui unito,nella speranza che lo vedremo accolto dalla Tua saggezza,colla quale già sapesti scorgere quanto sarebbe riuscito importante e proficuo al bene dell’Italia regolare l’istituto del matrimonio secondo le leggi della Religione,che è pure la religione ufficiale dello Stato. Con questi sensi di paterna fiducia,Ti impartiamo di cuore,pegno delle divine grazie,l’apostolica benedizione. Dato a Roma presso S.Pietro,il giorno 4 novembre 1938, anno decimosettimo del Nostro Pontificato.
Pius PP.XI
Doc.Cat-f30 Lettera di Pio XI a Vittorio Emanuele III del 5 novembre 1938
Dilettissimo Figlio,salute e apostolica benedizione. Il dovere del Nostro apostolico ministero Ci aveva ieri mosso a rivolgerCi al Tuo Primo Ministro per rappresentargli la necessità di modificare l’articolo 7 del disegno di legge «per la tutela della razza italiana» che si trovava in aperto contrasto col solenne Concordato concluso tra Noi e la Maestà Tua.A raggiungere questo intento,gli inviammo una paterna lettera autografa,accompagnata col testo,che qui uniamo,da sostituire a quello sopra menzionato.Con Nostro sommo dolore Ci è stato testé comunicato che questa Nostra sollecitudine non ha trovato quella piena corrispondenza,che credevamo non Ci si potesse negare,perché pur accettando il nuovo testo sino alle parole per legittimazione di prole, non sono state ammesse le seguenti o anche nel caso in cui ambedue i contraenti,sebbene di “razza diversa”professano la religione cattolica. Considerando ora che questo comma costituiva la parte precipua del Nostro testo e quello per la quale stimavamo di dover maggiormente insistere,non esitiamo un momento di indirizzarCi alla Tua Reale e Imperiale Maestà,che con Noi stringesti lo storico Patto,donde tanta gloria è venuta al Tuo nome e alla Tua Augusta Casa,scongiurandoTi di intervenire colla Tua suprema autorità per ottenere ciò che non Ci fu dato di raggiungere coi Nostri paterni offici presso il Tuo Primo Ministro. Con tale fiducia impartiamo di cuore alla Maestà Tua e quella della Regina e Imperatrice,come anche a tutta la Tua Reale e Imperiale Famiglia,l’apostolica benedizione. Dato a Roma presso S.Pietro,il 5 novembre 1938, anno decimosettimo del Nostro pontificato, al Diletto Figlio Vittorio Emanuele III Re d’Italia e Imperatore d’Etiopia.
Pius PP.XI
Doc.Cat-g31 Lettera di Mussolini a Vittorio Emanuele III del 7 novembre 1938
Vostra Maestà può rispondere al Papa dicendogli che copia della di lui lettera mi è stata rimessa e che ne sarà tenuto il massimo conto ai fini di una soluzione conciliativa dei due punti di vista – i quali – aggiungo io – sono molto antitetici. Noi abbiamo già accettato due delle richieste pontificie;accettando la terza ne verrebbe vulnerata la legge.Tuttavia faremo il possibile per escogitare una soluzione media soddisfacente per tutti.È mia impressione che il Vaticano tiri alquanto la corda quando si tratta dell’Italia e molli completamente in altri casi.Desidero giungano Maestà Vostra miei devoti omaggi.
Mussolini (7 novembre 1938)
Doc.Cat-h32 Lettera di Vittorio Emanuele III a Pio XI del 7 novembre 1938
Beatissimo Padre, Ringrazio molto Vostra Santità della lettera che tanto gentilmente mi ha voluto dirigere.Mi sono affrettato a mandar copia della lettera di Vostra Santità a Sua Eccellenza il Capo del Governo.Della lettera di Vostra Santità sarà tenuto il massimo conto ai fini di una soluzione conciliativa dei due punti di vista. Ringrazio con devozione Vostra Santità della benedizione graziosamente impartita alla Regina Imperatrice,alla mia Casa,ed a me. Voglia Vostra Santità accogliere i sentimenti del mio devoto ossequio.
Della Santità Vostra Devotissimo Figlio Vittorio Emanuele San Rossore, 7 novembre i938-xvii