6 minute read

Confederazione Svizzera

Doc.Ch–a1 Proclamazione della Neutralità e Indipendenza della Svizzera

[proclamata in una solenne seduta delle Camere Federali il 21 marzo 1938]

Advertisement

Signor presidente,Signori Consiglieri! Il 13 marzo lo stato federale d’Austria,con cui la Svizzera intratteneva cordiali relazioni di buon vicinato,ha cessato di esistere come stato indipendente. Questo avvenimento storico che si è svolto sotto i nostri occhi,è di immensa portata.La tendenza a riunire i popoli della Germania e dell’Austria non era una ispirazione nuova:essa aveva già suscitato nel corso dell’ultimo secolo dei conflitti armati:questo volere si è ora tradotto in realtà. Il Consiglio Federale comprende l’emozione che si è impadronita del nostro popolo e coglie perciò l’occasione che gli porge il radunarsi dell’Assemblea federale in sessione ordinaria primaverile per illuminare l’opinione e dissipare i timori che non hanno fondamento.La mutazione che la carta d’Europa ha subito in questi giorni non può avere per effetto di indebolire la posizione politica della Svizzera.L‘indipendenza e la neutralità della Confederazione si affermano ben al contrario più che mai quale elemento indispensabile per mantenere l’equilibrio europeo.Le assicurazioni solenni che sono state date da ogni parte a questo riguardo ed il loro valore sono fuori di contestazione. Nessuno dei nostri tre vicini potrebbe desiderare od augurare la scomparsa della Svizzera.Nessuna mira a minacciare le nostre istituzioni democratiche che costituiscono una delle ragioni essenziali di vita per la Confederazione e per i suoi 22 Cantoni. Fra i compiti della Svizzera in Europa v’è quello di custodire,nell’interesse di tutti,i passaggi delle Alpi.Tale compito è una missione secolare.La Svizzera copre e protegge porzioni vitali sulle frontiere dei suoi vicini. Unanime ed irremovibile è la volontà del nostro popolo svizzero di adempiere tale missione e di far rispettare la propria indipendenza fino allo spargimento di sangue. La Svizzera si tiene lontana dalle controversie straniere.Ogni tentativo rivolto contro l’integrità del nostro suolo sarebbe perciò delitto esecrando, condannato dal diritto delle genti. La lezione che sgorga dalle cose non soffre dubbi;gli sforzi intesi a far rico-

noscere la nostra piena neutralità verranno proseguiti e condotti a termine: occorre infatti diradare ogni possibile equivoco in tale soggetto. Necessita inoltre darci cura d‘avere con ogni nostro vicino ed in misura eguale,relazioni corrette ed amichevoli.La lotta tra sistemi politici opposti non riguarda il nostro Stato.Ogni popolo ha il diritto di darsi le istituzioni che vuole.Il popolo svizzero è unito e deve rimanere unito nella volontà di difendere a qualunque costo e fino all’ultimo soffio,contro chicchessia la Patria senza paragone bellissima che Iddio gli ha largito. Impariamo in questi tempi agitati a penetrarci sempre più della missione che la Provvidenza ci ha assegnato e mostriamo che una democrazia come la nostra è regina di libertà disciplinata e che nulla mai potrà diminuire la forza dei nostri legami confederali.

Doc.Ch-b2 Dichiarazione dei gruppi parlamentari alla stessa seduta delle Camere federali del 21 marzo 1938

Tutti i gruppi delle Camere federali approvano solennemente la dichiarazione del Consiglio Federale che l’intero popolo svizzero,senza distinzione di lingua,di confessione o di partito è pronto a difendere l’inviolabilità del suo territorio e fino all’ultima goccia di sangue contro qualsiasi aggressore. Questa difesa sarà tanto più efficace in quanto si fonderà sul rispetto dei diritti popolari e sulla collaborazione di tutto il popolo. Oggi come ieri il popolo svizzero è disposto a consentire i sacrifici necessari alla sua difesa nazionale,ma l’attrezzatura militare sarebbe vana se non fosse sostenuta dalle forze spirituali e morali del popolo intero:l’unione tra tutti i confederati deve prevalere sui conflitti politici ed economici e le nostre discussioni interne devono svolgersi nella dignità,nel rispetto dell’opinione altrui e delle nostre istituzioni. La Costituzione federale ha affidato al Consiglio Federale il compito di vigilare alla sicurezza esterna della Svizzera,al mantenimento della sua indipendenza e della sua neutralità.Il popolo svizzero sostiene il Consiglio Federale in questo compito essenziale che deve attuarsi conformemente allo spirito democratico svizzero ed in pieno accordo col Parlamento. Confidiamo nella Provvidenza,che ha protetto il nostro paese nella sua neutralità più volte secolare.Il popolo svizzero è pronto ad affrontare con decisione e coraggio le prove che la nequizia dei tempi potrebbe riservarci.

Doc.Ch-c3 Discorso dell’Ambasciatore svizzero in Germania Frölicher alla festa delnovantesimo anniversario della Società Svizzera di Beneficenza diMonaco

Cari compatrioti,permettetemi di dire qualche parola sui rapporti germano-svizzeri.Vi è della gente che non conosce la Svizzera e gli svizzeri. Costoro possono credere che nell’epoca degli Stati nazionalisti si presentino agli svizzeri plurilingui grandi difficoltà.Sono convinto del contrario.La Svizzera non è un paese nato da qualche diecina di anni.La Confederazione esiste da oltre un mezzo millennio.La Svizzera non è un paese creato attorno al tappeto da uomini di Stato stranieri e da diplomatici nelle conferenze internazionali.No:nella sua storia gloriosa il popolo elvetico ha costruito da sé stesso la propria casa.Essa non è grande,ma abitabile e sufficiente, piccola ma nostra. Lo svizzero,qualunque sia la sua lingua,il suo partito o la sua religione non ha che una volontà:essere svizzero e rimanere svizzero. Cari compatrioti,non è sufficientemente riconosciuto,al di fuori della Germania che il social-nazionalismo nella sua politica estera non agisce a seconda delle vecchie ricette imperialiste,ma ha invece inscritto nel suo programma il principio della libera disposizione dei popoli.Quale conseguenza logica di questo principio,in considerazione della chiara volontà del popolo elvetico alle – le più alte – personalità del Reich hanno fatto dichiarazioni che eliminano una volta per sempre qualsiasi dubbio sui rapporti germano-svizzeri. So che vi è della gente che ha la passione di sollevare voci in contraddizione con queste dichiarazioni e di discutere fino a tarda notte dopo aver bevuto parecchi bicchieri di vino.Ma ciò che è ben più importante di queste chiacchiere,ciò che soltanto è veramente decisivo,è ciò che ha detto il cancelliere e Führer del Reich Germanico all’ex consigliere federale Schulhess e che egli mi ha confermato nel momento in cui vi ha consegnato le mie credenziali:«In ogni tempo,avvenga quel che avvenga,la Germania rispetterà l’integrità e la neutralità della Svizzera». Dopo una tale dichiarazione è davvero venuto il momento in cui tutto il popolo svizzero dimostri la propria comprensione nei confronti della politica del Consiglio federale.Questa politica ha lo scopo di mantenere con tutti gli Stati confinanti le eguali relazioni amichevoli.La Svizzera,come piccolo Stato fra tre grandi vicini,non può fare altra politica.Le relazioni amichevoli sono necessarie per la nostra neutralità e per i nostri interessi

economici – la Germania è sempre il maggior cliente ed il maggior fornitore del nostro paese – e infine,miei cari compatrioti,perché 50 mila svizzeri vivono qui in Germania.

Doc.Ch-d4 Lettera del Dipartimento federale di giustizia e polizia: Divisione della polizia

[traduzione dal francese]

Dipartimento federale di giustizia e polizia.Divisione della polizia.

Istruzioni Confidenziale

Berna, 13 agosto 1942

Ai posti-frontiera, ai comandanti cantonali di polizia, alla sezione di polizia del servizio informazioni e di sicurezza del comando dell’armata.

Non devono venir respinti I disertori,i prigionieri di guerra evasi e altri militari,se sono in grado di legittimarsi come tali per mezzo di pezzi d’uniforme,numeri di prigioniero,libretti militari o con qualsiasi altro mezzo d’identificazione, I rifugiati politici,cioè gli stranieri che fin dal principio e spontaneamente si annunciano espressamente come tali e possono rendere la loro dichiarazione verosimile.Quelli che non sono fuggiti che in ragione della loro razza,gli ebrei per esempio,non devono essere considerati rifugiati politici. I Francesi,gli Alsaziani pure,che,provenendo dalla Francia occupata,si rifugiano in Svizzera per recarsi nella Francia non occupata. Agli stranieri non si deve dare nessuna informazione relativa alle categorie di rifugiati che non devono venir respinti.

Il Capo della Divisione di Polizia [firmato] Rothmund

This article is from: